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SANREMO - E' Francesco Renga, con la canzone 'Angelo', il vincitore della 55/a edizione del Festival di Sanremo.
A NICOLA ARIGLIANO IL 'MIA MARTINI' DELLA CRITICA
Nicola Arigliano con 'Colpevole' ha vinto, con 52 voti, il premio della critica dedicato a 'Mia Martini'. Al secondo posto, con 19 voti, Antonella Ruggiero con 'Echi d'infinito' e al terzo, con 11 voti, Francesco Renga con 'Angelo'. Hanno votato 113 giornalisti accreditati alla Sala Stampa Ariston Roof. Questa la classifica completa del Premio della Critica del 55esimo Festival della Canzone Italiana: Nicola Arigliano (52 voti); Antonella Ruggiero (19 voti); Francesco Renga (11 voti); Niki Nicolai&Stefano Di Battista Jazz Quartet (8 voti); Le Vibrazioni (6 voti); Alexia(3 voti), Equ (3 voti), Negramaro (3 voti); Velvet (2 voti). Un voto per: Enrico Boccadoro, Franco Califano, Gigi D'Alessio, La Differenza, Marcella Bella, Marco Masini, Toto Cutugno con Annalisa Minetti.
I VINCITORI DELLE CATEGORIE
E' Laura Bono la vincitrice della categoria giovani della 55/a edizione del Festival di Sanremo. Per la categoria Gruppi i vincitori sono Niki Nicolai e Stefano Di Battista. Vincitore per la categoria Classic e' Toto Cutugno con Annalisa Minetti. E' Antonella Ruggiero la vincitrice della categoria donne. Nella categoria uomini vince Francesco Renga.
VASCO ROSSI TORNA DOPO 22 ANNI SUL PALCO DELL'ARISTON
La speciale ''copertina'' del ritorno di Vasco Rossi a Sanremo dopo 22 anni e' stato il prologo ideale della finale di questa edizione dai risultati d' ascolto trionfali, ma punteggiata da eventi di cronaca, dalla morte di Castagna fino all' ultimo dramma dall' Iraq, che hanno reso via via sempre meno facile portarlo a termine in un clima di serenita'.
Se la performance, in verita' tutt'altro che generosa, di Vasco Rossi ha in un certo senso saldato quella storica divisione tra il festival e i grandi protagonisti della musica italiana, l' esecuzione delle canzoni che si contendono la finale ha avuto il pregio di una stringatezza che le altre serate non hanno avuto. In piu' questa sera i giovani non erano relegati a fine puntata, ma la loro presenza e' stata diluita nella scaletta con un' importanza pari a quella dei cantanti piu' affermati.
Il fatto che i cantanti questa sera sappiano di essere votati da una giuria popolare e che dal loro giudizio dipendera' la vittoria finale, ha inevitabilmente aggiunto una dose supplementare di pathos, un pathos che, da jazzisti autentici, hanno saputo cogliere Nicky Nicolai e Stefano Di Battista, che questa sera hanno dato il meglio nella esecuzione di ''Che mistero e' l'amore'', il brano-sorpresa di questo festival.
La gara e' stata aperta proprio da un giovane, Laura Bono con ''Non credo nei miracoli'', un pezzo che dimostra la mancanza di ricerca e originalita' che e' stato un po' l' handicap del girone Giovani di quest' anno, che ha visto giocarsi per la vittoria finale anche ''la differenza'' con il pop di ''Che faro''' e Veronica Ventavoli, la piu' tradizionalmente ''sanremese'' dei giovani con ''L'immaginario''. A Marco Masini va dato atto di avere avuto coraggio nel tornare quest' anno a Sanremo dopo la vittoria dell' anno passato con un pezzo, ''Nel mondo dei sogni'', in fondo molto simile a quello della precedente edizione. ''Grido d'amore'' e' un titolo che spiega bene il modo in cui Roberta Faccani interpreta il ruolo di cantante solista dei Matia Bazar, una sorta di antifurto umano che ha confuso l' idea di interpretazione a voce spiegata con una gara di decibel. Peppino Di Capri ha deciso di avventurarsi in temi crepuscolari, dopo tanti anni di twist e night e di raccontare con ''La panchina'' la storia di un vecchio che muore da solo su una panchina. Alexia e' diventata una beniamina del Festival con la sua capacita' di trasformare in canzone le sonorita' della disco music anche se ''da grande'' ricorda troppo da vicino molte melodie peraltro non indimenticabili.
Gigi D'Alessio e' arrivato a Sanremo con il ruolo di superfavorito diventato di giorno in giorno sempre piu' pesante: ''L'amore che non c'e''' e' un pezzo in linea con quelli che gli garantiscono la presenza costante in testa alle classifiche. Antonella Ruggiero prosegue il suo percorso di artista d' elite che sembra arrivare a Sanremo per un incidente del caso, anche se poi di festival non se ne perde uno: ''Echi d'infinito'' e' comunque uno dei pezzi piu' felici del suo recente repertorio.
''Angelo'' e' il pezzo di Francesco Renga, che ha un po' sparigliato le carte dei pronostici, relegando in seconda posizione il superfavorito D'Alessio e mettendosi fin dal primo giorno in testa al gruppo dove, secondo i bookmaker, dovrebbe rimanere. Anna Tatangelo interpreta con sempre maggiore convinzione il suo ruolo di ''ragazza di periferia'' e Marcella e' impegnata con sempre maggiore convinzione nella promozione di ''Uomo bastardo'', una sua linea d' abiti ispirata al titolo della canzone e alla sua ''grinta'' proverbiale. Toto Cutugno e' l' eterno secondo del festival, qualcuno l' ha paragonato al ciclista Raymond Poulidor: ''Come noi nessuno al mondo'' e' una canzone interpretata con Annalisa Minetti dove l' astuto Toto a colpi di ugola e' riuscito ancora una volta a conquistare i voti delle giurie che lo stanno portando diritto in finale.
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