Scritto da: Akima 12/03/2004 17.23
istintivamente quando mi ha detto una cosa del tipo "ora dormi", mi sono alzata e gli ho detto che non era il mio ragazzo.
Allora si deve essere arrabbiato perchè mi ha preso per i polsi e mi ha tirato le braccia all'indietro sopra la mia testa, fermandomi.
Io ho provato a liberami dalla stretta ma era troppo forte.
DIM]
Allora, riprendiamo da capo.
Intanto, la storia della pressione bassa quando si è distesi, a meno di non andare sotto i minimi compatibili con la vita, non rappresenta un problema.
Ti sto facendo delle domande per cercare di capire. Purtroppo la tua descrizione è un po' confusa, o almeno lo sembra.
Nella descrizione hai scritto "io mi sono alzata": cosa vuoi dire esattamente? Alzata seduta? Alzate le spalle e la testa? Solo la testa? Sempre rimanendo su un fianco?
Poi: è difficile immaginare come si faccia a tirare le braccia sopra la testa a una persona che sta coricata su un fianco. E in che modo questo ti ha fermata?
Ora, non è che io aspiri ad avere una descrizione perfetta di tutto ciò, forse in fondo non è neppure così importante, però vorrei sottolineare come già sia molto difficile dare dei pareri sui sogni se non si conoscono almeno un po' le persone, ma quando poi c'è anche tanta difficoltà a spiegarsi bene, rischia di diventare un terno al lotto.
Le allucinazioni ipnagogiche non sono delle malattie. Sono delle situazioni che avvengono, di solito verso mattina, e più ancora se la persona si è svegliata e poi si riaddormenta. Succedono a tutti, almeno una volta ogni due anni, ma ultimamente questo dato, tratto dai sacri testi, sembra essere confutato dalla realtà, perché succede invece molto spesso. Almeno di questi tempi.
Si tratta di situazioni in cui sembra di stare svegli, si vedono luci, si ascoltano parole, anche se non molto chiare, si possono vedere figure, in genere non tanto distinte. Si possono avvertire anche odori, o avvertire di essere toccati.
Si tratta di "esperienze fuori dal corpo" che però non prendono il via, perciò si rimane con la mente in un luogo strano, che potrebbe corrispondere al piano astrale. Se si cerca di muoversi o parlare o urlare, e a volte le persone ne sentono la necessità, questo non riesce, e si può arrivare ad avvertire una sorta di crisi di panico, e non si riesce a capire come si possa uscire da quel tipo di situazione.
E' veramente così simile alla realtà, per certi versi, che pure io ci casco tutte le volte, e quando cerco di muovermi e non ci riesco, non subito capisco cosa sta accadendo, e ci metto qualche tempo prima di decidere di "lasciar andare" l'esperienza, tanto so che finirà in breve.
Ecco, Akima. Penso si tratti di questo. C'è la descrizione di una esperienza così nel primo degli articoli veicolati sul sito www.primocontatto.net Ciao! Giulia