Ancora fantasia e ricordo
A casa mia giravano tantissimi psicoterapeuti 'freudiani' e quindi anche tanto materiale in merito, ed all'inizio, intendo ai tempi del liceo, ero molto interessata ma - ci ho messo un po' per capirlo - il modo in cui il prof viennese (attraverso le sue idee, ovviamente) pretendeva di 'sezionare' le mie 'fantasie' e le mie sensazioni, non mi ha mai fatto sentire 'bene'... era come se ignorasse la parte principale racchiusa in me, era come se, forse esagerando, mi 'cancellasse'.
Per non parlare dei miei famigliari, tutti con anni alle spalle di psicoterapia... se questi sono i risultati...
Anch'io come altri spesso mi sono chiesta se certi 'ricordi' fossero piuttosto mie 'proiezioni'... ed un po' disgustata, se pur inizialmente affascinata, ho lasciato il non-incominciato binario della psicoanalisi passando dal 'mondo dell'interpretazione mentale' al semplice 'ascolto'.
Due anni fa lessi 'Donne che Corrono coi Lupi' di C.P. Estés la quale, quietamente, ha scaldato un po' del mio gelo nei confronti della psicoanalisi.
La scorsa estate mi è capitato fra le mani un libro di mia zia di un certo Massimo Fagioli, credo sia uno psichiatra noto, il quale mi ha fatto rivalutare se pur non condividendole in toto, le tecniche di 'indagine interiore'.
Quindi, molto timidamente, mi ritrovo a valutare quello che, in effetti, Giulia, è il tuo mondo. Il quale ammetto, ignoro in gran parte.
Se ci sono fantasie distinte da ricordi, certamente, pensavo, ci sono fantasie mischiate nei ricordi. Mi sembra inevitabile, perché nel momento stesso che registriamo un evento, in qualche modo lo cambiamo a seconda di ciò che pensiamo...
allora qual è la vera distinzione tra un persona sana ed una malata - forse che senza 'fantasia' non riesce a 'vedere' il mondo, per lei troppo doloroso?
Ma in un certo senso anche noi tutti non ci propiniamo che fantasie, sicché viviamo apparentemente sani e tranquilli nel mondo, ma solo in quanto ci siamo confezionati dei punti di riferimento... magari siamo anche noi psicotici, ma di altro tipo...
Mi piace pensare al termine fantasia non come ad un handicap - e generalmente ha questo accento - ma come ad uno strumento di potere, di trasformazione...
Se la 'fantasia' in qualche modo può rendere psicotica una persona, non può allo stesso tempo contenere i semi meravigliosi del suo ritorno nel mondo?
Comunque... fantasia e ricordo sono un binomio interessante, se c'è altro, cara Giulia, sono, siamo, tott'orecchie.
LightM.