-Prima parte-

Mi chiamo Magdalene Mc Keane e questa è la prima e ultima volta che dirò il mio nome di battesimo, molti uomini mi hanno apostrofato con vari (e certe volte offensivi) sopranomi:

- Bagascia
- Troia
- Lucida palle
- Svuota coglioni
- Mignotta
- Ciuccia cazzi

Ma quello che usano maggiormente è senza ombra di dubbio:”Puttana”, la cosa assai buffa è che una puttana si fa pagare il servizio che da io no!
Sono nata abbastanza tempo fa in un paese dimenticato da Dio nella campagna scozzese, ho sempre fatto le scuole cristiane, fin da quando ero piccola la croce con rametti d’olivo erano appesi al muro della mia stanza, il mio “problema” secondo la logicità cristiana è considerato un peccato da meritarsi l’inferno, io lo vedo come una cosa normalmente normale e naturale, in fin dei conti se Dio non avesse voluto che gli uomini e le donne facessero sesso (una delle parole tabù secondo il prete che governava e che governa tuttora sia il mio paese sia l’interland del mio paese!) non avesse creato ciò che chiamano ormoni no?
Io sono una lucida e perfetta schiava dei miei ormoni, gli psicologi e i vari dottori che mi hanno visitato chiamano il mio problema NINFOMANIA, in parole povere io adoro fare sesso, è irrilevante con chi e con cosa, adoro naufragare nell’estasi di ciò che io chiamo “estasi suprema dell’amore”, in fin dei conti l’atto sessuale dovrebbe essere l’apoteosi di ciò che è chiamato amore!
La gran tenda color panna si sta movendo, mossa dal vento, la finestra che sta alla mia destra è leggermente aperta e ciò che sta facendo muovere la tenda m’arriva sul collo come una rasoiata, siamo a novembre e nonostante questo, stamattina quando mi sono svegliata poco dopo l’uscita di scena di John o Philip (ho sempre odiato sapere troppo dei miei amanti occasionali, loro vogliono una cosa ed io posso dargliela senza farli pagare un penny!) avevo optato per un vestito bianco con su ricamati dei fiorellini gialli e rossi, non voglio vestirmi di nero o di scuro solo perché è autunno inoltrato, amo troppo la vita per vestirmi come una suora!
Quando scoprirono che ero affetta da questo “male” i miei ligi al dovere e casti genitori pensarono bene di spedirmi come se fossi un pacco in un collegio femminile (non ricordo esattamente il nome [uno dei miei difetti è proprio questo… non mi ricordo mai i nomi delle persone!] ma credo che era un nome di un qualche santo!) gestito da sette preti e un esercito diabolico di suore.
Le mie giornate in collegio passavano tra preghiere e trigonometria, fu proprio in collegio che ebbi le mie prime esperienze saffiche e che persi la verginità con un uomo, per mia fortuna i miei genitori erano abbastanza ricchi da far si che io alloggiassi in una camera composta da due soli letti e non in uno stanzone enorme con trenta o quaranta ragazze (loro erano le così dette povere!) e fu proprio con la mia compagna di stanza (che venni a sapere più tardi che era una sotto specie di nobilotta di campagna ed era tra le altre cose una ragazzina scialba e assai stupida!) che provai ciò che provò Saffo sull’isola di Lesbo!
Naturalmente sapevo benissimo di peccare contro Dio e contro la santa romana chiesa, ma successe il tutto quando mi venne un attacco di libido incontrollabile, naturalmente mai e poi mai avrei pensato di fare sesso con una donna (all’epoca avevo ancora una briciola di moralità cristiana, cosa che ora non ho più!) all’epoca, lei mi vide che non stavo affatto bene e s’avvicinò a me, quando fu abbastanza vicina al mio viso la baciai sulle labbra, lei disse una cosa del tipo:”E’ così allora”, si staccò da me e pensai che ero ormai in trappola, in pochi secondi pensai che se lei avesse fatto la “spia” e che sicuramente mi avrebbero cacciato dal collegio e pensieri similari a quest’ultimo, non fu così, quando si alzò dal mio letto si diresse decisa verso la porta della nostra stanza e la chiuse a chiave per poi successivamente voltarsi verso di me e spogliarsi completamente!
Capì dopo qualche minuto che la mia compagna di stanza era assai avvezza all’amore saffico, anche se a dirla tutta non mi ha mai entusiasmato molto, ma in un collegio femminile una ragazza con il mio “problema” doveva accontentarsi di ciò che trovava!
Questa mattina è la tipica mattina dove non si può non pensare, non si può non ricordare ciò che ero e ciò che sì é… non ho mai avuto una specie di servitù in casa, ho sempre odiato dare e ricevere ordini, forse perché le suore avevano il brutto vizio (se di vizio si può parlare parlando di suore!) di comandare con un frustino per cavalli in mano e forse è anche per questo che odio i cavalli.
Un alito di vento gelido mi spettina i lunghi capelli neri (le donne della mia età usano raccogliersi i capelli in una crocca o treccia dietro la testa ma a me quella pettinatura da nonna non mi è mai piaciuta!) ondulati, nonostante la mia età conservo ancora tutta la mia greca bellezza, le mie forme tipicamente veneree non hanno subito il trascorrere del tempo, sul mio viso non ci sono rughe forse perché ho la carnagione molto chiara… il mio thé, anzi il mio Russian Caravan si sta lentamente raffredando a causa della finestra aperta ma non voglio chiuderla, adoro l’odore del passaggio tra l’autunno e l’inverno, l’odore di foglie morte che creano intrecciati disegni in cielo, l’odore degli alberi che attendono la primavera per ritornare a vivere, l’odore della mia pelle profumata da poco che si mescola con l’odore dell’inverno… ho sempre amato annusare l’aria fin da quando ero una brava e devota bambina cristiana in una comunità brutalmente cristiana!