(AGI) - Berlino, 19 mag. - Dopo trentanove anni di dominio ininterrotto socialdemocratico, la Cdu si prepara a dare nelle elezioni di domenica in Nordreno-Westfalia (Nrw) l'assalto all'ultimo governo rosso-verde ancora in carica dei sedici laender tedeschi. I sondaggi indicano che il partito cristiano-democratico questa volta ha la possibilita' di farcela.
La rilevazione dell'Istituto Infratest-dimap attribuisce il 43 per cento dei consensi al partito di Angela Merkel, mentre la Spd del cancelliere Gerhard Schroeder, nonostante un lieve recupero nelle ultime settimane, non riesce ad andare oltre il 37 per cento, con Verdi e liberali alla pari al 7,5 per cento.
Nelle elezioni del 2000 il partito socialdemocratico aveva ottenuto il 52,8 per cento, la Cdu il 37 per cento, i Verdi il 9 per cento e i liberali della Fdp 7 per cento. A giocare un ruolo decisivo sara' il comportamento del 23 per cento dell'elettorato, ancora indeciso; mentre la Spd deve riuscire a mobilitare quel milione di suoi elettori che, delusi dalla politica di tagli sociali condotta dal governo, piuttosto che votare per i cristiano democratici, potrebbe decidere di non andare alle urne.
La consultazione interessa 13,3 milioni su 18 milioni di abitanti del land piu' popoloso e industrializzato della Germania, che per forza economica e' paragonabile a Piemonte, Lombardia e Veneto messi insieme. Se il Nordreno-Westfalia costituisse uno Stato a se', per potenziale economico si piazzerebbe al tredicesimo posto nella graduatoria mondiale dei Paesi piu' industrializzati. Il problema che si trova ad affrontare il partito del cancelliere e' che il fenomeno della delocalizzazione e la continua e progressiva riduzione dei posti d lavoro nel settore carbo-siderurgico del bacino della Ruhr hanno creato vaste fasce di disoccupazione e di scontento popolare. Nel corso di tutta la campagna elettorale il candidato della Cdu alla poltrona di ministro-presidente, Juergen Ruettgers, ha rimproverato al governatore in carica, Peer Steinbrueck (Spd), di aver condotto il land verso il declino socio-economico, che in cifre si traduce in 110 miliardi di euro di debito pubblico, 1 milione di disoccupati, 5 milioni di ore di lezione perdute nelle scuole per la mancanza di insegnanti supplenti e 1,5 milioni di reati denunciati nell'ultimo anno.
I risultati che usciranno dalle urne potrebbero produrre grossi sconvolgimenti all'interno del partito socialdemocratico, dal momento che Oskar Lafontaine ha gia' annunciato da settimane di voler abbandonare la Spd, per aderire probabilmente alla nuova formazione di sinistra Wasg -l'alternativa elettorale per il lavoro e la giustizia sociale- qualora riuscisse a ottenere un successo considerevole e a superare la soglia di sbarramento del 5 per cento. Se creassero queste condizionii, non e' escluso, come riferiscono da giorni i media tedeschi, che almeno quattro parlamentari della sinistra socialdemocratica escano dal partito. Una prospettiva che metterebbe in crisi Schroeder che governa con una risicata maggioranza al Bundestag di 304 deputati su 601.
In un'intervista al quotidiano 'Die Welt', Angela Merkel ha comunque escluso che il governo rosso-verde di Schroeder, in caso di sconfitta a queste regionali, rassegni le dimissioni; anzi, serrera' ulteriormente i ranghi per preparare la battaglia decisiva alle politiche di settembre 2006. Il presidente della Cdu ha respinto anche l'ipotesi di elezioni anticipate e anche di un governo di grande coalizione, perche' "non sarebbe la risposta adeguata ai problemi del Paese e a pochi mesi dalle elezioni generali non si potrebbe fare niente di significativo". (AGI) .
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