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ASTRONOMIA GENERALE

Ultimo Aggiornamento: 26/02/2011 12:50
11/06/2003 16:14
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2030, l'anno dell'impatto


WASHINGTON – Segnate la data: il 21 settembre 2030 un asteroide potrebbe colpire la Terra provocando danni simili all'esplosione di un ordigno nucleare. Gli astronomi ritengono comunque che il piccolo asteroide si limiterà a sfiorare il nostro pianeta. Le probabilità di un impatto sono soltanto due su mille. L'asteroide, battezzato '2000SG344', è stato scoperto il 29 settembre da un telescopio nelle Hawaii (da un team di scienziati canadesi, francesi e americani). La scoperta è stata annunciata comunque solo adesso dopo che gruppi di esperti in Italia e Finlandia hanno confermato l'esattezza dei calcoli.
La distanza tra l'asteroide e la Terra è in questo momento di oltre 13 milioni di chilometri. Ma tra poco meno di 30 anni l'asteroide potrebbe sfiorare il nostro pianeta, con una possibilità (minima ma non ignorabile) di colpire la Terra. Gli astronomi stanno cercando di calcolare le dimensioni dell'asteroide. La ampiezza potrebbe variare tra i 30 e gli 80metri. «Se sarà confermato che l'ampiezza è vicina agli 80 metri un impatto con la Terra potrebbe provocare danni comparabili alla esplosione di un ordigno nucleare», ha affermato DonYeomans, uno scienziato del 'Jet Propulsion Laboratory' della Nasa a Pasadena (California).
«Nella improbabile evenienza che colpisca la Terra questo potrebbe rappresentare un problema - afferma Yeomans -. Ma ci sono ancora molti calcoli da fare prima di cominciare a preoccuparsi». Gli scienziati non hanno escluso che l'oggetto osservato, anziché un asteroide, possa essere l'ultimo stadio di uno dei missili Saturno 5 utilizzati nelle spedizioni della Nasa verso la Luna e rimastri poi intrappolati in una orbita solare. «I calcoli iniziali lasciano pensare che l'oggetto è troppo luminoso per essere un missile dell'Apollo - afferma Steve Chesley, un altro esperto della Nasa -. Il Saturno 5 dovrebbe inviare riflessi molto meno brillanti di un asteroide».
Gli astronomi invitano comunque alla cautela. Terranno d'occhio l'oggetto e continueranno ad aggiornare i calcoli e le previsioni. Dopo la cattiva figura fatta un paio di anni fa, quando l'allarme per il possibile impatto di un asteroide si rivelò frutto di calcoli errati, gli scienziati tendono a esercitare la massima cautela.

Fonte: 04/11/2000 La Sicilia

Fabrizio [SM=g27819] [SM=g27825]

[Modificato da Fabri58 11/06/2003 16.15]

11/06/2003 16:19
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Callisto, il mistero dei coni di ghiaccio


La sonda Galileo ha catturato una zona misteriosa della luna diGiove, dove sono state individuate delle figure particolari coniche e sferiche.
di Antonio De Blasi

BOLOGNA - In questi giorni gli scienziati hanno reso pubblici i datipreliminari sulle analisi delle immagini di Callisto realizzate lo scorso 25 maggio dalla sonda Galileo, durante il fly-bay sul corpo celeste.
A soli 138 chilometri dalla luna gioviana, la sonda ha potuto effettuare diverse riprese con una risoluzione in grado di
distinguere figure di soli tre metri di diametro.
L'assenza di un involucro gassoso (con tutti gli eventi atmosferici che comporta, dai venti alle piogge), e l'attuale assenza di una attività tellurica, fa si che la superficie di Callisto mostri tutti i segni della sua età.
Nel corso dei miliardi di anni, infatti, ai crateri di una passata attività sismica, si sono sovrapposti, l'uno all'altro, i crateri dovuti ad impatti del corpo celeste con meteoriti di diverse dimensioni; questo spiegerebbe il motivo per cui Callisto risulta essere il corpo celeste più craterizzato del sistema solare.
Nonostante ciò, la Galileo ha individuato su questa luna un processo erosivo, sia pure estremamente lento ed unico nel sistema solare.
Le immagini di Galileo mostrano, infatti, un paesaggio sul quale dominano strutture di ghiaccio dalla forma a punta, di colore chiaro, circondate da regioni più scure.
Queste strutture potrebbero essere i muti testimoni di un antico impatto del satellite con un grosso meteorite avvenuto miliardi di anni fa ed oggi soggetti ad una lenta erosione legata alla loro stessa natura.
L'erosione dipenderebbe, infatti, dall'evaporazione del ghiaccio che compone in massima parte questi coni. Il ghiaccio, dopo essere evaporato, lascerebbe sulla struttura conica restante la polvere in esso racchiusa, la quale a sua volta riscaldandosi sotto i raggi solari, alimenterebbe il processo di erosione facendo sciogliere dell'altro ghiaccio.
"E' la prima volta che si osserva un fenomeno erosivo in assenza di atmosfera e di sismi".
Chi lo afferma è il dott. James Klemaszewski dell'Accademic Research Lab di Phoenix, che insieme al dott. David A. Williams e il dott. Ronald Greeley dell'Arizona State University di Tempe, stanno analizzando le numerose immagini inviate dalla Galileo.
La sonda, che dal 1995 sta orbitando nel sistema di Giove, agli inizi di questo mese è passata anche vicino ad Io (vedi articolo In volo sul vulcano dello spazio) che a differenza di Ganimede è il corpo geologicamente più attivo del sistema solare.
La sonda finirà il suo compito precipitando nell'atmosfera di Giove nel 2003.

http://galileo.jpl.nasa.gov

Fabri [SM=g27823]
11/06/2003 23:38
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Ragazzi,un'emozione da trasmettere
Chiedo venia se non c'entra,Fabri,ma un'emozione da condividere con chi l'ha già avuta:ieri sera siamo staai all'Osservatorio Astronomico di Lumezzane(sono nel gruppo Astrofili dall'anno scorso[SM=g27811] )e,oltre la frescura del luogo(800 m di altitudine)abbiamo visto GIOVE e le SUE LUNE![SM=g27824]

A occhio nudo è ben visibile l'astro nel cielo,è brillante in questo periodo,consiglio a chi volesse di cercarlo e non può sbagliare.

Al telescopio (che pure non è potentissimo) è bellissimo, di un colore di sfondo lattescente, e con chiari strati sferici di colore rossastro,proprio ocme ci hanno abituato a riconoscerlo le foto scattate dalle sonde.La 'macchia rossa'non era visibile,e delle sue numerose lune se ne vedevano bene tre,due alla sua destra e una alla sinistra(gergo molto terra-terra!).L'emozione maggiore è stata condividere l'esperienza con mio figlio,che dopo vari tentativi precedenti(una volta era nuvoloso,una volta aveva la scuola e non poteva venire,ecc.)ha esaudito un piccolo-grande desiderio e credo resterà impresso nei ricordi.

Abbiamo visto anche la misteriosa LUNA,con i suoi crateri,e visto bene quello del diametro di 90 chilometri,una cosa incredibile,eppure sembra niente!

I mari lunari,il suolo lunare,puntare l'occhio e trovarsi in un mondo "EXTRA_TERRESTRE"...anche se l'avevo già osservata al telescopio in precedenza, mi fa sempre un certo effetto.

Grazie Fabry per questi interessanti topics veramente affascinanti e da seguire.Buona ricerca[SM=g27827]

Ciao!
Marisa
12/06/2003 13:36
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Guardare gli astri e i pianeti con l'occhio di un telescopio è sempre un'esperienza affascinante.

[SM=g27811] [SM=g27811]
13/06/2003 10:15
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Mari, sarebbe fantastico se un giorno potessimo tutti quanti condividere un esperienza come questa!
Un bel meeting sotto le stelle[SM=g27823]

Chissá!
Lo sai che anche vicino a casa mia c'é un osservatorio astronomico?
Questo é il sito:
http://www.astrogeo.va.it/

baci,
Ale[SM=g27838]
13/06/2003 21:22
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Quando decidete ( l'organizzatrice ce l'abbiamo ) trovate un posto con poche luci e io porto il mio telescopio newton da 250 mm di diametro.

Comprendo cosa abbiate provato perche' è un'esperienza che bisogna fare almeno una volta nella vita...poi se la cosa "prende" c'è il passaggio successivo della foto astronomica e della ricerca degli oggetti piu' "interessanti" che sono indicati come M..ed un numero da un astronomo ( mi sembra Messier ) che nel '700 li ha catalogati in un suo atlante astronomico.
Vi sono gli oggetti piu' luminosi e belli che si possono vedere da queste parti.
Nebulose, galassie, ammassi stellari e chi piu' ne ha....!

Comunque se giove ed i 4 satelliti galileiani sono belli...provate a dare un'occhiata alla nebulosa di Andromeda.
E' la galassia che dista da noi 2 milioni di anni luce . E' talmente luminosa che si vede distintamente ad occhio nudo ( basta sapere dove guardare ) ...è quasi sempre molto alta nel cielo.
Con un telescopio bisogna ridurre gli inngrandimenti ...perche' se no non ci sta dentro tutta....e' uno spettacolo.

I nostri politici dovrebbero ogni tanto dare un'occhiata a quest'enorme immensità e forse capirebbero come tanti nostri problemi insormontabili siano ...ben poca cosa !

ciao enzo
24/06/2003 17:48
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Il Sole sta diventando pericoloso?
Il Sole e i problemi della sonda Soho.
http://www.x-cosmos.it/news/visualizza.php?id=1329

La sonda Soho dal 20 di questo mese ha dei problemi con l'antenna che serve per la trasmissione dati. Oggi giunge la notizia che l'attività del Sole preoccupa la Nasa, naturalmente nessuna comunicazione ufficiale per evitare il panico. Sembra di capire che tra il 23 e il 24 giugno la terra potrebbe essere colpita da una grande eruzione solare (main flair) provocando dei danni per i satelliti in orbita e per i sistemi di telecomunicazioni. Guarda caso oltre i problemi dell'antenna la Soho ha smesso anche di inviare le immagini dalle ore 17.42 di 23 giugno.



Bah !!! influenza sicuramente anche questo clima torrido che stiamo avendo...
bye, Fabrizio [SM=g27819]

[Modificato da Fabri58 24/06/2003 17.54]

[Modificato da Fabri58 28/07/2003 17.14]

24/06/2003 21:52
Post: 38
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Si potrebbe ridurre la foto in modo che non mi esca dallo schermo? Fatico a visualizzarle del tutto,mi servirebbe uno schermo con risoluzione maggiore ma con 'sto catorcio...la cosa è interessante,siamo tutti talmente stressati che la colpa qualcuno la deve avere(azz... anche il sole adesso)[SM=g27831]

Per questo ieri ero in palla proprio a quell'ora[SM=g27814] [SM=g27815] [SM=g27816] [SM=g27833] [SM=g27829] e lo sono tuttora [SM=g27835]

Magnifica immagine,bravo Fabri58
Mario
25/06/2003 22:30
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Re:

Scritto da: Mariomar 24/06/2003 21.52
Si potrebbe ridurre la foto in modo che non mi esca dallo schermo?



Sorry Mario, ma l'immagine è presa direttamente dal sito.
In caso contrario avrei dovuto scaricarla, ridimensionarla e poi uploadarla su una directory in rete differente..

Bye, Fabrizio [SM=g27817] [SM=g27823]
04/07/2003 15:12
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Un'altra Terra ?
A 90 anni luce da noi, un sistema paragonabile a quello solare
Al suo interno potrebbe nascondersi un'altra Terra

Scoperte nel cosmo le condizioni per la vita

PARIGI - E' quanto di più simile al nostro sistema solare sia mai stato scoperto. I ricercatori della John Moore University, di Liverpool, l'hanno trovato a 90 anni luce dalla Terra, nella costellazione della Poppa: una stella paragonabile al Sole intorno alla quale orbita un grande pianeta simile a Giove. Si tratta di una conformazione che rende possibile la presenza di un pianeta sul quale si siano create le condizioni per ospitare la vita.
La scoperta è stata presentata oggi all'Institut d'Astrophysique di Parigi, nel corso del convegno "Extrasolar Planets: Today and Tomorrow". Utilizzando la tecnica del "wobbling", che permette di intuire l'esistenza di pianeti misurando gli effetti che questi corpi celesti hanno sulle stelle intorno alle quali gravitano, gli scienziati inglesi hanno scoperto un grande pianeta gassoso, con una massa doppia rispetto a quella di Giove, nell'orbita di HD70642, una stella estremamente simile al sole per dimensioni e stadio evolutivo.

La scoperta del pianeta è particolarmente interessante per la distanza e la forma della sua percorso intorno alla stella. Il raggio dell'orbita è di 3,3 unità astronomiche, ovvero a metà strada tra la posizione di Marte e Giove nel sistema solare. Inoltre, mentre altri sistemi scoperti finora sono caratterizzati da orbite "schiacciate", molto ellittiche, il percorso del gemello di Giove intorno alla sua stella è praticamente circolare. Due caratteristiche che rendono possibile la presenza, nel sistema solare appena scoperto, di altri pianeti con condizioni favorevoli per la nascita della vita.
Grandi pianeti gassosi come Giove sono infatti, al tempo stesso, un vantaggio e una minaccia per gli altri ospiti dei sistemi nei quali si trovano. Se sono troppo vicini al loro sole, o se hanno un'orbita troppo ellittica, possono rendere un inferno la vita degli altri pianeti. Ma se si mantengono ad una distanza adeguata, sono una vera e propria benedizione: con la loro massa funzionano come veri e propri spazzini, sgombrando lo spazio da pericolosi asteroidi e, allo stesso tempo, riforniscono i pianeti vicini di ingredienti essenziali alla vita, come il carbonio.
Le rilevazioni sulla stella HD70642 sono state condotte con il Telescopio Anglo-Australiano (Aat), nel Nuovo Galles. Le tecniche attuali permettono di intuire soltanto la presenza si pianeti molto grandi, in grado di "spostare" in maniera significativa, con la loro attrazione gravitazionale, la stella intorno alla quale orbitano. Il gemello di Giove fa oscillare il suo sole di circa 7 metri al secondo. La Nasa e l'Agenzia Spaziale Europea stanno sviluppando tecnologie in grado di rilevare pianeti più piccoli, ma questi strumenti non saranno disponibili prima di 5-6 anni.
(3 luglio 2003)

Fabrizio[SM=g27817]
04/07/2003 16:32
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Caro Fabrizio,
TELEVIDEO Gi 03 Lug 23:34:57 Rai
NUOVO PIANETA EXTRASOLARE

Un nuovo pianeta extrasolare è stato
scoperto da ricercatori angloamericani.
Simile per massa e orbita a Giove, il
pianeta è associato ad una stella di-
stante circa 90 anni luce dalla Terra.

Scoperto con il telescopio anglo-au-
straliano Aat, nel Nuovo Galles,il pia-
neta ha un'orbita quasi circolare,simi-
le a quella dei pianeti del sistema so-
lare. Gli scienziati ritengono che com-
pia una rivoluzione attorno alla sua
stella in 6 giorni, ad una distanza u-
guale 3,3 volte quella tra Terra e Sole
E' il pianeta extrasolare più vicino
alla sua stella, scoperto finora. Forse
una possibilità in più per verificare
condizioni di vita nel cosmo.

La perplessità della notizia riguardava il tempo di rivoluzione accennato nell'articolo, 6 GIORNI si può verificare se è un errore?
ciao
mauro
25/07/2003 16:33
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Stella supersonica
Sulla rivista "Science" il risultato di trent'anni di ricerche
di un gruppo di scienziati milanesi. Dista 500 anni luce
Ha due code la stella supersonica le prime immagini di Geminga
di CLAUDIA DI GIORGIO

ROMA - Ha due "code" luminose, ma non è una cometa. L'hanno chiamata "Geminga", è una stella di neutroni che si sposta nello spazio profondo alla velocità supersonica di 120 chilometri al secondo. E di cui gli scienziati dell'Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Milano del Consiglio Nazionale delle Ricerche sono riusciti a fotografare per la prima volta la spettacolare scia: due strascichi di raggi X perfettamente allineati, da cui sono state ricavate informazioni preziose sulla fisica della stella.

La ricerca, pubblicata sul numero di oggi della rivista scientifica americana "Science", è solo l'ultima tappa di un percorso di studio che impegna gli astrofisici milanesi da quasi trent'anni. Scoperta agli inizi degli anni Settanta da Giovanni Bignami (oggi "emigrato" in Francia alla direzione del Cesr di Tolosa), Geminga ha rappresentato per lungo tempo un enigma di difficile soluzione.

Pur essendo una delle sorgenti di raggi gamma più brillanti del cielo, ed avendo tutte le caratteristiche di una pulsar, una stella di neutroni a rotazione rapida e periodica, non c'era verso di rilevarne le emissioni radio e di trovarne traccia nello spettro del visibile, il che spinse Bignami a battezzarla con l'espressione milanese "Gh'è minga" ("non c'è"). Il mistero fu svelato solo nel 1992, quando Bignami e colleghi riuscirono a confermarne la natura di pulsar, sia pure di tipo un po' particolare. Per questa scoperta Bignami ottenne il premio "Bruno Rossi", il fisico italiano, uno dei padri dell'astronomia a raggi X.

Quattro anni dopo il gruppo milanese completò l'opera, spingendo il telescopio spaziale Hubble ai limiti delle sue capacità per misurare finalmente la distanza di Geminga: più o meno 500 anni luce, con una percentuale di errore del 20 per cento.

La scoperta pubblicata oggi da Science è invece dovuta ad un altro strumento, che si trova a bordo del satellite Xmm-Newton, il potentissimo telescopio a raggi X mandato in orbita dall'Agenzia Spaziale Europea. Chiamato Epic (European Photon Imaging Camera), è uno strumento avanzatissimo, frutto di una collaborazione scientifica europea in cui Bignami e l'istituto del Cnr hanno avuto un ruolo da protagonista, grazie alla lunga esperienza accumulata negli anni nell'astrofisica dei raggi X.

Un settore in cui l'Italia ha una lunga tradizione, come ha confermato il premio Nobel a Riccardo Giacconi, ottenuto proprio per le ricerche in questo campo.
(25 luglio 2003)

Fabrizio [SM=g27817]
25/07/2003 23:00
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Ciao Fabri
a proposito....non ricordo più se Repubblica o il Corriere annunciò la scoperta di Geminga ...allora scrivevano Gheminga...con la G dura.
E il titolo dell'articolo era " Gheminga c'è!" probabilmente il giornalista non era milanese e non si era reso conto della " battuta" che aveva involontariamente fatto, perchè ricordo che poi l'articolo era molto serio e la cosa fu molto interessante [SM=g27828] [SM=g27828]
Lo so che il mio non è un intervento molto colto [SM=g27823]
Porta pazienza ![SM=g27835] [SM=g27835] [SM=g27836] [SM=g27838] [SM=g27838]
Maria
26/07/2003 23:22
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Re:
No problem Maria, quella stella effettivamente era stata chiamata GHEMINGA, dal milanese "Non c'è mica", perchè era stata ipotizzata solo attraverso studi, ma mai visualizzata praticamente con strumentazioni.
Si vede che poi successivamente il suo nome era stato storpiato o riprodotto in questo modo.

A proposito state tutti bene tu e Massimo ?
pensa che io sono ancora "single" per ora[SM=g27827]

Ciao, Fabri
27/07/2003 14:53
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A proposito di asteroidi e 2030... due cose:
1- mi pare che la possibilità di 2 su 1000, che equivale a 1 su 500 (!!) non sia proprio così remota come dicono. Una possibilità su 500... sì, è poco, ma non certo irrisorio. Aspettiamo cmque i vari aggiornamenti dei calcoli... e intanto speriamo! [SM=g27822]
2- Quanlcuno mi saprebbe dire com'è il libro di Jack Stoneley: 'Tunguska, la cosa dallo spazio' ? E' datato 1978, e l'ho trovato a un mercatino per ben 1 euro...!!![SM=g27837] Se qualcuno l'ha letto o conosce l'autore potrebbe dirmi come l'ha trovato? Grazie!
3- L'idea di un meeting sotto le stelle è assolutamente appetitosa! spero che si potrà fare.[SM=g27824]
ely
________________________________________________________
Sono un cartone animato. E il cucchiaio non esiste. Almeno, così mi dicono.
28/07/2003 14:47
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cari amici e cara Elena ,a proposito di Tunguska,(forse era già stato postato)leggete ,tratto da Nexus:

Graham Birdsall (GB): Qual'è il tuo titolo ufficiale ?
Valery Uvarov (VU): Sono il capo del Dipartimento di ricerca sugli UFO, Scienza e Tecnica, Accademia di Sicurezza Nazionale a St.Pietroburgo, Russia (Department of UFO Research, Science and Technical, National Security Academy, based in St Petersburg, Russia)
GB: Bene, questa è una Agenzia Governativa russa?
VU: Certamente. Devo rispondere a due persone sopra di me. Loro devono rispondere ad una persona più in alto di loro, che è il nostro presidente [Putin].
GB: Qual'è esattamente il tuo compito?
VU: Le nostre ricerche si dividono in due parti. Primo, analizziamo i dati che ci provengono da tutto il mondo. Da qui estraiamo le informazioni che ci sembrano più intreressanti attraverso il nostro database- (which is yellow, which is red). Questi poi venfgono distribuiti ai nostri dipartimenti sparsi in russia. L'altro aspetto della nostra ricerca incomincia dalla domanda: gli UFO esistono o no? Di sicuro, noi sappiamo che esistono, ma cosa c'è dietro la loro attività, il loro interesse ? Questa è la domando più importante, e tutte le ricerche sono finalizzate a rispondere a questa domanda.
GB: C'è cooperazione tra Nasa e gli ufficiali di areospaziali russa, ad un livello tecnico, scentifico, e forse anche militare. Avete voi contatti con organizzazioni simili alla vostra oltreoceano?
VU: Posso dirti, in tutta onestà, che giusto un paio di giorni fa sono stato negli Satai Uniti dove ho avuto un incontro con i miei... diciamo Bosses. E loro hanno detto che sono molto interessati a collaborare con altre organizzazioni... i nostri amici dell'Ovest. Così, posso dirti che una particolare missione è ai nsastri di partenza. Ora sto cercando le persone giuste. Quando questo sarà fatto, ed il prossimo stage sarà finito, potremo fare qualche passo concreto.
GB: Prima, a telecamera spenta, avete alluso ad alcuni importanti sviluppi riguardo la questione di Tunguska nel 1908. Può dirci perchè ora crede di saperne le cause?
VU: Non è una questione di credere ; noi sappiamo cosa l'ha causato. E' stato un meteorite, un meteorite distrutto da ... un missile. Questo missile è stato costruito (qui il termine in inglese è però generated) in una installazzione realmente esistente. Noi non sappiamo che l'ha costruita, ma è stata costruita tanto tanto tempo fa, ed è situata in Siberia, molte centinaia di kilometri a nord di Tunguska. Posso dirti che le nostre ricerche hanno rilevaro più di una espliosione. Lasciatemi dividere qualcosa con voi. L'ultima volta che questa installazzione ha tirato giù un meteorite è stato il 24/25 settembre dell'ultimo anno . Gli Americani... loro hanno tre basi... ed anche loro hanno rilevato l'esplosione [Editor's Ref: See New Scientist vol 178 issue 2399 - 14 June 2003]
GB: Perdonatemi, ma alcuni diranno che questa è fantascienza.
VU: Graham, voi sapete che quando noi parliamo delle verità che si nascondono sotto certi argomenti, lo facciamo solamente con i quali sanno delle responsabilità che queste informazioni comportano..
GB: Puoi essere più specifico riguardo la localizzazione dell'installazione?
VU: Guardate al sito di Tunguska. A Sud- Est c'è il grande Lago Baikal. Oltre questo,a nord, c'è un territorio enorme che copre 100,000 kilometri. Dificilmente qualcuno vive la. Non ci sono ne città ne paesi. Qui è dove noi posizioniamo la Installazione.
GB: Sarai al corrente delle strane stroie riguardo il cosidetto "Planet X"? Se qualche nuovo corpo celeste fosse entrato nel nostro sistema Solare, gli astronomi lo avrebbero sicuramente individuato e dichiarato la sua presenza.
VU: Non posso parlarti per gli astronomi dell'Ovest, ma gli astronomi della nostra Accademia ci dicono che non abiamo nulla da temere.. Ho sentito persone parlare did 3,600 anni per l'orbita di questo pianeta , che è in un orbita simile a quella terrestre, ma posizionato dietro il sole. Noi sappiamo che questo pianeta e l'installazione in siberia sono strettamente connessi. Lasciatemi dire che noi crediamo che l'installazzione mantiene il pianeta ad una distanza di sicurezza. Se il pianeta dovesse muoversi, L'intero sistema solare diverebbe instabile. Alcuni di noi all'accademia credono che il pianeta sia abitato, e questa installazione è per proteggere noi e loro. Siamo sicuri che nulla di pericoloso averrà. E' tutto sotto controllo.






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L'altra Metà.

Le nostre indagini hanno rivelato che la terra ha un impulso – una frequenza accuratamente regolata che influisce su tutto, su ogni essere vivente. Circa 12.500 anni fa questo impulso corrispondeva ai 360 giorni dell’anno - esaminate l’antico calendario egizio – ma poi un asteroide colpì il pianeta; pensiamo che l’orbita della terra fi alterata artificialmente per compensare questo evento. In nostro pianeta si allontanò ulteriormente dal Sole, con un impulso di frequenza di 365.
Questo ci ha indotti a ritenere che abbiamo degli amici - amici che, silenziosamente, vegliano su di noi. All’epoca non permisero, e non lo permetteranno ora, che qualsiasi pianeta, cometa o asteroide colpisca e distrugga la terra; adesso questo dato è per noi assolutamente chiaro.
Coloro che vogliono armare lo spazio…a dire il vero, tutti noi che siamo coinvolti in questo progetto siamo addolorati. Ci troviamo tutti a indagare su questa installazione e su altro materiale, materiale concreto, e niente di tutto questo è stato costruito dagli americani o dai russi bensì da qualcun altro, qualcuno proveniente dallo spazio esterno; ci rattrista molto pensare a ciò che potrebbe accadere se nello spazio venissero collocati armamenti.
Lasci che le parli in tutta franchezza. L’installazione dispone di un sistema energetico, di una fonte di energia, che abbiamo individuato. Ciò è accaduto durante il conflitto nella ex- Yugoslavia, quando per la prima volta abbiamo notato un aumento nel flusso di tale energia; per noi fu incredibile, ma ora sappiamo che questa installazione reagisce ai rivolgimenti sociali ed ai conflitti.
Parte ella nostra indagine implicò ricerche in antichi archivi e documenti e, in seguito, ci imbattemmo nei testi del Echutin Apposs Alanhor [sic]. Noi li chiamiamo l’ Alanhor, e risalgono ad almeno 4.000 anni fa; essi descrivono in termini scientifici l’installazione, nonché quello che avveniva in quel luogo; è sbalorditivo.
Ho visitato l’area in due occasioni. La prima volta le nostre attrezzature rivelarono forti livelli di radiazioni, e devo dirle che era alquanto pericoloso, non potevamo proteggerci da esse. I pochi abitanti locali di quella zona ovviamente sapevano dell’installazione e ce la descrissero, parlando di strutture di tipo metallico, che hanno dosegnato per noi. Abbiamo riportato tutto su una mappa. Queste persone, però, le loro famiglie, i loro animali, soffrivano di affezioni dovute a radiazioni.
Negli ultimi sei anni i livelli di radiazioni sono stati costantemente monitorati, ed ora tutti – animali compresi – hanno abbandonato la foresta.
Le voglio dire qualcosa a proposito dell’esplosione di Tunguska – qualcosa di cui non si è mai parlato prima. Due mesi prima dell’esplosione, ogni essere vivente aveva lasciato l’area; fu come se l’installazione si fosse caricata per affrontare l’asteroide e, in concomitanza, si verificò un aumento delle radiazioni. Oggi si sta verificando il medesimo fenomeno.

GB: Vi sono progetti per allestire una nuova spedizione nell’area e visitare l’installazione?

VU: Le radiazioni sono un problema, comunque sì, un’altra spedizione è progettata per la fine dell’anno in corso. Guardi, al riguardo vogliamo essere franchi e onesti. Diamo il benvenuto alla partecipazione internazionale, ma le persone che invitiamo devono essere responsabili di fronte al mondo. Vogliamo individui onesti, di larghe vedute e limpidi; desiderosi e disposti a cooperare, scambiare e quindi divulgare i dati scientifici.
Graham, io la invito a venire in Russia a visitare l’installazione in qualità di osservatore.

GB: Ne sarei onorato. La ringrazio.

VU: Può riferire al pubblico che noi, in Russia, abbiamo deciso che è giunto il momento che altre persone, non solo una manciata, vengano a conoscenza di tutto questo.

ciao
mauro

28/07/2003 17:09
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Alexander N. Kazantsev, ingegnere sovietico, nel 1946 avanzò l'ipotesi che la distruzione di Tunguska fosse stata causata da una astronave extraterrestre. La risposta che proponeva, abbattendo tutti gli schemi precedenti e con un coraggio notevole per un accademico, era che il "mostro" di Tunguska non fosse un meteorite, ma un oggetto artificiale, creato da un'intelligenza esterna al nostro pianeta, propulso da un'energia nucleare. Nel 1959 il prof. Felix Zhigel, esperto di aerodinamica all'istituto di Aviazione moscovita, confermò l'ipotesi nucleare dichiarando: "Ad oggi la soluzione proposta da Kazantsev è la più realistica, dal momento che risponde benissimo a tutti gli interrogativi del problema", non spingendo oltre i suoi giudizi circa la provenienza extraterrestre del corpo precipitato su Tunguska. Nel 1975 lo stesso Zhigel, divenuto istruttore dei cosmonauti russi, dichiarò alla rivista "Natural Enquirer": "Non vi sono dubbi, esaminate centinaia di testimonianze di vario genere e considerate le migliaia di resoconti di testimoni attendibili, che alcune sonde spaziali od ordigni volanti abbiano perlustrato l'Unione Sovietica". Zhigel appurò inoltre che l'oggetto effettuò una serie di manovre, mutando rotta più volte durante la sua discesa, dapprima in direzione sud-sud-est verso nord-nord-ovest, dirigendosi poi verso sud-est e quindi nord-ovest, descrivendo un arco di 600 chilometri. Questo fa pensare necessariamente ad un veicolo volante sotto una guida intelligente".
L'ipotesi di Kazantsev venne ulteriormente rinforzata da un progettista di velivoli, A.Y. Manotskov. Attraverso la ricostruzione dei movimenti dell'oggetto, realizzò dei grafici accurati della dinamica dell'evento e li sottopose a Boris Laipunov, un esperto di missilistica e razzi. I due giunsero a dichiarare che l'oggetto si mosse nell'atmosfera con una velocità di circa 2.500 Km/h, quindi troppo lentamente per essere un meteorite. Kazantsev aggiunse che se di meteorite si fosse trattato, considerati la sua esigua velocità ed il tipo di distruzione provocata, avrebbe dovuto essere tanto grande da oscurare il cielo, cosa che non fu mai dichiarata dai testimoni. Per quanto possa apparire incredibile, la schiera di scienziati che si esprimeva positivamente circa l'origine aliena ed artificiale del fenomeno di Tunguska andava sempre più aumentando, conferendo all'idea inizialmente azzardata una solida validità scientifica.

Saluti, Fabrizio [SM=g27811]
01/08/2003 13:22
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Grazie Mauro e grazie Fabrizio!!
Sono appena tornata da una 3giorni sui monti sopra Gravedona (alto Lario), ero insieme a Cristina e a una mia amica comasca. La sera del 29 stavamo osservando il cielo, che lassù si vedeva benissimo: ho provato l'emozione di vedere dei satelliti... o almeno noi abbiamo creduto fossero satelliti, puntini luminosi che si muovevano a una velocità direi incredibile, bellissimi! Poi qualche stella cadente qua e là, e infine Cris vede una specie di 'palla bianca' con tanto di scia, grande e luminosa, che in un batter d'occhio attraversa tutto il cielo! Che sarà mai?? Io non ho nemmeno fatto in tempo ad alzarmi dalla sedia sotto la veranda, che la palla era già sparita.
Bene bene, il cielo è sempre una miniera di emozioni!
grazie ancora e un salutone a tutti
ely[SM=g27817]
________________________________________________________
Sono un cartone animato. E il cucchiaio non esiste. Almeno, così mi dicono.
01/08/2003 23:17
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Re:
Ciao!Piiiiiiiccola precisazione:sì, la palla bianca c'era ,"cadeva" parallelamente al terreno, con scia e dimensioni decisamente superiore a qualsiasi satellite mai visto, stella cadente o altro.Interpellato un amico astrofisico ha detto che potrebbe essere un satellite che rientrava in atmosfera, dato che è pieno di satelliti in orbita.Ebbene:-"Huston, Huston, fate in modo che i vostri satelliti rientranti non facciano il pelo al tetto delle baite(che mi sono presa uno spaghetto non male).Grazie.Passo e chiudo".[SM=g27826] [SM=g27834] [SM=g27828]
02/08/2003 11:08
Post: 43
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Ciao a tutti,

probabile che fosse un "bolide" piu' che un satellite che "rientrava" nell'atmosfera....la scia lasciata sarebbe stata secondo me MOLTO piu' evidente.

Considera che le cosiddette "stelle cadenti" sono in sostanza dei "GRANELLI DI POLVERE" residui di comete che "entrano" nell'atmosfera ad una velocità di diverse decine di migliaia di chilometri.
Quando il "granello" di polvere è grande come un'UNGHIA fa quella PALLA che avete visto.
Se poi diventa delle dimensioni di un sasso ( o di un satellite )...prima che incendiandosi scomparendo dalla vista ...ritengo che passi da parte a parte tutto l'orizzonte.
Infatti quando si trovano delle meteoriti , hanno dimensioni di un piccolo sasso...e sicuramente per riuscire a CADERE sul suolo devono essere stati "visibili" sino a quel punto.

ciao enzo

Il cielo d'estate ( sopratutto sopra una certa quota ) è sempre uno spettacolo.
Se avete l'occasione di guardare anche il passaggio di qualche aereo di linea sulla "perpendicolare" ( cioè col nasino all'insu' )provate a seguirlo mettendo a fuoco le stelle sullo sfondo.
Per un curioso effetto ottico sembrerà che proceda a zig-zag.....provare per credere !
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