Nuova Discussione
Rispondi
 
Vota | Stampa | Notifica email    
Autore

Una Via senza Forno...?

Ultimo Aggiornamento: 18/07/2006 01:01
02/02/2005 18:26
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Gentile dott. Lucarelli

leggendo le ultime pagine del testo di Alexander Von Bernus ( forse più spagirista che alchimista ? chi lo sa..) "Alchimia e Medicina " ediz. Mediterranee ( pag 162-165) ,si viene a scoprire che oltre alle tradizionali vie umide o secche ( per quanto molto intricate, come Lei ha giustamente rilevato in un precedente post )ne è esistita una molto segreta e rapida che non prevede l'uso di forni o crogioli ( perdonatemi questa espressione un po' sbrigativa )bensì l'uso di specchi e lenti per concentrare i raggi solari. Commentando il famoso passo di Montfaucon De Villars "..Basta concentrare il fuoco del mondo ( s'intende il sole ) in un globo di vetro tramite specchi concavi ecc. ecc. " A. Von Bernus dice " ..Ci vengono in mente le straordinarie lenti degli antichi Indiani, lenti fatte in modo speciale con le quali essi riuscivano a riflettere e convogliare certi tipi di energia solare, e un sistema di lenti che formano uno specchio che ha la proprietà di attirare o respingere, a seconda del caso, determinate forme di energia solare. Tuttavia queste indicazioni relative alla Via più antica e segreta sono incomplete. In realtà, alla pulvis solaris, da raccogliere con lo specchio ustorio, che gli antichi chiamano sal naturae, termine altamente significativo, bisogna aggiungere l'acqua filosofica, che si ottiene in modo analogo, non meno singolare, e che quando viene lasciata evaporare lascia sul fondo un sale rosso. La preparazione del Grande Elisir presuppone appunto l'unione di questi due ingredienti segreti. Questa Via degli antichi per preparare l'ambitissima Pietra Filosofale, che è la più oscura e la più nascosta, non ha niente a che vedere con la via umida o secca.......etc. etc. Però non basta concentrare i raggi del sole in uno specchio concavo per ottenere questa polvere solare, nemmeno se li si lascia a lungo. Senza l'indispensabile magnete qualunque tentativo sarebbe inutile "...Oltre all'abate Montaucon , il Von Bernus cita anche Georg Von Welling e la sua opera "Opus magus cabbalisticum et theosoficum ". Va aggiunto che Von Bernus si "nutrì" molto di tutte quelle opere alchemiche che appartengono al milieu rosacrociano/alchemico tedesco del diciottesimo secolo ( come il "De superioris et inferioris hermetis" di un anonimo tedesco della prima metà del 1700 , in cui si parla del Sale unico di Natura ricavato con una lente ..). Altrove , qualche riga prima, Von Bernus cita queste righe "strane".." L'etere viene mosso dai raggi del sole. Chi riesce ad infrangerli e a rafforzarli con l'aiuto di specchi e lenti può produrre nell'etere [ visto come il prana indù ] dterminate onde. E chi sa unire la forza del fuoco elementare a quella dell'ignis essentialis vedrà apparire, lentamente ma regolarmente, goccia a goccia, un liquido che è un rimedio senza pari contro numerose malattie ecc. ecc."

Nelle ultime righe significative di quelle pagine aggiunge " La luce è magicamente imprigonata nel sale ; si tratta di liberarla da esso, perchè **il sale è una cosa buona**, ha detto Colui che è la Luce del Mondo."

Gradirei tanto sapere da Lei, o anche da Quan del Bote o Capitan Nemo, quanta validità "filosofica" hanno queste affermazioni.
Nel frattempo mi scuso per l'inevitabile "farraginosità" nell'esporre questo dubbio /curiosità.

Cordialmente

domenicano bianco
02/02/2005 23:29
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 10
Registrato il: 03/01/2005
Utente Junior
OFFLINE
Vie arcane
Caro Domenicano,
c’è un metodo ancora più segreto, insegnato da Joël Joze: basta captare nelle pupille di ogni essere vivente le immagini di tutte le cose visibili, condensarle, fissarle, comprimerle secondo metodi noti solo a lui, ottenerne, grazie a un procedimento sorprendente e vertiginoso la sintesi chimica; perché queste immagini proiettate sullo schermo appaiano subito in METAFORE-ANIMATE. Joël Joze chiama queste proiezioni così particolari
VIAGGI IN KALEIDOSCOPIO
Trasformate nello stesso apparecchio, per mezzo di misteriosissimi fluidi, di sali e di metalli preziosi, le Visioni si concentrano istantaneamente sotto forma di pastiglie platinate che possono poi servire a un numero illimitato di esperienze.
Così, ciascuno di noi, secondo le sue tendenze, scoprirà il SENSO NASCOSTO di ogni cosa
…. M. Joze pretendeva semplicemente di rigenerare il nostro Pianeta.
Cordialmente
P.L.
02/02/2005 23:52
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re: Vie arcane

Scritto da: Paolo Lucarelli 02/02/2005 23.29
Caro Domenicano,
c’è un metodo ancora più segreto, insegnato da Joël Joze: basta captare nelle pupille di ogni essere vivente le immagini di tutte le cose visibili, condensarle, fissarle, comprimerle secondo metodi noti solo a lui, ottenerne, grazie a un procedimento sorprendente e vertiginoso la sintesi chimica; perché queste immagini proiettate sullo schermo appaiano subito in METAFORE-ANIMATE. …. M. Joze pretendeva semplicemente di rigenerare il nostro Pianeta.
Cordialmente



Qualcosa mi dice che A. Von Bernus non è , eufemisticamente parlando, tra i suoi preferiti...[SM=g27994]m17 La mia era solo una curiosità : non lo metterei certo tra i "Classici" imperdibili...ma non sono per ora in grado di stabilire con precisione chi è più "Filosofo" e chi meno. Limiti del debuttante.

Grazie per la risposta ..enigmatica.[SM=g27994]m20:

D.B.
02/02/2005 23:55
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re: Re: Vie arcane/Errata corrige

Scritto da: Domenicano bianco 02/02/2005 23.52


Qualcosa mi dice che A. Von Bernus non SIA, eufemisticamente parlando, tra i suoi preferiti...[SM=g27994]m17 La mia era solo una curiosità : non lo metterei certo tra i "Classici" imperdibili...ma non sono per ora in grado di stabilire con precisione chi è più "Filosofo" e chi meno. Limiti del debuttante.

Grazie per la risposta ..enigmatica.[SM=g27994]m20:

D.B.

03/02/2005 01:04
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 14
Registrato il: 26/01/2005
Utente Junior
OFFLINE
....via della Luce
Caro Domenicano Bianco,

La metodologia da lei esposta fa la sua comparsa qua e là all'interno di alcuni testi più o meno 'classici', ed è sempre presentata come una elegante stravaganza ed ammantata dal più gran mistero. Non mi spingerei tuttavia a definirla una pratica Alchemica classica.

Tuttavia - se questo le può dar conforto - sappia che anch'io ne sono stato incuriosito non poco, se non altro per gli aspetti molto vicini ad alcune nuove teorie - naturalmente 'eretiche' - sugli effetti della polarizzazione della luce - in particolari condizioni - sul....nulla. E parlo di quell' etichetta di 'nulla' che la Fisica di quest'ultimo secolo ha voluto appiccicare al cosiddetto 'vuoto', per smontare quella felice intuizione che fu l'etere.....

Mi occorrerà un pò di tempo, ma cercherò di rimediare un articolo recente da parte di un coraggioso Ingegnere (no, ...non sto parlando di Fulcanelli) che sta oggigiorno riscrivendo - suo modo - le equazioni del moto gravitazionale teorizzando la esistenza dell'etere !!!....con gran scontento delle Supreme Accademie Matematiche e Quantistiche!

Nel frattempo - se la Luce la solletica - troverà interessante la lettura rilassata di un paragrafo tratto dalle 'Recreations Hermetiques':


J'ai dit que la lumière était la source commune, non seulement des Éléments, mais encore de tout ce qui existe, et que c'est à elle, comme à son principe, que tout doit se rapporter. Le Soleil et les Etoiles fixes qui nous l'envoient avec tant de profusion en sont comme les générateurs ; mais la Lune placée intermédiairement, l'attrempant de son humidité, lui communique une vertu générative au moyen de laquelle tout se régénère ici-bas.

Tout le monde sait aujourd'hui que la lumière que la lune nous envoie, n'est qu'un emprunt de telle du Soleil, à laquelle vient se mêler la lumière des autres astres. La Lune est par conséquent le réceptacle ou foyer commun dont tous les philosophes ont entendu parler : elle est la source de leur eau vive. Si donc vous voulez réduire en eau les rayons du Soleil, choisissez le moment où la lune nous les transmet avec abondance, c'est-à-dire lorsqu'elle est pleine, ou qu'elle approche de son plein : vous aurez par ce moyen l'eau ignée des rayons du Soleil et de la Lune dans sa plus grande force.

Mais il est encore certaines dispositions indispensables à remplir, sans lesquelles vous ne feriez qu'une eau claire et inutile.



La saluto cordialmente
Captain NEMO
Tria Sunt Mirabilia
03/02/2005 01:43
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 11
Registrato il: 03/01/2005
Utente Junior
OFFLINE
Caro Domenicano,
la risposta non voleva essere enigmatica, il Capitano forse le vorrà spiegare come Joze dovette scegliere tra Vera e Grazia, e come preferì Vera, come fece Bernus e molti altri, con conseguenze...
Ma Vera è fatta per gli uomini, e gli uomini sono fatti così!
Per la principessa, appena la vedo, non mancherò.
P.L.
03/02/2005 10:41
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re:

Scritto da: Paolo Lucarelli 03/02/2005 1.43
Caro Domenicano,
la risposta non voleva essere enigmatica, il Capitano forse le vorrà spiegare come Joze dovette scegliere tra Vera e Grazia, e come preferì Vera, come fece Bernus e molti altri, con conseguenze...
Ma Vera è fatta per gli uomini, e gli uomini sono fatti così!
Per la principessa, appena la vedo, non mancherò.



Caro Lucarelli,
il problema è che di Joze e dei Viaggi in Kaleidoskopio so solo quel poco che dice Canseliet...Ad ogni modo avevo colto il giusto senso della Sua risposta : Von Bernus non è tra i suoi preferiti perchè Lei ritiene abbia...scelto Vera....
Ad ogni modo non mancherò di approfondire Joze...tra un Classico e l'altro, ovviamente.
Saluti

D.B.
03/02/2005 10:49
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re: ....via della Luce

Scritto da: Captain NEMO 03/02/2005 1.04
Caro Domenicano Bianco,

La metodologia da lei esposta fa la sua comparsa qua e là all'interno di alcuni testi più o meno 'classici', ed è sempre presentata come una elegante stravaganza ed ammantata dal più gran mistero. Non mi spingerei tuttavia a definirla una pratica Alchemica classica.

La saluto cordialmente
Captain NEMO



Grazie mille per aver esposto chiaramente la Sua opinione in merito. Non la ritengo neanche io, per ora, una Via ascrivibile a quelle o Quella Classica ( per quel poco che ne sappiamo ) : era una curiosità su cui desideravo confrontarmi e ricevere magari ulteriori lumi. Interessanti Le ricreazioni Ermetiche : se non ricordo male le ripropose Il Crapa su Episteme.

Ricambio volentieri il saluto

D.B.
03/02/2005 23:52
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 16
Registrato il: 26/01/2005
Utente Junior
OFFLINE
Kaleidoscopio Dada...
Caro Domenicano Bianco,

chiamato in causa, rispondo sommariamente:

"Voyages en Kaleidoscope" è stato scritto dalla Signora Irene Hillel Erlanger apparve in Francia nel 1919 in pieno Dadaismo, e fu accolto con un certo scalpore: la storia vuole che trattasse di segreti alchemici 'troppo' evidenti; e, guarda caso, fu immediatamente e misteriosamente ritirato dal mercato e si dice che le copie rimanenti venissero addirittura bruciate !!.....Joel Joze (in cui potremmo vedere l'alchimista, J'ose, io oso) è conteso dal fascino di Vera (ed il mio amico CC. gioca cabalisticamente con Vert-a) e dal mistero un pò aristocratico di Grace (..Graisse, nel senso di grassezza, untuosità). Le due donne, personificazioni della Realtà e della Verità, sono entrambe belle e sensuali, ma dal carattere opposto: una molto 'esterna' ed una ovviamente 'interna'; e scopriremo alla fine che sono addirittura sorelle. Tra i protagonisti c'è anche Gilly (!) e - per incuriosirla un pò - il Capitolo 4 è praticamente scritto in cifra.
La leggenda vuole che Madame Irene Hillel Erlanger avrebbe scritto questo curioso libretto sulla base di contatti con gli 'Elus d’Eli Bracux' (sic), presso i quali avrebbe consultato un libro piuttosto voluminoso la cui copertina '...était de teinte bleuâtre semblant toujours humide et suintante'. Tra le carte consultate pare ci fossero anche strani documenti controfirmati dai Valois e dagli Usson!

Insomma un piacevole guazzabuglio di mistero dei primi del novecento, tipico dei salotti buoni della Ville Lumieres. Il libro - che le consiglio vivamente di leggere - potrebbe acquistarlo anche via Internet seguendo questo Link.

La copertina originale è questa:



...intrigante, non le pare? [SM=g27994]m25:

Un saluto sempre cordiale

CAPTAIN NEMO
Tria Sunt Mirabilia
04/02/2005 01:49
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re: Kaleidoscopio Dada...

Scritto da: Captain NEMO 03/02/2005 23.52
Caro Domenicano Bianco,

chiamato in causa, rispondo sommariamente:

"Voyages en Kaleidoscope" è stato scritto dalla Signora Irene Hillel Erlanger

Un saluto sempre cordiale

CAPTAIN NEMO



Sapevo dell'esistenza di questo libro e di questa storia solo per sommi capi, non avendola mai approfondita...Ad ogni modo grazie !![SM=g27994]m1:

Saluti dal Domenicano voarchadumico...
04/02/2005 14:20
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 12
Registrato il: 03/01/2005
Utente Junior
OFFLINE
I due alberi
Mi permetto di aggiungere qualche nota sul libro della Hillel-Erlanger. Non vi si cerchino segreti operativi sull’opera. Il libro è dedicato a un arcano ben diverso, così terribile che non è permesso nemmeno dirne l’argomento.
Vera “attira generosamente nell’orbe raggiante della propria gloria i nuovi talenti, quale che sia il dominio in cui si rivelino. Con un genio audace, vasto e vario sino al miracolo, abbraccia con ardore le conoscenze più diverse..”
Grazia “vive sola. Un cerchio intimo. Senza distinzione d’età o di rango, gente superiore. È esperta in fatto di superiorità (si dice) tuttavia i suoi peferiti sono semplici.
In fatto di scelta. INTUIZIONE.
Dice, come un certo Poeta: il Successo non prova nulla… nemmeno contro…
[Se] la si fugge: allora senza sapere perché, anche tra le felicità si è spesso nevrastenici.
O la si segue: e tutto è gioia, sicurezza, serenità, forza ineffabile.”
Joze è accompagnato da Gilly, il “leale servitore”, e deve scegliere tra Vera e Grazia, tra l’albero della conoscenza e l’albero della vita, come tutti coloro che seguono questa via sono costretti a fare, in modo più o meno consapevole.
Sceglierà tragicamente il primo, come fanno quasi tutti.
In terra di Islam si distingue molto bene tra al-kimya e al-sana’a, tra l’essoterico dell’alchimia, potremmo dire, e l’esoterico, tra alchimia e arte sacerdotale, o ieratica, come qualcuno traduce.
E i dotti Kabbalisti della Montesion, compreso il nostro saggio webmaster, potrebbero dirci molte cose sui due alberi, che crescono nella stessa terra, e sono così affini e diversi.
P.L.
04/02/2005 14:50
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re: I due alberi

Scritto da: Paolo Lucarelli 04/02/2005 14.20
Mi permetto di aggiungere qualche nota sul libro della Hillel-Erlanger. Non vi si cerchino segreti operativi sull’opera. Il libro è dedicato a un arcano ben diverso, così terribile che non è permesso nemmeno dirne l’argomento.

E i dotti Kabbalisti della Montesion, compreso il nostro saggio webmaster, potrebbero dirci molte cose sui due alberi, che crescono nella stessa terra, e sono così affini e diversi.



Gentile Dott. Lucarelli, dopo questo suo interessante intervento credo che non possa che decidermi ad acquistare l'opera della Hillel-Erlanger . Non vi cercherò segreti operativi, come suggerisce Lei ..ma vedrò se, dopo la lettura, nella mia intensa attività onirica notturna sorgerà qualche strana intuizione. Grazie.

D.B.
04/02/2005 19:05
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 4
Registrato il: 01/02/2005
Utente Junior
OFFLINE
Una nota personale
Signor Domenicano bianco,
mi vorrà perdonare se per una volta faccio qualche considerazione personale. Questo é un sito massonico , se non erro, dove -tolleranza vuole- trova posto anche un domenicano.I domenicani sono stati feroci inquisitori e come lei sa molti liberi pensatori hanno pagato con grandi patimenti i pessimi emuli di S.Domenico( ma tolleranza impone....)
Ma una cosa non si può certo tollerare: i colori araldici dei domenicani ( domenicano letteralmente= cane del signore )sono il bianco e il nero, e non solo il bianco. Quindi abbia pazienza o lei cambia i colori o cambia ordine.
05/02/2005 01:42
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re: Una nota personale

Scritto da: Quan del Bote 04/02/2005 19.05
Signor Domenicano bianco,
mi vorrà perdonare se per una volta faccio qualche considerazione personale. Questo é un sito massonico , se non erro, dove -tolleranza vuole- trova posto anche un domenicano.I domenicani sono stati feroci inquisitori e come lei sa molti liberi pensatori hanno pagato con grandi patimenti i pessimi emuli di S.Domenico( ma tolleranza impone....)
Ma una cosa non si può certo tollerare: i colori araldici dei domenicani ( domenicano letteralmente= cane del signore )sono il bianco e il nero, e non solo il bianco. Quindi abbia pazienza o lei cambia i colori o cambia ordine.



[SM=g27994]m17 Esimio Quan Del Bote...per la verità il mio nick l'ho scelto pensando più al bel libro di Gustav Meyrink "Il Domenicano Bianco" che non ai..."cani del Signore" Tutto qui. Tra l'altro su quel testo è stato pubblicato un interessante saggio/articolo da Gerard Heym, anni addietro, con molti riferimenti "alchemici" ( in senso lato oppure Nei Dan nell'accezione taoista ). Prenda quel "domenicano" come improprio sinonimo di "monaco", come fece il Meyrink...[SM=g27994]m18:

Saluti ed ossequi

D.B.
15/02/2005 14:17
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re: Una nota personale

Scritto da: Quan del Bote 04/02/2005 19.05
Signor Domenicano bianco,
mi vorrà perdonare se per una volta faccio qualche considerazione personale.DIM]



Caro Quan Del Bote,

lei mi intriga con le sue quartine...Mi permetta di "giocare col suo nick anagrammato : Quan Del Bote...Quanto Debole...Un riferimento alla Fisica Quantistica ?...Mi piacerebbe che scrivesse di più...

Con stima

D.B.

** Il primo sorso bevuto da bicchiere delle scienze naturali rende atei, ma Dio ci attende sul fondo del bicchiere..**

Max Planck
14/07/2006 02:07
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re: Kaleidoscopio Dada...

Scritto da: Captain NEMO 03/02/2005 23.52
Caro Domenicano Bianco,

chiamato in causa, rispondo sommariamente:

"Voyages en Kaleidoscope" è stato scritto dalla Signora Irene Hillel Erlanger apparve in Francia nel 1919 in pieno Dadaismo, e fu accolto con un certo scalpore: la storia vuole che trattasse di segreti alchemici 'troppo' evidenti; e, guarda caso, fu immediatamente e misteriosamente ritirato dal mercato e si dice che le copie rimanenti venissero addirittura bruciate !!.....

La copertina originale è questa:



...intrigante, non le pare? [SM=g27994]m25:

Un saluto sempre cordiale

CAPTAIN NEMO



Cari Nemo e Yi Pai

l'opera è finalmente giunta fra le mie mani.

Ricollegandomi agli ultimi posts del topic "Fuoco" mi domando : quanta "cabala fonetica" è stata impiegata qui ?
E' vera la "voce di corridoio" secondo la quale nelle opere di Raymond Roussel ( e in particolare in " Locus Solus" ) vi sia la chiave per comprendere questi strani viaggi in caleidoscopio ? E' una domanda che pongo senza aver ancora letto il testo...

Domenicano D'Elie

[Modificato da Domenicano bianco 14/07/2006 2.08]

[Modificato da Domenicano bianco 14/07/2006 2.17]

17/07/2006 10:37
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 45
Registrato il: 09/02/2005
Utente Junior
OFFLINE
Caleidoscopio e Fuoco Segreto
Nivei Dominicani
Salus et Prosperitas!

Voi chiedete numi su un testo assai particolare, forse il più particolare tra quelli apparsi dopo il “Typus Mundi”, pubblicato ad Anversa nel 1652 a privilegio dei Superiori della Compagnia di Gesù [vedasi la prefazione di Canseliet alla seconda edizione delle Dimore Filosofali].

Sono personalmente convinto del fatto che il commento e le note di Lucarelli abbiano espresso, in ordine al testo ed al suo contenuto, tutto quanto è possibile esprimere in questa sede. Ripenso al momento in cui se ne trattò, alle cose che furono dette, e confesso di provare una sorta di malinconia: mi accade sempre quando mi par di notare, pur nella modestia della mia capacità di intelligere, che alcuni frammenti di Verità possano essere additati senza che ciò susciti particolari reazioni. Anche Eugéne Canseliet parlò spesso della rinascita di un certo fervido interesse per l'Alchimia, ma sono certo che non sottovalutasse il problema delle differenziazione di percorsi (qualcuno dice livelli) cui accenna Lucarelli quando parla di “Albero della Conoscenza” e “Albero della Vita” ovvero di “Al-kimya” e “Al-sana’a”, e credo che le parole dell'ultimo sottolineassero una preoccupazione già viva nel primo.

Per chiarire questo concetto, senza infrangere il limite segnalatoci, mi permetto di citare la Herlanger, traducendo la sua descrizione della casa di Grazia:

“Un Oasi! Come nel Deserto! In piena Parigi! Ed è il vestibolo di Grazia. Pochi Amici visitano l’intera casa, alta e vasta oltre l’antica facciata. È necessario un permesso speciale, raramente accordato. Si dice che oltre l’Oasi nella quale siamo appena entrati, c’è – passate le vetrate cobalto vicino alle Palme – una scala di puro cristallo, levigato, scivoloso. Conduce ad una rotonda bellissima – pareti e pavimento di lapislazzuli – la cui cupola è intagliata in un solo zaffiro. La, tre Veli sovrapposti. Alti. Strascicati sulle lastre del pavimento: Velo di Bigello; Velo d’Argento (di tela d’argento); Velo d’Oro (lunghi fili d’oro fino), e La Sala del Tesoro. All’interno, dei cespugli soavi di immarcescibili Rose umide di Rugiada, che Diamanti e che Perle! Dei ferventi hanno salito i gradini di cristallo, degli invitati di buon lignaggio hanno levato il Velo di Bigello, alcuni, di alto paraggio hanno dischiuso il Velo d’Argento. Il Velo d’Oro è segretissimo e, nella Sala del Tesoro, si sono introdotti solo dei Semplici. A costoro, Grazia parla a viso scoperto. Innanzi agli altri, per quanto implorino, sempre il suo velo misterioso. Per raggiungere il Tesoro, i Semplici sono dispensati dal posare i loro piedi sul Cammino: una Aspirazione, che li eleva, li trasporta d’improvviso nella Sala Sublime. Grazia li mette a parte dei suoi Arcani e rivela loro il Nome di suo Padre. Quando i Semplici escono da questo incontro miracoloso sono talmente risplendenti che si dura fatica a riconoscerli. Le persone che li conoscono da più tempo ne restano stupefatti. Loro, ormai Intelligenti, sentono che nulla è più loro impossibile, poiché nulla è più loro nascosto a causa di questa immensa Luce sul loro viso. Ecco, tra altre cose meravigliose, quello che i Meglio-Informati raccontano di questa casa di Grazia.”

Comprendo che qualcuno possa sorprendersi – forse fino al sorriso – del fatto che si convenga sull'esistenza di un limite - di un segreto - quando non pare essere in gioco nessuna di quelle indicazioni tecniche o di laboratorio, discutendo delle quali – così tanto, e spesso in modo così inutilmente dettagliato – si cerca di scovare l'indicazione puntuale e la chiave maggiore dell'Arcano. Le indicazioni di Lucarelli sono tuttavia puntuali, inequivocabili e – more solito – caritatevoli. Vorrei rileggerle con voi:

“Mi permetto di aggiungere qualche nota sul libro della Hillel-Erlanger. Non vi si cerchino segreti operativi sull’opera. Il libro è dedicato a un arcano ben diverso, così terribile che non è permesso nemmeno dirne l’argomento. [...] Joze [...] deve scegliere tra Vera e Grazia, tra l’albero della conoscenza e l’albero della vita, come tutti coloro che seguono questa via sono costretti a fare, in modo più o meno consapevole. Sceglierà tragicamente il primo, come fanno quasi tutti. [...] In terra di Islam si distingue molto bene tra al-kimya e al-sana’a, tra l’essoterico dell’alchimia, potremmo dire, e l’esoterico, tra alchimia e arte sacerdotale, o ieratica, come qualcuno traduce. E i dotti Kabbalisti della Montesion, compreso il nostro saggio webmaster, potrebbero dirci molte cose sui due alberi, che crescono nella stessa terra, e sono così affini e diversi.”

A queste note, poiché mi chiamate in causa, mi permetto di aggiungere una ulteriore citazione:

“Tra i libri sacri dell'Antico Testamento, lo SHIRHA-SHIRIM o Cantico dei Cantici di Shlomoh, fglio di David, è il più sacro. Gli ebrei ortodossi hanno, del resto con giusta ragione, una così grande venerazione per questa parte della Bibbia, da essi denominata Qadosh ha-Qadoshim o Santo dei Santi, che ne interdicono la lettura alle persone più giovani di 30 anni. Questo rispetto, lo dichiariamo qui, non è inutile, poiché questo libro racchiude, sigillato sotto un quadruplice velo, i misteri più importanti. È per eccellenza il libro dei Rapporti d'Amore e colui che legge un versetto del Cantico dei Cantici e lo considera come un canto (erotico) reca la sciagura al mondo. Questo è ilo decreto immutabile che assegna agli imprudenti il vecchio libro del Talmud nel trattato del Sanhedrin...” [Dall'introduzione di March Haven al Commentario sul Cantico dei Cantici di Rabbi Issa'char Baer]

Pace e Prosperità
Yi Pai
Pace e Prosperità

Yi Pai
17/07/2006 11:38
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Re: Caleidoscopio e Fuoco Segreto

Scritto da: yi pai 17/07/2006 10.37
Nivei Dominicani
Salus et Prosperitas!

Voi chiedete numi su un testo assai particolare, forse il più particolare tra quelli apparsi dopo il “Typus Mundi”, pubblicato ad Anversa nel 1652 a privilegio dei Superiori della Compagnia di Gesù [vedasi la prefazione di Canseliet alla seconda edizione delle Dimore Filosofali].

Sono personalmente convinto del fatto che il commento e le note di Lucarelli abbiano espresso, in ordine al testo ed al suo contenuto, tutto quanto è possibile esprimere in questa sede. Ripenso al momento in cui se ne trattò, alle cose che furono dette, e confesso di provare una sorta di malinconia: mi accade sempre quando mi par di notare, pur nella modestia della mia capacità di intelligere, che alcuni frammenti di Verità possano essere additati senza che ciò susciti particolari reazioni. Anche Eugéne Canseliet parlò spesso della rinascita di un certo fervido interesse per l'Alchimia, ma sono certo che non sottovalutasse il problema delle differenziazione di percorsi (qualcuno dice livelli) cui accenna Lucarelli quando parla di “Albero della Conoscenza” e “Albero della Vita” ovvero di “Al-kimya” e “Al-sana’a”, e credo che le parole dell'ultimo sottolineassero una preoccupazione già viva nel primo.

Per chiarire questo concetto, senza infrangere il limite segnalatoci, mi permetto di citare la Herlanger, traducendo la sua descrizione della casa di Grazia:



Comprendo che qualcuno possa sorprendersi – forse fino al sorriso – del fatto che si convenga sull'esistenza di un limite - di un segreto - quando non pare essere in gioco nessuna di quelle indicazioni tecniche o di laboratorio, discutendo delle quali – così tanto, e spesso in modo così inutilmente dettagliato – si cerca di scovare l'indicazione puntuale e la chiave maggiore dell'Arcano. Le indicazioni di Lucarelli sono tuttavia puntuali, inequivocabili e – more solito – caritatevoli. Vorrei rileggerle con voi:


Pace e Prosperità
Yi Pai



Gentile Yi Pai

confesso che quando si accennò all'opera della Herlanger non capii appieno quanto Lucarelli sosteneva, o forse semplicemente diedi un'interpretazione diversa da quella che il nostro voleva dare a quel testo, che solo ora mi sto accingendo a leggere. Mi riservo più avanti commenti più attinenti, per ora mi limito a tenere conto delle Sue note e di quelle di Lucarelli.

RingraziandoLa

D.B.

P.S.

Visto che ci siamo, un'occhiata al Typus Mundi potrei anche darla...

[Modificato da Domenicano bianco 17/07/2006 11.44]

18/07/2006 01:01
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 461
Registrato il: 26/01/2005
Utente Senior
OFFLINE
Grazia Misteriosa...
Caro Domenicano Bianco,

le debbo dire che le note del Signor Yi Pai non possono che confortare l'idea - tutta personale - che mi sono fatta del libro e della sua straordinaria autrice. Dopo averlo riletto più volte, ne ho sempre tratto una sensazione di 'extra-ordinario', di un sapere raffinato e assolutamente poco comune. Certo è facile riconoscere anche nel passo riproposto dal Signor Yi Pai (uno dei più belli ed emozionanti, tra l'altro) allusioni e 'chiamate' all'Alchimia. Ma la sensazione finale è poco descrivibile: pare di aver sfiorato, solo per un attimo, veramente qualcosa di molto poco terreno...ma, naturalmente, è solo la mia impressione.

Comunque è un testo che si potrebbe anche definire inquietante...
Poco si sa della sua autrice che all'epoca scriveva anche sceneggiature per il nuovo Cinema francese. Tuttavia Madame Herlanger era, a mio avviso, una persona decisamente poco comune. Molto poco comune. Le riporto una sua rara composizione - antecedente a 'Voyage en Kaleidoscope' - dal titolo 'Allegorie Liminaire', che considero come una gemma preziosa. Vorrei non tradurla, perchè il soffio dei suoni della lingua francese provoca, in questo caso, davvero un moto irrefrenabile verso un 'altro alto', molto diverso dal comune lirismo dei poeti. Ecco qui:


L'écorce sans éclat de la grenade close
Recèle un pur trésor lucide et savoureux;
Le miel, rayon brillant, parmi l'ombre se pose;
Et dans l'obscurité, bien souvent tu reposes,
Eau limpide et glacée, cristal délicieux.

L'ivoire et le carmin des roses qui se fanent
Embaument d'un parfum plus doux la paix du soir;
Et, sereine beauté, loin du regard profane,
Rêve de marbre lisse et de splendeur diaphane,
Dort la blanche statue au fond du temple noir.

Sous le feu du soleil, á la lueur de l'ourse,
Le pèlerin gravit des sentiers sourcilleux.
Mais, parvenu enfin au terme de sa course,
En un jardin secret, il trouvera la source,
La grenade et la rose et le temple d'un dieu.

Heureux qui sait garder un beau trésor intense:
Cœur et mains purs, amour, espoir, recueillement,
Et, dédaignant la vie et le sort sans clémence,
Comme en un bois sacré plein d'ombre et de silence,
Dans la divine paix peut rentrer par moment.



Non vorrei fare commenti (li lascio a lei, volentieri), ma sottolineare come questa persona dia prova di sapienza ermetica e di infinita semplicità...doti che la qualificano ancor più ai miei occhi.

Madame Herlanger frequentava l'ambiente della Parigi dei primi anni del secolo scorso, popolati di personaggi molto particolari, tra cui anche De Lesseps, e portatori, quasi tutti, di 'histoires' quantomeno bizzarre. Si parlava, oltre che di "al-kimia", di libri perduti, di sapienze perdute, di Re perduti...e via dicendo. Al di là delle considerazioni che ognuno potrà fare al riguardo, mi piace sottolineare che Madame era una persona che possedeva delle Chiavi particolari...

sempre di buon cuore

Captain NEMO

[Modificato da Captain NEMO 18/07/2006 1.03]

Tria Sunt Mirabilia
Vota: 15MediaObject5,007019
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 17:06. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com