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Abductions

Ultimo Aggiornamento: 03/04/2003 14:01
03/04/2003 13:59
 
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<a href="http://www.notizieufo.com/giulia.htm">GIULIA D'AMBROSIO</a> risponde

Salve mi chiamo Roberto e vorrei porre una domanda alla Dott.ssa Giulia D'Ambrosio, ma prima di tutto farvi i complimenti per il vostro belllissimo sito, molto interessante e poliedrico.

DOMANDA:

Durante una conferenza ho sentito affermare che ci sarebbe un metodo per interrompere un rapimento alieno: ossia distogliere la propria attenzione da ciò che stiamo vedendo, passando ad uno stato di coscienza più vigile, con un atto di intensa concentrazione...Si suppone che questo possa avvenire anche mediante la recita di una preghiera o anche soffermandosi su un sibilo, un suono particolare che ricorda il rumore di un mulinello, o di una ventola che gira vorticosamente e che fende l'aria. Mi potebbe gentilmente spiegare se ciò che ho appreso corrisponde al vero, e in questo caso cosa starebbe a significare il sibilo?

Grazie per l'attenzione. Roberto De Sotis


Caro Roberto, siamo noi a ringraziarti per la grande attenzione che ci accordi! Grazie anche per la domanda, per rispondere alla quale forse sarebbe necessaria una … tavola rotonda! E' una domanda complicatissima, che richiede la conoscenza dei meccanismi con cui funziona la coscienza umana e di quelli che entrano in gioco nel corso delle sessioni di meditazione.

E' noto che, quando i testimoni IR4 cominciano a ricordare, e iniziano un lavoro di autoconoscenza ed esplorazione di sé, gli IR4 cessano o si diradano al massimo. Quindi i meccanismi di accrescimento della consapevolezza potrebbero essere: a) un obiettivo degli alieni, per cui una volta raggiunto lo scopo non sono ritenuti necessari altri incontri; b) una interferenza con il programma che gli alieni hanno.

Dando per più probabile la seconda ipotesi, l'atteggiamento di prendere coscienza, e di farlo in modo attivo, e di addestrarsi a farlo in modo attivo, potrebbe essere effettivamente una tecnica per scompigliare il normale andamento di un IR4.

Un "atto di intensa concentrazione", per un essere umano non allenato, è difficile da ottenere, soprattutto in una situazione di emergenza come un IR4, a meno che non ci troviamo di fronte a persone che hanno esperienza in campo meditativo o marziale da almeno 4-5 anni.

Si potrebbe pensare che un comando ipnotico potrebbe funzionare come attivatore, in un simile caso, e in effetti questo tipo di idea è stata attuata negli Stati Uniti da Derrel Sims. Egli però non ha ancora pubblicamente divulgato gli estremi di questo esperimento, che ha portato all'abduzione di 11 persone contemporaneamente, poiché pare che i "Grigi" non riuscissero a rendersi conto di che cosa stesse accadendo.

Il suono di cui tu parli è forse un suono simile a un ronzio, ma con una frequenza che comprende anche vibrazioni molto basse, tale per cui in parte si "ode" per trasmissione aerea e in parte si "ode" per vibrazione degli elementi solidi del corpo. Un suono simile è riproducibile con strumenti sacri di meditazione o di connessione con la "divinità".

Al Congresso di ufologia di San Marino del 2001, David De Carolis – nell'ambito di una ricerca che riguardava l'effetto psichico dei Crop Circles – presentò uno di questi strumenti, un bull-roarer australiano, il cui effetto era quello di attivare alcune componenti dell'emisfero cerebrale di destra. Gli aborigeni australiani lo usavano per sentire "la voce del dio". Più occidentalmente possiamo dire che quel tipo di strumento serve ad attivare l'emisfero destro e, in particolare, una zona che ha a che fare con il senso religioso e con la materializzazione sonora (passami i termini) di messaggi che derivano dalla profondità psichica delle persone – da quel lato della psiche che "manda" i sogni che hanno a che fare con il destino delle persone.

L'attivazione dell'emisfero destro mediante suoni avviene anche con l'uso dei mantra, tecniche relative alle pratiche di concentrazione orientali, tecnica utilizzata comunemente anche nella religione delle nostre parti: le litanie, le preghiere continuativamente ripetute, non hanno efficacia perché la divinità ascolta, hanno efficacia perché mettono in uno stato meditativo la persona che le recita, uno stato di contemplazione dentro cui è più facile si manifestino messaggi personali di valore.

Sicché i suoni rappresentano certamente una tecnica di risveglio della coscienza, alcuni suoni – come il ronzio del bull-roarer – meglio di altri.

Quanto al fatto di sfuggire a un IR4, credo che questo tipo di tecnica sia efficace, ma va applicata con una concentrazione cosciente ben precisa, e quindi richiede un allenamento. E' una delle strade da percorrere per portare non solo a una sospensione degli Incontri in chi già ce li ha, ma per prevenire la possibilità che gli Incontri accadano su scala più ampia. Ho i miei motivi per ritenere che altre culture, nei secoli passati, abbiano accumulato tecniche di iniziazione proprio adatte a evitare il contatto con questi alieni, e che il loro mostrarsi in massa possa essere un'esperienza che ci costringeranno a fare, e a cui dovremo essere pronti a rispondere.


03/04/2003 14:01
 
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GIULIA D'AMBROSIO risponde

Buon giorno,
sono una docente, relativamente interessata al fenomeno UFO. Desidererei porre queste domande e mie riflessioni alla Dottoressa Giulia D'Ambrosio:

Leggendo alcune sue risposte, mi sono domandata se la funzione dell'interazione con gli extraterrestri durante una presunta "abduction" sia quella di generare in noi particolari "frames" con visualizzazioni di alieni con una certa morfologia e che compiono determinati rituali con il soggetto umano. Da ciò si potrebbe supporre che essi ci sottopongano ad una specie di programma per valutare le nostre reazioni? Potrebbe essere possibile che essi agiscano a livello metafisico e psichico, più che fisico andando a far riemergere dei meccanismi proiettivi ontogenetici, che l'uomo possiede sin dal passato e che ha, al giorno d'oggi, dimenticato di possedere? Lo scopo di ciò non è chiaro sicuramente ma, mantenendo questa ipotesi si potrebbe anche presumere:


che gli ET abbiano già contattato gli umani nella remota antichità

che gli esseri umani reagiscono psichicamente con visioni "ufologiche" a determinate sollecitazioni psichiche: in questo caso il discrimine tra interferenza aliena e rievocazione umana non sarebbe così imprescindibile.
Cosa ne pensa?
Ringraziando per le risposte anticipatamente, mi scuso per la prolissità e mi auguro di essere stata chiara.
Giusy Nava
Complimenti per il sito! Molto interessante!




Gentile professoressa Nava, grazie infinite per l'interessato entusiasmo con cui ci segue.
Le confesso che le sue domande mi imbarazzano un po', perché ribaltano il modo che ho di pensare agli IR4. Mi perdonerà, quindi, se non troverà completamente esaurienti le mie risposte.

Se sconfiniamo nel campo della psicologia, delle funzioni della mente e della pura speculazione, sono certa che troveremo un intero prato di domande, in cui pascolare per l'eternità. Anche se le rispondessi che sì, potrebbe essere che gli IR4 siano solo un momento in cui accade qualcosa che riattiva una memoria ancestrale di contatto con esseri che hanno avuto a che fare con la nostra evoluzione di razza … e che quindi tutta la nostra mitologia vada rivista e riscritta non come "legenda" dei meccanismi di evoluzione dell'Uomo, ma come Storia… anche se le replicassi ciò, non avremmo mai la possibilità di sapere che si tratta di una risposta inconfutabile.

E' difficile credere che meccanismi ontogenetici possano provocare gravidanze e cicatrici, epistassi e ricordi di passare attraverso i muri. Tenderei perciò a escludere la semplice riesumazione di percorsi psicologici, che inoltre – sempre a mio parere! – mal si collocherebbero nell'attuale sistema di evoluzione collettiva della nostra specie. L'incontro con questi alieni, per quanto non salutare, ci sta proponendo modi diversi di pensare e di sentire.

Quanto al fatto che le visioni ufologiche possano avere a che fare con rievocazioni, questo mi trova più d'accordo, sebbene per il momento non abbia ancora dati sufficienti per sostenere con rigore questa ipotesi. Credo infatti che alcune popolazioni siano entrate in contatto, negli ultimi mille anni, con questi tipi di alieni, e che siano stati tramandati metodi di depistaggio degli stessi. Ciò deve essere costato molto in termini di esplorazione di certe zone della psiche, in studio dei sogni e in elaborazione di tecniche. Credo sia un patrimonio non andato completamente perduto, ma profondamente sepolto, questo sì. Ma per averne qualcosa di più che un sospetto, ho bisogno di fare esperienze personali che sono ancora lontane.

La saluto e, se vorrà riscrivere, sarò lieta di proseguire questo dialogo.

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