L'importante è che chi ci legge comprenda che se Sangiacomo dovesse andare in crisi le persone vanno a sciare in trentino e non ad Artesina o a Limone.
Il bacino di utenza che può offrire Sangiacomo non può essere disperso per dimenticanza (finta o reale che sia).
Nei giorni di grande freddo e vento a Sangiacomo si sciava tranquillamente, altrove era quasi impossibile.
Il Paese era pieno ed al sole si poteva stare.
Un comprensorio importante deve essere anche completo e Sangiacomo con il Cinema, la discoteca, il pattinaggio su ghiaccio, diversi locali per giovani, lo sci da fondo ma soprattutto un clima adatto a tutta la famiglia e anche per chi non scia potrebbe completare un comprensorio che, se lo guardi bene in cartina, è proprio fatto da località attaccate una all'altra.
Sperare che le persone continuino ad andare a dormire a Sangiacomo e poi a sciare lì intorno è miope.
Fortunatamente a Sangiacomo stanno resistendo buone piste in grado di divertire i molti che preferiscono ancora godersi i servizi di un Paese, la buona cucina, le fonti del Liset, etc.
Ma escluderlo da piani di investimento organici lo reputo un errore non per Sangiacomo ma, perlomeno, per la Provincia di Cuneo.
Sempre per intenderci le potenzialità di altre località, senza nuovi importanti investimenti infrastrutturali oltreche sugli impianti, potranno risultare dei boomerang. Investimenti che credo non saranno fatti. Allora perchè non puntare su chi ha già pronta ricettività per una clientela vasta e selezionata?
Per ora grazie per lo spazio, sperando che le amministrazioni locali e provinciali capiscano l'opportunità da cogliere.
Ciao!