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FINIS GLORIAE MUNDI (2)

Ultimo Aggiornamento: 09/10/2008 13:24
24/09/2005 10:49
Post: 906
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Cerchiamo di ripartire.Dalla 'mano'.Mi rifaccio ad una descrizione dell'elemento in ambito ebraico,poichè ho imparato cose che non sapevo.Le trasmetto:

IOD (Mano) - (valore numerico matematico = 10) Funzioni: CONCENTRARE (verbo transitivo), Condensare, Raccogliere in un punto, Andare verso il centro, Implodere, Ridurre a minor volume, Raccogliere tutta la propria attenzione su di sé; il Punto.
Essa è una lettera che indica l’idea principale, primaria, iniziale che si sta incarnando nella forma attraverso l’azione del braccio e della mano; essa significa anche l’uomo pratico ed abile a compiere azioni.
Il segno proviene dall’antico segno della “svastica”, che era il simbolo della pace, essa raffigura 4 uomini che si danno la mano contemporaneamente per giurarsi pace, fedeltà, amicizia.
Il segno Egizio, raffigura il braccio con una mano, l’iniziale della parola IOD significa la “mano”.
IOD è anche l’anagramma della parola Dio, perché è la prima lettera del “tetragramma” ovvero del “nome” dell’innominabile, del senza nome, infatti quel “nome” è un verbo: l’Essente, colui che è era e sarà.
La Forma che Raccoglie o Condensa: esempio il Punto Matematico.
Un mito: l’Onfalos (l’ombelico).
Questa lettera è il simbolo di ogni potenza manifestata, rappresenta la mano dell’Uomo, sua protuberanza per l’azione nelle cose, il suo dito indicatore.
Come segno grammaticale, è quello della manifestazione potenziale, della durata Intellettuale e della Eternità.
(credo che il riferimento web sia www.menorah.it/articoli/eretz/partleb.htm)

Ecco,ci ritroviamo con una serie di elementi che integrano e allargano le nostre prospettive mentali.

Marisa
24/09/2005 13:27
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e se mi permetti ti do una mano
... riportando, qui appresso, un po' di parole che forse potranno tornare utili:

Mano (sostantivo)

Sinonimi: balia, giocata, giro, manche, direzione, lato, possesso, potere, pratica, predisposizione, ripresa, scrittura, stile, taglio, tocco, turno, aiuto, fondo, estremità, gruppo, partita, carattere, impronta, strato, schiera, passata, parte, grafia, smazzata, drappello, manipolo, pugno, zampa.

Vedi anche: autorità, dominio, giogo, mercè, morsa, stretta, piatto, puglia, puntata, volta, colpo, tempo, tornata, set, volontà, dimestichezza, familiarità, callo, attitudine, dono, genio, inclinazione, istinto, propensione, sensibilità, talento, tendenza, vocazione, penchant, bernoccolo, fiuto, geniaccio, naso, orecchio, stoffa, maniera, penna, polso, tratto, colore, energia, martello, matita, pennellata, pennello, scalpello, segno, tecnica, zampata, impostazione, piglio, intervento, modo, mossa, ala, base, faccia, fronte, cima, coda, fetta, membro, riva, sponda, testa, associazione, banda, famiglia, categoria, classe, colonia, compagnia, fascia, fila, folla, formazione, forza, pattuglia, rosa, squadra, unità, battuta, gara, chiave, lettera, mente, natura, nota, pasta, personalità, stampa, vita, cifra, eleganza, linea, moda, pagina, parola, impressione, marca, pista, traccia, pellicola, mandria, truppa, crema, occhiata, vista, frazione, guancia, ramo, regione, tappa, zona, gita, parrocchia, passeggiata, rivoluzione, redazione, sveglia
24/09/2005 15:58
Giovanni
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UNA MANO CHE...COPIA E INCOLLA

Scritto da: .sandro. 24/09/2005 13.27
... riportando, qui appresso, un po' di parole che forse potranno tornare utili:

Mano (sostantivo)

Sinonimi: balia, giocata, giro, manche, direzione, lato, possesso, potere, pratica, predisposizione, ripresa, scrittura, stile, taglio, tocco, turno, aiuto, fondo, estremità, gruppo, partita, carattere, impronta, strato, schiera, passata, parte, grafia, smazzata, drappello, manipolo, pugno, zampa.

Vedi anche: autorità, dominio, giogo, mercè, morsa, stretta, piatto, puglia, puntata, volta, colpo, tempo, tornata, set, volontà, dimestichezza, familiarità, callo, attitudine, dono, genio, inclinazione, istinto, propensione, sensibilità, talento, tendenza, vocazione, penchant, bernoccolo, fiuto, geniaccio, naso, orecchio, stoffa, maniera, penna, polso, tratto, colore, energia, martello, matita, pennellata, pennello, scalpello, segno, tecnica, zampata, impostazione, piglio, intervento, modo, mossa, ala, base, faccia, fronte, cima, coda, fetta, membro, riva, sponda, testa, associazione, banda, famiglia, categoria, classe, colonia, compagnia, fascia, fila, folla, formazione, forza, pattuglia, rosa, squadra, unità, battuta, gara, chiave, lettera, mente, natura, nota, pasta, personalità, stampa, vita, cifra, eleganza, linea, moda, pagina, parola, impressione, marca, pista, traccia, pellicola, mandria, truppa, crema, occhiata, vista, frazione, guancia, ramo, regione, tappa, zona, gita, parrocchia, passeggiata, rivoluzione, redazione, sveglia



Sono entrato da poco in questa ammirevole analisi di pensiero ermetico che da alcuni anni frequento e se non è di troppo disturbo, anch'io vorrei dare una "MANO" come ha fatto Sandro, inserendo però direttamente l'idirizzo del sito ove egli senza citarne la fonte ha integralmente copiato quanto in modo ammirevole da altri realizzato.
Ecco l'indirizzo dove poter ricercare o prelevare direttamente, citandone la fonte s'intende, tutte le altre significative connessioni relative al dipinto in questione che dovessero servire:

http://www.homolaicus.com/linguaggi/sinonimi/hypertext/0920.htm

Spero nel mio piccolo di aver reso un contributo a questa appassionante ricerca.

Giovanni.
24/09/2005 16:25
Post: 7
Registrato il: 16/06/2005
Utente Junior
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grazie!
Giovanni, mi scuso se non ho citato la sorgente del mio contributo ma essendo (mi pareva) chiara la natura del mio copiaincollatura, tratta per l'appunto da un dizionario "on line" che conosci bene non ho pensato, ma in assoluta buona fede, credimi, di citare la fonte.
Ti garantisco che non era assolutamente mia intenzione spacciare tale "strumento" per farina del mio sacco. Ci mancherebbe.
In ogni caso Ti ringrazio per la tirata ...

Sandro
27/09/2005 08:19
Poseidone
[Non Registrato]
Finis Gloriae Mundi



Cara Marisa, ho constatato che oltre una certa misura ed un certo peso (ermeticamente parlando) ben poche persone hanno intenzione di esporci le loro deduzioni riguardo l’ermetico (perché ermetico lo è puoi fidarti della mia parola) dipinto da te postato. E allora, proseguirò con l’aggiungere alcune altre considerazioni che in merito vanno fatte, a partire da alcuni particolari che sottoporrò in modo coerente alla tua attenzione.

Cominciamo subito col dire, che le due frasi scritte ai bordi di ogni piatto della bilancia NIMAS NIMENOS, se messe entrambe interpretativamente in pratica, esse ci portano ad ottenere un medesimo risultato, ovverosia:

se al piatto di sinistra della bilancia, aggiungiamo un peso qualunque, il piatto analogo per lo “squilibrio causato scenderà rispetto all’altro verso il basso. Lo stesso dicasi per il piatto della bilancia con la scritta NIMENOS, quello destro per intenderci; sottraendo peso al piatto analogo, sarebbe sempre il piatto sinistro della bilancia a squilibrare scendendo verso il "Basso".

Pertanto, da questa prima analisi constatiamo una logica poco discutibile presa come prima indicazione data dall’artista per attirare l’attenzione dell’osservatore su questo lato del dipinto, quello sinistro appunto.

E su questo lato noi troviamo la prima delle indicazioni necessarie al componimento dell'opera interpretativa sempre dall’artista appositamente messa come meglio si potrà notare nella figura numero 2; una X (e noi ben sappiamo quale indicazione preziosa essa ci fornisca), che in greco si pronuncia CHI, posta su quella che all’apparenza potrebbe sembrare una parete, di pietra.

Proseguendo, l'artista, sempre da questo lato della bilancia mostra un CAPRO, MONTONE (inglese RAM), che in sanscrito si chiama: URNAJOS, URNANA, mentre URA invece significa pecora, le quali poi tutte queste parole convergono verso la parola sanscrita UR-NA lana: radice VAR (=UR) col significato di velare, coprire (Vedi Vello) propriamente: animale coperto di vello. E quindi, per estensione: ARIETE: la prima delle costellazioni dello zodiaco.
Tutto questo, mentre la bilancia, così bene messa in evidenza, sempre in analogia con lo zodiaco risulta essere la settima costellazione.

Cominciamo quindi a mettere insieme questi primi due numeri, progressivamente estrapolati la dove l’artista ha attirato la nostra attenzione, sul lato sinistro del dipinto come sopra detto tanto per intenderci; e otterremo in questo modo una cifra dal componimento dei numeri: 1 e 7 = 17 che sommati ai due piatti rotondi della bilancia (gli studiosi amanti di quest'arte sanno che questo utilizzo simbolico è usuale da parte degli ermetisti), formano la cifra finale di cui tenere conto per il prosequio di quest’analisi e tentativo di questa interpretazione profetica.

L’artista in ogni modo, indica il 17° secolo, che sicuramente è il periodo dal quale bisogna cominciare a contare per giungere fino al secolo da Giovanni dell'Apocalisse menzionato nel suo libro, ove nascosta e rivelabile vi è la data, terribile per molti e rivoluzionaria per il pianeta del, FINIS GLORIAE MUNDI.

Poseidone.
27/09/2005 17:15
M. di Carabas
[Non Registrato]
Re: Finis Gloriae Mundi
Seguendo il tuo ragionamento, contando dall'Ariete (17° sec.) sino alla Bilancia
si ottiene che la data terribile é collocabile nel 23° secolo, o sbaglio?
Secondo te possiamo dunque dormire tra due guanciali visto che mancano ancora almeno 200
anni ed oltre. Giusto?


MDC


PS:
Tu scrivi:
"se al piatto di sinistra della bilancia, aggiungiamo un peso qualunque, il piatto analogo per lo “squilibrio causato
scenderà rispetto all’altro verso il basso..."

Se aggiungiamo un peso qualunque er dipinto ne più ne
meno casca per tera [SM=g27827]
27/09/2005 17:59
Poseidone
[Non Registrato]
Re: Re: Finis Gloriae Mundi

Scritto da: M. di Carabas 27/09/2005 17.15
Seguendo il tuo ragionamento, contando dall'Ariete (17° sec.) sino alla Bilancia
si ottiene che la data terribile é collocabile nel 23° secolo, o sbaglio?
Secondo te possiamo dunque dormire tra due guanciali visto che mancano ancora almeno 200
anni ed oltre. Giusto?

Tentativi caro Marchese i tuoi, nientaltro che tentativi.
.


PS:

Tu scrivi:
"se al piatto di sinistra della bilancia, aggiungiamo un peso qualunque, il piatto analogo per lo “squilibrio causato
scenderà rispetto all’altro verso il basso..."
Se aggiungiamo un peso qualunque er dipinto ne più ne
meno casca per tera [SM=g27827]

Stai perdendo colpi anche sulle battute cabarettistiche così care a tutti noi. Rinnovati Marchese, rinnovati.
.



Dacci piuttosto un tuo saggio contributo (ma sono apprezzabili anche i tentativi conoscendo i tuoi limiti [SM=g27828] ), opinabile come il mio magari, ma contributo, anzichè fare come al tuo solito il cabarettista; entro un contesto così serio come il tema trattato in questo topic dove ogni battuta lascia il tempo che trova...Quello apocalittico appunto.

Poseidone.
27/09/2005 19:54
OFFLINE
cari amici, un tentativo per intuizione(avuta oggi)
FINIS potrebbe non essere "la fine", ma "il fine", lo scopo
della gloria del mondo
Le parole NIMAS, NIMENOS spagnolo per: ne più ne meno.
In un piatto simboli del male(capro, cane ringhioso)
nell'altro del bene ,(cuore di Gesù , pane?)bilancia in equilibrio..
ciao
alla prossima
mauro
27/09/2005 21:24
Claudia
[Non Registrato]
le due esse
Buonasera,
sto seguendo con interesse questa vostra discussione alla quale mi sono appassionata.
Non credo di possedere conoscenze sufficienti per poter intervenire e perciò non lo farò. Vorrei però chiedere un chiarimento a proposito del dipinto "Finis...": Ho letto in uno degli interventi che le "esse" alla fine delle parole NIMAS e MIMENOS che appaiono sotto ai piatti della bilancia sarebbero dipinte l'una nel verso giusto e l'altra no mentre a me parrebbe di verderle entrambe scritte per bene. Potete spiegarmi per favore?

Grazie tante!
Claudia
27/09/2005 22:49
Giovanni
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27/09/2005 23:11
Post: 911
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Così è la vita!
L'altra sera,entrando in casa con alcuni amici -reduci dal Meeting- ho trovato la mia civetta(gufo) segnatempo senza testa:era caduta sul ripiano su cui è solitamente appoggiata. Roberto mi ha chiesto 'Come mai,che è successo?' ma,al momento,non ho saputo rispondere.A volte quella testa si stacca ma nessuno,a che mi risulti, l'aveva toccata(infatti noi eravamo appena entrati).Nel pomeriggio,inoltre,mi ero ritrovata a sfiorare il discorso della civetta(del dipinto) con un altro amico presente alla festa.

Direte:cosa c'entra con l'analisi del dipinto?

Eh,c'entra,perchè ripensandoci ho ricevuto un indirizzo di interpretazione.Guarda la civetta! Mi ha detto una 'vocina' di dentro.A 'rincarare la dose', sono intervenute due cose:la prima è stata ritrovarmi davanti agli occhi uno stemma, uno di quegli stemmi comunali che non avrebbe catturato la mia attenzione se non avesse avuto in primo piano...una civetta! E questa tiene DUE chiavi ed il tutto è sormontato da una corona d'oro.Lo stemma appartiene alla città di Galatina,in provincia di Lecce e,a parte il fatto che è piuttosto curioso, recava una scritta,che credo ora non abbia più,che recitava:"Adversus hanc petram portae inferi non praevalebunt": (le porte

dell’inferno [cioè, le forze del male] non prevarranno su questa pietra"
.La mia istintualità cresceva. Certo! La Pietra (Filosofale)! Il dipinto di Valdès Leal,la civetta! Mi sembrava,tutto d'un tratto, chiaro! L'altro evento che mi ha 'costretto'a rivedere ben bene il quadro è stato ricordare come,a Parigi, in effetti si dica 'civetta' per dire' caspita!'accipicchia,'chouette'(civetta)!eslamazione benevola! Da noi invece la civetta è legata a qualcosa di malaugurio,di tetro,dicono 'porti male'. Perchè dunque in quel dipinto c'era la civetta,mi sono chiesta sempre più insistentemente.

La civetta è la chiave di tutto il dipinto,naturalmente -aggiungo- secondo la mia modesta capacità di osservazione e di valutazione.
Cercherò di spiegare i concetti che ho sviluppato,che integrano quanto già è stato detto in questa sede e di cui vi ringrazio.Non riuscivo a capire

come questo dipinto potesse esprimere sia un messaggio profetico che 'filosofico',propriamente alchemico.A mio parere vi sono elementi che nel quadro non sono necessari se non addirittura svianti ai fini di una corretta sua intepretazione.

Alcuni ne occultano altri, che invece vanno portati alla massima considerazione e tra questi c'è la civetta.

Il dipinto è apparentemente lugubre:la scena è di morte,di cadaveri in putrefazione;ci sono ossa sparse e nel complesso il

tutto è soffuso da una 'nerezza',da una sommessa oscurità, eccettuata la luce che proviene dall'alto e il chiarore che si

intravvede sulla sinistra,dove c'è una scala alla base della quale c'è la civetta e c'è la croce che bene ha fatto Poseidone ad evidenziare,anche se ora andrò a spiegare come la intepreto io.

I morti,perchè di questo si tratta,dove stanno generalmente? In una tomba,che diviene -in una visione Hegeliana se vogliamo-

non un luogo di morte ma di trasformazione e di rinascita,in un certo senso un ventre materno,un grembo.E dal grembo esce la

vita. Dunque,poi vedremo perchè la civetta è fondamentale, un senso che apparentemente è

negativo,tragico,pessimo,tenebroso, diviene positivo.Il senso letterale è contrario a quello simbolico,a ciò che sottende e

viceversa.Ci siamo?

Potrebbe interpretarsi come l'allegoria della materia nera,la materia prima dei Filosofi,il soggetto minerale scaglioso e velenoso

(dragone nero). E'in fondo la 'chiave' di tutta l'Opera,l'Energia Universale che anima tutto.
Questo dragone contiene in sè la Luce..Perchè è solo 'coperto' di scaglie,ma ha un'anima bianca e lucente.Esattamente come il

passo: "Tutte le Vergini nere insegnano analogicamente questa verità:che sottoterra è nascosta la 'luce minerale'nel profondo di

un corpo immondo e disprezzato,ma non disprezzabile,nigra sum,sed formosa.Esse sono sempre poste in

cripte,nell'oscurità,tuttavia portano nel più profondo del loro corpo,la Luce del Mondo...".


La croce che è stata apposta dall'artista quasi nascostamente sul muro,vicino alla civetta,per me simboleggia il crogiolo alchemico,dove la materia si

trasforma e trasmuta e diviene divinizzata.Infatti la scala potrebbe alludere che,per fare questo,è necessario un passaggio dalle profondità della terra fino alla superficie, per raggiungere la Salvezza o Redenzione eterna.
Il dipinto di Valdès Leal è 'filosofico' e come tale va interpretato..Hegel interpretava la filosofia come una nottola,come la

civetta di Minerva, che spicca il volo sul far del tramonto, quando incomincia già ad imbrunire.La civetta è stata quindi

identificata come l'uccello della dea della sapienza dagli antichi greci. Minerva è la Vergine Sapiente, assimilabile alla 'nostra'Maria Vergine,dal cui grembo uscirà il Cristo-Sole(la Pietra).
Il suo simbolismo è variegato,poichè a seconda delle

culture le sono stati attribuiti significati diversi, negativi o positivi (anche se abbiamo visto come la realtà concettuale si possa facilmente capovolgere se vista sotto un'ottica filosofica); nelle culture amerinde precolombiane, ci si trova dinanzi a rapaci notturni lo statuto mitico-simbolico dei quali è chiaramente funereo e ctonio : è un gufo, una civetta o un volatile similare la "guardiana della casa oscura della terra", signora lunare delle notti, delle piogge e delle tempeste adorata presso gli Aztechi.Faccio notare come questi termini tra l'altro ispirino a capire come vi sia attinenza con quanto sto dicendo (se ci troviamo immersi nell' oscurità...ci vuole una signora che porti con sè la luce...mi spiego?). Nella tradizione dell'antica Grecia, al dio Dioniso si oppone la civetta,ed è facilmente intuibile perchè:perchè lei veglia di notte e pertanto può 'violare'(=vedere)i misteri (dionisiaci)che si svolgevano proprio in quella fase del dì...Come dire...indossa gli occhi della civetta e ti cadrà il velo che indossi sugli occhi.

Permettetemi di inserire questo passo perchè è illuminante e chaiarisce -più di quanto potrei fare io- con le giuste parole questo discorso(per non farmi 'tirare le orecchie'da Giovanni,il seguente brano è tratto da xoomer.virgilio.it/bestialbhv/index.htm).

"Il suo nome greco è peraltro glàux, "la rilucente", grazie ai suoi occhi lucenti come la luna che riflette la luce del sole. Il suo

vegliare nella notte è paragonato al vegliare del saggio; il suo grido lamentoso tende a non venire più inteso

come messaggio funesto, ma come ammonizione tesa a rammentare la brevità della vita, ma anche a confortare, annunziando la

prossimità dell' alba. Non è certo causale la somiglianza tra la figura della civetta e il ciuffo di peli che costituisce il vertice

della criniera del cavallo di Marco Aurelio in Campidoglio, esattamente fra le orecchie del grande quadrupede. L'

imperatore-filosofo viene qui rappresentato come vegliato e guidato dal volatile di Athena, dall' uccello delle tenebra insonne e

della chiarezza della mezzanotte. Secondo la leggenda, alla fine dei tempi, la statua "di Costantino" ( com'è popolarmente

detta quella di Marco Aurelio ) recupererà la patina d' oro che il tempo le ha strappato, e la civetta bronzea si alzerà in volo

annunziando il Giudizio Universale. E sarà messaggera dell' alba del regno di Dio, non di sciagura.
Nella tradizione cristiana,

accanto all' uso della civetta come animale funereo ( ma con allusione all' immortalità dell' anima : essa veglia nella notte, come

l' anima veglia pur nella morte del corpo ), coesistono due tradizioni ancora una volta polarizzanti. Da una parte, il gufo, la

civetta e gli animali notturni in genere sono creature malvagie in quanto amiche della notte; esse sfuggono il giorno, quindi quel

Sol Iustitiae che è il Cristo;
e perciò stesso si dispongono a entrare a far parte del corteggio diabolico e stregonico, e possono

anche essere prese a simbolo del popolo ebraico, che ha rifiutato la luce del Cristo e l' ha evitata, come la civetta e il gufo

rifuggono dalla luce diurna. Ma, d' altro canto, il Cristo solo, che veglia durante la notte che viene tradito, può dire col

Salmista : "Sono divenuto come la civetta fra le rovine, come l' uccello solitario sul tetto". La civetta è l' uccello di

Athena-Minerva, generata dalla testa di Giove : può quindi essere presa a simbolo del Verbo divino, generato dal Padre; e

dello Spirito Santo inteso come Pistis-Sophia, come sapienza. La scienza emblematica rinascimentale insiste su questo ruolo

della civetta come animale di Athena, collegate entrambe dal colore azzurro-brillante, "glauco". Nel 1490, in un torneo a

Bologna, si affrontarono le squadre della Sapienza, tutte abbigliate in azzurro, e della Fortuna, tutte abbigliate in verde. L'

azzurro della Sapienza rinviava senza dubbio al glauco, colore di Minerva, ma anche al manto di Maria intesa come Sedes

Sapientiae; e del resto Minerva condivideva con Maria l' attributo di Parthenos, "vergine". La civetta, uccello notturno,

diveniva così il volatile della notte materna, la notte che cinge il Figlio di Dio prima di darlo alla luce; era l' animale della Virgo

paritura, signora apocalittica della notte, della luna e delle stelle, signora della hyle, della natura indomita che viene informata

dal Verbo divino. La povera civetta crocefissa sulle porte dei contadini, in Francia, rivendica così, sul suo corpicino

martoriato, l' eredità simbolica di culti e tradizioni molteplici : è il malaugurio che si vuol tenere lontano dalla dimora, ma è

anche la figura della Sapienza divina, del Verbo che ha sofferto nella notte del Sepolcro per trionfare su di essa e salvare il

genere umano".


Ho strafatto? Sono almeno riuscita a esternare ciò che credo di aver colto? Me lo auguro[SM=g27822]


p.s.:il Sol Iustitiae che è il Cristo potrebbe ricondurci alla Bilancia del dipinto...



[Modificato da Marisa2003 27/09/2005 23.57]

Marisa
28/09/2005 07:16
Poseidone
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28/09/2005 08:48
Poseidone
[Non Registrato]
Simbologia profetica da Poseidone "profeticamente" interpretata



POSTATO DA MARISA IL: 18/09/2005 1.36

Chiedo umilmente scusa ma...

l'ennesimo'contrattempo'(poi vi spiego) non mi permette di scrivere alla tastiera come vorrei.L'altra sera mi punge un'ape,sembrava nulla,invece si è gonfiato e ho scoperto che mi aveva lasciato il pungiglione e fino a che non l'ho tolto doleva Appena sembrava tornata alla 'normalità',oggi nel salire le scale,per la fretta,inciampo e...due dita della stessa mano contorte e forse lussate,bella sf... Spero tornare alla normale funzione quanto prima

POSTATO DA POSEIDONE IL: 18/09/2005 in risposta a Marisa

Il motivo per cui certi fatti riguardanti la nostra persona in modo inspiegabile si ripetono, va ricercato nel dialogo che attraverso simboli ben precisi il nostro Sè ci trasmette. Questo metodo è lo stesso utilizzato nei sogni.

Pertanto: l'ape che ti punge la mano; il pungiglione che restando introdotto ti gonfia la mano; tu che salendo le scale cadi e ti ferisci la medesima mano indirizzandosi il dolore in due precise dita (magari dico io anche l'indice), stanno a significare che devi finire una certa cosa, o finirla con una certa cosa e, ricominciare da capo rassegnandoti, perchè diversamente potrebbe accadere che tu ti faccia un pò di male.

ANALISI FINALE DEL FATTO SOPRA RIPORTATO

Chi potrà ora con tanta veemenza (vedasi Marchese ed altri), negare l’evidenza dei fatti qui testimoniati da una Marisa (non Poseidone) che amministratrice del forum, in perfetta sintonia con il simbolismo profetico sopra svelato, ha in effetti, con un certo malessere provato, dovuto finire e finirla con un certa cosa (chiamata guarda caso: FINIS gloriae mundi), metterci un punto e stranamente come mai verificatosi in questo forum con altri topic ermeticamente chiusi, RICOMINCIARE DA CAPO.

Nessuno che mi risulti può dire di essersi esposto in maniera così spudorata come Poseidone. Ormai tutto è rimasto scritto (non a caso) in un topic ermeticamente chiuso; e a nulla serviranno mistificanti alibi rubati alla ragione; poiché per quanto profondamente ottenebranti, essi tenderanno sempre più verso uno spiraglio di luce.

Poseidone.
28/09/2005 08:59
Post: 8
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28/09/2005 12:14
Post: 137
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Come moderatore informo tutti che sono state censurate delle conversazioni totalmente esulanti dall'argomento in questione. Si invitano pertanto gli utenti a REGISTRARSI nel forum, in modo tale che sia possibile scambiare tra Voi dei messaggi privati per dirvene 'quattro' ( ma usatelo anche e soprattutto per altro!). Vi ringrazio e Vi auguro buona giornata.
Mario
Mario
28/09/2005 13:02
M. di Carabas
[Non Registrato]
Re:
Caro Mariomar,
come siamo seriosi... non mi pare sia successo nulla di grave.
Anche se talvolta v'é scontro spero non ci siano rancori.
Il forum é un gioco e le discussioni animate fanno parte di esso.

Ci sono discussioni anche in convento, figurati un pò qua [SM=g27827]

Stammi bene

MDC


Ps: gli utenti sono tutti reggistrati se no non potrebbero scrivere
29/09/2005 12:58
Post: 138
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Utente Junior
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Caro amico,
registrarsi significa esattamente questo,cliccare su ' registrati ' in alto a destra della schermata e seguire le istruzioni che vengono impartite e leggere il regolamento annesso.
Se non lo si accetta, non si viene registrati. Voi che scrivete come 'utenti non registrati' lo potete fare per opzioni preimpostate dall'Amministratore ( che si fida dei suoi utenti probabilmente ), ma che possono essere modificate quando lo si ritiene opportuno.
La registrazione comporta alcuni vantaggi, quali la possibilità di inviare immagini e documenti in lettura direttamente dal forum, file che si trovano su computer personale di ognuno, senza che siano presenti nella rete. Mandarsi messaggerie, come gli FFZ o email private, mio compito dirvi come fare:cliccando sul nome dell'utente registrato compare la schermata che permette di inviare al soggetto un tipo di messaggio.
Mi rendo conto che forse - non avendo letto il regolamento - queste semplici 'regole d'uso' potrebbero sembrarti troppo serie o eccessive, ma se continuiamo ad attribiure alle questioni un'importanza approssimativa ( ti ricordo che il gioco deve comunque essere istruttivo e non demolitivo, perchè è questo lo scopo del 'ludus' ) perchè mi ritrovo frequentemente a richiamare in questo topic - che modero per dare una mano alla mia amica Marisa - al rispetto di un certo tipo di comportamento? Se mettiamo in discussione che anche la moderazione sia superflua, cosa ci stanno a fare i moderatori? Cosa ci impegnamo a fare? Non credo che tutto vada lasciato passare senza fare nulla, sono una persona semplice e credo ancora in certi valori e nel parlare senza offendersi. Non sarò un filosofo, scusate ma Cosa c'entrano gli interventi tesi a battibeccare quando si può e si deve sfruttare l'ambito per proporre punti di vista costruttivi? Vogliamo attenerci al tema o ai temi inseriti in un topic dal titolo " Riflessioni sui simboli"? Siete tutti in gamba, siete sulla stessa barca, aiutatevi e non affondatevi a vicenda se non volete farlo per la ricerca che dite di perseguire fatelo per Voi stessi!
Mario
29/09/2005 14:19
jan
[Non Registrato]

Mariomar si j'avais rempli à plein le sien j'épelle ne serions pas arrivés à ce point ! où il a été jusqu'à à maintenant, il est complice de comme sont allées et vont les choses !


29/09/2005 18:03
Giusy
[Non Registrato]
Mariomar,fai quello che puoi!Mi auguro di facilitarti il lavoro(in ufficio è peggio[SM=g27825] )decidendomi a porre quesiti a tema,anzi forse anche troppo.Perchè non state andando più avanti con la decifrazione del dipinto ermetico? Sto seguendo,come posso,il discorso e mi avete dato una grossa mano.La tomba/Sepolcro come Ventre/grembo la capisco e sono entrata nella "filosofia",fino a un certo punto! Ma dove lo cogliete il passaggio tra l'Ariete e la Bilancia?Qual'è l'ermeneutica usata? Passando al bestiario che c'è sul piatto,a sinistra,vedo un ariete?Ma da sopra alla schiena dell'ariete spunta una testa di babbuino,o scimmia di altra specie;al suo lato,invece,c'è un muso di porco(maiale,cinghiale?),però potrebbe essere un porcospino,e il corpo che sembra dell'ariete potrebbe in realtà appartenere a codesto animale?E l'ariete dunque sarebbe da interpreatre anch'esso come 'posteriore'a ciò che c'è in evidenza.Un cane(ma cucciolo?),e che animale identificare verso la destra del medesimo piatto?Una rana(ma non ne sono convinta)?
Su questo piatto ci sono animali,che interpreto come materia viva,animata,in cui però c'è un cuore che sembra spento e non irrorato,staccato dalla vita,quindi morto;nell'altro piatto ci sono oggetti inanimati,passivi,ma un cuore rosso vermiglio,dominato dal monogramma Christi,un cuore che sembra vitale e irrorato(dalla risurrezione di Cristo penso).Un cortese aiuto?Ciao,Giusy
29/09/2005 22:16
Poseidone
[Non Registrato]
"Finis Gloriae Mundi"



Premettendo che vi è più di un significato attribuibile ai vari elementi che fanno da supporto al ragionamento interpretativo, aggiungo altre analisi del dipinto in questione.

Due piatti di una bilancia dicevo: in equi-libbra= unità di peso equivalente a dodici once; pertanto le parole (che però nel dipinto sono STATE UNITE): Ni Mas= niente di più, Ni Menos= niente di meno, vanno intese come: niente di più di 12 niente di meno di 12; per esempio come i segni zodiacali, le fatiche di ercole, gli apostoli di Gesù. E ancora:

Più= positivo e Meno= negativo, equivalenti in sintesi alle forze dalla natura che provocano il FULMINE= Zeus protettore e signore degli dei dell’Olimpo e del genere umano, nonché re del cielo e dio della pioggia; che ancora oggi ai liguri che guardano le gocce che scendono dal cielo fa dire: CIOeVE, GIOVE.

Nella parte bassa del dipinto vi sono invece ritratte due figure che da morte indossano i loro abiti cerimoniali. Uno come già detto è un Vescovo-Cardinale-Papa, in fase ormai di decomposizione e scheletrico, l’altro invece, guarda caso, perfettamente conservato, con un viso ancora intatto. Particolare non di poco conto visto l’aria che tira in generale nel medesimo dipinto.
Ma noi abbiamo compreso del perché questo personaggio vestito con un abito che riporta sulla stoffa i fiori di giglio, non porta invece i segni del disfacimento; egli infatti, come da molti sostenuto, è il ritratto di don Miguel de Manara, fondatore del luogo che ospita il dipinto, che come tale l’artista voleva per qualche motivo farci di riconoscere:

ora, in ermetismo, i nomi, comuni denominatori di un soggetto, non vengono mai messi per caso; e quindi è conveniente per ricevere ulteriori aiuti nell’interpretazione che si desidera dare al dipinto, approfondire quest’ulteriore analisi, cercando l’etimo di questo nome (cognome) dal suono: MANARA, che in spagnolo oltre che rappresentare un nome rappresenta il verbo passato di FLUIRE, sinonimo di scorrere, inteso quindi come ciò che è scorso, come il tempo per esempio. Una prima deduzione da fare quindi è constatare che per il suo corpo (in greco si dice SOMA), è come se il tempo non fosse PASSATO (presente, futuro?!).

Ma la Mano celeste (c’è l’Est), che porta i segni della crocifissione e che sorregge la bilancia mantenendola (greco MANTEIA, MANTEUOMAI= oracolo profezia, profetare), in equi-libbra (Equilibrio, in francese Equilibre…Liber… LIBRO), mantiene e dice di mantenere per il tempo scritto il suo segreto, riportando lo studioso al libro per eccellenza Iniziatico chiamato: L’APOCALISSE.

Poseidone.
Per Giusy: troverai nel topic Finis Gloriae Mundi 1 (quello chiuso per intenderci), il taglio dipinto dove sono state messe da Poseidone in evidenza, le due esse; curiosità da te precedentemente sollevata.

Poseidone.
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