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Donne Alchimiste

Ultimo Aggiornamento: 04/04/2007 15:10
15/03/2007 23:34
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Anche se forse sono poco note,figure femminili che si sono 'interessate'di Alchimia ,scrivendo anche trattati,ce ne sono state.E di illustri,come Isabella Cortese.

www.levity.com/alchemy/isabella.html

Allungheremo l'elenco,avanti!
Marisa
20/03/2007 13:13
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elenco in deficit

Scritto da: Marisa2003 15/03/2007 23.34
Anche se forse sono poco note,figure femminili che si sono 'interessate'di Alchimia ,scrivendo anche trattati,ce ne sono state.E di illustri,come Isabella Cortese.

www.levity.com/alchemy/isabella.html

Allungheremo l'elenco,avanti!


Cara Marisa,
certamente di donne che si occuparono di alchimia ve ne furono.

Oltre a Isabella Cortesi più famose furono Sabine Stuart de Chevalier
e la leggendaria Maria Profetessa a cui è attribuita l'invenzione
del così detto "bagno Maria".

In Italia si occupò di alchimia anche Cristina regina di Svezia nel periodo
in cui operavano il marchese Palombara (celeberrima la sua porta alchemica)
ed il marchese Santinelli.

Comunque davvero poche rispetto alla maggioranza maschile.
Anche oggi, nel giorno in cui scrivo, di donne che si occupano di alchimia in
prima persona ve ne sono pochissime. Personalmente non ne ho mai conosciute
neanche per sentito dire.

E' un po come incontrare una donna che fa il meccanico... chi ne ha mai
vista una?

Tuttavia se esiste qualche "donna meccanico" sicuramente se ne starà ben
nascosta nel segreto della sua officina.

Salute

MdC

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20/03/2007 22:09
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Caro MdC,
è vero che le donne 'alchimiste' sono in numero inferiore(per quanto ne possiamo avere notizia)rispetto ai maschi,ma è altrettanto da considerare che non ho mai visto nemmeno uno di loro all'opera.Dunque,per quanto possa contare,e per quanto mi riguarda,dietro tanti nomi maschili potrebbe celarsi una figura femminile.Come dire,tanti 'dicono' di essere alchimisti ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. [SM=g27835]
Quelle che hai citato sono tra l'altro nomi importantissimi per la storia e la 'credibilità' della Scienza Ermetica.
Sicuramente interessante la figura di Maria l'Ebrea (mi pare sia quella che chiami Profetessa),rispolveraci un po' le idee...Non fa mai male e te ne ringrazio in anticipo.
[SM=g27811]
Marisa
22/03/2007 15:17
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l'alchimia è donna
Cara Marisa,
più che parlare di donne alchimiste io mi soffermerei maggiormente
sul perchè la figura femminile è così importante nella scienza ermetica.

La Natura viene sovente considerata come "Dama" e così anche l'alchimia.
Una foto...



Si tratta dell'emblema XLII dell'Atalanta Fugiens; il distico recita:
"La Natura è la tua guida, e tu, per l'arte, segui i suoi passi.
Ti smarrirai se essa non è tua compagna lungo la via."

L'alchimista dunque segue non tanto i consigli di sua moglie, ne quelli
della sua anima femminile (come vogliono certe moderne teorie che fanno
dell'alchimia una sorta di "psicologia da salotto").
Ma segue la Natura ossia quella stessa che si risveglia in questi giorni di
inizio primavera e che ammireremo nella molteplicità delle sue forme,
nei colori, nei suoni, nei sapori, negli odori.

E' la Natura (esperssione di Dio) che genera ogni cosa, indi per cui chi
vuol generare qualcosa (qualsiasi cosa) deve prendere lezioni da Lei.
Non se ne esce.

Ma come mai la Natura è donna?
Ci sarà un motivo (o una serie di motivi) per cui non si è preso un uomo
per figurarsi l'alchimia. Chi vuol rifletterci su...

Salus

MdC
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29/03/2007 22:20
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Caro Marchese,aspettiamo da te naturalmente la risposta giusta [SM=g27811]
Per quanto riguarda l'argomento del topic,riprendiamo da Maria l'Ebrea. Alcune notizie che ho trovato semplici e chiare per chi volesse fare un 'ripasso'sull'argomento.Attenzione alle sue 'parentele'(Mosè,Ermete...).

1)Stralciato da orizzontidelgusto.blogspot.com/2006/01/invenzioni-e-cuc...
Il "bain marie"

[...]Maria o Miriam è colei che ha dato il suo nome all’apparecchio “bain marie”, ossia il doppio bollitore, senza il quale sarebbe assolutamente impossibile la preparazione di piatti che conservano il sapore inalterato dell’ingrediente principale!
Maria, non ha scoperto il doppio bollitore solo per preparare le sue creme senza che loro impazziscano, o per far sciogliere il cioccolato senza che si alteri la sua composizione, o per riscaldare i suoi cibi senza distruggerne il sapore, ma per facilitare il suo lavoro in laboratorio.

Della “madre dell’alchimia” ci parla Zosimo da Panapoli d’Egitto, alchimista, che scrisse in greco il manuale più antico di alchimia. Zosimo, visse cinquecento anni dopo Maria, quindi le informazioni sulla sua vita sono coperte dalla nebbia del mito che… si è addensata con il passare del tempo, in quanto più tardi si è conferita all’alchimia un carattere metafisico, che inizialmente, all’epoca di Maria l’ebrea, non aveva…
Per la sua vita quindi si possono fare solo delle ipotesi. Visse attorno al 300 a.C., e se fosse veramente ebrea non lo sappiamo, semplicemente Zosimo la definisce “sorella di Mosè”. Lavorò poco dopo Euclide e si suppone avesse conosciuto Archimede ad Alessandria. Non c’è nessuna prova che dimostri che Maria si fosse interessata dell’alchimia metafisica, al contrario, il fatto che fondò una scuola di alchimia per tramandare le sue conoscenze, per lo più sugli strumenti che inventò, ci fanno pensare che fosse una scienziata, pioniere della meccanica della chimica.
L’apparecchio che utilizziamo oggi in cucina veniva chiamato nell’antichità (Kerotakis), in quanto il doppio bollitore conservava calda la cera che utilizzavano i pittori nella tecnica ad encausto (una tecnica pittorica eseguita su tavola o su muro, che si avvale della cera come componente del legante), di cui un esempio sublime sono i celebri ritratti del Fayum. Secondo un’altra interpretazione il doppio bollitore veniva chiamato(NON ESCONO I CARATTERI ORIGINALI GRECI,vedasi il testo linkato) in quanto era utilizzato per bagnare i metalli e definivano(IDEM COME SOPRA DETTO) il bagno in quanto i vapori condensandosi avevano la consistenza della cera. Infatti, il "Kerotakis" consisteva in una sfera o in un cilindro con la calotta emisferica messa sul fuoco, nella cui parte bassa venivano riscaldate soluzioni di mercurio, di solfuro di arsenico e zolfo; alla sommità del cilindro erano posti i metalli da trattare; i vapori dello zolfo attaccavano il metallo liberando solfuro nero (il nero di Maria) che si pensava fosse il primo stadio della trasmutazione. Continuando a riscaldare si poteva ottenere una lega simile all'oro la cui composizione variava a seconda dei metalli posti sul piatto o del mercurio e dei composti dello zolfo usati. Inoltre, la parte superiore del bollitore in base ai principi di Ermete Trismegisto doveva essere sigillato, doveva cioè essere “ermeticamente chiuso”. Il Kerotakis fu anche usato per l'estrazione degli oli vegetali come ad esempio l'acqua di rose.
L’introduzione del termine “bagnomaria” nella lingua italiana è, infatti, legato alla diffusione cinquecentesca dell’alchimia, a partire dalla vulgata del trattato di DiscorideDe Materia Medica” (anno 1557) ad opera del veneziano Pier Andrea Mattioli.
Un’altra versione, meno colorata e fiabesca, sostiene che bagnomaria derivi dal termine francese “bain marie”, che pare abbia avuto origine dalla scoperta che l’acqua di mare portata ad ebollizione evaporasse meno dell’acqua dolce. Da qui il nome “balneum maris” cioè bain marie, tradotto malamente in italiano bagnomaria, invece di bagno di mare".


Altra descrizione:


2)I primi apparecchi per distillare e i primi laboratori. Maria l'Ebrea

Quest'ultima concezione è quella più vicina alla visione ermetica, caratterizzata da una logica del vivente forse d'origine stoica, cui rinvia un altro detto "ermetico", in realtà risalente a Maria l'Ebrea (III secolo d.C.): "Se non rendi incorporei i corpi e non rendi corporee le cose prive di corpo, il risultato atteso non ci sarà". In esso è implicita una continuità fra la dimensione corporea e quella incorporea o "spirituale", che operativamente si coglie nel processo della distillazione. E infatti il principale contributo dato alla pratica di laboratorio da Maria consiste nei primi apparecchi distillatori: la kerotàkis (un alambicco in tre parti), il trìbikos, che dal recipiente in basso, a contatto col fuoco, porta il vapore sublimato in tre tubi infissi nel recettorio posto all'estremità superiore e lo raccoglie in tre diversi vasi di vetro, il bagno-Maria, ovvero il riscaldamento per contatto indiretto col fuoco mediante un recipiente con acqua o sabbia. Ma risale alla stessa autrice anche il detto che definisce la distillazione in maniera così criptica da aver assunto arcane valenze simboliche: "Uno diventa due, due diventa tre, e mediante il terzo e il quarto compie l'unità: così due sono uno".

Fu però Zosimo, discepolo di Maria, a esplicitare le valenze religioso-salvifiche delle pratiche di laboratorio, definendo l'alchimia un'arte sacra mediante la quale si produce l'acqua divina, o acqua di zolfo. Le operazioni si compiono su "un altare a forma di ampolla", descritto in "sogni" allegorici in cui vengono mostrate le fasi successive dell'opera, dalla separazione al ricongiungimento degli "spiriti" ai "corpi". Leggendo descrizioni del genere dall'interno della nostra cultura, fortemente dualista nel linguaggio e nell'immaginario, tendiamo ad attribuire loro un significato meramente simbolico. Ma Zosimo stava parlando di operazioni di laboratorio ben precise attraverso cui si ottengono sia l'"acqua divina" sia la polvere finissima detta xerìon (da cui l'arabo al-iksir e il latino elixir) che, "proiettata" sui corpi metallici, conferisce loro la perfezione dell'oro. Tuttavia queste operazioni sono anche veicolo di un perfezionamento spirituale, che fa sì che gli alchimisti possano essere definiti "la razza dei filosofi che si pone al di sopra del Fato": l'irriducibilità dell'arte trasmutatoria a nient'altro che pratica o simbolo è già tutta contenuta nei testi delle origini.
(quest'ultimo stralcio è stato estratto da magazine.enel.it/ReS/arretrati/arretrati/alchimia_1.shtml)

[Modificato da Marisa2003 29/03/2007 22.28]

Marisa
30/03/2007 17:01
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Re:

Scritto da: Marisa2003 29/03/2007 22.20
Caro Marchese,aspettiamo da te naturalmente la risposta giusta [SM=g27811]



Carissima Marisa,
come sarebbe? Io propongo una riflessione ed poi la svolgo [SM=g27833]
Il mio gatto con gli stivali riderebbe di me vedendo il suo
marchese che si morde la coda [SM=g27828]

Ho definito Maria l'ebrea "profetessa" semplicemente perchè
così ho trovato nell'antico trattato "Dialogo di Aros e Maria profetessa"
laddove la nostra amica parla della grande opera in forma di
domande e risposte. (si trova in: Il filo di Arianna - vol III,
a cura di Piccolini Sabina e Rosario)

Gli estratti che riporti sono un po... come dire... non mi
viene il termine.

Leggo che:
"Maria o Miriam è colei che ha dato il suo nome all’apparecchio
“bain marie”, ossia il doppio bollitore, senza il quale sarebbe
assolutamente impossibile la preparazione di piatti che conservano
il sapore inalterato dell'ingrediente principale!"

[SM=g27831] [SM=g27831] [SM=g27831]

E poi:
"il bagno-Maria, ovvero il riscaldamento per contatto indiretto col
fuoco mediante un recipiente con acqua o sabbia."

Sabbia?! [SM=g27818]

Ogni massaia sa cos'è il bagno maria ma nessuna penso ha mai
utilizzato la sabbia. Ne il doppio bollitore. [SM=g27817]

Cari Saluti

MdC
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31/03/2007 00:30
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Re:quello che le donne non dicono!
Caro amico,questi sono i segreti culinari delle nostre mogliettine,si vede che noi tra i fornelli non prestiamo attenzione.Mia moglie mi ha suggerito di dirti che per fare il bagnomaria si DEVONO usare due bollitori,se non hai il DOPPIO bollitore.Il principio si basa sul fatto che la cottura avviene per via indiretta:sotto c'è la pentolina con acqua in ebollizione e dentro ci metti un secondo pentolino con ciò che vuoi cuocere a bagnomaria(burro,un classico,ma anche altri cibi,che restano così inalterati,cuociono cioè in modo naturale,senza che tu aggiunga grassi o condimenti).In commercio esistono,dice sempre mia moglie,doppi bollitori di nuova generazione,sempre per facilitare la vita e velocizzarla,non solo delle donne [SM=g27832]
La sabbia...infatti anch'io resto perplesso:so che esistono caldaie a sabbia ma [SM=g27833] Forse la sabbia serve per evitare un calore eccessivo,e fanno da assorbente,per quei procedimenti particolari di preparazioni particolari,richiedenti alte temperature? Mi verrebbero in mente procedimenti chimici più che culinari però [SM=g27831] Però qui si legge 'contenenti acqua o sabbia',cioè contenuti nel primo bollitore,quello che va a diretto contatto con il fuoco.Chissà che la sabbia riscaldandosi non produca il medesimo effetto dell'acqua,hai visto mai?Prooova [SM=g27837]
Perchè la Natura è donna?Perchè se fosse un uomo spinerebbe [SM=g27835] [SM=g27837] [SM=g27828] Amico,suvvia prendila così,una semplice battutaccia( ho qui accanto mia moglie che se m'azzardo a dire qualcos'altro ha già pronto il mattarello e non dico di quali dimensioni [SM=g27819] )...................................
Un post-scriptum sarebbe stato:ma non s'intossicavano con i vapori di mercurio,zolfo o quant'altro (anche ARSENICO??)quelle antenate alchimiste(o i)?
Saluti.
Mario
02/04/2007 11:25
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Re: Re:quello che le donne non dicono!
Caro Mariomar,
innanzi tutto un saluto e un grazie alla tua signora. [SM=g27811]

Il metodo del Bagno Maria (B.M.) ha la straordinaria peculiarità di
poter regolare meglio le temperature. A fuoco diretto si possono
superare facilmente i 100°C (un es. è l'olio per friggere).

Ora, siccome in alcune operazioni alchemiche è assolutamente
necessario non superare i 100° allora il B.M. diventa tecnica
indispensabile. Il "bagno di sabbia" invece è un'altra cosa...
il principio è il medesimo del B.M. solo che al posto dell'acqua
si usa la sabbia. E qui le temperature si innalzano quanto vuoi.

Esiste anche il bagno d'olio (olio al posto dell'acqua) ed anche
qui T° può superare i 100°C. In chimica (così come in alchimia)
si usa un bagno o l'altro a seconda di ciò che si deve fare...
il fuoco diretto è sempre sconsigliato.

Siccome il B.M. è una cottura particolarmente dolce allora si dice
che lo abbia ideato una donna.
Anche l'acqua, in cui avviene questo riscaldamento, è elemento sempre
al femminile.

Indi per cui si ritiene che Maria l'Ebrea mai sia esistita ma è
semplicemente una figura simbolica. Infatti nessun documento attesta
la sua esistenza ma solo la tradizione orale che la vuole ideatrice
del B.M.

Un elemento in meno nell'elenco della Cara Marisa [SM=g27827]:

Salute

MdC


Ps:

Scritto da: Mariomar 31/03/2007 0.30
ma non s'intossicavano con i vapori di mercurio,zolfo o quant'altro (anche ARSENICO??)quelle antenate alchimiste(o i)?


No, se ti tieni lontano dai vapori [SM=g27832]

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02/04/2007 21:22
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Ciao Mario e ciao Marchesone [SM=g27824] Stiamo avendo una dimostrazione di 'alchimia domestica'a quanto pare [SM=g27835] Sul fatto se Maria l'Ebrea o Profetessa sia esistita o meno,direi che siamo nel campo della speculazione ed è un luogo 'comune'.Infatti non abbiamo alcuna prova che Ermete sia esisito o Mosè e compagnia bella,sono figure allegoriche dietro cui si celano i concetti Filosofici.
Volevo invece,ringraziando per le cose che chi sa divulga anche agli altri,conoscere il vostro parere sulla seguente simbologia,che ho adocchiato ieri visitando un Museo:

http://www.duepassinelmistero.com/_borders/piatto.jpg

A mio giudizio è assai singolare:non avevo mai visto un'iconografia simile,che racchiude rimandi esoterici che magari poi analizzeremo.Non è straordinaria?

[Modificato da Marisa2003 02/04/2007 21.24]

Marisa
04/04/2007 15:10
Post: 173
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Equilibri
Cara Marisa e caro Mariomar,
giacchè ho escluso una donna dall'elenco "Donne Alchimiste"
mi tocca aggiungerne una per ristabilire l'equilibrio.
Trattasi di Marie Meurdrac che pubblicò il primo tratato sulla
chimica firmato da una donna. Siccome alcune argomentazioni
della sua opera hanno indubitabilmente un sapore alchemico la
includiamo a buon diritto.



Tra l'altro la Meurdrac nella prefazione scrive:
"...gli uomini accusano e ridicolizzano sempre il prodotto dell'ingegno
femminile; d'altro canto sostenevo me stessa dicendomi di non essere
l'unica signora ad aver pubblicato qualcosa, che la mente non ha sesso
e che se le menti delle donne fossero educate come quelle degli uomini,
e se si impiegasse pari tempo e pari energia a istruire le prime esse
avrebbero eguagliato le seconde".

E' davvero un peccato che poche donne si dedichino a quest'Arte. [SM=g27813]

Tanta Salute a tutti

MdC


Ps:

Scritto da: Marisa2003 02/04/2007 21.22
A mio giudizio è assai singolare:non avevo mai visto un'iconografia simile,che racchiude rimandi esoterici che magari poi analizzeremo.Non è straordinaria?

[Modificato da Marisa2003 02/04/2007 21.24]



E' davvero straordinario Mari... ti ringrazio infinitamente per la
segnalazione. Hai un'idea dell'ambito in cui inquadrare questa simbologia?
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