Il mondo dello sport piange la scomparsa di Marco Pantani. Il corpo del 34enne ciclista di Cesenatico è stato trovato senza vita in un residence di Rimini. Le prime ipotesi degli inquirenti parlano di malore improvviso o di suicidio.
Pantani stava vivendo un periodo di grande depressione dopo essere stato ai vertici del ciclismo Mondiale alla fine degli anni ’90.
Marco Pantani (Grazia Neri)
Lui, il Pirata del ciclismo, nel 1998 aveva infiammato i tifosi italiani quando realizzò un’epica impresa: le vittorie di Giro d’Italia e Tour de France, primo italiano dopo Fausto Coppi.
Nel 1999 inzia il suo declino agonistico: espulso dal Giro d'Italia per ematocrito alto dopo la tappa di Madonna di Campiglio, non riesce più a ripetersi.
Dopo la partecipazione al Giro del 2003, Pantani aveva deciso di ricoverarsi in una casa di cura a Teolo, per debellare quel male terribile che è la depressione. "Non mi va di mentire - aveva detto - Non sono qui né per un parente né per un amico. Sono qui per me e questo è un posto dove ci si cura”.
L’ultima vittoria, la meno gloriosa, è stata quella raccolta a Tione, piccolo paesetto in provincia di Trento.
Nessun traguardo, a Tione, ma una sentenza, quella della Procura della Repubblica, che lo aveva assolto dall’accusa di frode sportiva, ovvero di aver barato dopandosi come risultava dal controllo antidoping effettuato il 6 giugno 1999.
Quest’ultima sentenza “liberatoria” ha lasciato sul terreno un’unica vittima, il Pirata stesso. Atleta fiscamente lontano dalla forma migliore (‘mi sento un torello’ diceva), lentamente si è perso anche psicologicamente sino al drammatico epilogo finale. Addio Pirata...
Intonerai con me, quell'aria che, tu m'ispirasti un dì, perduto in te! Sei in mio potere ormai, non sfuggi più Fantasma dell'opera è qui, insieme a te!