(Sesto Potere) - Bologna - 26 ottobre 2005 - Sono il costo della vita, la disoccupazione e la criminalità a preoccupare maggiormente i cittadini di Bologna e provincia. E’ quanto emerge dal sondaggio realizzato dal Medec, il centro demoscopico metropolitano su ‘Il problema della sicurezza nella percezione dei cittadini’, presentato martedì 25 ottobre dal suo direttore, Fausto Anderlini e dalla presidente della Provincia di Bologna, Beatrice Draghetti.
Le ansie legate alla crisi economica sono cresciute di quasi 15 punti percentuali negli ultimi 24 mesi, arrivando a interessare quest’anno il 39,5% della popolazione del territorio provinciale invece del 25,1% del 2003; il dato riguardante i bolognesi è 37,4% contro il 25,6% di due anni fa.
Per chi abita nel comune capoluogo però il problema principale è la criminalità. E’ il 44,9% ad indicarlo come tale e la percentuale scende solo di poco (42%) se si considera anche chi vive in provincia. Due anni fa erano rispettivamente il 39 e il 35,1 per cento.
La crescita della sensazione di insicurezza non appare legata al degrado urbano, che risulta in calo dal 40,7 al 31,7% in città, bensì al controllo territoriale (salito dal 19,9 al 26%), cioè alla presenza di tossicodipendenti, extracomunitari, prostitute, nomadi, punkabestia; in particolare queste due ultime categorie, che non erano state indicate nel 2003 quali fonti di fastidio, raccolgono ora rispettivamente il 2,3% e lo 0,8% delle segnalazioni.
La presidente Draghetti ha visto nel risultato del sondaggio anche segni di speranza: la presenza della disuguaglianza fra Paesi ricchi e Paesi poveri fra i problemi morali maggiormente avvertiti dalla popolazione e il depotenziamento della richiesta di aumento della severità delle pene a favore di scelte alternative al carcere.
Altro dato positivo è il fatto che i 2/3 degli intervistati abbiano rapporti diretti (di lavoro, vicinato o amicizia) con gli immigrati e che sia invece l’altra fetta di popolazione quella intimorita dalla presenza di extracomunitari.
D’altra parte Anderlini ha sottolineato come dai dati emerga un diffuso pessimismo, ‘quasi un sentimento depressivo’ che si riflette nell’aumento delle paure e di una maggiore sensibilità ai temi della sicurezza. Del resto Draghetti aveva anticipato che il sondaggio va letto tenendo bene a mente che l’obiettivo era esplorare la percezione della sicurezza e quindi il problema criminalità segna sia le domande sia le risposte.
Giunto alla sua sesta edizione, il sondaggio è stato effettuato su un campione di 1700 persone, 1200 delle quali residenti a Bologna, fra fine giugno e inizio luglio 2005, cioè dopo lo stupro subito da una ragazza a Villa Spada: prima di quell’episodio la criminalità era un problema per il 34% degli intervistati, dopo per il 41,5.
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