-Ingendo-

-Ingendo-

E stai rivedendo come un film tutta la tua vita, ogni singolo minuto, ogni singolo secondo della tua fin troppo breve vita e ti stai ponendo doverose domande!
Perché?
Dove si andrà a finire?
Perché è successo ciò che é successo proprio a me?
E le risposte non arrivano perché non hai il tempo materiale per formularle, far sì che siano logiche e infine risponderti… non hai tempo e questo è quanto ma ti ricordi tutto, ti ricordi le caramelle rosse di cui andavi ghiotto a cinque anni e che tua madre (che nonostante sia sempre stata una donna altamente povera poiché il tuo vero padre la abbandonata quando ha scoperto che stava aspettando un bambino e quel bambino eri tu e tua madre da brillante studentessa si è dovuta arrangiare alla meno peggio e il passo da segretaria a prostituta per lei era breve!) ti comprava nel piccolo emporio poco distante dall’appartamento dove vivevate e te ogni pomeriggio quando tornavi dalla scuola dell’obbligo incominciavi a piangere per avere quelle delizie rosse e tua madre che per la stragrande maggioranza delle volte stava lavorando doveva interrompere ciò che stava facendo, venire da te darti dei soldi e spedirti a comprarti quelle caramelle che tu consideravi un tesoro inestimabile e impegnavi un tempo biblico per mangiare e mentre mangiavi le tue caramelle rosse tua madre lavorava e lavorava anche per te!
Ti ricordi quella volta in quarta elementare quando hai picchiato quella bambina solo perché ti ha chiamato:”Figlio di puttana!”, vedi ora quella bambina è la presidentessa di una delle più grandi multinazionali al mondo e guadagna talmente tanto che è un’impresa ardua scoprire quanto di preciso e tu invece?
Facendo lavoretti che anche una scimmia focomelica poteva fare e guadagnando talmente poco che non ti potevi permettere nessun vizio, non potevi fumare né tanto meno bere per non parlare delle donne perché oltre che ad essere un uomo senza un soldo in tasca sei anche brutto ma non repellente, sei la tipica persona che passa inosservata agli occhi dei molti ma ora che ti stai buttando giù da un palazzo di quattrocento piani vuoi prenderti la tua vendetta, sai che cadendo dalla finestra da dove ti sei lanciato finirai dritto, dritto sulla macchina del tuo ultimo capo, un ciccione perennemente sudato che si è fatto i soldi sfruttando i suoi poveri impiegati che prendevano un cazzo di niente di stipendio e tu sei tra questi… lui ha i soldi e una bella macchina e pensi che abbia anche un’agenda piena di numeri di telefono di puttane e se tua madre non fosse morta forse avrebbe anche il suo numero… buona vendetta…