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sogno, fantasia o ricordo

Ultimo Aggiornamento: 28/08/2003 00:39
26/08/2003 20:41
 
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lucesolida
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Premetto che io non ricordo nulla della mia vita prima degli 8-9 anni e molto poco fino ai 13 anni e forse è questo a mandarmi in confusione. So che può sembrare strano, ma in questi giorni mi è tornato alla mente un episodio, come una scena di un film già visto in cui la protagonista sono io. La cosa strana è che non riesco a rendermi conto se il mio sia il ricordo di un sogno, di una fantasia o di un avvenimento reale.
Non sono impazzita, distinguo ancora il reale dalla fantasia e dai sogni che vivo quotidianamente... sono queste forte immagini (che mi sono apparse anche in alcuni sogni) inserite in un contesto di me bambina che mi destabilizzano un po'...
Cosa ne pensate?? La mente può creare fantasie retrodatate e trasmettermele come un ricordo?? A voi è mai capitato nulla di simile???
lucesolida
26/08/2003 22:02
 
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Giulia d'Ambrosio
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Re:

Scritto da: lucesolida 26/08/2003 20.41
La mente può creare fantasie retrodatate e trasmettermele come un ricordo?? A voi è mai capitato nulla di simile???
lucesolida



Freud introdusse il concetto di FANTASIA che influenza la percezione della persona fino a creare un nuovo assetto mentale e financo patologie, di cui la più classica era l'isteria.
Questo tipo di Freud-pensiero era basato soprattutto sulla sua esperienza clinica che riguardava la sessualità.
Adesso invece sappiamo che gli abusi sessuali, soprattutto in famiglia, sono una realtà tragica, e certamente lo erano nella Vienna di 100 anni or sono, probabilmente assai più sommersi di quanto non siano ora.
Buona parte delle pazienti isteriche di Freud, se fossero oggi libere di raccontare la loro storia, ci aprirebbero scenari simili a quelli che leggiamo sul giornale (che non sono neanche i più crudi).
Non si tratta perciò di buttar via tutte le teorie freudiane sull'influenza della fantasia nel vissuto reale ... non tutte, quasi tutte, però.
A meno che non siano presenti gravi patologie psicotiche, con evidente disgregazione della personalità, i bambini NON HANNO ALCUN MOTIVO Né ALCUNA ATTITUDINE A DEFORMARE LA REALTà. Gli studi degli ultimi 20 anni (lo svizzero Daniel Stern per fare un nome su tutti) dimostrano che la percezione è estremamente precisa fin dalle prime settimane di vita.
Gli studi di Melanie Klein - la seguace di Freud che studiò la psiche infantile negli anni '30 - sulle fantasie e sulle proiezioni inconsce vennero eseguite su bambini con patologia, ipotizzando per reali le tappe evolutive di sviluppo psichico desunte dalla patologia degli adulti. Ancora oggi - benché questa affermazione possa far storcere il naso a freudiani, lacaniani e kleiniani - si stenta a cercare di osservare il bambino così com'è.

Comunque, la differenza tra una fantasia e un ricordo sta nella qualità del racconto. Un ricordo ha aspetti concreti, materiali, è poco simbolico. Una fantasia ha aspetti onnipotenti, in genere. E' molto diversa.

Ci sarebbe altro, ma preferisco fermarmi e lasciarvi la parola. Giulia
26/08/2003 22:56
 
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Duccio
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!
Già, la storiella che i bambini confondono fra fantasia e realtà parrebbe aver fatto il suo tempo, fortunatamente...una mia amica mi ha sempre raccontato una cosa particolare...quando aveva 3, 4 anni sognava (sapeva perfettamente del diverso stato cosciente) di essere presa dal suo letto da delle figure spettrali che non vedeva in faccia e di essere trasportata fuori di casa(...ehm[SM=g27979])le figure azionavano meccanismi e cantavano un Rex. Il sogno e stato ricorrente per diverso tempo.
Poi siccome questi devennero scheletri bianchi, suo padre, che è psicologo, gli disse di sognare un canino accanto a lei che avrebbe mangiato le ossa degli scheletri. Il sogno cessò...seppure di eventi strani ce ne sono ancora(ve lo posso giurare)e suo padre si è arreso a fatti evidenti.
Lei ,bambina, aveva perfettamente coscienza che ciò avveniva nel sonno e che non era una fantasia elaborata durante la giornata.
Mi sembra essenziale il fatto (anche per un discorso di facoltà psicomotorie) che un bambino debba necessariamente distinguere.
Comunque Freud mi sta simpatico. Il fatto di non ricordare rientra nel periodo latente che noi tutti affrontiamo nell'infanzia (non ne dò necessariamente una lettura Freudiana) sono d'accordo con Jung quando dice che "questo sesso ha troppa importanza" (seppure accetta le nevrosi come deviazione della libido) ma Freud non spiega l' espressione "sono una torta di mirtilli su uno sfondo blu" data dai pazienti spicotici (esempio)(quando: realtàincosciograndepasticcio)...Scusate forse ho divagato un pò troppo[SM=g27981]

ciao!
26/08/2003 23:18
 
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Ancora fantasia e ricordo
A casa mia giravano tantissimi psicoterapeuti 'freudiani' e quindi anche tanto materiale in merito, ed all'inizio, intendo ai tempi del liceo, ero molto interessata ma - ci ho messo un po' per capirlo - il modo in cui il prof viennese (attraverso le sue idee, ovviamente) pretendeva di 'sezionare' le mie 'fantasie' e le mie sensazioni, non mi ha mai fatto sentire 'bene'... era come se ignorasse la parte principale racchiusa in me, era come se, forse esagerando, mi 'cancellasse'.
Per non parlare dei miei famigliari, tutti con anni alle spalle di psicoterapia... se questi sono i risultati...

Anch'io come altri spesso mi sono chiesta se certi 'ricordi' fossero piuttosto mie 'proiezioni'... ed un po' disgustata, se pur inizialmente affascinata, ho lasciato il non-incominciato binario della psicoanalisi passando dal 'mondo dell'interpretazione mentale' al semplice 'ascolto'.

Due anni fa lessi 'Donne che Corrono coi Lupi' di C.P. Estés la quale, quietamente, ha scaldato un po' del mio gelo nei confronti della psicoanalisi.

La scorsa estate mi è capitato fra le mani un libro di mia zia di un certo Massimo Fagioli, credo sia uno psichiatra noto, il quale mi ha fatto rivalutare se pur non condividendole in toto, le tecniche di 'indagine interiore'.

Quindi, molto timidamente, mi ritrovo a valutare quello che, in effetti, Giulia, è il tuo mondo. Il quale ammetto, ignoro in gran parte.

Se ci sono fantasie distinte da ricordi, certamente, pensavo, ci sono fantasie mischiate nei ricordi. Mi sembra inevitabile, perché nel momento stesso che registriamo un evento, in qualche modo lo cambiamo a seconda di ciò che pensiamo...
allora qual è la vera distinzione tra un persona sana ed una malata - forse che senza 'fantasia' non riesce a 'vedere' il mondo, per lei troppo doloroso?

Ma in un certo senso anche noi tutti non ci propiniamo che fantasie, sicché viviamo apparentemente sani e tranquilli nel mondo, ma solo in quanto ci siamo confezionati dei punti di riferimento... magari siamo anche noi psicotici, ma di altro tipo...

Mi piace pensare al termine fantasia non come ad un handicap - e generalmente ha questo accento - ma come ad uno strumento di potere, di trasformazione...
Se la 'fantasia' in qualche modo può rendere psicotica una persona, non può allo stesso tempo contenere i semi meravigliosi del suo ritorno nel mondo?

Comunque... fantasia e ricordo sono un binomio interessante, se c'è altro, cara Giulia, sono, siamo, tott'orecchie.

LightM.
27/08/2003 01:36
 
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Duccio
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immagini
Dobbiamo definire il concetto di realtà, mi sembra. (la realtà fa velo a se stessa)
la realtà è l'immagine del mondo che ciascuno ha. la psicosi può essere definita come una invasione inconscia che sopraffà i processi mentali "normali" e sappiamo abbastanza bene quali essi siano per esperienza, analizzando le reazioni convenzionali sociali.
Il distacco della realtà dell' individuo psicotico, è un tentativo autonomo di creare un' immagine del mondo più consona all' individuo stesso partendo dal suo vissuto. La frase insensata ha le sue associazioni con un vissuto reale, il vissuto della persona. La fantasia è strutturata in modo diverso, attinge direttamente dal vissuto (realtà) ed è estremamente coerente, ovvero la fantasia è riproducibile e comprensibile, la fantasia parla di cose impossibili fino ad un certo punto. Le favole hanno un senso compiuto. Le frasi della persona psicotica non sono fantastiche...sono apparentemente prive di senso.
Quello che non riesco a capire, lightmatrix, è che mi sembra che ci sia una vaga considerazione negativa del processo fantasioso nella tua lettera...non c'è niente di più normale che essere una persona fantasiosa. penso proprio che qui nessuno sia pazzo. Scusate se cerco di essere razionale (ovviamente più criticate e meglio è), ma talvolta lascio galoppare personalità n.2 (sono un biologo, parto da una educazione scientifica dogmatica) rispetto alla n.1 ben più irrazionale.
27/08/2003 12:11
 
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Re: immagini

Scritto da: Duccio 27/08/2003 1.36
Quello che non riesco a capire, lightmatrix, è che mi sembra che ci sia una vaga considerazione negativa del processo fantasioso nella tua lettera...



Quando ho specificato che mi piace pensare al termine fantasia 'non come ad un handicap ma come ad uno strumento di potere' mi riferivo ad un giudizio generale, della società. Non certo al mio punto di vista, per il quale, appunto, fantasia = potere.
Mi devo essere espressa male.

Saluti [SM=g27965]
LightM.
27/08/2003 12:14
 
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Re: immagini

Aggiungo che l'accezione negativa è nei confronti di Freud, non certo della fantasia.
LightM.
28/08/2003 00:39
 
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lucesolida
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...
la cosa che più mi spaventa è che il mio "ricordo" ha a che fare con luci nel cielo ed in particolare con una luce che mi si sarebbe avvicinata... il periodo e il luogo sono corretti... a quell'età, in quel periodo dell'anno mi trovavo davvero in quel luogo, che non era casa mia...
sapete che cosa vi dico, preferisco pensare che sia solo un sogno e probabilmente è proprio così... o meglio, all'epoca passavo molte sere al buio a guardare le stelle, probabilmente una fantasia si è unita ad un ricordo reale dandomi quell'immagine finale.. mi sembra la risposta più logica...
ciao!
lucesolida

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