Sabato 27 Dicembre 2003
Ieri notte dormivo tranquilla, sognavo...un sogno pieno di gente, molto ricco di situazioni ma non caotico, lo ricordo vagamente...prima ero in una stanza con dei colleghi di lavoro, parlavamo di cose di lavoro, discussioni vaghe (non le ricordo) poi ci accorgevamo che ci avevano sostituito la videocamera (con cui facciamo le riprese) e ci rammaricavamo del fatto che ce ne avessero data un’altra con prestazioni inferiori, pensavamo che non avremmo più potuto fare le riprese con la stessa qualità e forse non potevamo più neanche ricavare delle foto nitide.
Poi in un altro luogo...non so che luogo fosse, la gente aspettava in costume di esibirsi come per uno spettacolo, c’erano le ballerine, con gonne lunghe e cappe sulle spalle...costumi d’epoca.
Mi sedevo su una panca di legno, alla mia destra due bambine (danzatrici) si riscaldavano ripassando i passi di danza, una molto piccola, mi passava davanti e mi guardava negli occhi per attirare la mia attenzione...per mostrarmi com’era brava; la guardavo bene mentre faceva le sue piroette e mi rendevo conto che era fisicamente troppo piccola per l’età che aveva, ho pensato fosse una sorta di bambola, un androide meccanico...non mi piaceva, era un inganno, anche il suo sorriso lo era...fisso, con gli incisivi grandi e sporgenti...
L’altra invece poggiata con una mano su un palo in legno vicino a noi, sempre alla mia destra, alzava una gamba e cercava di tenerla su, ferma, sforzandosi al massimo per tenerla su senza cedere; una danzatrice alla mia sinistra le diceva come se fosse la sua insegnante..tieni..tieni..stendi bene...devi sentire la forza per tenerla su.
L’altra bambina/finta mi irritava, voleva ingannarci forse non era neanche una bambina...mi alzavo e uscivo.
Percorrevo una strada che porta al mare, ad un tratto un commerciante mi chiamava, tra le sue casse piene di mercanzie, mi conosceva e mi diceva:
- vieni devo dirti una cosa (con l’aria di chi volesse avvisarmi)
-...ti ricordi quel simbolo che tenevo qui esposto tra le merci?
(Gli dicevo quale, il bersaglio che ci serviva a fare centro..con le freccette?)
- No dai...non fingere...tu sai a cosa mi riferisco...(si forse aveva ragione ma non riuscivo a concretizzare con la mente il ricordo di quel simbolo a cui lui si riferiva).
- Ecco vedi che non c’è più!
- Degli agenti...quando si sono accorti che l'avevo, sono venuti anche a casa a cercare, di sorpresa e da allora sono sorvegliato, controllato, non sono più libero e non so cosa potrà accadere, anche la mia famiglia ne subisce adesso le conseguenze.
(Ormai li teneva nascosti e voleva avvisarmi di non mostrare i simboli perché non mi capitasse quello che era successo a lui.
Però mi indicava dove guardare, nel caso volessi vedere quel simbolo, mi spiegava come trovarlo...era sempre li celato tra le merci ma bisognava sapere dove guardare...gli altri non si sarebbero accorti che li avevamo sempre...neanche i passanti o gli agenti!....non ricordo altro).
Aiuto...aiutatemi...ho paura...!
Questo improvviso appello mi entra nell’anima...mi entra dentro...MI SVEGLIO!(Non nel sogno ma realmente).
Entro in un doppio stato, da un lato sveglia e cosciente...dall’altro in un livello diverso, come se i miei occhi si fossero sdoppiati, uno vede la realtà e l’altro vede attraverso il muro.
C’è una figura umana nell’altra stanza, dietro il muro e la porta chiusa della mia camera, è vicino la porta d’ingresso.
E’ apparsa all’improvviso, è molto agitata...è una figura maschile molto alta, ma non vedo i lineamenti del suo viso è come un’ombra solida.
E’ agitata, ripete...ho paura aiutatemi, spostandosi di poco avanti e indietro guardandosi attorno...
Il suo grido silenzioso mi entra nell’anima...io lo sento perfettamente, comunichiamo totalmente con il pensiero e le emozioni...come se fossimo uniti dentro; il suo richiamo per me è molto forte, mi tocca così tanto che il mio slancio nei suoi confronti per aiutarlo è totale, è come proiettarmi all'esterno per unirmi a lui...siamo uniti nel pensiero, comunichiamo totalmente senza parole.
Di cosa hai paura gli chiedo...non preoccuparti ci sono io con te...stiamo insieme non ti abbandono.
Alla mia domanda lui rimane silenzioso...io stessa posso vedere: con gli occhi aperti scruto la mia stanza...sento la Terra...penso il terremoto...c’è il terremoto, aspetto un attimo...sta arrivando il terremoto?....Devo alzarmi prendere mia madre e fuggire? Quest’ombra è venuta ad avvisarmi?
(L’ombra è sempre la fuori...mi chiedo chi è...è mio fratello...è mio nipote che ha bisogno di aiuto? Perchè lo sento così intensamente?
Non mi è dato saperlo, so soltanto che è un essere in pena che ha bisogno di aiuto...che da solo ha paura ed io devo stare con lui...non posso abbandonarlo!)
Sento la Terra e percepisco dei livelli...dico a quell’essere non preoccuparti...è l’onda...sta cominciando, ma stai tranquillo perché è ancora lontana (è iniziata all’interno della terra) ma ci vogliono ancora sei anni per raggiungere tutti i livelli fino a noi in superficie...
Penso perchè adesso anch’io sento il terremoto...e che c’entra l’onda...l’onda è una vibrazione che attraversa la terra partendo dal suo interno...non è acqua?...quell’ombra intanto è scomparsa!
Mi riaddormento...ma quell’essere che mi ha svegliata con il suo silenzioso bisogno di aiuto mi ha lasciata sgomenta e sento ancora dentro di me il bisogno di aprirmi, di stare con lui, di aiutarlo a non essere solo ad affrontare quello che gli stava succedendo.
Mi sveglio con questo turbamento nell’anima, penso sia stata una delle mie strane manifestazioni...ma quell’essere era li, proiettato da me!
E’ una giornata caotica, di festa, con tutti i preparativi annessi e connessi per il pranzo e i parenti, alle 13.00 mia madre mi dice...c’è stato il terremoto in Iran, città rase al suolo, migliaia di morti, di feriti e di gente sepolta sotto le macerie.
Vorrei sedermi in una poltrona da sola e passare li tutta la mia giornata...a pensare...a chiedere a quell’ombra chi sei... dove sei...tu che mi hai chiamato, hai bisogno di me? Io vengo li dove tu sei per stare con te e darti la forza di non essere solo nel buio di questo momento!
Se potessi direi alla mia anima vai da chi in questo momento ha tanto bisogno, gli direi vai e stai con loro...aiutali.
Questa mattina il televisore (era in stand bay) si è acceso improvvisamente da solo su canale 5 intorno alle 5.30, stavo dormendo profondamente e mi sono svegliata di soprassalto per il volume, ho guardato la tv con gli occhi appannati, stavano trasmettendo il telegiornale e davano proprio il servizio sul terremoto.
Ho sgranato gli occhi ed ho guardato e ascoltato...nel frattempo mi sono chiesta perché qualcuno deve per forza attirare la mia attenzione su questo avvenimento...cosa posso fare?
Ho cercato il telecomando del televisore, era nel letto, lontano alle mie spalle, l’ho preso e dopo avere visto...ho spento!