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Luoghi alchemici italiani

Ultimo Aggiornamento: 31/01/2007 15:37
13/11/2006 12:06
 
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una porta... ma dove porta?
Carissimo Signor Yi pai,
nel suo intervento (o meglio nell'estratto del Pernety) leggo una
contraddizione ed una mezza contraddizione.

La prima: Come sarebbe che chiave e porta sono una stessa cosa?

Eppure nell'esperienza quotidiana la chiave corrisponde ad un oggetto e
la porta ad un'altro.

Di solito con la chiave si apre la porta, ma se le due cose (chiave e porta)
coincidono allora cosa si apre?

La seconda è di tipo numerico: 12 porte mentre nella figura della
cappella di Cimiez non ve ne è che una.

Che dietro quella porta ve ne siano altre undici? [SM=g27995]


Scritto da: yi pai 13/11/2006 9.34
E credo che qualche considerazione interessante potrebbe provenire dal convenire a quale proposito il Bussante sia raffigurato senza piedi. Chissà perchè immaginavo che il buon vecchio Ptah ci avrebbe detto qualcosa a propsito... ma forse l'età lo rende più frettoloso... oppure sono filatteri e divise di troppo alta collocazione a distrarlo?


In effetti uno scassinatore zoppo non potrebbe poi "fuggire" con la refurtiva [SM=g27988]

Salute a tutti

MdC
________________________________


    www.cronacheesoteriche.com
13/11/2006 15:04
 
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Chiave e porta una stessa cosa?
Carissimi permettetemi di intervenire (anche se goffamente) nella vostra discussione segnalandovi che il problema della chiave-porta (unica) è esaminato anche nel Sepher ha-Zohar (o Libro dello Splendore), vi trascrivo il passo interessato.
La traduzione completa potete consultarla nel sito alla sezione Qabalah/Zohar/Preliminari.

Qui è scritto che il Santo Misterioso ha inciso un punto (Zohar I,2a, 15a, e 40a); ed in questo punto ha chiuso tutte le opere della creazione, proprio come si chiude (qualcosa) con una chiave. Questa chiave chiude il tutto in un Palazzo. Anche se è il palazzo a contenere il tutto, è sicuramente la chiave la cosa più importante; infatti è lei che apre e chiude.
Questo palazzo, che contiene misteri ognuno più rilevante dell’altro, ha cinquanta Porte. Dieci aprono su ciascheduno dei quattro punti cardinali: e questo fa quaranta porte. Nove porte danno al Cielo, mentre di Una si ignora se dia accesso in alto o in basso; ed è questo il suo mistero.
Esiste, per tutte queste porte, una sola serratura, ed esiste un luogo in cui ricevere questa chiave; questo posto ha l’impronta della chiave stessa e non lo si può conoscere che per il suo tramite (per mezzo della chiave). Ecco, quindi, a cosa allude il passo “Berechith Bara Élohïm”: “Berechith” è la chiave che chiude tutto, è lei che apre e serra le sei porte che danno accesso sulle sei direzioni, per cui, per deduzione, le contiene in se stessa. Il termine “Berechith” contiene una parola aperta, vale a dire feconda: Shith, e contemporaneamente una parola chiusa, ossia sterile: Bara.

13/11/2006 19:40
 
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Cari lettori
ed ansiosi cercatori,
Salute!

Certo è che il problema della porta e della, o delle, chiavi, è da sempre uno degli enigmi più fecondi della nostra arte! E' vero che vi sono più chiavi, e spesso si parlano di più porte, fino alle cinquanta di cui prima, ma ad essere raffigurata è sempre UNA SOLA. Per la moltitudine delle chiavi invece, ritengo il fatto per nulla trascurabile. Più chiavi possono benissimo aprire una porta, non per nulla nella figura, di cui il nostro dottissimo cinese mi accusa di superficiale lettura, ha più di un lucchetto.

D'altra parte la porta non raffigura sempre un passaggio fisico, ma una trasformazione metaforica, una trasmigrazione dall'una all'altra parte, nel caso specifico non a caso dall'altra parte attende un giardino ben curato.

Il rapporto chiavi e porte non va pertanto sempre letto in modo semanticamente corretto, ma usando la nostra lingua, già più volte in questa sede citata. E ricordo che il linguaggio dell'alchimista è un linguaggio che vuole essere utile, non vero!
E' pertanto necessario trascendere il significato per arrivare alla valenza operativa, alla similitudine evocata, alla parte dinamica della immagine, in essa contenuta e non espressa in volgari tratti grafici!

Per quanto riguarda i piedi del nostro cercatore, immersi nei flutti che da sotto la porta escono per disperdersi in allegri ruscelli nella campagna retrostante, per questi appoggi diventati radicolari, solidi ed allo stesso momento partecipi all'acqua che li circonda, ma sempre parte del cercatore stesso, non vedo similitudine con la già citata immagine dello Splendor Solis, se questo è quanto mi rimprovera l'occhiuto cinese. Ma serei felice nell'ascoltare un suo parere, possibilmente "provato".

Ed infine desidero esprimere una mia opinione, che premetto molto personale, anche se condivisa da altri, e che non vuole essere in opposiziona a nessuno (penso sopratutto all'amico delle banane, grande esperto in merito): io credo che non esistano reali connessioni tra Cabalà e Alchimia, ma che si tratti di due vie radicalmente e profondamente diverse. Entrambi evocano cosmologie, almeno all'apparenza, similari, ma ad un esame più approfondito vediamo che queste visioni del mondo si distanziano man mano che si chiarisce il significato delle parole. Ma sarebbe OT dilungarsi troppo qui su questo e mi fermi qui.

Con un sentito salute,
vostro
ptah
14/11/2006 17:26
 
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Chiavi, Serrature, Porte e Passaggi
Al divino Ptah
A Monsieru le Marquis de Caraba
Al sottile Ma.Ma.

Ah! Divino Ptah... se non ci conoscessimo dai empi in cui, freschi d'immortalità prosciugammo il laghetto degli ippopotami passando a volo radente con il mio cucciolo di Drago mi sorprenderei a chiedermi se il Vostro chieder “parere provato” non celi qualche forma di goliardica invidia!

Mi pare che la questione sorta intorno alle Porte, alle Chiavi ed ai Passaggi stia riuscendo interessante, e certo Monsieur le Marquis e il sottile Ma.Ma. aggiungono nuovo stimolo al nostro riflettere. Vorremmo far loro torto e non tenerne conto?

Poiché dunque non ho da offrirvi ciò di cui mi fate onore chiedendomi prova, vorrei in cambio porgervi la sponda di una riflessione sulla quale essere magari capaci di offrire lido ai nostri Amici e – al Cielo piacendo – ad altri più di me valenti.

PORTE e CHIAVI
Io credo, per rispondere a Monsieur le Marquis, che i termini siano davvero equipollenti e che Ripley e Basilio, analogamente a quanto avviene per lo Zohar o il Sepher Yetzyra non abbiano parlato di cose diverse fra loro. In tutti i casi credo sia possibile affermare “latu sensu” che Porta o Chiave sono sinonimo di una suddivisione (definita dall'Autore) di un dato percorso, di un procedimento operativo, di un aspetto pratico della Scienza.
Altri autori hanno preferito parlare di stanze, oppure ambientare – come De Bergerac, Swift o Rabelais – i loro racconti in luoghi diversi; altri ancora hanno preferito – come nel mito di Ercole – la trascrizione simbolica di atti da compiersi in esatta successione. Altri infine hanno scelto la forma del dialogo o della confutazione – come nella Pretiosa Margarita Novella - oppure quella dell'analisi monumentale o delle testimonianze artistiche – come nei testi di Fulcanelli e Canseliet.
Non credo che esista un argomento a supporto definitivo di questa tesi che sia diverso da quello costituito da un duplice livello di analogia:

Ad un primo livello porrei l'analogia attesa tra scritti diversi che trattano del medesimo argomento. È questo il caso di Basilio, di Ripley e del mito di Ercole, dove abbiamo un 12 costante ad indicare la fasi di un percorso che ottiene un risultato che è possibile solo superando un dato punto del percorso.

Ad un secondo livello porrei l'analogia possibile tra scritti che trattano di argomenti che sono apparentemente dedicati a materie diverse ma che potrebbero dimostrarsi – ad un'analisi più approfondita – dedicati ad un sapere di livello informativo superiore. Personalmente ritengo sia questo il caso di certe letture che sono generalmente attribuite a tradizioni particolari (Alchimia e Cabala sono solo due esempi, la lista potrebbe continuare con tantrismo, nei-dan...)

Ad esempio, pur consapevole della ben scarsa novità della mia riflessione, mi chiedo se sia possibile una sovrapposizione tra certe parti della metodologica alchemica e quella di altre vie, ugualmente connotate da una complementarietà di “oratorio” e “laboratorio”, che indichino un comune obiettivo di “liberazione in vita”.
Concordo con Ptah sul fatto che l'argomento sarebbe OT in questa sessione... ma non tralascerei di leggere con più attenzione lo scritto caritatevolmente riportato da Ma.Ma. Per quanto il linguaggio simbolico sia difforme da quello a cui ci siamo abituati i riferimenti sono – mi pare – trasversali e comuni, anche – come rimarca autorevolmente il sornione Ptha – in termini di utilità.

PORTA UNICA
Comprendo che l'ammettere di non poter dare prova sperimentale di un fatto trasformi tutte le mie considerazioni in illazioni. È giusto che così sia e sarebbe un errore credere il contrario. Tuttavia vorrei considerare che la Porta – Alchemica, Cabalistica, Mistica o Religiosa – è sempre Una.
Uno è infatti il Segno della Grazia (che 2 sarebbero davvero imbarazzantemente troppi), e la possibilità che esso sembri duplice non dovrebbe trarre in errore, come generosamente avvertì il Maestro di Savigny.
Anche in occasione di Giubileo, allorché si apre la Porta del Redentore, sono battuti 3 colpi di martello. Saranno uno per ogni lucchetto o saranno tre martelli diversi? Saranno tre martelli a caso oppure il loro suono, numero e misura sarà determinato e indefettibilmente necessario?
Davanti a quella porta, davanti a ciò che oltre ad essa è, i nostri piedi sono del tutto inutili. Finché la Porta è chiusa noi non “passeremo”. Davvero non mi preoccuperei di eventuali ladri...
Così come – mi sia concessa l'analogia – non mi preoccuperei del Mistero di Cristo (Kether?) se non sono prima in grado di immaginare la possibilità di assecondare fino a rendere possibile la manifestazione di quello di Maria (Tiphereth?)

Vi ringrazio tutti per la pazienza
Pace e Prosperità

Yi Pai
14/11/2006 23:31
 
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All'egregio MaMa,
al sottile M. de Caraba,
al pernicioso Cinese
ed ovviamente al nostro buon Capitano
Salute!

Certamente non sottovaluto la citazione dello Zohar, essendo correttamente anche a mio avviso visto nella Cabalà una delle possibili vie, tante quanti sono i raggi della ruota o del sole, come con grande benevolenza ci ricorda il nostro cinese! Volevo solo dire che anche se ogni raggio raggiunge, se portato opportunamente a fruttificare, al centro immobile della nostra ruota, esso rimane comunque autonomo ed isolato in se stesso fino appunto confondersi in tale centro.

Cercare similitudini è come tracciare cerchi concentrici sui raggi di una ruota, non confondere i raggi tra di loro. Null'altro volli dire, nè altro dissi.

Ma torniamo alla porta e ad alcune affermazioni del nostro troppo modesto cinese, tenuto lontano, ahimè credo io, dalla sua fornace non già da impedimenti volgari, ma dalla mortale pigrizia che colpisce il cercatore quando il suo vagare, entusiasta e brulicante, finalmente si avvicina alla terra della nostra arte. Guardando oltre la siepe l'artista si siede e preso da desiderio di contemplare per a volte anni e decenni, con la possibilità di allontanarsi per sempre o permettere una fermentazione interna, che lo avvicina, senza volerlo, al suo desiderio.

Egli ci indica la porta come descritto in una delle mie ipotesi, come quella fase in cui il viandante stanco con il nodoso ramo colpisce la roccia, nella ahimè spesso vana speranza di vederne uscire l'acqua di un limpido e saltellante ruscello! Visto in questo modo certamente la porta è una, ed il suo passaggio il premio di una operazione almeno tre volte reitarata.

Ma non permettiamo al perfido cinese di gettare il sasso allontandosi poi in piena tranquillità con la mano ritratta! Egli stesso ha attirato, facendone giusto rimprovero a questo antico egizio, il nostro interesse sul fiume sotto alla porta, che bagna e nascone i piedi del viandante! Ed allora, lasciando la, ammetto, cattiveria della prova provata, ripeto la domanda al nostro sul significato di tale occultamento delle utili estremità!

E stuzzicato sul vivo, devo ributtare nel nostro pentolone d'idee una domanda in similtudine, presa da testo citato da MaMa: Cosa vuole dire il nostro ammanuese con il fatto che alle porte verso l'alto manca una, e che una è ignota? Siccome non sono nemmeno lontanamente così invidioso come il nostri YiPai, non posso non dire che ritengo il fatto cosa tutta altra e solo in apaprenza simile alla nostra porta.

Comunque prego tutti riflettere sul fatto da me preso a mero spunto senza ambizione di reale ed originale nesso logico dalla spiegazione di Canseliet sulla quarta chiave, e precisamente l'avere messo da una parte fuoco e putrefazione, e dall'altra la fermentazione. Anche perchè di più su tale argomento non posso dire, e devo rimettermi ad altri, che so in ascolto, e meno loquaci (ma forse più chiari) del sottoscritto!

Sarò assente per qualche giorno, non avetene, tornerò! Il tempo è una illusione utile solo se spesa lavorando, con l'eccezione di alcune fermentazioni interne, che però avvengono non di frequente.

Sempre Vostro
ptah
16/11/2006 02:02
 
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En passant...
Mi scuso se non ho potuto intervenire puntualmente, solleticato dagli interventi del Signor Marchese di Carabas, del Signor Ptah e del nobile Yi Pai...talvolta la stanchezza e gli impegni mi consigliano di prendere la via del riposo!

Velocemente, dunque, offro una riflessione sugli ultimi interventi: ho come l'impressione che si stiano sollevando 'fumi' e 'fumenti', che se pur comprensibili a causa dei 'duetti' e dei 'terzetti', forse impediscono di capirsi.

La Chiave e la Porta sono simboli di uno stesso agire, cioè 'aprire'. Se si vuole essere pedissequi e pedanti - oltre che "magnanimi e longobardi" (!) [SM=g27988] - nell'immagine di Maier si vedono tre lucchetti tre. Inoltre, se il pensoso osservatore 'stolto' ha i piedi "a mollo", potrebbe voler dire qualcosa?

E poi una notula per il Signor Ptah: abbiamo parlato di Quarta Chiave di Basilio; se concordo nella 'invidiosa' doppia lettura di Canseliet ( mi pare di averlo detto da qualche parte), mi sfugge tuttavia il suo accenno alla 'fermentazione'. Dove se ne parla in Quarta, di grazia?
Se non erro, la fermentazione è cosa molto, molto, molto posteriore a ciò di cui stiamo parlando. O sbaglio?

sempre di buon cuore

Captain NEMO
Tria Sunt Mirabilia
16/11/2006 18:10
 
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chiave e porta
Mi permetto di intromettermi con un'osservazione forse troppo terra terra, troppo da studente entusiasta.
Se è vero che porta e chiave possono dirsi due aspetti di una stessa realtà, allora ci sarà un'operazione, un interazione da compiere con queste due entità e che alla fine condurrà nel giardino.
Un'operazione sulla cui natura i tre lucchetti sono "parlanti".
La porta è bianca, abbiamo visto, ne deduco che la chiave dovrebbe essere rossa, (il latte della vergine e il sangue di cristo)...
Inoltre mi viene alla memoria che si parla di una vezzosa vergine dalle vesti immmonde; il filosofo si trova a doverla pulire da tale rivestimento; tuttavia ci si accorge che le vesti (trattate con la liscivia donata da una Vecchia che dice di essere antenata della fanciulla) nascondono un prezioso scrigno che si aprirà con paziente cottura, mostrando grandi tesori.
Mi pare di vedere in questa vezzosa vergine e nelle sue vesti purificate dall'Arte porta e chiave.
Ma si tratta di considerazioni di un giovane studente in cerca di conferme.
Chiedo scusa se parlo in modo vago, ma non ho i libri qui con me e quindi cito a memoria (con tutte le conseguenti possibili sviste).
17/11/2006 12:30
 
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Peau d'ane
Caro Simplicio,

fate considerazioni interessanti, che vorrei provare a condividere.

Mi pare che l'apertura della Porta (del Palazzo del Re o del Giardino delle Esperidi) e il "lavaggio" delle vesti della vergine "abbietta" possano essere considerate come immegini analogiche.

Se questa considerazione può essere accettabile allora non mi concentrerei molto sul colore della porta quanto sul suo essere "ermeticamente chiusa".

Allo stesso modo, se mi permettete, mi pare che l'unione tra Latte e Sangue sia ben postuma a questo momento capitale dei Lavori, nel quale si deve assistere alla "nascita" di Maria e, francamente, mi pare un po' presto per sacrificare il Figlio...

Vorrei condividere anche un'altra considerazione: forse porta e chiave "sono la stessa cosa" anche perché la Porta contiene "in sé" la chiave?

Se così fosse la simbologia analogica che trova nelle vesti sporche e bigie della Verigine uno "scrigno" avrebbe più di un senso... che ne dite?
Pace e Prosperità

Yi Pai
17/11/2006 19:31
 
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Non Aperietur...
Caro Signor Simplicio,

come Messer Bianconiglio corro veloce a risponderle, perchè ho 'adocchiato' il suo bell'intervento e non potevo non 'con-venire', seppur in velocità:

Il nobile Yi Pai ha puntualizzato 'esattamente' le stesse cose che le avrei detto: in particolare non mi fermerei su quei colori che lei indica, perchè di altra da venire cosa sono significanti.

Quanto a quell' "in sè", se lo rifletta ben bene, perchè qui Yi Pai, oltre che Nobile, è stato amico e caritatevole...!

Concludo - sempre con la velocità di Bianconiglio - con un sorriso sereno: sono contento di leggere, tra le sue righe, che qualcosa si sta aprendo nelle sue considerazioni. Anche per questo - noi vecchi brontoloni, noi vecchi romantici - siamo felici come bimbi di vedere che il porgere quei 'pezzettini' (un po' salati?) che abbiamo in tasca, talvolta, genera piccoli e sapidi frutti!...Ah, quanto è bella Tradizione!

sempre di buon cuore

Captain NEMO
Tria Sunt Mirabilia
07/01/2007 06:07
 
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La porta magica di Piazza Vittorio in Roma
Un saluto a tutti
trovo in questo 3d molti spunti per "viaggiare"...
do il mio piccolo contributo, ricordando a tutti questa nota porta.

l'unico resto della Villa Palombara costruita nel 1653, è la porta magica...
la porta

[Modificato da ulissa 07/01/2007 6.14]

Rita
_______________________________________
un viaggio di scoperta non consiste nel guardare nuovi paesaggi ma nell'avere nuovi occhi
[SM=x113293] Coccò amazzone - [SM=x113301] Camilla cacatua - [SM=x113311] Polly cenerino
- [SM=x113298] Quaqua - [SM=x113298] Formaggino ara nobilis
07/01/2007 06:27
 
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porta, chiave... portachiavi

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In quella stanza sai c’è una porta
che apre la sua entrata in un giardino
immagina che sia la via più corta
per ottenere infine il pane e il vino.
La chiave è custodita nel tuo cuore
è d’oro ed il suo nome è amore.
Aprire quella porta è cosa ardita
ché dalla morte ti riporta in vita.
Ascolta, scorre l’acqua sulla terra
accarezza con le sue mani il vento
la luce apre i fiori che il buio serra
e il suono si diffonde in un momento.

Rita
_______________________________________
un viaggio di scoperta non consiste nel guardare nuovi paesaggi ma nell'avere nuovi occhi
[SM=x113293] Coccò amazzone - [SM=x113301] Camilla cacatua - [SM=x113311] Polly cenerino
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07/01/2007 17:12
 
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Re: La porta magica di Piazza Vittorio in Roma
E buonasera.


Scritto da: ulissa 07/01/2007 6.07
Un saluto a tutti
trovo in questo 3d molti spunti per "viaggiare"...
do il mio piccolo contributo, ricordando a tutti questa nota porta.

l'unico resto della Villa Palombara costruita nel 1653, è la porta magica...
la porta

[Modificato da ulissa 07/01/2007 6.14]




HOC IN RUBE, CAELI RORE, FUSIS AEQUIS, PHYSIS AQUIS, SOLUM FRACTUM, REDDIT FRUCTUM, DUM CUM SALE NITRI, AC SOLE, SURGUNT FUMI SPARSI FIMI.
ISTUD NEMUS, PARVUS NUMUS, TENET FORMA SEMPER FIRMA, DUM SUNT ORTAE SINE ARTE VITES, PYRA, ET POMA PURA.
HABENS LACUM, PROPE, LUCUM, UBI LUPUS NON, SED LUPUS SEPE LUDIT;
DUM NON LAEDIT MITES OVES, ATQUE AVES;
CANIS CUSTOS INTER CASTOS AGNOS FERAS MITTIT FORAS, ET EST AEGRI HUJUS AGRI AER SOLUS VERA li SALUS, REPLENS HERBIS VIAS URBIS.
SULCI SATI DANT PRO SITI SCYPHOS VINI.
INTROVENI, VIR NON VANUS. EXTRA VENUS.
VOBIS, FURES, CLANDO FORES.
LABE LOTUS, BIBAS LAETUS MERI MARE, BACCHI MORE.
INTER UVAS, Sl VIS, OVAS, ET QUOD CUPIS, GRATIS CAPIS.
TIBI PARO, CORDE PURO, QUICQUID PUTAS, A ME PETAS.
DANT HIC APES CLARAS OPES DULCIS MELLIS, SEMPER MOLLIS.
HIC IN SILVAE UMBRA SALVE TU, QUI LUGES, NUNC SI LEGES NOTAS ISTAS, STANS HIC AESTAS, VERA MISTA;
FRONTE MOESTA NUNQUAM FLERES, INTER FLORES SI MANERES, NEC MANARES INTER FLETUS, DUM HIC FLATUS AURAE SPIRANT, UNDE SPERANT MESTAE MENTES INTER MONTES, INTER COLLES, INTER GALLES, ET IN VALLE HUJUS VILLAE, UBI VALLUS CLAUDIT VELLUS.
BONUM OMEN, SEMPER AMEN ETIAM PETRAE DUM A PUTRE SURGUNT PATRE, ITA NOTAS, HIC VIX NATUS, IN HAC PORTA, LUTO PARTA, TEMPUS RIDET, BREVI RODET.

Ed inoltre trovo esemplare questa descrizione:

FILIUS NOSTER MORTUUS VIVIT REX AB IGNE REDIT ET CONIUGIO GAUDET OCCULTO

Nostro figlio, morto, vive, torna re dal fuoco e gode del matrimonio occulto.


--------------------------------------------------------------------------------

SI FECERIS VOLARE TERRANT SUPER CAPUT TUUM EIUS PENNIS AQUAS TORRENTIUM CONVERTES IN PETRAM

Se avrai fatto volare la terra al di sopra della tua testa, con le sue penne tramuterai in pietra le acque dei torrenti


--------------------------------------------------------------------------------

DIAMETER SPHERAE THAU CIRCULI CRUX ORBI NON ORBIS PROSUIT

Il diametro della sfera, il tau del circolo, la croce dell'orbita non giovano ai ciechi


--------------------------------------------------------------------------------

QUANDO IN TUA DOMO NIGRI CORVI PARTURIEN ALBAS COLUMBAS TUNC VOCABERIS SAPIENS

Quando nella tua casa i neri corvi partoriranno bianche colombe allora ti chiamerai sapiente.


--------------------------------------------------------------------------------

QUIS SCIT COMBURERE AQUA ET LAVARE IGNI FACIT DE TERRA COELUM ET DE COELO TERRAM PRETIOSAM

Chi sa bruciare con l'acqua e lavare col fuoco, fa della terra un cielo e del cielo una terra preziosa


--------------------------------------------------------------------------------

AZOT ET IGNIS DEALBANDO LATONAM VENIET SINE VESTE DIANA

Tramite la purificazione di Latona da parte dell’Azoto e del Fuoco, appare Diana senza veste.

(il tutto da Wikipedia, dove ci sono tante altre cose che molti utilizzano come citazione in firma) [SM=g27988]
08/01/2007 09:11
 
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Buongiono!

HOC IN RUBE, CAELI RORE, FUSIS AEQUIS, PHYSIS AQUIS,

SOLUM FRACTUM, REDDIT FRUCTUM, DUM CUM SALE NITRI,

AC SOLE, SURGUNT FUMI SPARSI FIMI. ISTUD NEMUS, PARVUS

NUMUS, TENET FORMA SEMPER FIRMA, DUM SUNT ORTAE SINE

ARTE VITES, PYRA, ET POMA PURA. HABENS LACUM, PROPE,

LUCUM, UBI LUPUS NON, SED LUPUS SEPE LUDIT; DUM NON

LAEDIT MITES OVES, ATQUE AVES; CANIS CUSTOS INTER

CASTOS AGNOS FERAS MITTIT FORAS, ET EST AEGRI HUJUS

AGRI AER SOLUS VERA li SALUS, REPLENS HERBIS VIAS URBIS.

SULCI SATI DANT PRO SITI SCYPHOS VINI. [2] INTROVENI,

VIR NON VANUS. EXTRA VENUS. VOBIS, FURES, CLANDO FORES.

LABE LOTUS, BIBAS LAETUS MERI MARE, BACCHI MORE. INTER

UVAS, Sl VIS, OVAS, ET QUOD CUPIS, GRATIS CAPIS. TIBI PARO,

CORDE PURO, QUICQUID PUTAS, A ME PETAS. DANT HIC APES

CLARAS OPES DULCIS MELLIS, SEMPER MOLLIS. HIC IN SILVAE

UMBRA SALVE TU, QUI LUGES, NUNC SI LEGES NOTAS ISTAS,

STANS HIC AESTAS, VERA MISTA; FRONTE MOESTA NUNQUAM

FLERES, INTER FLORES SI MANERES, NEC MANARES INTER FLETUS,

DUM HIC FLATUS AURAE SPIRANT, UNDE SPERANT MESTAE

MENTES INTER MONTES, INTER COLLES, INTER GALLES, ET IN

VALLE HUJUS VILLAE, UBI VALLUS CLAUDIT VELLUS. [3] BONUM

OMEN, SEMPER AMEN ETIAM PETRAE DUM A PUTRE SURGUNT

PATRE, ITA NOTAS, HIC VIX NATUS, IN HAC PORTA, LUTO

PARTA, TEMPUS RIDET, BREVI RODET.

In questa villa dalla rugiada celeste, dai piani arati e dalle acque correnti, il suolo dissodato dà frutto; mentre che, nel salnitro e pel sole, dallo sparso letame s'alza fumo. Questo bosco, di poca entità, conserva sempre identico il suo aspetto; mentre sono nati spontaneamente i tralci delle viti, i peri e i meli sinceri. Vicino al lago v'e un boschetto, dove spesso scherza non già il lupo, ma la lepre ; scherza senza offendere le miti pecorelle e gli uccelletti. Il cane custode de' casti agnelli, mette in fuga le fiere; e la sola aria di questa campagna ridà la salute all'infermo. Questa tenuta riempie d'erbaggi le vie della città. I solchi coltivati danno, per la sete, coppe di vino. Entra, uomo modesto! Che Venere stia lontana! A voi, ladri, chiudo le porte. Bevi allegramente, a profusione, vino puro, a mo' di Bacco. Gioisci (a stare) tra i vigneti e prendi liberamente ciò che più ti aggrada. A te preparo schiettamente quanto mi chiedi. Qui le api producono a dovizia dolce miele, sempre tenero. Salute a te, che piangi all'ombra della selva! Ora, se tu comprendessi questo, che qui l'estate é mista alla primavera, non piangeresti mestamente. Se tu restassi qui, in mezzo ai fiori, non staresti a piangere, perché qui spira l'effluvio dell'aria. Perciò le anime melanconiche sperano tra i monti, tra i colli, tra i sentieri e nella vallea di questa villa, dove l'ovile recinge le pecore. Ti faccio buon augurio: Che sia sempre così! Ma tu, appena ti sarai levato, segna qui, su questa [soglia di] porta, che il fango (la malta) ha generata [la porta del casino], - perché le pietre (i minerali) nascono dalla putrefazione, - che il tempo scherza noncurantemente, ma che in brev'ora tutto distrugge.

Rita
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Per Ulissa: La Porta Magica
Ciao Ulissa, in questi link potrai trovare informazioni incredibilmente interessanti sulla porta magica del Marchese Palombara in Piazza Vittorio a cui hai accennato nel messaggio precedente.

http://www.materterra.it/Article50.htm

http://www.esoteria.org/documenti/simbologia/laportadivillapalombara.htm

Mi sono imbattuta anche io in essa molti mesi fa' in essa, trovandola veramente affascinante e riconoscendo delle informazioni ormai familiari, con un piccolo intralcio che non ho saputo risolvere: la sequenza dei pianeti e' teoricamente questa:
Saturno (che equivale anche al quadrato magico 3x3) Giove 4x4, Marte 5x5, Sole 6x6, Venere 7x7, Mercurio 8x8, Luna 9x9. Questo concetto dei 7 pianeti dal 3 al 9, e' anche presente nel "fuoco purificatore" (un testo di alchimia ebraica), e non a caso il simbolo del candelabro ebraico a 7 braccia, a volte ha la stella di Davide nel centro, quasi a richiamare il "6" del sole che infatti si trova nella posizione centrale, e non a caso caso c'e' anche un candelabro con 9 candeline che sara' probabilmente la rappresentazione della sequenza completa da 1 a 9.

Se viene utilizzato questo concetto dei 7 pianeti con il sole al centro, come logica mi aspetterei di trovare nella posizione del simbolo definito "solare", (il terzo sul lato destro che ci ricorda quasi un cerchio - sole o luna?- con una luna rovesciata sotto), (forse questo simbolo si potrebbe anche abbreviare con una luna rovesciata), insomma, nella posizione di questo simbolo "Solare", mi sarei aspettata quello della luna, ed in alto, (quello che tutto regna e che si trova nel cuore o centro), qualcosa che abbia a che vedere con il sole. Nelle antiche iconografie sumere, troviamo a volte i tre simboli celesti insieme: quello del sole, della luna e della stella del mattino, e non mi meraviglierei se questi tre concetti fossero integrati nel simbolo che domina tutto..(Dio Sole, La Luna e la Stella del mattino o Vergine che rappresenta anche l'amore....)ma queste sono solo supposizioni perche' non conosco molto bene i vari simbolismi, in quanti modi posso essere rappresentati, il dubbio era se infatti il simbolo definito solare con la luna rovesciata, sia davvero un simbolo relativo al sole od altro...I tre concetti principali dei 3 simboli celesti (sole-luna-stella del mattino), potrebbero anche essere utilizzati per descrivere la trinita', o forse montagna sacra, con cui la sequenza 1-2-3 la puo' rappresentare, ma non riesco a trovare il simbolo sacro che avevo visto nel sito di Collemaggio, (il quale mostrava una montagna sacra e la luna rovesciata) per poter vedere se in effetti i gradini erano tre o come venivano rappresentati...

Questi sono solo modi differenti per riflettere sulle informazioni, e non e' detto che i risultati siano corretti, o forse lo sono solo parzialmente...Come ripeto, non sono colta, non sono una studiosa, ricercatrice etc.., posso solo cercare di analizzare a modo mio alcuni particolari. In un mosaico di Ostia antica, una volta ho notato una stanza con i vari segni zodiacali, e poi sul pavimento erano rappresentate 7 porte, e quella centrale aveva una sorta di fiaccola, a ricordarci il sole che infatti si trova nella posizione centrale?

Possibili interpretazioni del sigillo sulla porta:

Si parla di trinita' ed allora, tre simboli debbono rappresentare questa trinita'; uno deve essere lo spirito santo, l'altro la vergine madre, e l'altro ancora Dio-uomo.
----------------------------
Spirito Santo rappresentato dalla Stella di Davide come in cielo cosi' in terra?
(sale dalla terra e discende dal cielo e riceve la forza delle cose superiori e delle cose inferiori)

La "Vergine Madre" dalla croce che sovrasta la terra?

Il simbolo di Dio-Uomo (sole?) nel centro della Vergine?

-----------------------------


Se i grandi cicli celesti sono ad immagine e somiglianza dei piccoli cicli, (come in cielo, cosi' in terra), questo significa che le stesse essenze parallele, sono presenti in noi.

PS: ho trovato diverse versioni della VERGINE, con la luna e la terra sotto i piedi ed in testa le costellazioni come corona...con e senza luna, con e senza terra, con e senza il figlio, con e senza le costellazioni...... nelle antiche rappresentazioni (ishtar-Iside etc..) con la luna in testa o con la rosa dei venti sovrastante a 4 oppure 8 punte etc....Le rappresentazioni cambiano, ma e' sempre Lei....la REGIN-NIGER, anche se viene rappresentata (Ishtar Gate, Babylon-Iran) come un arco=porta di color lapislazzolo=Cielo,e le numerazioni a lei relative rappresentate sulle varie facciate dell'arco, con animali, che replicano i suoi dati, relativi anche al calendario astronomico 6-12-24 e non solo alla ROSA DEI VENTI, basta contare il numero degli animali nelle diverse sezioni, e vediamo che sono particolari codici numerici e non semplici decorazioni...Non sottovalutiamo il potere dei simboli, perche' anticamente erano una sorta di linguaggio per esprimere concetti, informazioni, od allusioni ad essi.

Buona ricerca!


PS di nuovo: mi scuso per il mio terribile italiano.

Piccolo particolare "forse insignificante" appena notato: il segno di Venere, se capovolto, e' identico al simbolo dentro la stella di Davide che sovrasta l'arco e sembra quasi una sorta di chiave, forse arco o porta dalla quale si intravede la stella a 6 punte ed il simbolo del sole? La porta del sole? Sicuramente e' solo un pensiero strambo richiamato dalle informazioni astronomiche presenti sull'arco di Ishtar Gate, Babylon-Iran, e dalla croce ciclica heyndale (non mi ricordo come si scrive) che riporta informazioni simili, che alludono a calendari solari lunari etc...basta imparare a leggere i simboli, le 4 stelle di Davide = 24 che sono intorno al sole, sotto si trova il simbolo della rosa dei venti e di conseguenza allude alle sue numerazioni, e poi la luna probabilmente collegata a calendari lunari etc...Persino nell'apocalisse, si ripresentano di nuovo queste numerologie del 12, 24, dei 7 sigilli dei quali menzina quello del sole, etc...dati relativi a calendari.. astronomici...Non dobbiamo meravigliarci piu' di tanto se tutto ci porta a questi calendari, dato che l'occupazione principale degli antichi sacerdoti era proprio quella di studiare e registrare i vari moti celesti, dei quali possedevano nozioni superiori alle nostre...e sicuramente si erano accorti dei parallelismi dei piccoli cicli dentro di noi, ad immagine e somiglianza dei grandi cicli, e che cosa aveva "permesso" loro di ottenere queste incredibili conoscenze??? Non e' difficile dedurlo se si legge attentamente tra le righe...

E quale mezzo migliore, inserire queste antiche conoscenze anche in contesti divinatori e religiosi, oltre che nei riti, usanze, simbolismi, costruzioni che ripetevano le varie informazioni celesti etc... per farle assimilare dalle diverse culture e farle passare attraverso le ere e poter giungere fino a noi per essere interpretate con una seconda chiave di lettura rompendone i sigilli?

[Modificato da nadiacinque 08/01/2007 22.54]

09/01/2007 00:50
 
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Lege, lege, lege...
Credo utile riportare un'altra traduzione della famosa Epigrafe di Villa Palombara, se non altro perchè forse più 'indicativa' per chi cerca lumi in Alchimia, avvertendo che alcuni 'suoni' si 'leggono' meglio nel bel francese dell'autore del libro da cui è stata tratta:


"In questa casa di campagna, per la rugiada del cielo, le vaste piane e le acque della natura, il suolo lavorato dà il suo frutto, mentre con il sale del nitro e il sole si innalzano i vapori del fumo sparso. Questo bosco, piccolo bene, conserva un aspetto sempre simile, mentre nascono, senza artificio, le pere e le mele pure. C'è un lago presso la radura, dove non il lupo, ma la lepre spesso gioca, mentre non offende le dolci pecore e gli uccelli; il cane guardiano, tra i casti agnelli, mette fuori le bestie feroci, e, riempiendo di erbe le strade della città, solo l'aria di questo campo è la vera salute del malato. I solchi piantati danno per la sete delle coppe di vino. Vieni, entra, uomo non vanitoso. Fuori di qui, Venere! A voi, ladri, chiudo le porte. Lavato dalla sozzura, bevi, gioioso, al mare di vino, secondo l'uso di Bacco. Tra le vigne, se vuoi, trionfi, e ciò che desideri, lo prendi gratuitamente. Ti preparo, col cuore puro, ciò che pensi e mi domandi. Qui le api danno le chiare risorse di un dolce miele, sempre delicato. Qui, nell'ombra della selva, saluto te che ti lamenti. Ora se tu leggessi queste righe, l'estate essendo qui mescolata alla primavera, non piangeresti mai con un triste viso; se tu restassi tra i fiori, non ti scioglieresti in lagrime, mentre i venti e le brezze soffiano qui, da cui sperano le anime afflitte, tra i monti, tra le colline, tra i sentieri, e nella valle di questa città, dove una palizzata racchiude il tosone. Buon presagio, che sia sempre così. Di più, mentre le pietre si innalzano dal padre putrefatto, anche il tempo ride, roderà presto i segni, qui appena nati su questa porta fatta di fango."

E. Canseliet - Deux Logis Alchimiques, - Ed. Bailly-Gutemberg, 1997 (Trad.: P. Lucarelli)

sempre di buon cuore

Captain NEMO
Tria Sunt Mirabilia
10/01/2007 07:20
 
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Cara Nadia,
dal link che hai segnalato e che appartiene al sito "esoteria.org",
ho estratto questo brano:

"In verità sembrerebbe di essere in pieno caos. Infatti, nel mentre l'uso delle comparazioni e delle analogie è auspicabile per la ricerca delle chiavi, proprio queste stesse comparazioni ed analogie possono tanto fuorviare i ricercatori da fornire ad essi rotte incerte, se non completamente errate. Ed è per questo che, nelle "Nozze Chimiche" di Christian Rosenkreutz si parla di un magnete, una bussola, necessaria a non perdere la via.

Nella Divina Commedia, Dante è guidato da Virgilio; in Alchimia, molti filosofi prospettano un intervento extraumano (un angelo con la tromba, una divinità ammantata di stelle, ecc.), talché raccomandano all'adepto di rivolgersi al Supremo Artefice prima di mettersi al lavoro nel laboratorio ermetico."

L'alchimia è una scienza operativa e stranamente i suoi simboli diventano veramente comprensibili solo ad operazione avvenuta. I simboli stessi hanno agito al di là del nostro sforzo di trovarvi un significato che si possa esprimere con un pensiero sequenziale.
MA senza la guida del "Supremo Artefice" non c'è l'Arte... per avere la "guida" è necessario essere "iniziati"...

L'uomo si costruisce sin dalla nascita dei falsi "io" che gli permettono di interfacciarsi con quella che viene chiamata comunemente "realtà". Il "teatro dell'arte", con le sue maschere, che ci fanno ridere in quanto ci riconosciamo in loro, ci racconta molto bene le loro vicende... dottori, intellettuali, mamme, maestri... e chi più ne ha più ne metta (sono raffigurate anche nel presepe tradizionale)... l'elemento mercuriale sempre presente nello spettacolo, permette la catarsi.
Questi "io", non sanno che reagire sempre allo stesso modo in quanto "incancreniti" anche nelle nostre cellule... attraverso un percorso essi devono "morire", come i compagni di Ulisse prima e i proci dopo, per permetterci di "tornare a casa" e riunirci con la "sposa"... conciliando gli opposti... un viaggio dalla circonferenza in cui siamo al centro della circonferenza stessa.

La difficoltà è vedere il raggio, via da intraprendere... solo l'iniziazione può aprirci gli occhi per vederlo... poi sta a noi rivolgerci alla "guida" per iniziare a percorrere la strada.
Molti iniziati non iniziano nemmeno con un passo [SM=g27988]

Per quanto riguarda i tuoi dubbi sui simboli, non ho capito molto bene quali siano, forse è colpa mia...

un caro saluto

[Modificato da ulissa 10/01/2007 7.38]

Rita
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10/01/2007 12:09
 
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Grazie Ulissa del tuo prezioso intervento..ho letto ed ho compreso.
I Simboli a cui mi riferivo, sono i simboli dei pianeti che si trovano ai lati della porta magica.
Tre sulla sinistra e tre sulla destra. Dato che il sole di solito si trova nel centro dei 7, nell'ultimo simbolo sulla destra in basso, la logica mi aveva preparata per un simbolo lunare dato che il settimo pianeta e' la luna, invece ne ho trovato uno che viene definito solare (un cerchio con un puntino, una mezza luna sotto rovesciata e delle grafiche sopra il cerchio). A meno che venga utilizzato, non per rappresentare l'ultimo pianeta (luna), ma la fase finale dell'opera.

[NOTA: Parte di questo intervento è stato elimato da parte del Moderatore, in quanto OFF-Topic rispetto ai temi ed ai contenuti di questo Forum]

Spero di essere stata di stimolo per ricerche piu' approfondite.

Mi scuso di nuovo per il mio terribile italiano quasi dimenticato, ma spero si dia piu' importanza all'essenza e non alla forma.

[Modificato da Captain NEMO 10/01/2007 19.19]

10/01/2007 15:22
 
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Simbolo:
Per Ulissa:

Volevo inserire il simbolo di cui parlavo nel messaggio scritto, ma non mi ha permesso di modificare il testo.

Lo inserisco qui e vediamo se viene visualizzato:



-------------------------------------------------
Copiato dal sito inserito nel messaggio precedente:
Nell’iscrizione si legge: ‘Il nostro figlio morto vive, torna Re dal fuoco e gode dell’occulto accoppiamento".
È la realizzazione del Rebis è la nascita del "figlio regale" la fase al rosso, simboleggiata dalla fenice che rinasce dalle ceneri.
Spirito e materia sono diventati tutt’uno: è il frutto delle nozze alchemiche".
All’argenteo regno di Diana subentra l’aureo regno d’Apollo, alla Rosa Bianca, che indica la realizzazione dell’argento, subentra la "Rosa Rossa".


Saluti e buona ricerca!

PS: probabilemte c'e' un tempo per poter effettuare le modifiche sul messaggio inserito e magari era scaduto. Questo simbolo si potrebbe anche sintetizzare o riassumere in una semplice luna rovesciata.

[Modificato da nadiacinque 10/01/2007 15.42]

10/01/2007 17:02
 
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Segnalazione - Porta Magica di Roma -
Comprendo bene che orientarsi in un sito che conta oggi più di 4.000 pagine non è cosa agevole, ma a volte gli strumenti inseriti, come per esempio il motore di ricerca interna, facilitano la navigazione e/o la ricerca.
L'articolo segnalato, pubblicato du Hiram, riprende abbondantemente da un altro articolo datato 1915 a firma di Pietro Bornia ("La Porta di Palombara") e lo studio delle epigrafi datano, sempre, 1915, e per altro pubblicate una sola volta a firma sempre dello stesso autore ("Le epigrafi di Villa Palombara").
Oltre ai due articoli, sopra citati, nel sito di Montesion è presente, sulla "Porta Magica di Roma anche, uno studio dettagliato (sezione per sezione) di Alberto Canfarini.

Li trovate nella sezione: Contributi Esterni/La Porta Magica di Roma.

Ancora: nella stessa sezione (Contributi Esterni/Tavola di Smeraldo)sono presenti due commenti (inediti) alla "Tavola di Smeraldo". Uno di Hahajah riservato ai circoli interni operativi Osiridei; l'altro di L. Jesboama per i circoli esterni Miriamici.

Forse sono interessanti e potrebbero aiutare. [SM=g27985]
Web Maestro
10/01/2007 18:06
 
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Re: Segnalazione - Porta Magica di Roma -
Grazie infinite Singor Web Maestro!

Questa si che e' una bella risposta piena di sorprese fertili e la ringrazio infinitamente.
Ho gia' aperto la sezione, ed ho notato i due paragrafi che ha menzionato, ma non penso che ci siano le Tavole Smeraldine di Thoth, ma solo una sorta di "riassunto" di tutte che si trova nel testo di una pagina, e penso che sia anche il testo piu' conosciuto riguardo le tavole. Poi ho notato che nella sezione "contributi esterni" due colonne di argomenti vengono visualizzate bene, mentre la terza colonna mostra solo le iniziali e non si legge il titolo degli argomenti e non ho trovato la maniera per spostare il cursore sull'ultima colonna per visualizzarla. Forse sono io ad essere impedita...magari ci riprovo di nuovo od apro tutti gli argomenti per notare di cosa trattano.
Grazie di nuovo ed ora penso che saro' occupata per un bel po' dato che ho visto una lista di testi incredibilmente interessanti...
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