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NEO FOLK ESOTERICO

Ultimo Aggiornamento: 23/07/2007 13:30
Idi di Marzo
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07/07/2007 11:59
 
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Gruppo Neo-Folk esoterico e marziale cerca elementi per allargare la formazione, in particolare cerchiamo violino e tastiera ma è ben accetta qualsiasi altra proposta.
Non è richiesta alcuna capacità tecnica particolare.
Per contatti e informazioni:
idibvs-martiis@hotmail.it
oppure
www.myspace.com/idibvsmartiis
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angologirante
di casa...
18/07/2007 21:05
 
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Neo-Folk esoterico e marziale ??
Mamma mia come sto indietro...ragguagliatemi.
Idi di Marzo
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21/07/2007 20:52
 
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Il folk apocalittico
Introduzione


Con il tempo, la musica industriale ha iniziato ad incontrarsi con altre forme tematicamente affini, anche se spesso musicalmente molto differenti, come il folk di matrice celtica , il black metal o certe forme di musica dark. Da questo connubio sono nati nuovi stili musicali dai nomi più strani e complessi, tutti accomunati dal solo fatto di commistionare suoni industriali a suoni di tipo più "convenzionale". In molti casi si è trattato di evoluzioni graduali, in cui alcuni gruppi, inizialmente dediti a sonorità industriali, hanno subito le influenze più disparate fino a creare delle correnti di pensiero e delle forme musicali a sé. Tra queste, una delle prime ad assumere una forma ben definita nasce nella prima metà degli anni '80 ed è oramai universalmente noto con il nome di "Folk apocalittico". Il nome, certamente un po' altisonante, è legato alle tematiche trattate nei testi dagli autori: molto frequenti sono i riferimenti ad una "cultura dell'apocalisse": l'opinione di queste persone è che la cultura occidentale, in particolar modo quella europea, stia vivendo un momento di pericolo, sul punto di essere sovrastata da culture differenti, che possono provenire da punti diversi del pianeta come dallo stesso occidente, ma che non ne condividono i valori più profondi e antichi. Apocalisse quindi come ultimo respiro vitale di una cultura millenaria, ma anche come crollo spirituale della gente europea, attratta sempre più da false immagini e sempre meno interessata ad approfondire la propria cultura. Nei testi di alcuni gruppi, compaiono citazioni molto colte di filosofie e religioni, sia occidentali che orientali, quasi sempre allo scopo di illustrare questa complessa filosofia. Anche in questo caso l'influenza di Alastair Crowley è notevole, soprattutto nei primi gruppi, nati intorno alla metà degli anni '80, e l'esoterismo è spesso al centro dell'attenzione, così ricco di riferimenti simbolici ed iconografici. Proprio questi, insieme al forte legame che molti di questi gruppi hanno con la tradizione, hanno spesso creato forti sospetti (peraltro in più di un caso fondati) di un forte conservatorismo, e talvolta di legami con gli ambienti nazifascisti. In alcuni casi, i musicisti hanno fatto dichiarazioni pro o contro queste posizioni, ma molto più spesso hanno scelto una posizione di dubbio, affermando di non voler esprimere la loro posizione in maniera esplicita, continuando ad alimentare i sospetti che molto spesso hanno creato loro seri problemi. A questo si aggiunge la passione di molti di questi gruppi per le rune e per i simboli celtici, elementi di una conoscenza antica, che molto spesso vengono accostati all'estrema destra: se questo è sicuramente un errore da un punto di vista filologico, d'altra parte è ben noto il fatto che molti gruppi neonazisti hanno scelto proprio quest'iconografia come proprio simbolo, probabilmente ispirati dall'uso dello svastika come simbolo del partito nazionalsocialista tedesco e della croce celtica per diverse formazioni neofasciste. L'accostamento tra queste iconografie e l'estrema destra è quindi molto spesso automatico, ma in molti casi non reale, visto che in diversi casi l'uso delle rune è stato scelto più per uno scopo rituale o anche semplicemente grafico più che per la condivisione di una mentalità che si rifaccia al nazifascismo.
Le origini

Il folk apocalittico, con le sue caratteristiche peculiari, nasce quindi nella prima metà degli anni '80. In realtà già nei primi anni '70 alcuni gruppi folk avevano inserito tematiche simili in un ambiente, però, prettamente folk. I Changes sono stati attivi tra il 1969 e il 1974, incidendo in questo periodo qualche singolo; il gruppo è rimasto sostanzialmente sconosciuto fino al 1996, anno in cui la Cthulhu Records, altra etichetta dedita principalmente alla musica rituale, ha ristampato su un CD intitolato "Fire of life" i singoli insieme a una quantità di brani inediti. Il loro stile musicale è essenzialmente un folk molto semplice, a base di chitarre acustiche, percussioni e un cantato spesso caratterizzato dal controcanto, e non costituisce una frande innovazione in un periodo in cui questi suoni erano di gran voga; quello che colpisce, invece, sono le tematiche trattate, legate al mondo dell'esoterismo e del satanismo ma anche ad altri argomenti che saranno successivamente cari agli ambienti gotici e del folk apocalittico: titoli come "Satanic hymn #2" o "The stranger in a mirror", ma soprattutto "The twilight of the west" dimostrano come il gruppo aveva già in sé il seme che avrebbe germogliato una decina d'anni dopo. I Changes, dopo la ristampa dei loro lavori, si sono rimessi in attività, stampando un CD intitolato "Legends", una sorta di poema epico accompagnato da una musica in stile madrigalistico. Più o meno nello stesso periodo erano attivi i Revolutionary Army of Infant Jesus , che hanno subito una sorte molto simile ai Changes: praticamente ignoti in quegli anni, hanno raggiunto una certa fama nella seconda metà degli anni '90, periodo in cui la Apocalyptic Vision ristampa su un doppio CD il loro primo lavoro insieme a numerosi inediti, e poco dopo un mini CD nuovo di zecca: anche in questo caso i testi trattano di tematiche affini a quelle che sarebbero state trattate, più di vent'anni dopo, da quei gruppi che, nati in ambiente postindustriale, si sarebbero poi spostati su sonorità folk.
World Serpent Distribution


Alla fine degli anni '70 esplode a Londra il fenomeno punk: nel giro di pochi mesi nasce una miriade di gruppi che approfitta della non necessità di grandi capacità strumentali per esprimere la propria rabbia contro il sistema; alcuni di questi gruppi hanno un immediato successo commerciale, mentre la maggior parte di essi rimane nel limbo di un ambiente fortemente underground; tra questi ultimi, un oscuro combo anarcoide chiamato Crisis. I Crisis incidono un grappolo di singoli e la loro musica non ha caratteristiche peculiari rispetto a quella degli altri gruppi del loro ambiente; la loro visione politica rispecchia quella di molti altri, come i Crass, e la loro musica assomiglia un po' a quella dei Wire. Ciò che conta è invece che in questo gruppo militavano due personaggi che assumeranno presto importanza notevole per lo sviluppo del folk apocalittico: costoro sono Douglas Pierce e Tony Wakeford. Sciolti i Crisis, contattano Patrick Leagas ad occuparsi delle percussioni e creano un nuovo gruppo, chiamato Death In June . Potremmo dire che i DIJ sono per il folk apocalittico ciò che i Throbbing Gristle sono per la musica industriale: ciò da cui tutto ha origine. I primi lavori dei Death in June risentono di forti influenze industriali: molti brani si poggiano sulla potenza percussive di Leagas, alla quale si sovrappongono i suoni di una chitarra distorta e del basso, più rumori di vario genere; i riferimenti al folk sono in effetti minimi, anche se uno degli inni di sempre, intitolato "Death of the West", ha già uno stile definito. Caratteristici di questo periodo sono, direi, i due lavori "Oh, how we laughed" (uscito nel 1987 ma contenente registrazioni dal vivo del 1982) e "Burial" (1984, una facciata in studio e una dal vivo). I testi, hanno già le caratteristiche che li avrebbero contraddistinti in futuro, con le tematiche legate all'imminente morte della cultura occidentale (la sopracitata "Death of the west" è un inno, in questo senso) e quelle caratteristiche apparentemente destrorse che tanti problemi avrebbero generato in futuro ("Sons of Europe arise!" ne è un chiaro esempio). A questo, si aggiunga il fatto che anche le scelte iconografiche sono di dubbio gusto: Douglas P. si presenta sempre in abiti militari e, a partire dal doppio vinile "The world that summer", il gruppo sceglie come proprio logo il "Totenkopf", ossia il teschio che le SS portavano come mostrina sul collo della camicia. Se tali scelte siano legate all'immagine shockante che hanno sulla gente, o se siano legate ad un vero e proprio credo politico, nessuno può dirlo con certezza. Come nel caso di Boyd Rice, non è facile intuire se l'uso di un'iconografia che colpisce profondamente sia solo una scelta "d'effetto". In ogni caso, il progetto, nato come un vero e proprio gruppo, inizia presto a sfaldarsi: prima dell'incisione di "Nada!" (1985) Tony Wakeford lo abbandona, e lo stesso fa Patrick Leagas poco dopo l'uscita di questo stesso lavoro, e i Death In June diventano una sorta di progetto aperto a numerose collaborazioni esterne, incentrato sulla persona di Douglas Pierce. Da un punto di vista musicale, la svolta avviene nel momento in cui essi vengono in contatto con un altro musicista, nato e vissuto per molti anni in Thailandia, chiamato David Tibet: si tratta di un personaggio importante nell'ambito della musica industriale e delle sue evoluzioni; amico da sempre di Steven Stapleton (Nurse With Wound) ed entrato presto in contatto con l'ambiente della musica industriale (è stato per breve tempo membro degli Psychic TV), dopo aver fondato due progetti pesonali (23 Skidoo e Current 93) conosce e diventa amico e collaboratore di Douglas P.; inizia a collaborare con lui su "Nada!" e lo influenza in maniera profonda, trasformando radicalmente la musica dei Death In June: a partire da "The world last summer" (1986) e, ancora di più, dal successivo "Brown Book" (1987) i brani assumono sempre più la forma di ballate folk, mai banali e caratterizzate dalla voce profonda di Douglas o dall'impressionante recitato dello stesso Tibet. Rimangono alcuni brani più sperimentali, ma spesso si limitano ad intro ed outro, come nel caso del disco "The wall of sacrifice" (1990), contenente peraltro uno dei brani più famosi e "coverizzati" dei DIJ: "Fall apart". Questo periodo culmina probabilmente nel 1992 con "But, what ends when the symbols shatter?"; nel frattempo Douglas P entra in contatto con due musicisti australiani, Richard Leviathan e Timothy Jenn, ed inizia una fase di collaborazione incrociata, che sfocia nel CD "Rose clouds of holocaust", che rappresenta l'ultima collaborazione con Tibet (voci di corridoio parlano di un forte dissenso politico), in una lunga serie di concerti e nella creazione del progetto parallelo Kapo! (anche in questo caso, il nome scelto è alquanto discusso). Questo nuovo progetto è molto percussivo, soprattutto dal vivo, ed accentua ancora il look militaristico del progetto madre. Intorno al 1998, Douglas inizia a collaborare con il musicista austriaco (a sua volta personaggio molto discusso) Albin Julius (The Moon Lay Hidden Bebeath a Cloud" e "Der Blutharsch"), che lo influenza in maniera molto forte, cosicchè la musica diventa ancora più marziale e appaiono molti riferimenti alla musica medievale, insieme a potenti fanfare tastieristiche. Questo lavoro, che segna la fine del legame con la World Serpent (per motivi personali e politici, dice un comunicato dell'etichetta), è seguito dall'incisione dell'ennesimo live e da quello che è a tutt'oggi l'ultima uscita discografica del gruppo, "Operation hummingbird" (1999), sulla falsariga del precedente lavoro in studio. Date le scelte estreme da parte di Douglas P, è difficile fare un commento freddo riguardo al progetto: indubbiamente da un punto di vista musicale i Death in June hanno scritto alcuni dei momenti più belli del folk apocalittico, ma hanno allo stesso tempo attirato verso di sé pesanti polemiche, protestando spesso contro queste, in maniera spesso poco sensata: al contrario dei Throbbing Gristle, che volevano attirare l'attenzione su temi brucianti e reagivano alle polemiche in maniera sottile e tagliente, i Death In June lo hanno fatto con una sorta di stupore misto a rabbia, quasi non si aspettassero reazioni di questo tipo. Questi atteggiamenti avrebbero attirato, talvolta infondatamente, le polemiche su buona parte (se non su tutti) dei gruppi di folk apocalittico.

Se senza ombra di dubbio i Death In June sono da considerare il gruppo che ha a tutti gli effetti creato il genere folk apocalittico, è senz'altro grazie all'influenza di David Tibet che la loro musica si è sviluppata nel modo che abbiamo visto; Tibet è senz'altro uno dei personaggi più complessi di tutto l'ambiente: nasce in Thailandia, dove passa i primi anni della sua vita, e la conoscenza profonda delle culture orientali influenza in maniera decisa il suo modo di pensare. Trasferitosi a Londra, conosce ed inizia a collaborare con vari musicisti, tra cui il suo amico Steven Stapleton dei Nurse With Wound (che a sua volta parteciperà come musicista o come eccellente tecnico di studio in quasi tutti i suoi lavori), fonda un gruppo (chiamato 23 Skidoo), entra a far parte degli Psychic TV e nel frattempo crea un secondo progetto, che diventerà ben presto la sua principale occupazione: i Current 93. Come quasi tutti i gruppi in quest'ambito, questi sono una formazione aperta a numerosissime collaborazioni, e la formazione varia moltissimo con il tempo, mantenendo come unico membro fisso lo stesso David Tibet. Tra i numerosissimi collaboratori, pochi saranno presenti quasi costantemente; tra questi, Steven Stapleton e, da un certo punto in poi, Michael Cashmore e Rose McDowell. La nascita in un paese dell'estremo oriente, crea in lui l'interesse nei riguardi delle tematiche religiose e misteriche (soprattutto verso il buddismo tibetano), ma anche magiche ed esoteriche (in particolar modo Alastair Crowley e le sue teorie); ognuna delle sue numerose passioni, ha lasciato forti segni nelle sue opere: dall'amore per il romanzo "I Canti di Maldoror" di Lautremont, all'attrazione per il potere magico e misterioso del ciclo mestruale femminile, all'ossessione nei confronti di un'Apocalisse molto più vicina di quanto si possa immaginare, alla conoscenza del significato esoterico delle rune e dei simboli celtici: in qualche modo, tutte le forme più oscure del sapere umano interessano questo versatile quanto coltissimo autore. Queste numerose passioni vengono sempre approfondite in maniera dettagliata ed espresse in musica con una profondità impressionante. Il primo periodo dell'attività dei Current 93 è caratterizzato dall'influenza di Crowley; il nome stesso del gruppo altro non è che un altro nome della legge thelemica, centro della filosofia del grande mago: "Do what thou wilt". I primi lavori sono quindi strettamente legati ai temi dell'esoterismo e della magia: sono spesso caratterizzati da lunghe ed oscurissime suite industriali, in cui suoni provenienti dalle fonti più disparate vengono mescolati tra loro grazie all'arte di Tibet e alle capacità tecniche di Stapleton, creando un flusso sonoro profondo e spaventoso, che va a risvegliare i più profondi terrori dell'animo umano, quei punti che chiunque cerca di nascondere il più profondamente possibile; su questo, la voce impressionante e carismatica di Tibet parla, canta e recita, aggiungendo ulteriore effetto al muro di suoni. Il tema dell'Apocalisse in arrivo è sempre presente, così come il fascino per la magia rituale; lavori come "Nature unveiled" (1984), loro primo LP, o "Dogs' blood rising" (1984) hanno un impatto emotivo molto potente; sono tra i lavori più impegnativi e complessi di quest'ambito musicale. La strumentazione è ridotta al minimo, fondamentalmente buona parte del lavoro è su nastri mandati in loop, quindi importantissimo è il lavoro in fase di produzione. Con il passare del tempo, Tibet si rende conto dei limiti della complessa struttura creata da Crowley, ed inizia ad approfondire altre religioni, tra cui il buddismo tibetano e le religioni bibliche: iniziano a comparire spesso l'anticristo e Lucifero, mai intesi come personaggi, ma sempre visti da un punto di vista simbolico; nessun riferimento al satanismo, che Tibet ritiene infantile: la sua cultura, legata alle religioni orientali, non può concepire il male se non come un'altra faccia del bene, in contrapposizione all'idea occidentale del bene come contrapposto al male, ciascuno indipendente dall'altro. Le religioni occidentali, con il loro complesso insieme di divieti (il riferimento a William Blake è evidente) sono visti più come uno strumento di oppressione che come un codice di comportamento. L'avvento dell'anticristo viene visto quindi come l'avvicinarsi inesorabile della fine di tutto ma anche come un mezzo per approfondire quel complesso di leggende e racconti, di matrice mediorientale, che alla redazione dell'Apocalisse hanno portato. Così come avviene per la parte testuale, anche la parte musicale si evolve rapidamente: ad esempio "Dawn" (1991) è un lavoro molto sperimentale contenente una suite basata sul suono delle campane, "Imperium" (1986) è uno dei dischi più oscuri anche se molto meno ostico dei precedenti; "Island" (1991) è uno splendido lavoro al quale collabora Hilmar Örn Hilmarsson, un musicista islandese dalla meravigliosa sensibilità, che crea una serie di delicatissimi sottofondi sonori su cui si svolge buona parte dei brani. In questa fase, inizia a farsi sentire l'influenza del folk celtico: "Crooked Crosses for the nodding folk" (1989), "Christ and the pale queen mighty in sorrow" (1988) e "Earth covers earth" (1988) aprono la strada che culminerà, verso la metà degli anni '90, in alcuni splendidi capolavori quali "Thunder perfect mind" (1992) (prodotto in contemporanea con il suo gemello e omonimo lavoro dei Nurse With Wound), e "Of ruine or some blazing starre" (1994). Segue una meravigliosa trilogia, nota come "The inmost light", costituita da un primo mini CD intitolato "Where the long shadows fall (BeforeTheInmostLight)" (1995), una meravigliosa e lunga suite costruita su una voce campionete e mandata in loop per tutta la durata del brano, "All the pretty little horses (TheInmostLight)" (1996), altro gioiello folk e "The starres are marching sadly home (AfterTheInmostLight)" (1996), altra lunga suite sperimentale; infine, il mini CD "A gothic love song" (1998) anticipa un lavoro delicatissimo per soli pianoforte, violino e la voce impressionante di Tibet, intitolato "Soft black stars" (1998), seguito da alcuni altri CD dal vivo e ristampe o compilazioni. La discografia è sterminata, (più di venti i lavori di lunga durata e tutta una serie di EP o mini CD), e di qualità media elevatissima. Il loro percorso sembra essere tutt'altro che terminato, e la passione è ancora, dopo quasi vent'anni, sempre la stessa.

Death In June e Current 93 sono quindi i due gruppi di riferimento per tutto l'ambiente del folk apocalittico; il numero di musicisti che hanno collaborato ai loro lavori è enorme, ed è praticamente impossibile menzionarli tutti; tra questi spiccano nomi più importanti e frequenti, come Chris Christopherson, Boyd Rice, Rose Mc Dowell, John Balance e altri. L'ambiente del folk apocalittico si è inizialmente creato a partire da emanazioni di questi due gruppi: fondamentalmente una cerchia di amici che, grazie ad una forte passione, collaboravano tra loro, ciascuno fornendo le proprie capacità musicali e compositive nei progetti altrui. Al fine di rendere possibile la distribuzione del loro materiale, decisero di fondare un'etichetta di distribuzione che è in breve diventata un punto di riferimento imprescindibile per questa scena: la World Serpent Distribution. Nata semplicemente come etichetta di distribuzione e mail order, col passare del tempo ha iniziato anche a pubblicare alcuni dei lavori di questi musicisti, oppure a coordinare tra loro le attività delle varie etichette fondate allo scopo di pubblicare i lavori dei singoli gruppi (ad esempio la NER per i Deat In June o la DURTRO per i Current 93). Ben presto la World Serpent ha iniziato a distribuire e pubblicare anche lavori di altri musicisti al di fuori della cerchia iniziale, e ad espandere l'area del proprio interesse ad altre forme musicali, come le forme musicali che si rifanno alla musica medievale e classica, cioè quella corrente musicale che viene spesso indicata con il nome di "Heavenly voices"; in effetti questa e il folk medievale iniziano ben presto a miscelarsi ed influenzarsi a vicenda, con risultati spesso decisamente interessanti.
Espansione del folk apocalittico


Poco prima dell'incisione di "Nada!" Tony Wakeford abbandona i Death In June, pur mantenendo i rapporti con i suoi ex compagni; il motivo è un dissidio interno sulla direzione artistica che avrebbe dovuto prendere quel gruppo, di conseguenza Wakeford decide di creare un proprio progetto, insieme ad altri due amici: Ian Read (anche lui collaboratore dei Death In June) e Carl Blake (proveniente da varie formazioni, come gli Shock Headed Peters e i Lemon Kittens). Il gruppo si chiama Sol Invictus, che altro non è che l'appellativo che veniva utilizzato dai Romani dell'epoca imperiale per indicare la divinità mediorientale Mitra. I primi lavori, come "Sol Veritas Lux" (1990) e "Lex Talionis" (1991) hanno una certa influenza industriale, evidenziata da profondi drones elettronici e da una drum machine che tesse i ritmi su cui, in alcuni casi, viene sovrapposto un brano folk dalle caratteristiche semplici, ma che raggiunge un effetto potente in un tale contesto; fin dall'inizio, viene creata un'etichetta propria, chiamata TURSA, inizialmente dedicata alla produzione dei soli dischi del gruppo. La voce di Wakeford, già presente su alcuni dei brani dei primi Death In June, è così particolare da essere inconfondibile: è una voce dalla tonalità piuttosto bassa ma apparentemente piatta, quasi priva di tono; ad un primo ascolto può sembrare spiacevole o addirittura noiosa, ma, dopo qualche ascolto, ci si rende conto del fatto che contiene in sé qualcosa di affascinante e misterioso, un salmodiare che ha in sé qualcosa di sacrale ed evocativo. Dopo aver registrato tre dischi Ian Read abbandona il gruppo, e la collaborazione di Blake diventa saltuaria, anche se continuerà ad essere praticamente sempre presente nelle esibizioni dal vivo. La musica dei Sol Invictus si va trasformando, inserendo sempre più elementi classicheggianti: nel gruppo iniziano a suonare una violoncellista, una flautista che canterà anche in qualche brano. Tali nuove influenze vengono espresse in maniera via via crescente sui dischi successivi alla compilazione "The Killing Tide" (1992), giungendo ad una completa maturazione nel disco "In the Rain" (1995). Parallelamente, Wakeford incide due lavori a suo nome: "La Croix" (1993), molto cameristico, e "Cupid and Death", che sembra proseguire sulla stessa falsariga, quella cioè di una musica che òega tra loro la ballata folk e le espressioni cameristiche, limitando l'uso della voce. Tale tendenza viene proseguita dal progetto parallelo ai Sol Invictus, chiamato Orchestre Noir: in questo progetto il musicista può dare sfogo alla sua passione per la musica antica, incidendo due CD: "Cantos" (1996), dominato dalla splendida voce della cantante e violinista Sally Doherty, e "Eleven", ancora più spinto verso la musica medievale e contenente alcuni brani tratti dal Libre Vermell. Si tratta di due lavori splendidi e delicati, ormai lontani dalle origini spartane. Negli anni '90 Wakeford è iperattivo: inizia a produrre altri gruppi sulla sua etichetta, lavora su una rivista ad uscita semestrale contenente una CD compilation, si dedica alla stampa di compilazioni di brani inediti o rari e alla stampa di CD dal vivo. Collabora anche con il pittore e musicista Tor Lundvall, producendo nel 1998 "Autumn Calls" un disco etereo ma ricco di elettronica. Forse proprio a causa della creazione di progetti paralleli dediti a forme musicali particolari, il suo ultimo lavoro, intitolato "The Blade" (1997) sembra riavvicinarsi alla vena folk dei lavori dei primi anni '90. Sicuramente i Sol Invictus sono, insieme ai Death In June, il gruppo che ha maggior seguito in quest'ambito musicale, anche grazie, forse, alla loro frequente attività dal vivo. Anche Tony Wakeford ha più volte subito l'accusa di simpatie fortemente destrorse (sembra anche che abbia militato nel National Front), anche se la sua immagine pubblica e le scelte iconografiche gli hanno creato problemi decisamente inferiori a quelli del suo ex compagno.

La seconda emanazione, in ordine di tempo, dei Death In June nasce grazie alla persona di Patrick Leagas (che spesso utilizza il nome Patrick O'Kill): questi, poco dopo l'incisione di "Nada!" si separa dal gruppo madre e fonda un nuovo gruppo: i Sixth Comm. Questi costituiscono un caso decisamente a parte nell'ambito del folk apocalittico: la loro collocazione in questo genere musicale è decisamente dubbia, ed è dovuta soprattutto all'amicizia di Laegas con vari musicisti di questo genere e dalla sua iniziale provienienza dai Death In June. Non solo: mentre la gran parte dei gruppi citati è caratterizzata dalla presenza di una personalità forte che, in qualche modo, è il fulcro attorno al quale ruota l'intero progetto, i Sixth Comm sono caratterizzati, almeno da un certo punto in poi, da una doppia presenza: lo stesso Patrick O'Kill e la sua compagna Amodali. Tale forma "bicefala" è talmente importante, che ben presto il gruppo sdoppia, prendendo il nome di Sixth Comm/Mother Distruction: in qualche modo, il primo nome sta ad indicare l'influenza della componente maschile e il secondo quello della componente femminile; è difficile dire se si tratti di due progetti separati: io le vedo più come due incarnazioni diverse della stessa entità, e infatti quasi tutti i loro lavori escono sotto il doppio nome. L'influenza della musica folk nella loro musica è, in effetti, piuttosto limitata; prima di fondare i Death In June, Leagas militava in un gruppo chiamato Runners from 1984, e suonava una musica con influenze darkwave, che continuano a sentirsi nei loro brani, che si appoggiano principalmente su complesse strutture ritmiche, sia acustiche sia sintetiche, su sfondi elettronici eterei e su una voce piuttosto cupa; con il tempo, tali suoni si sono evoluti verso una sorta di musica etnica d'avanguardia, con una crescente attenzione verso le percussioni acustiche e tribali; la voce di Amodali, che sembra cantare in un costante stato di trance, emettendo suoni più o meno strutturati, assume un'importanza crescente e, nelle esibizioni dal vivo, mescola il suo cantato ad una sorta di ballo rituale. Anche i testi sono progressivamente sempre più legati al mondo dell'esoterismo: il sempre presente interesse per le rune e la condivisione dell'attivismo di Amodali nell'ambito della magia Seidhr, una sorta di sciamanismo nordico, hanno come risultato questa strana e personale forma di musica esoterica. La loro discografia non è enorme ed è spesso di non semplicissima reperibilità.

Un altro piuttosto importante nell'ambito del folk apocalittico è quello formato da Ian Read dopo la sua uscita dai Sol Invictus. La carriera musicale di Read inizia in realtà nei Current 93, al fianco di David Tibet, nel disco "Svastikas for Noddy", per continuare nei Death In June e poi fondare i Sol Invictus insieme a Tony Wakeford. Read lascia i Sol Invictus dopo la registrazione di "Trees in Winter" e fonda il suo progetto personale: i Fire + Ice . Come per buona parte dei gruppi appena descritti, questo è a tutti gli effetti un progetto personale, e gli altri elementi che di volta in volta suoneranno nei suoi dischi saranno scelti all'interno della cerchia di amici che gira intorno alla World Serpent: oltre agli onnipresenti Tibet e Pierce, importanti collaboratori sono Michael Cashmore, Jolie Woods, più numerosi altri musicisti. La loro musica è per molti versi prossima a quella dei Death In June, anche se molto più vicina, come sonorità, ai traditional celtici, e caratterizzata dall'uso di strumetazione quasi esclusivamente acustica. La sua voce, profonda e spesso quasi stonata, è potente ed evocativa, ed i testi sono spesso legati alla cultura nordica europea, forte è l'interesse verso il mondo delle rune, ma sono presenti anche molti traditional anglo-celtici; una profonda amicizia lo lega a Douglas P, che pubblica il suo primo lavoro: "Gilded by the sun", seguito dal mini CD "Blood on the snow", forse uno dei lavori più belli, contenente un traditional intitolato "Michael", in una nuova versione (lo aveva già cantato in "Trees in winter" dei Sol Invictus") e la splendida "Blood on the snow". La produzione dei Fire + Ice non è molto abbondante, una manciata di CD e qualche singolo, né particolarmente originale rispetto ai gruppi che li hanno preceduti; ciononostante si sono creati un discreto seguito di appassionati, che ne seguono costantemente le gesta; come i Death In June e i Sol Invictus, a causa delle scelte estetiche e dei temi delle loro canzoni, si è creato attorno a loro il dubbio di essere legati ad idee di estrema destra, pur se in maniera molto più limitata.

Michael Cashmore, amico e collaboratore di David Tibet, inizia a collaborare con i Current 93 nel 1992; all'epoca aveva già inciso del materiale con un suo progetto, chiamato Nature And Organization: una cassetta intitolata "Bay Of Pigs" (1985) ed un video pubblicato da una rivista italiana (La Sperimentazione Video: Percosi Critici n°1, 1989). Nel 1994 decide di riprendere in mano le fila di quel progetto, al quale lavora però senza abbandonare i Current 93, ed incide uno splendido lavoro intitolato "Beauty Reaps The Blood Of Solitude" a cui partecipano, tra gli altri, Tibet, Stapleton, Douglas P e Rose McDowall. Si tratta di un lavoro splendido, che risente molto dell'influenza dei Current 93, ma caratterizzato da splendide e dolcissime sonorità eteree e classicheggianti che rendono questo lavoro qualcosa di delicato e personale; il mini CD "A Dozen Summers Against The World" contiene tre brani del CD più il brano omonimo. Nel 1998 esce finalmente il nuovo lavoro, intitolato "Death In A Snow Leopard Winter", che prosegue sulla linea del precedente, ma ancora più spinto nella direzione acustica e classicheggiante: una delicatissima musica da camera contemporanea, ormai ben lontana dalla originaria matrice folk, e ancora più lontana dal mondo postindustriale. L'evoluzione artistica di questo musicista mostra una tendenza che, a partire da gruppi seminali come i Test Dept e gli Autopsia, si è andata diffondendo nella seconda metà degli anni '90, spingendo molti musicisti la cui cultura nasce in un ambiente ben lontano da quello accademico ad interessarsi a forme musicali che a quell'ambiente si rifanno, creando lavori spesso molto interessanti.
idi di marzo
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