Giustizia : indulto ai furbetti del quartierino solleva polemiche
di osservatoriosullalegalita.org
Polemiche in parlamento e fuori sulla questione dell'indulto a corrotti, corruttori, autori di falso in bilancio e evasori fiscali. Martedi' sera la Camera aveva stralciato il provvedimento dell'amnistia con il voto contrario di Lega e IdV e l’astensione di AN, in una versione che prevede uno sconto di pena di tre anni anche per i reati finanziari (falso in bilancio, frode fiscale, aggiotaggio, insider trading, bancarotta) e contro la pubblica amministrazione (corruzione e concussione), restando esclusi solo i reati ad elevata pericolosita' sociale come mafia, terrorismo, violenza sessuale e pedopornografia.
Ieri la Commissione Giustizia della Camera ha approvato il nuovo testo della proposta di legge in materia di indulto ed ha dato mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea. Anche la XII Commissione Affari sociali ha espresso parere favorevole. Favorevole il presidente della Camera Fausto Bertinotti, secondo cui la Camera sta lavorando con grande impegno per superare le difficolta' in modo che prima di agosto ci siano misure di clemenza "almeno per l’indulto, senza con questo separare la questione dell’amnistia che potrà essere affrontanto in un rapporto più organico con l’ordinamento".
Contrario il deputato di AN Edmondo Cirielli: "Quando era opposizione la sinistra, solo pochi mesi fa, presentava emendamenti per escludere dai benefici dell’indulto i reati dei politici e dei pubblici amministratori, oggi in maggioranza passa un vergognoso colpo di spugna". Ma sia la maggioranza che l'opposizione sono divise, e lo dimostra il voto favorevole in commissione giustizia.
Indignato Elio Veltri, de Il Cantiere, che ricorda come i reati oggetto del provvedimento sono quelli "dei signori dei crac come Parmalat e Cirio, delle Scalate dei 'furbetti del quartierino', dei ladri" e chiede a Prodi e alla maggioranza di centro sinistra di bloccare il provvedimento impedendone l'approvazione. Se si vuole approvare un provvedimento di clemenza lo si faccia, commenta, ma per "i poveri cristi dei quali sono piene le carceri e non i miliardari arricchiti violando la legge o corrompendo la pubblica amministrazione".
Inoltre l'ex parlamentare sottolinea che "poiché Camera e Senato sono popolati da 90 inquisiti e condannati, il voto costituisce il più grande conflitto di interesse della storia della Repubblica: un autocondono in piena regola per se stessi e i propri amici. Una legge 'ad personas', per se stessi e i vari Tanzi, Cagnotti, Consorte, Ricucci, Moggi e compagnia cantando e 'contra personam' e cioè, i 500 mila risparmiatori truffati dai crac e dalle scalate".
Veltri poi sottolinea che "chi parla di atto di clemenza mente sapendo di mentire perché se un reato prevede una pena di 30 anni e se ne condonano tre si è di fronte ad un atto di clemenza. Se i reati prevedono, come nel nostro caso, pene di tre anni mediamente, l'indulto diventa un condono... Gli impegni del governo per una lotta seria e severa all'evasione fiscale e all'economia illegale viene smentito dai fatti e non è credibile".
Anche l'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti esprime la sua indignazione per le distorsioni di quello che in linea di principio considera un provvedimento giusto e doveroso per ripianare i guasti di una legislazione recente che ha finito con il creare una giustizia a due velocita', forte con i deboli e debole con i forti. Se dovesse passare definitivamente, il provvedimento come concepito oggi - sottolinea il presidente dell'Osservatorio Rita Guma - "sarebbe invece una riconferma di questa tendenza indecente".
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