Anch'io mi sono chiesto spesso da dove venga questa componente. Secondo me il "groove" viene fuori solamente quando si suona senza più pensare alla tecnica, a "come debbo fare questo passaggio" ecc.., se invece ci sforziamo di tirarlo fuori non viene fuori nulla di buono.
Se ci pensiamo bene, la musica è (dovrebbe) fatta più o meno del 60% di "sentimento", 30% di tecnica (e non intendo solo tecnica virtuosistica, ma anche quella compositiva, improvvisativa, organizativa...), e il 10% di sale e pepe q.b. Per cui se ci concentriamo solo su quel 30%, la nostra musica varrà il 30%.
Se riusciamo a padroneggiare l'aspetto tecnico (suvvia, non esageriamo, diciamo che riusciamo a contenere i danni) allora si potrà dare libero sfogo alla parte emotiva della musica, che è appunto da dove nasce il groove.
Neanche io sono mai riuscito a definirlo "tecnicamente", ma si tratta di tutte quelle "appoggiature dinamiche" che probabilmente sfuggono al nostro universo razionale (e che quindi facciamo fatica a comprendere razionalmente), unite a
tutte quelle sbavature del suono simili a delle imperfezioni (ma che in fondo non lo sono) ma che diventano funzionali all'espressione.
Mr. Thelonious Palomar - Violer d'Amores