| | | | Post: 615 | Registrato il: 12/03/2004
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03/12/2004 11:47 | |
E’ il fratello povero del papavero, e molte persone lo confondono in effetti con quello.
Qualcuno dice anche che è “ un papavero dubbio “.
Il rosolaccio in verita’ è rosso carminio, con macchie scure sui petali e col lieve fusto ben piu’ peloso di quello del papavero.
Il fiore ha petali di forma irregolare, sproporzionati al fusto, lungo e allampanato.
Il bocciolo è una capsuletta allungata, che racchiude semini e che si apre, alla sommita’, con una serie di piccoli fori.
Da bambina tagliavo il fusto del rosolaccio e facevo uscire la linfa: una specie di latte appiccicoso e irritante cadeva gocciolando dalla parte recisa.Dicevo che era il latte del fiore per nutrire le fate!
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| | | | Post: 588 | Registrato il: 12/03/2004
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25/11/2004 15:57 | |
Nel comprensorio in novembre il contadino protegge i broccoli dal freddo: li ricopre alla base con terra e paglia, e pone la delicata testina verso nord, sdraiando lievemente le piante.
Solo a marzo, finite le gelate, si rialzeranno a mano e delicatamente le pianticelle, aggiungendo alla terra impoverita dall’inverno un ricco fertilizzante.
Si raccolgono ad aprile, prima che il fiore sia sbocciato, solo quando la testa delle infiorescenze appare tonda e compatta.
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| | | | Post: 582 | Registrato il: 12/03/2004
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23/11/2004 17:29 | |
La raccolta delle ultime zucche Di questo dono dell’autunno si è gia parlato.
Ora, a fine novembre, è il momento di riporre le zucche al riparo da freddo e gelo, dopo averle fatte asciugare al sole nelle ore calde.
Per utilizzarle nell’inverno occorre che la polpa non marcisca, per cui le zucche vanno conservate in luoghi asciutti, mai freddi, e possibilmente si dovrebbero appendere in reti apposite.
Le zucche piu’ belle di Sangiacomo, dalle forme piu’ strane e dalle striature piu’ incredibili si vendono al Vegè e al Market.
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| | | | Post: 575 | Registrato il: 12/03/2004
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16/11/2004 11:13 | |
Il “letto caldo” per la semina La curiosita’ mi ha spinta a chiedere che cosa vi fosse sotto quei teloni di plastica che ora gli abitanti del comprensorio hanno steso sugli orti, nei prati, sulle radure.
Se ne vedono ovunque, a Bosco fiorito, in val Corsaglia, verso Serra e Pamparato.
Sono i cosiddetti esempi di “letto caldo”: il contadino, all’inizio di novembre e comunque prima delle gelate, prepara uno strato di ciottoli, ricoperti da terra, poi ricopre ancora con stallatico, poi aggiunge sopra ancora terra.
In questo modo la crescita della semina è anticipata, grazie alla presenza di questi strati, facili al drenaggio, ma anche ricchi di sostanze utili allo sviluppo del seme.
In val Corsaglia si usa in genere lo stallatico di mucca, ma quello piu’ adatto è il letame di cavallo, che garantisce al “letto caldo” maggior calore.
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| | | | Post: 559 | Registrato il: 12/03/2004
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10/11/2004 12:19 | |
Le carote nel comprensorio si raccolgono in questo periodo, in genere prima delle gelate.
Scegliere una giornata asciutta e secca e porre le carote su un letto di paglia, ricoprendole poi con altrettanta paglia.
Il luogo della conservazione è una cantina molto asciutta o una dispensa fresca in casa.
Per qualche mese la freschezza di questi ortaggi è garantita. |
| | | | Post: 550 | Registrato il: 12/03/2004
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08/11/2004 15:47 | |
E’ il nome di un fungo ( gli esperti direbbero Boleto Bovino ) comune nel comprensorio alle falde del monte Alpet, ma anche nel Monregalese.
Nasce ai piedi delle conifere proprio ora, in autunno, su terreni umidi e poco soleggiati.
L’aspetto è rassicurante, al contrario di molti funghi cupi, informi, sfrangiati.
Ha colore giallognolo, tendente all’arancione del cappello, ampio e spesso.
Il gambo è sottile, senza anello, di colore giallino, tendente al rosa.
E’ commestibile.
Non supera gli 8-9 cm.
Si chiama cosi’ perché vive nei pressi degli alpeggi, proprio come le mandrie di bovini.
E’ facilmente riconoscibile per gli ampi pori nella parte inferiore del cappello.
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| | | | Post: 539 | Registrato il: 12/03/2004
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27/10/2004 12:38 | |
Bacche e gemme del pino silvestre A primavera si raccolgono le gemme, e qualche mese dopo le bacche.
Si fanno essiccare in forni a bassa temperatura.
Anche la resina e gli aghi sono utilizzabili; in particolare dalla resina si ricava un aroma che viene utilizzato in erboristeria per preparare tisane balsamiche.
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| | | | Post: 530 | Registrato il: 12/03/2004
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22/10/2004 09:34 | |
Qui non c’entra Leopardi, perché Silvia è il nome nobile di quello che chiamiamo abitualmente “anemone dei boschi”.
Esso è un fiore un po’ primitivo, avendo sepali e non ancora petali.
Presente nei boschi di latifoglie, a foglia decidua, Silvia si alza dal terreno da 5 a 25 cm., col suo gambo sottile che porge fiorellini bianchi, tendenti al rosa.
I petali non sono presenti e la corolla è formata da questi sepali bianchi e rosa ricchi di stami.
Nell’erba troppo alta e nel fogliame intenso gli anemoni faticano ad essere notati, ma comunque sono presenti sui prati e sui pendii del comprensorio.
Con delicatezza si fa largo nel sottobosco, ondeggiando con la sua foglia dentellata e un po’ rozza.
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| | | | Post: 396 | Registrato il: 24/01/2004
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20/10/2004 21:56 | |
una splendida fioritura autunnale ci ha sorpresi verso il Colmet!....
fabio |
| | | | Post: 739 | Registrato il: 20/11/2003
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19/10/2004 09:37 | |
Grazie a Giulia dei Cardini, inseriamo una foto di alcuni funghi trovati domenica proprio ai Cardini. Complimenti invidiosi
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| | | | Post: 505 | Registrato il: 12/03/2004
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08/10/2004 19:48 | |
Non conosco il nome scientifico di questi funghi, ma sono comuni in autunno nel comprensorio.
Anche se nessuno li mangia, essi non sono velenosi.
Vivono in comunita’, arrampicati a grappolo sui tronchi di faggi, frassini e latifoglie in generale.
Sono di un bel colore giallo miele, ma sfumano anche verso il beige scuro.
Il cappello è tondeggiante e flessuoso, perché al centro è un po’ concavo, con quel curioso bernoccolo di colore marroncino , che ben risalta nel giallo attorno.
Il gambo scuro ha alle volte un anello ed è pieno di piccole squame.
Questi funghi giallo - miele sono comuni al Pul e nel bosco delle fate.
Sui ceppi scuri e squamosi dell’autunno le famigliole accendono una fiamma di colore nei luoghi cari di Bosconero.
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| | | | Post: 497 | Registrato il: 12/03/2004
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06/10/2004 12:57 | |
In molti orti del comprensorio le biete, dette anche “bietole”, vengono tagliate in questo periodo sotto la foglia, lasciando il gambo piantato per produrre ancora.
Questa operazione si chiama “scollettatura”.
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| | | | Post: 480 | Registrato il: 12/03/2004
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28/09/2004 17:35 | |
ci auguriamo un'annata ricca di funghi e vogliamo controbattere il proverbio " anno fungaio, scarso granaio".
Un sapiente alternarsi di pioggia e sole fara' spuntare colombine, porcini e ovuli nel comprensorio.
La temperatura e l'umidita' dei giorni scorsi forse sono state di aiuto alla loro crescita. |
| | | | Post: 471 | Registrato il: 12/03/2004
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23/09/2004 16:37 | |
Il fungo del melo, quel tipo cosi’ elegante... da vedere adesso Siamo tutti pronti ad osservare il fungo del melo, che comincera’ ad apparire nel comprensorio ad autunno inoltrato.
Si evidenzia per la sua delicatezza di colori, dal bianco al grigio scuro, in una sfumatura raffinata ed elegante per il sapiente abbinamento delle gradazioni.
E’ chiamato volgarmente cosi’ perché costruisce il suo tenero insediamento accanto ai tronchi di melo, di pero e di altre rosacee.
Il suo gambo è di circa 5 cm., di colore bianco sporco, tendente al grigiastro.
Il cappello è cupo, tra il colore ardesia e il bruno, con lamelle rosa, tendenti al grigio, riccamente ondulate.
Da bambina mi dicevano di non toccarlo neppure col bastone, ma io disubbidivo, perché questo fungo ha una particolarita’: emana profumo di farina!
In inverno si accoccola, discreto, accanto ai biancospini, ma è molto difficile trovarlo a Sangiacomo in quella stagione.
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| | | | Post: 460 | Registrato il: 12/03/2004
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14/09/2004 18:38 | |
Abbonda nel comprensorio, soprattutto la qualita’ “piperita”, quella piu’ profumata, che si fa “sentire” quando per caso, al nostro passaggio, la scontriamo.
E’ una pianta gia’ nota anticamente, presso i Cinesi, che la usavano come calmante, i Greci, per i quali era un afrodisiaco , i Romani, che di essa si servivano come analgesico, digestivo, dissetante.
Oggi, tra i vari usi che se ne fanno, ci serviamo della menta anche come antisettico del cavo orale e come rimedio contro l’alitosi.
In cucina la menta aromatizza vari cibi, salse, sciroppi e persino aceti balsamici.
Un mio segreto per rendere piu’ gustose le macedonie di frutta: qualche foglia di piperita spezzettata tra i frutti a pezzetti e lo zucchero. |
| | | | Post: 451 | Registrato il: 12/03/2004
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09/09/2004 10:30 | |
A settembre si rimettono in marcia molti “cercatori” di funghi, abbondanti e pregiati in tutto il comprensorio.
(Ricordiamoci dei vari permessi richiesti per la raccolta, e di non rovinare il sottobosco).
I funghi erano gia’ noti nell’antichita’ , tanto che di essi parlavano gia’ le profetiche Sibille dei Greci.
Anche presso gli Indiani d’America i funghi erano apprezzati e gli sciamani ne decantavano le loro proprieta’ .
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| | | | Post: 358 | Registrato il: 24/01/2004
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06/09/2004 23:16 | |
che dire dei buonissimi lamponi che "allietano" e "rallentano" DOLCEMENTE la dolce salita al Monte Alpet?
UN PICCOLO GRANDE MIRACOLO DELLA NATURA....
fabio
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| | | | Post: 443 | Registrato il: 12/03/2004
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06/09/2004 16:13 | |
La rosa canina e le Rosacee La rosa canina appartiene alla famiglia delle Rosacee, piante note a tutti per il loro profumo, piu’ o meno intenso.
Il frutto della rosa canina, come quello delle sue cugine “rosacee” si sviluppa in una bacca ad alto contenuto di vitamina C.
I petali colorati sono appariscenti e attirano numerosi insetti.
Gli uccelli, invece, sembrano piu’ propensi a cercare i saporiti frutti che, dopo una gelata, sono ancora piu’ appetitosi.
Topi e arvicole contendono agli uccelli questi frutti gustosi, ricchi di sali minerali e acidi organici.
Il comprensorio è un vero libro biologico aperto sulla natura, dove la botanica e la zoologia trovano modo di vedere la presenza di numerose specie vegetali e animali, che sono alla base di una vasta catena alimentare.
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| | | | Post: 441 | Registrato il: 12/03/2004
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03/09/2004 10:01 | |
Alle falde del monte Alpet vi sono molti cespugli di rosa canina, riconoscibile per le corolle primaverili tinteggiate di rosa o rosso-porpora.
I frutti sono completamente lisci, ovali e si chiamano “ cinorrodi”.
La rosa canina cresce spontaneamente ed è una delle piante piu’ antiche della terra, poiché si hanno sue tracce risalenti a 10 milioni di anni fa!
[Modificato da icci 03/09/2004 10.01] |
| | | | Post: 434 | Registrato il: 12/03/2004
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01/09/2004 09:53 | |
Nome popolare della valeriana, essa è nota per le sue proprieta’ calmanti, e sembra ancor piu’ efficace della camomilla.
Una leggenda narra che il noto medico antico Galeno, passato alla storia per i suoi studi sui vasi sanguigni, avesse curato un disturbo digestivo dell’imperatore Marco Aurelio proprio con infuso di valeriana consumata calda.
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| | | | Post: 423 | Registrato il: 12/03/2004
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30/07/2004 09:43 | |
In queste stagione sono visibili vegetali con bacche di vari colori, a seconda della maturazione.
Le piu’ comuni, attualmente, sono le bacche nere di alberi e arbusti come il sambuco e il pruno, il mirtillo e il ginepro.
L’agrifoglio, il sorbo degli uccellatori, il corbezzolo e il ciliegio selvatico hanno invece bacche rosse.
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| | | | Post: 404 | Registrato il: 12/03/2004
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19/07/2004 17:59 | |
Sappiamo gia’ che la pera è una bacca, ed è bene ribadire la costanza del suo uso alimentare, avendo proprieta’ diuretiche e lassative.
La pera poi è dissetante e rimineralizante, per cui si consiglia l’uso soprattutto in estate.
Ottima la qualita’ del comprensorio, dal tipo cosiddetto
“ della coscia”, particolarmente adatto ai piccoli per la dimensione, alla abate, alla william, alla “passacrassana”, come molti chiamano quel genere di pera tozza e dai grumi consistenti.
Dal frutto della pera, il torsolo, si puo’ preparare una tisana contro il ristagno linfatico dell’organismo.
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| | | | Post: 393 | Registrato il: 12/03/2004
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15/07/2004 10:09 | |
Germe di grano, falsa bacca Si chiama cosi’ la fogliolina dell’embrione, il chicco, del grano prima della maturazione.
Se lo vedessimo isolato, separato dalla spighetta, ci potrebbe sembrare una bacca.
Sappiamo che il germe di grano è un integratore alimentare, utile agli sportivi e a chi è carente di vitamina E, nota come antiossidante che neutralizza l’azione nociva dei radicali liberi.
Facilmente attaccabile dagli insetti, il germe si conserva essiccato in contenitori di vetro.
E’ ricco di fosforo, magnesio, calcio, ferro.
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| | | | Post: 362 | Registrato il: 12/03/2004
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30/06/2004 18:58 | |
Forse non va bene collocare qui il grano saraceno, perché non è un vero e proprio cereale- nonostante il nome-, e non è neppure una graminacea.
Ne avevamo comunque gia’parlato a suo tempo, sottolineando la sua diffusione nel comprensorio.
Di pratico utilizzo anche in estate ( si trova in confezioni di chicchi sigillati o di farina ), il g.s. è consigliabile, date le sue proteine, i sali minarali, le fibre, a chi soffre di deperimento organico, a chi ha poca energia, a chi trattiene i liquidi perché stimola la funzionalita’ renale.
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| | | | Post: 357 | Registrato il: 12/03/2004
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29/06/2004 10:58 | |
In questo perido nel comprensorio sono fiorite molte graminacee, che si possono osservare ai bordi delle strade, lungo i sentieri pietrosi, ai margini dei prati, prima di lasciare il posto all’erba comune.
Il tipo piu’ frequente di graminacea è l’erba mazzolina, che molti chiamano anche “ ventaglina”, per la disposizione a ventaglio delle delicate piccole foglie.
Tutti abbiamo visto questo tipo d’erba, lunga e sottile nello stelo, dove le foglie si ergono verdoline e grigiastre.
Sull’apice delle pianticelle si sollevano spighette riunite a mazzetti, tutte rivolte da un lato, disposte a formare una pannocchia in miniatura poco ramificata.
Quanta perfezione in una semplice erba di campo!
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