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Videogame pacifista

Ultimo Aggiornamento: 06/12/2005 20:08
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Scopo del gioco: destituire un dittatore senza usare la violenza. Forse si potrebbe regalarlo a Bush...


Gioco di Pace

Oggi leggevo questo articolo, sinceramente a me i videogiochi non sono mai piaciuti, secondo me alienano il cervello. Però dopo tutta una serie di giochi di guerra in cui non si faceva altro che amazzare e spappolare nemici, questo videogioco realizzato che si basa sul destituire un dittatore usando la non violenza non mi dispiace. Se i ragazzi devono giocarci almeno che giochino con questo.
Riporto qui di sotto l'articolo:

Una scommessa nata dall'idea di alcuni dei protagonisti dell'opposizione a Milosevic. "È il mezzo migliore per parlare ai giovani". E divertirsi
Il videogioco della non violenza
"Vinci se torna la democrazia"
Ivan Marosevic è uno che la guerra l'ha vista da vicino. Adesso ci vuole giocare. Ma a modo suo. Quando era studente universitario nell'ex Jugoslavia, fondò con colleghi e adolescenti del suo paese il gruppo Otpor (Resistenza). Finalità: la rimozione dal potere di Slobodan Milosevic. Otpor ci riuscì contribuendo ad organizzare quella gigantesca manifestazione dell'ottobre del 2000 davanti al parlamento di Belgrado che portò alla destituzione del dittatore.
Il loro metodo era la "rivoluzione di velluto", sull'esempio di quella indolore di Alexander Dubcek nell'ex Cecoslovacchia. Tappezzarono Belgrado di scritte con lo spray. La più famosa diceva: "Slobo, salva la Serbia: ammazzati". Organizzarono concerti rock, fecero volantinaggi a tappeto. Cominciarono in poche centinaia, ma presto il numero dei loro affiliati toccò cifre a quattro zeri. Dopo aver tentato, fallendo, di entrare nel governo serbo nelle elezioni del 2004, si sono sciolti. Ma il loro spirito sopravvive con Marosevic, che è diventato membro dell'Icnc (International Centre of Nonviolent Conflict), un'associazione no profit che si occupa di insegnare strategie di rivolta non violente nei paesi in cui la democrazia è ancora un sogno.

Insieme hanno realizzato un progetto rivoluzionario: un videogioco. Si chiama "A force more powerful", e insegna a sviluppare proprio quelle pratiche "morbide" usate da Otpor - scioperi, manifestazioni di massa, disobbedienza civile - contro regimi antidemocratici ed eventuali conflitti. "L'ho fatto perché oggi i ragazzi crescono nutrendosi di videogiochi", ha dichiarato Marosevic recentemente, "e sembra che prendano il mezzo molto seriamente". In effetti le percentuali di giocatori sono altissime (vedi scheda), e sono partite anche molte crociate da parte di associazioni di genitori italiane e non, preoccupate per l'impatto della violenza dei giochi sugli adolescenti.
Nel caso di "A force more powerful", la violenza che preoccupa di più è quella delle dittature e delle bombe. "Molti dei ragazzi che hanno aderito a Otpor, quando è iniziata la guerra avevano solo 10 anni", continua Marosevic. "Nel 2000 erano diventati maggiorenni, e avevano vissuto l'infanzia sotto un regime liberticida. Sono stati tra i membri più attivi nelle proteste. Tra i più convinti che la violenza generasse solo altra violenza".

E il gioco è stato studiato proprio per loro, e per gli attivisti dei dritti civili. Tre anni di lavoro, la possibilità di utilizzarlo anche se non si è super esperti di computer. Gli scenari possibili sono parecchi e ispirati alla storia recente, per simulare il più possibile le reali condizioni di paesi in cerca di democrazia. I giocatori hanno anche la possibilità di crearne di propri, con un grado di approssimazione altissimo tanto da poter strutturare verosimilmente anche il territorio di appartenenza. Le simulazioni prevedono variabili come la difesa delle minoranze etniche e religiose, la costruzione di alleanze tra i vari gruppi, la ricerca di fondi. E se le azioni dovessero fallire in una prima istanza, è sempre possibile esercitarsi in nuovi tentativi.

Il gioco sarà messo in commercio all'inizio dell'anno prossimo ad un prezzo che si aggirerà intorno ai venti dollari: "Per chi non potrà permetterselo - in molti casi si tratta di cittadini di paesi in via di sviluppo - la distribuzione sarà gratuita e corredata da manuali di approfondimento", spiega Marosevic.

Un mondo diverso è possibile? Sigfrido Ranucci di Rai news 24, autore dello scoop sulle armi al fosforo usate dagli americani a Falluja, ha dichiarato recentemente che siamo abituati a vedere la guerra come se fosse un gigantesco videogioco. Giochiamoci per farla diventare pacifica.



Tratto da: Due chiacchiere


06/12/2005 20:08
 
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