Autovelox, niente multe dai vigili fuori città

Decreto lobby, lo hanno ribattezzato nei corridoi di Montecitorio. Era nato come un semplice articoletto per restituire i punti tolti (in modo illegittimo secondo la Consulta) ai proprietari delle auto che non avevano segnalato chi guidava al momento dell’infrazione. Attraversando a fatica le Aule parlamentari è diventato un mostro di 30 pagine in cui è stato infilato di tutto, persino la proroga per l’obbligo di montare i paraspruzzi sui camion. Ma nel decreto legge passato ieri all’esame della Camera— che per non decadere deve essere convertito oggi dal Senato — ci sono novità importanti che riguardano la vita di tutti gli automobilisti. Novità generose con chi è al volante specie sul vizio più pericoloso, la velocità.
A chi supera di meno di 20 km orari il limite in città non saranno più tolti i due punti oggi previsti dal codice. Un sconto giudicato «del tutto irresponsabile » dal Movimento dei consumatori. In compenso la multa sale: prima andava da 35 a 125 euro, ora da 143 a 286. Per chi va ancora più veloce il codice non cambia: due punti inmeno a chi sfora il limite tra i 20 e i 40 km orari, dieci in meno per chi il limite lo supera di più di 40 km.
I vigili urbani potranno fare multe con gli autovelox solo sulle strade comunali: quindi non sulle statali o sulle superstrade anche se passano nel loro territorio. È una vecchia questione: molti sindaci sono accusati di piazzare le macchinette in modo strategico. «Più per fare cassa — spiega il relatore del provvedimento, Antonio Pezzella di An — che per garantire la sicurezza». Clamoroso il caso di Roncofreddo, 3 mila abitanti vicino a Cesena: lo spostamento dell’autovelox su una strada a scorrimento veloce ha fatto passare gli incassi da 9mila a 600 mila euro l’anno. In tempo di tagli alla Finanziaria, per i sindaci è un altro colpo.
Per il passaggio di proprietà di un’auto usata non sarà più necessario andare dal notaio. Ci si potrà rivolgere direttamente agli uffici della motorizzazione o dell’Aci.Un risparmio di oltre 50 euro. Il foglio rosa arriverà a 17 anni e potrà essere usato a patto di avere a fianco una persona patentata da 10 anni. L’età minima per guidare le minicar sale da 14 a 16 anni.
Confermata la linea morbida per la confisca e la messa all’asta di moto e motorini per chi viaggia in due o senza casco. Scatteranno solo se l’infrazione è stata commessa per compiere un reato, come lo scippo. Altrimenti c’è solo il sequestro per tre mesi.


Ecco come distruggere una buona legge.

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Scritto da: Breznev 17/11/2005 17.40


Ecco come distruggere una buona legge.

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Quoto.

Come si dice, avevano fatto un fiore e ci hanno c****o sopra...

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Scritto da: Riccardo.cuordileone 17/11/2005 20.23
Come si dice, avevano fatto un fiore e ci hanno c****o sopra...

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proprio questo

L'avevano già dato per approvato. Ma all'ultimo ostacolo il disegno di legge di conversione del decreto legge che doveva riformare il codice della strada è caduto. E ora il governo è costretto a ripresentarlo all'interno della Finanziaria, ma probabilmente con alcune modifiche.
Dopo un’ora di sospensione dei lavori dell’Aula il viceministro alle Infrastrutture Mario Tassone ha annunciato che il governo ritira il provvedimento che rischiava comunque di decadere vista la ripetuta mancanza di numero legale che si è verificata oggi. Il testo era stato approvato mercoledì da Montecitorio con una serie di novità: tra queste la possibilità di avere il foglio rosa a 17 anni e le limitazioni per i vigili di fare multe con autovelox nelle strade extraurbane. Norme che, però, dovrebbero sparire giacché, come detto in precedenza da Luigi Grillo (Fi) l’emendamento si baserà sul testo originario quello cioè nato come sanatoria sui punti illegittimamente sottratti agli automobilisti seguita a un pronunciamento della Corte costituzionale.
Ma sulla possibilità di ripresentare integralmente il provvedimento si è scatenata una polemica nella maggioranza . Se per alcuni esponenti di Forza Italia è necessario ritornare al testo originario, da presentare in Finanziaria, alcuni parlamentari di An la pensano in maniera opposta. «Il decreto sulla patente a punti entri integralmente in Finanziaria, senza il taglio delle novità approvate dalla Camera» chiedono i deputati di Alleanza Nazionale, Marcello Meroi e Antonio Pezzella. «Dispiace che il disegno di legge di conversione del decreto sulla patente a punti si sia fermato in Senato. A questo punto è importante che, insieme alla parte del provvedimento che dava seguito al pronunciamento della Corte Costituzionale, non vadano disperse le modifiche apportare dalla Camera, come il foglio rosa a 17 anni e le limitazioni dell'uso degli autovelox sulle strade extraurbane».
Il viceministro Tassone (Udc) tenta la mediazione spiegando che che il governo intende salvare le parti più significative del decreto inserendole in alcuni provvedimenti in discussione al Parlamento, rimandando ad un secondo momento la loro individuazione.

Per ora pericolo scongiurato...ma vedrete che i lobbisti riusciranno a sbatterlo nella finanziaria blindata con la fiducia e quindi purtroppo questa insulsaggine passerà lo stesso.