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Prodi: ''Non accettare le miserabili provocazioni di Berlusconi''

Ultimo Aggiornamento: 04/04/2006 22:44
04/04/2006 22:44
 
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Roma, 4 apr . (Adnkronos/Ign) - Non accettare le ''miserabili provocazioni'' del premier Silvio Berlusconi che oggi ha sostenuto di non credere che in Italia ci sono così tanti ''coglioni'' disposti a votare a sinistra, ovvero contro il proprio interesse. E' l'invito che il leader dell'Unione, Romano Prodi, rivolge a tutti per andare avanti in una campagna elettorale ''serena corretta e pacifica''. A pochi giorni dal voto ''è fondamentale che tutti diano una lezione di stile e di calma al presidente del Consiglio'', sottolinea il Professore che comunque condivide lo ''sdegno'' per le parole del premier. ''So che le dichiarazioni del presidente del Consiglio - dice Prodi in una nota - hanno provocato un giusto sdegno fra i nostri elettori e i nostri simpatizzanti. Non spreco ovviamente parole per definire questo atteggiamento, anche perché ritengo che si qualifichi da solo''.

''Ho appreso che lo sdegno si è tramutato in una sorta di mobilitazione spontanea che attraverso Internet e altri canali sta richiamando le persone in piazza. Pur condividendo totalmente i sentimenti che animano queste persone - sottolinea il Professore - le invito a seguire la linea che ci siamo sempre dati di una campagna serena, corretta e pacifica''. ''In un contesto di questo genere, a pochi giorni dalle elezioni, è fondamentale che tutti - avverte il leader dell'Unione - diano una lezione di stile e di calma al presidente del Consiglio non accettando le sue miserabili provocazioni".

Prodi rivela che Gianfranco Fini gli chiese di 'non infierire' sull'offesa che Silvio Berlusconi pronunciò al Parlamento europeo contro il capogruppo della Spd, Martin Schultz. E ironizza sui sondaggi riservati commissionati da Forza Italia, sul sorpasso della Cdl nei confronti dell'Unione. ''Vincere sarà molto difficile - spiega il Professore - non ritengo affatto acquisita la vittoria anche perché c'è un sondaggio ucraino che dà a Berlusconi il 122% dei voti''. Immediata è arrivata oggi la replica dell'Ulivo alle affermazioni del Cavaliere. "Berlusconi si conferma un uomo rozzo e volgare - affermano i coordinatori Fabrizio Morri, Giulio Santagata e Renzo Lusetti -. Con le sue parole ignobili e violente Berlusconi getta finalmente la maschera dimostrando di essere quello che è: uno squadrista mediatico privo di rispetto per la democrazia, per le istituzioni e per gli italiani". ''Siamo al linguaggio delle bettole'' commenta il segretario dei Ds, Piero Fassino, che ha definito le dichiarazioni di Berlusconi ''una manifestazione di volgarità che qualifica a che punto di aggressività e squallore sia giunto il presidente del Consiglio''. ''Se fosse una persona seria - conclude il leader della Quercia - dovrebbe chiedere scusa ai tanti italiani che ha offeso e forse dovrebbe riflettere che, dopo le sue dichiarazioni offensive, il numero degli italiani che voterà per mandarlo a casa aumenterà ancora di più''. Replica a Fassino il portavoce del presidente del Consiglio, Paolo Bonaiuti. ''Sottoponiamo all'attenzione dell'onorevole Fassino - si legge in una nota - quest'articolo dell''Unità' di mercoledì 29 marzo: 'Un recente sondaggio dimostra che il resto del mondo ha di noi un'opinione univoca: gli italiani risultano totalmente coglioni per essersi tenuti il premier tutti questi anni'''. ''Prima di parlare contro Berlusconi, l'onorevole Fassino - prosegue Bonaiuti - farebbe bene a leggersi il giornale del suo partito che con tanta passione diffonde nelle piazze''. Di ''frase eccessiva'' parla il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini. ''Parliamoci chiaro, in questi giorni di frasi un po' eccessive ne sono state dette tante. Questa è una frase eccessiva, come è stata quella di Prodi sui delinquenti politici. Su queste frasi, però, non penso che si giochi la campagna elettorale. Non polemizzo con Berlusconi per ciò che ha detto oggi, come non l'ho fatto con Prodi per la frase sui delinquenti politici''. E getta acqua sul fuoco delle polemiche il vicepremier Gianfranco Fini. ''Berlusconi si è espresso con una espressione gergale che usano tanti italiani - sdrammatizza il titolare della Farnesina - non voleva avere certamente un carattere offensivo. Non ne facciamo un caso di quello che caso non è''.

(Adnkronos)

Adnkronos/Ign
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