Barbara Pollice e con la sua mira eccezionale ha fatto la differenza nella gara a squadre cui hanno preso parte tutti i Reggimenti dipendenti dalla Brigata Corazzata
BARI - Una donna è tra i migliori «grilletti» della «Pinerolo». E’ la barese Barbara Pollice e con la sua mira eccezionale ha fatto la differenza nella gara a squadre cui hanno preso parte tutti i Reggimenti dipendenti dalla Brigata Corazzata. Unica presenza femminile delle sette squadre, al poligono - imbracciando il fucile Beretta AR 70/90 (un’arma da guerra che col caricatore supera i 5 chili di peso) - ha infilato nella sagoma 7 colpi su 10. Così, il “suo” 82° Reggimento Fanteria «Torino» s’è qualificato al primo posto nella gara di combinata (tempo di scomposizione e ricomposizione dell’arma individuale e tiro contro bersaglio fisso). Nulla da fare per le squadre concorrenti: il 9° Reggimento «Bari» (con sede a Trani); il 7° Reggimento Bersaglieri (con sede a Bari); il 31° Reggimento Carri (con sede ad Altamura); il 21° Reggimento Artiglieria «Trieste» e l’11° Reggimento Guastatori (ambedue con sede a Foggia), nonché il Reparto comando e Supporti Tattici Pinerolo (di Bari). Anziché ribollire d’orgoglio, però, la giovanissima (ha 22 anni) giudica in modo critico la sua performance. «In “allenamento” – dice – metto a segno 10 colpi su 10. Ha giocato l’emozione a anche la voglia di vincere».
Barbara, volontaria in ferma prefissata della Terza Compagnia Fucilieri, è stata selezionata tra i migliori tiratori della Compagnia, soltanto 20 persone su 100.
In divisa dal 28 febbraio scorso, ex-impiegata, è passata dalla scrivania al poligono e spiega che il suo è il coronamento di un sogno che aveva fin da bambina. Un semino gettato dal padre che le raccontava del suo passato in Marina. Un traguardo raggiunto superando il concorso nell’Esercito.
Nessun senso di inferiorità, nessuna difficoltà d’adattamento. «C’è un ottimo spirito di corpo – dice – E secondo me noi donne siamo alla stessa altezza dei ragazzi, non abbiamo nulla di meno. Dal punto di vista fisico è normale che la forza e la potenza degli uomini siano maggiori; ma stiamo lavorando duro e i nostri superiori ci stanno mettendo nelle condizioni di superare i nostri limiti. Dal punto di vista intellettuale, poi, - aggiunge ridacchiando – noi diamo dei punti a tutti».
Il suo motto? «“Volere è potere” o, meglio, “Credo e vinco”. E’ il motto del Reggimento ed è anche il mio».
Ad avere l’idea di mettere in competizione - tra loro e con se stessi - i migliori elementi è stato il col. Emanuele Sblendorio, attuale vice comandante della Brigata Pinerolo e profondo conoscitore del decalogo del buon addestramento militare (era il comandante del 9° Reggimento d’Assalto Col Moschin, corpo di elite dei Paracadutisti).
Le squadre vincitrici sono state premiate dal comandante della Brigata Pinerolo, generale di Brigata Michele Torres.
Marisa Ingrosso
la gazzetta del mezzogiorno
[Modificato da annanaver83 29/06/2005 14.32]