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Ulisse

Ultimo Aggiornamento: 16/09/2006 11:39
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Avevo scritto un po per gioco questa storiella in rima, dove interagiscono fra loro 3 personaggi: Omero (all'inizio e alla fine), Ulisse e Nettuno. Voi che di poesie ne scrivete, ditemi che ne pensate.

Ulisse :..



Ecco il mio racconto di una guerra da altri narrata
e per voi ho deciso di riscriverla su carta,
iniziata per amore di una donna e della sua candida bellezza,
ma tra la rabbia e lo sconforto resta solo la tristezza,
così inizia questa storia da una tragica vittoria
e del lungo ritorno a casa partendo dalla città Troia.

La battaglia è stata vinta con l'aiuto dell'ingegno
tutto merito del cavallo che abbiam fatto con il legno,
la fortuna non esiste tanto meno un destino
e non dobbiamo ringraziar gli Dei per il nostro meritato bottino,
ciò che siamo lo vediamo e ciò che vediamo lo tocchiamo
non ha senso ringraziare e per questo altri non chiamo.


Caro uomo stai attento ho ascoltato ciò che affermi
quel che dici non ha senso e non c'è umano che mi fermi,
tu non sei degno di vederci e nemmeno di toccarci
siete solo un passatempo e siete qui per divertirci,
se mi porgi le tue scuse forse ti darò venti a favore
ma se oserai sfidar me ancora vi manderò solo terrore.


Il mio nome è Nessuno
e non ho paura di Nettuno,
tu sei soltanto acqua di mare
e con la mia nave io ti posso solcare,
soffia il vento quanto ti pare
non ho paura di affondare,
ti mostrerò cosa l'uomo può fare
e come la natura può dominare.


Ciò che affermi con vigore è solo una tua confusa idea
io esisto io ci sono e ti manderò in un'odissea,
sono il mare azzurro che va da qui all'orizzonte
per queste tue grida ti spedirò fin da Caronte,
tutto ciò che chiedo è il vostro misero rispetto
altrimenti sarete vittima di ogni mio tragico dispetto.


Se per queste mie parole muoverai a me contro la marea
poco importa tanto ciò che serve sta nella stiva della mia galea,
son sereno ed estasiato dal rifleso delle stelle
chiederò la via giusta a queste tue splendide sorelle,
Vedo chiaro di fianco al sole la mia terra in lontananza
ma vien grigio all'improvviso... è una tempesta che ci spazza.


Hai accecato un mio figlio questo non sarà dimenticato
vagherai per i mari finchè non ti avrò più perdonato,
andrai in quella direzione dove Circe t'ha aspettato
e cadrete vittima di un'inganno premeditato,
verrete trasformati in squallidi e sporchi animali
è la giusta punizione siete proprio dei maiali,
tutto questo può finire se mi farai una preghiera
io sono qui che ti aspetto lungo l'umida scogliera.


Il mio nome è Nessuno
e non ho paura di Nettuno,
tu sei soltanto acqua di mare
e con la mia nave io ti posso navigare,
agita le aspre onde per quanto ti pare
ti mostrerò cosa l'uomo senza te può fare
ho scorte e cibo in abbondanza,
non abbiamo più bisogno qui della tua inutile presenza.


I tuoi uomini da tempo stanno iniziando già a morire
e di mostri marini ne possiedo all'infinire,
la tua presunzione è pari solo alla tua stupida arroganza
dovrai sfoggiare in mar qui tutta la tua leggendaria padronanza,
così nei prossimi anni non avrai mai un attimo per riposare
ti leverò dalla bocca anche il cibo che ti offre il mio mare.


A sentir questo mi domando cosa pretendi tu da noi
ma nel frattempo Shilla è qui e ci macella come buoi,
tu che giochi con le vite e parli della mia arroganza
vivi sul monte più alto del cielo a pancia piena in abbondanza,
io sarò stato sfrontato nelle mie considerazioni
ma voi Dei non ci date mai gran soddisfazioni.


Il mio nome è Nettuno
e non ho paura di nessuno,
io soffio su vaste terre e son l'acqua di ogni mare
son lo stesso che dal principio vi da pesci da mangiare,
ciò che hai perso veramente in questo tuo lungo viaggio
è la famiglia che continua ancora ad aspettarti nel villaggio,
ecco il tesoro che dovresti cercare veramente
e se non te n'eri accorto non hai capito proprio niente.


Hai ragione Dio Nettuno sent'ancor la loro presenza
non importa dove approdo e non importa la distanza,
credevo d'affrontar il mondo col mio rapido vasciello
ma dimenticai davvero cosa brilla più di ogni gioiello,
io non posso sovrastare il poter della natura
io ti chiedo di farmi uscir da questa inutile avventura,
ho compreso il mio errore ho capito la lezione
spero solo di tornare verso la mia verde regione.


Dopo queste tue parole tutto quanto cesserà
e ti lascierò tornare verso la tua civiltà...


Il tesoro dei mortali affronta ogni sofferenza
sta racchiuso dentro al cuore alimentato da speranza,
non si vede e non tocca mai ci si potrà riuscire
ma chi vuole ascoltare lo potrà solo sentire,
il perchè di questo dono non lo sà neanche Nettuno
è questo il forte vento che spinge il cuore di nessuno!
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16/09/2006 11:39
 
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Sinceramente lo trovo un gran lavoro, ma forse sarebbe stato meglio scriverlo su una storia nuova senza sfidare il caro Omero e i suoi oltre 12.000 esametri ( [SM=x142904] non so se mi spiego).


Ciao, e alla prossima. [SM=x142848]

[SM=x142838] Giancarlo

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