16/12/2005 16:04 | |
Palermo, 16 dic. (Apcom) - Cinquantamila commercianti siciliani, pari al 70% del totale, sono vittime del racket delle estorsioni. Il dato è stato reso noto da Confesercenti Palermo che ha rielaborato i dati del rapporto 2005 dell'associazione antiusura e antiracket 'Sos impresa'. Le situazioni più drammatiche si registrano a Palermo e Catania dove sono l'80% i commercianti che pagano il pizzo. Secondo Confesercenti si va da un minimo di 500 euro al mese per i piccoli commercianti, ai 750/1000 euro dei grossi commercianti fino ai 5000 euro mese dei supermercati. Confesercenti, che oggi ha organizzato un incontro a Palermo, evidenziando come dal 1996 ad oggi le denunce per usura di sono ridotte da 4000 ad appena 700, afferma che circa 21.500 piccoli imprenditori siciliani sono finiti nelle maglie degli usurai che registrano un volume d'affari di circa 1,4 miliardi di euro l'anno. Secondo il presidente di "Sos impresa", Lino Busà che ha evidenziato come anche il numero dei processi si è ridotto, passando dai 1.609 del '98 ai 1.346 dello scorso anno, i motivi sono tre: "il venir meno della fiducia nello Stato, la vergogna nel dire di essere caduti nella rete degli usurai, la non convenienza della denuncia".
|
Confesercenti [Non Registrato] | |
00#1 |
|
|
|
|