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25 A P R I L E (primo Levi e Raoul Follerau )

Ultimo Aggiornamento: 25/04/2006 14:40
25/04/2006 06:22
 
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[SM=x142917]

"Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo e' un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un si' o per un no.

Considerate se questa e' una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza piu' forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.

Meditate che questo e' stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi

[SM=x142917] [SM=x142917] [SM=x142917] [SM=x142917]

E ora tocca
a voi battervi
gioventu' del mondo;
siate intransigenti
sul dovere di amare.
Ridete di coloro
che vi parleranno di prudenza,
di convenienza, che
vi consiglieranno
di mantenere
il giusto equilibrio.

La piu' grande
disgrazia che vi
possa capitare
e' di non essere
utili a nessuno,
e che la vostra
vita non serva
a niente.

Raoul Follerau


[SM=x142882] Nel 50° anniversario dalla Liberazione mi è sembrato doveroso ricordare quel grande evento con queste due poesie che non hanno bisogno di commenti.

:ms149: :ms149: :ms149:
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25/04/2006 09:27
 
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Desideravo solo ricordare che la poesia di Primo Levi che ho sempre disapprovato per i toni e per le maledizioni che me lo pongono idealmente alla pari dei persecutori contro cui si scaglia, è una poesia dedicata da lui al giorno della memoria ebraica che è una cosa diversa dalla ricorrenza in cui si ricorda la liberazione d'Italia da parte degli alleati.

Molto bella trovo invece la poesia di Raoul Follerau, in particolare nel suo finale.


Giancarlo cobite

25/04/2006 13:35
 
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Desideravo solo ricordare che la poesia di Primo Levi che ho sempre disapprovato per i toni e per le maledizioni che me lo pongono idealmente alla pari dei persecutori contro cui si scaglia, è una poesia dedicata da lui al giorno della memoria ebraica che è una cosa diversa dalla ricorrenza in cui si ricorda la liberazione d'Italia da parte degli alleati.

Molto bella trovo invece la poesia di Raoul Follerau, in particolare nel suo finale.





L'anacronismo tra le due poesie era evidente. Rispetto il pensiero degli altri ma non amo subire prepotenze. Ringrazio quanti mi hanno gratificato con i loro commenti per il poco che ho saputo dare. Con simpatia Liguri@

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25/04/2006 14:40
 
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Neanche io ho mai condiviso le ultime parole di Levi, le trovo impregnate di un odio sensa confine, che se giustificato nei confronti dei carnefici nazisti, non trova per nulla motivo d'essere se rigirato alle nuove generazioni.

Pertanto posso condividere la rabbia, il rancore e l'odio verso coloro che hanno tolto la vita e la dignita a milioni di ebrei, ma mi chiedo quale sia il motivo di tanto disappunto nei confronti di future genti.

Saluti
Gae

[Modificato da Geneshys 25/04/2006 15.43]

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