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ear training e orecchio assoluto

Ultimo Aggiornamento: 08/01/2004 20:34
05/01/2004 11:01
 
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Post: 291
all the things you are
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ciao ho appena scaricato un programmino per l'ear training piuttosto divertente...([SM=g27834] si in effetti qui in ufficio sono solo...)
vi lascio il link:
http://www.vocalist.org/pitchplayer.exe

e una questione:
[SM=g27833] secondo voi l'orecchio assoluto si può allenare/imparare??

bye
Andrea

05/01/2004 21:00
 
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Post: 563
giant steps
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sì, ma con pratiche così misteriose ed esoteriche..che non si possono spiegare! come direbbe Lovecraft!
08/01/2004 13:15
 
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Post: 334
amministratore
stella by starlight
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Mmh... credo che in sostanza tutto si possa allenare, dall'arte amatoria alla punteggiatura passando attraverso tutte quelle "zone oscure" che spesso vengono circondate da un'aura magica, quasi mistica... Il problema vero è capire se ne vale la pena!

Per quello che riguarda l'orecchio assoluto, il punto è: mi aiuta? mi serve davvero per la mia attività musicale?
Io penso di no. Per un musicista contemporaneo, quello che davvero conta è riconoscere al volo intervalli, accordi, linee melodiche (a un livello intuitivo!!); oltre a questo, essere in grado di trasportare il tutto in qualsiasi tonalità (di nuovo: al volo, intuitivamente!!). Per di più, la conformazione della chitarra ha proprio questo come (quasi) unico vantaggio: permette un trasporto immeidato, permette di ragionare in termini "relativi" (tipo: ii - V - I) piuttosto che "assoluti" (tipo: LAbm7 - REb7 - SOLbmaj7). Credo che sia ben più utile lavorare sull'orecchio relativo, e magari abbinarlo alla pratica sulla chitarra, alla lettura, alla scrittura, fino ad abbattere tutte queste barriere che ci ostacolano nell'accesso allo scopo finale, che come al solito è sempre quello di fare... musica alla velocità del pensiero... ma che lo dico a fa'?[SM=g27811]
il coccia
08/01/2004 20:34
 
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Post: 138
aint talkin bout love
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Io penso che un buon orecchio si possa ottenere studiando. Pratica, studio, allenamento, ascolto "critico".

L'orecchio assoluto invece credo sia un dono di natura, che come dice Coccia è interessante ma forse non proprio fondamentale per un buon musicista.

Tempo fa ho conosciuto una ragazza che ha fatto una tesi di laurea in psicologia sull'orecchio assoluto. Dal suo studio è risultato evidente che chi ha l'orecchio assoluto (intendo il vero orecchio assoluto) ha l'abitudine di riconoscere le note col loro nome, e di conseguenza ha maggiori difficoltà a riconoscere gli intervalli. Questo perchè loro non ragionano per intervalli, ma chiamano le note per nome e poi calcolano mentalmente l'intervallo, quindi in alcuni test che lei ha effettuato erano molto più lenti a riconoscere gli intervalli rispetto a chi ha un buon orecchio relativo.



Mr. Thelonious Palomar - Violer d'Amores
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