| | | | Post: 560 | Registrato il: 12/03/2004
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11/11/2004 12:48 | |
Le masche del comprensorio Di loro si è gia’ parlato precedentemente.
Una famosa masca, la peggiore della sua schiera, si era spostata dalla Valle delle meraviglie, infierendo sui montanari delle zone vicine.
Si dice che si riunisse con altre masche per preparare sortilegi in un castello magico tra le rocce monregalesi, visibile di notte, invisibile di giorno.
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| | | | Post: 546 | Registrato il: 12/03/2004
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04/11/2004 10:43 | |
Tra la val di Pesio e il Monregalese nelle notti di luna piena si puo’ ancora sentir ululare Luv Ravas, turpe nell’aspetto e lugubre nella voce.
Luv Ravas è sempre affamato e quindi, ad ogni plenilunio va a caccia.
Se di notte si sente ululare è lui che cerca roditori e piccoli mammiferi del bosco per saziarsi.
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| | | | Post: 534 | Registrato il: 12/03/2004
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25/10/2004 13:42 | |
La leggenda di Uomo Selvatico Viveva alle falde del Margareis, ma si spingeva oltre, in un continuo salire e scendere tra rupi e selve.
Non si capiva quanti anni avesse, perché il suo aspetto era un po’ inquietante, per nulla curato, né rasato: il corpo peloso era in inverno appena protetto da pelli di camoscio.
Viveva nella solitudine delle montagne, disdegnando ogni comodita’.
Un giorno Uomo Selvatico seppe che a Chiusa c’erano delle mucche malate; allora scese dalle falde del Margareis e raccolse erbe magiche e miracolose per poi offrire una pozione curativa ai contadini della zona, che ebbero salvo il bestiame.
Uomo Selvatico fu cosi’ molto apprezzato, ma sempre un po’ temuto.
Qualche montanaro riusci’ a farsi svelare il segreto di preparare formaggi saporiti, tanto che ancor oggi essi sono sulle nostre tavole.
Di lui non se ne ebbe piu’notizia, ma per molti della zona Uomo Selvatico vive ancora, forse in qualche grotta nascosta del Margareis, tra camosci e capre selvatiche.
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| | | | Post: 504 | Registrato il: 12/03/2004
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08/10/2004 19:44 | |
Lo spumante piemontese, celebre per il suo gusto particolare, era molto apprezzato dai Savoia, in particolare da Vittorio Emanuele III.[SM=x291716]
Anche il senatore Giovanni Agnelli e il presidente Pertini erano grandi intenditori.[SM=x291716]
Un aneddoto dice che, durante una serata di gala, Pertini incidentalmente rovescio’ una coppa del celebre vino, che ando’ a finire nella scollatura di una nobildonna monregalese.
Egli non si scompose, ma disse semplicemente: "Cin-cic".
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| | | | Post: 482 | Registrato il: 12/03/2004
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28/09/2004 17:43 | |
Cavour dopo la II guerra d’Indipendenza Dopo il 1859, e terminato il congresso di Parigi, Cavour, al quale stava a cuore non solo il Piemonte, ma anche la questione italiana, disse speranzoso ad un collaboratore: “ Riguardo alla questione italiana si sono ottenute due cose. La prima è che sia stata denunciata in Europa la condizione dell’Italia, la seconda è che le potenze hanno dichiarato di arrecare ai mali d’Italia qualche rimedio, non solo nell’interesse dell’Italia, ma anche nell’interesse europeo”.
[Modificato da icci 28/09/2004 17.44] |
| | | | Post: 703 | Registrato il: 20/11/2003
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20/09/2004 11:14 | |
La vacca neira fa u lac bianc |
| | | | Post: 444 | Registrato il: 12/03/2004
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06/09/2004 16:17 | |
Si dice che i Savoia amassero cibarsi, utilizzando posaterie d’argento.
Pare che per averli sempre lucidi questi Re li usassero quotidianamente.
Non essendovi all’epoca prodotti specifici per l’ argenteria, i Reali li facevano riporre dai servitori in panni morbidi, dopo averli fatti pulire a lungo con semplice sapone.
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| | | | Post: 541 | Registrato il: 20/11/2003
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27/07/2004 17:28 | |
Parpaiun ed altri nomignoli Ecco l'elenco dei nomignoli affibbiatisi reciprocamente
(e bonariamente) dagli abitanti del Comprensorio :
Parpaiun = Sangiacomo
Cravun = S.Anna Collarea
Denti streiti = Roburent
Bucca Larga = Montaldo
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| | | | Post: 416 | Registrato il: 12/03/2004
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26/07/2004 18:47 | |
Alla fine della seconda guerra d’indipendenza, firmato con l’Austria l’armistizio di Villafranca all’improvviso, Vittorio Emanuele capi’ quanto grave fosse avere per nemico l’imperatore francese Napoleone III.
Cavour chiese al re di combattere da soli proprio ora che il momento avrebbe potuto essere favorevole per scacciare il nemico dal nord.
Vittorio Emanuele gli dimostro’ la follia di questa idea, troppo pericolosa per il Piemonte.
Allora lo statista, fuori di sé, lascio’ il sovrano con pesanti parole irriverenti.
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| | | | Post: 406 | Registrato il: 12/03/2004
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21/07/2004 11:42 | |
Napoleone Bonaparte, nonostante conducesse una vita amorosa ricca, non era pero’ uomo molto prolifico, tanto che dovette ricorrere all’uso del tartufo per avere un erede cui lasciare l’impero.
Il suo celebre cuoco Curnonsky gli preparo’ appunto un piatto riccamente cucinato col celebre tartufo d’Alba, adagiato a scagliette su un corpulento tacchino.
Altre volte e con altri ingredienti il tartufo venne grattugiato sui piatti di Napoleone.
Dopo qualche mese la sua sposa concepi’ l’Aiglon, il Delfino, noto anche come Re di Roma.
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| | | | Post: 520 | Registrato il: 20/11/2003
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19/07/2004 13:24 | |
Scritto da: AlbertoSG 15/07/2004 19.29
Come promesso andiamo avanti con i nomignoli:
Cravun erano chiamati gli abitanti di .....
chi lo sa ?
S.Anna Collarea.
Passiamo alla prossima, gli abitanti di Roburent ? |
| | | | Post: 514 | Registrato il: 20/11/2003
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15/07/2004 19:29 | |
Scritto da: AlbertoSG 13/07/2004 23.16
Nel sito si chiedeva cosa significa Parpaiun ?
Ecco la risposta:
Parpaiun e'il nomignolo con cui gli abitanti del Comprensorio
chiamavano,in modo bonario, la popolazione di Sangiacomo.
Parpaiun = farfallone
a breve i nomignoli degli abitanti di S.Anna e di Roburent
Come promesso andiamo avanti con i nomignoli:
Cravun erano chiamati gli abitanti di .....
chi lo sa ? |
| | | | Post: 505 | Registrato il: 20/11/2003
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13/07/2004 23:16 | |
Nel sito si chiedeva cosa significa Parpaiun ?
Ecco la risposta:
Parpaiun e'il nomignolo con cui gli abitanti del Comprensorio
chiamavano,in modo bonario, la popolazione di Sangiacomo.
Parpaiun = farfallone
a breve i nomignoli degli abitanti di S.Anna e di Roburent |
| | | | Post: 380 | Registrato il: 12/03/2004
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07/07/2004 11:23 | |
L’iscrizione della signora Teresina Edue Magnano, come si legge nel libro del sindaco Vallepiano “Sangiacomo”, fondo’ lo Ski Club Sangiacomo il 15 gennaio del 1965.
Per raccogliere un numero congruo di soci fondatori la signora Edue dovette iscrivere anche la domestica, signora Teresina, che “solo a pensare alla neve si sentiva male”; questo diceva appunto la padrona della sua collaboratrice, ma a mali estremi...
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| | | | Post: 319 | Registrato il: 12/03/2004
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04/06/2004 08:46 | |
Piante erbacea del comprensorio, visibile all’ombra dei castagni, nei pascoli, sui prati piu’ alti, la carlina si chiama cosi’ perché le ha dato il nome Carlo Magno, venuto in Piemonte.
Un aneddoto dice che l’imperatore temesse il diffondersi della peste, un flagello che aveva gia’ fatto parecchie vittime.Egli allora si rivolse al Cielo e un angelo, apparso all’improvviso, gliela indico’ come rimedio naturale contro il diffondersi del contagio.
Carlo vide quell’erba che ancor oggi porta il suo nome e ne ordino’ la raccolta ai suoi sudditi per farne infusi con acqua e aceto.
La peste fini’ e la popolazione continuo’ a raccogliere la carlina per farla bollire o metterla sotto aceto.
[Modificato da icci 04/06/2004 8.46] |
| | | | Post: 291 | Registrato il: 12/03/2004
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25/05/2004 12:11 | |
S. Pietro e S. Dalmazzo in Piemonte Una leggenda dice che in Piemonte arrivo’ addirittura S.Pietro a far opera di evangelizzazione.
Egli incanto’ con la Sua Parola una nobildonna, parente dell’imperatore romano di allora, la quale al lieto annuncio si converti’ immediatamente.
Pare inoltre che in seguito il romano S. Dalmazzo cominciasse a predicare nelle valli del cuneense; piu’ tardi venne purtroppo martirizzato al colle di Tenda.
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| | | | Post: 281 | Registrato il: 12/03/2004
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20/05/2004 11:55 | |
Camillo Benso, conte di Cavour, detto poi “il tessitore” per la sua abilita’ diplomatica, non appena venne eletto alla Camera, si affretto’ ad elogiare il governo D’Azeglio per il suo esecutivo moderno e lungimirante e per la sua fedelta’ alla Costituzione.
Re Vittorio Emanuele II, noto per la sua arguzia ed il carattere burlone, disse in dialetto: “ Col li’ a j butara’ tuti cont’ le congie a’ nt l’ari! “, e cioè - quello li’ li buttera’ tutti a gambe all’aria-.
E cosi’ fu: l’abilita’ politica di Cavour fu notevole e sbalorditiva da non avere rivali attorno, al punto da far entrare il Piemonte in una dimensione europea e a farlo diventare regno-guida per l’unita’ d’Italia.
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| | | | Post: 252 | Registrato il: 12/03/2004
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11/05/2004 10:30 | |
Fu il primo ad essere costruito a Sangiacomo, ora dismesso.
Pare che il proprietario, facendo a se stesso e al paese un buon auspicio, avesse fatto incidere questa frase sulla soglia: “Qui comincia l’avvenire di S.Giacomo”.
E aveva ragione!
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| | | | Post: 235 | Registrato il: 12/03/2004
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05/05/2004 11:18 | |
Durante una caccia alle falde del Savino, presso Serra, re Vittorio Emanuele II ebbe fame e chiese ad una donna che viveva in una cascina della zona di fargli due uova al tegamino.
Dopo aver mangiato, il re volle sapere di quanto fosse debitore e la donna, furba contadina, sparo’ una cifra esagerata.
Egli, sorpreso, chiese se da quelle parti le uova fossero cosi’ rare da essere pagate ad un prezzo tanto alto, ma la massaia rispose: “Non sono rare le uova, è raro che un re passi di qui!”
Il re, dotato di spirito umoristico, si mise a ridere e pago’ a quella furbetta il doppio di quanto lei aveva chiesto.
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| | | | Post: 195 | Registrato il: 12/03/2004
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23/04/2004 09:11 | |
Il personaggio piu’ famoso dei primi anni del Mille era il beato Guglielmo Fenoglio, che visse come eremita sopra Roburent.
Si dice che facesse anche miracoli, a volte un po’ particolari.
Viaggiava un giorno a cavallo di una mula in val Casotto, quando nel fitto “bosconero” dei banditi lo assalirono per derubarlo del poco che aveva.
Allora prontamente Guglielmo stacco’ una zampa dalla mula e la uso’ come difesa, mettendo in fuga gli assalitori.
Pare che altre volte, per proteggersi dai malfattori, usasse la zampa come bastone, per riattaccarla ogni volta alla sua mula e ripartire.
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| | | | Post: 382 | Registrato il: 20/11/2003
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18/04/2004 00:06 | |
Il ponte sul Rio Roburentello che si incontra, salendo
a Roburent, appena passato il bivio per Montaldo
e' chiamato "ponte dell'Asino" per via di
un'antica leggenda risalente ai tempi del
Beato Guglielmo .
Sembra che il santo dovesse spesso guadare tale torrente
ed una volta il diavolo gli propose di costruirgli
un ponte in cambio dell'anima del primo essere
che avesse attraversato il ponte.
Ovviamente il diavolo stava gia' assaporando il
momento il cui avrebbe potuto disporre dell'anima
del santo quando si rese conto che il Beato Guglielmo
fece attraversare il ponte per primo al suo fidato
asino con cui si accompagnava nei suoi viaggi
[Modificato da AlbertoSG 18/04/2004 0.07] |
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