Mmh... credo che in sostanza
tutto si possa allenare, dall'arte amatoria alla punteggiatura passando attraverso tutte quelle "zone oscure" che spesso vengono circondate da un'aura magica, quasi mistica... Il problema vero è capire se ne vale la pena!
Per quello che riguarda l'orecchio assoluto, il punto è: mi aiuta? mi serve davvero per la mia attività musicale?
Io penso di no. Per un musicista contemporaneo, quello che davvero conta è riconoscere al volo intervalli, accordi, linee melodiche (a un livello
intuitivo!!); oltre a questo, essere in grado di trasportare il tutto in qualsiasi tonalità (di nuovo: al volo, intuitivamente!!). Per di più, la conformazione della chitarra ha proprio questo come (quasi) unico vantaggio: permette un trasporto immeidato, permette di ragionare in termini "relativi" (tipo: ii - V - I) piuttosto che "assoluti" (tipo: LAbm7 - REb7 - SOLbmaj7). Credo che sia ben più utile lavorare sull'
orecchio relativo, e magari abbinarlo alla pratica sulla chitarra, alla lettura, alla scrittura, fino ad abbattere tutte queste barriere che ci ostacolano nell'accesso allo scopo finale, che come al solito è sempre quello di fare... musica alla velocità del pensiero... ma che lo dico a fa'?
il coccia