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intervista a me stesso

Ultimo Aggiornamento: 09/06/2005 21:23
06/06/2005 10:58
 
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ho iniziato quest'intervista a me stesso per capirmi meglio
sono ancora all'inizio
gradisco ogni domanda , commento, pensiero o altro.
a.s. grazie fiocco![SM=g27823]
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Ciao me stesso, posso chiederti una cosa?
Cosa stai cercando nella tua vita?
Soldi? Per cosa? Potrei comprarmi una villa con una ferrari parcheggiata nella piscina olimpionica, come ce ne sono e ce ne saranno tanti. Ma io non mi ricordo di loro e loro cosa hanno guadagnato da questo? Ciò mi porta a chiedermi “cerco la fama, che tutti si ricordino di me?”. Con un auto veloce potrei correre veloce, velocemente rischiare una multa o la vita. Perché poi dovrei andare da qualche parte? Dovrei abitare nel posto più bello che esiste. I soldi poi a cosa mi servono, dovrò lavorare almeno fino a 60 anni! che non sia meglio mollare a 45 anni, fare ciò che voglio (che può essere anche lavorare) e vivere come voglio? E se avessi la villa con 4 piscine cosa me ne farei? Un paio di nuotate, mi farei venir le vesciche a forza di camminare lungo i corridoi per cercare dov’è la mia camera da letto e pensi che non vorrei altro? Magari un piccolo soprammobile su quel comodino là oppure una stanza nuova. E quando ce le avrò?

Per quale motivo vuoi soldi?
Per pagare l’elettricità ed il gas (e se non avessi bisogno di loro?), per comprarmi una casa tutta mia ed avere 15 giorno all’anno per fare il giro del mondo? I miei bisogni però mi paiono molto pochi: dipingere, fotografare, scrivere, amare e sorridere. Non mi costano molto al mese, mettiamo anche che mi serva l’elettricità (se voglio avere foto digitali e quindi sfruttare poi il pc per scrivere, come sto facendo tuttora) non spenderei non più di una manciata di euro al mese. E per il resto pago la benzina, il gas, il canone, la spazzatura, l’acqua, il bicchiere al bar (diverso dal bicchiere a casa!), ma SE NON mi servissero tutte queste cose? Cosa me ne farei dei soldi? Prendono bene fuoco? Potrei dire “beh, ma i soldi li usi per pagare la salute”...e non è triste? Lavorare, sudare, sprecare il tempo e quindi la vita per pagarmi una malattia così poi posso guarire e tornare a lavoro? Così ritorno e faccio nulla, la mia vita non è stata nulla, potrai riassumerla così: ho alimentato per tot soldi lo stato, per tot le sue aziende, per tot dei negozi, una volta ho pensato di averci capito qualcosa...e nessuno saprà mai di me, nessuno si accorgerà mai se quei soldi che gli ho dato sono stato io, se hanno mai cambiato una virgola oppure il mondo. Che ci fossi stato io o il signor Tizio sarà indifferente.
E allora non dò importanza ai soldi, certo sono cosciente che hanno un valore, ma non mi capiterà mai di dire preferisco quel lavoro a quell’altro perché guadagno di più oppure se ho la possibilità di lavorare 4 ore in più guadagnerò 4 ore di lavoro in più. Voglio vivere, non esistere. Da adesso.

Ciò mi porta a chiederti “Perché scrivi, dipingi e/o fai tutte le altre cose?”.
Non c’avevo mai pensato. Per esprimermi? Per piacere a qualcun altro? Urca e quando gli piacerò (nell’ipotesi che ciò avvenga) Che cosa ne trarrò? Un biglietto in prima fila, un posto in braccio al protagonista? Uno sconto alla cassa? Significa che lo farei per vendere, per vendermi, e allora si che piacerei agli altri, il problema è se piacerei a me stesso, ma forse avrei la fortuna di essere così scemo da non accorgermene. Penso che scrivo o dipingo per sfogarmi, per liberarmi. Come dicevo all’ inizio del diario, ci sono alcuni che mi dicono “ma se disegni questo nessuno lo compra, se scrivi così non piace...”ma allora non sono una macchina che dona felicità, una felicità stereotipata, agli altri. Se creassero una macchina che facesse bei quadri e bei libri allora nessuno sentirebbe mancanza di scrittori, artisti ed esseri umani, d’altronde le opere sono sempre belle, che differenza ci sarebbe? Nessuna.
Questo è stato facile capirlo. Lo faccio per me, per sfogare i miei pensieri. E’ necessario sfogarsi se no poi esploderei, già ogni giorno sento gli sfoghi degli altri: i pazienti, il giornalaio, la mia fidanzata...e se poi non lo faccio anch’io che succede o mio piccolo Vesuvio? Ma odio parlare di me agli altri perché so per esperienza personale che a nessuno piace stare ad ascoltare i problemi degli altri, a meno di qualche patologia psicotica. Così ho trovato un modo innocuo di liberarmi.

A questo punto ti chiedo ”Pensi sarebbe bello non aver bisogno di sfogarsi di niente?”.
Beh, forse sarebbe la felicità, prima c’era la citazione che la felicità è non avere bisogno della felicità.
Non aver nulla di cui liberarsi, è avere solo pensieri felici...cioè gioia? Ma è difficile, mi sfogo delle mie paure, ma non le scaccio, ci convivo. Paure di morire, di non capire nulla e quindi di sprecare un’esistenza e quindi di morire.
Ho pensato anche all’ipotesi di un espressione legata al desiderio di far comprendere qualcosa agli altri. Ma basta solo capire che devono iniziare a pensare. E non solo pensare di pensare. Mettere in discussione tutto, odiare il miglior amico ed amare l’acerrimo nemico. Magari allora qualcuno può vedere che in realtà tutto ciò che faccio è al fine di spiegare agli altri, infatti nei disegni c’è sempre qualcuno che sembra pensare o qualche rimando più o meno indiretto.
Mah, fate come volete, basta che lo fate davvero con la vostra testa, che la scopriate a 15 o a 65 anni. O, come molti, finirete nella scatola di legno, senza esservi accorti d’aver fatto niente ma pensando che la saggezza l’ avete raggiunta quando avete ottenuto il potere di dire a qualcuno “cosa vuoi saperne tu!”. Beati gli stupidi perché sono sempre felici.

Hai paura di morire?
Ogni tanto penso di non aver paura della mia morte, ma ho paura. Paura di lasciare Elena da sola. Paura di non poter godere del suo sguardo.
Forse ho paura di soffrire, un male da morire. O più spesso penso che temo a lasciare Elena sola, non voglio farla soffrire.
La paura di morie forse dipende dal comprendere se si ha ottenuto lo scopo della propria vita o no, sarebbe triste schiattare non avendo combinato alcunché! Ma ciò presuppone che lo scopo di una vita sia finito. Nel senso, una volta ottenuta tale cosa si è posto, finito. Lo scopo non sta quindi nel nostro divenire.
Magari è proprio un momento finito e tutti cercano di non fare questi pensieri perché hanno paura di accorgersi della infinita piccolezza di noi.
Ciò mi rimanda al capire se ho capito il senso della mia vita. E da ciò che ho appena detto penso che comprenda appieno il non far soffrire mai Elena, la sua felicità. Strano, non c’avevo mica pensato prima ma ora mi sembra così chiaro.

Ma allora devi capire qual’è il segreto della felicità di un’altra persona? E se la felicità sua, sta nella felicità tua, non è un paradosso?
Effettivamente, sarebbe come vivere per un’altra persona, come chi vive per i figli senza accorgersi che non sta vivendo lui.
Allora, anche se sembra un pò stupido detto così, diciamo che questo è il mio scopo secondario. Fintanto che sono vivo e capace farò tutto ciò che è in mio potere per rendere Elena felice. Ciò non significa che sia il mio scopo, è solo il mio vero lavoro, ciò da cui non voglio vacanza o pensione.
A pensarci bene, forse è vera quella frase “la vostra felicità è di non aver bisogno di felicità”.
Ogni volta che si ottiene qualcosa si è subito alla ricerca di qualcos’altro, non si assapora la gioia se non per un attimo. Si sente sempre bisogno di qualcosa.
Penso che la mia felicità sarà quando non sentirò più la necessità di avere niente. Quando sarò felice senza null’altro. Sarò felice di base, felice di e per me stesso.
Penso che sarà questo che cercherò nella mia vita, di non avere bisogno di nulla. Di essere felice.

Bene, e da cosa inizi? Sei proprio sicuro che non vuoi niente? E la musica, i libri,...
Potrei fare un’analisi di tutte le cose che uso e vedere per quanto e per cosa servono.
Lavoro: serve ad avere soldi, a far star meglio persone. A perdere molte giornate.
Dipingere: serve a sfogarmi.
Scrittura: serve a sfogarmi, a chiarirmi le idee.
Casa: serve a riposarci, a stare al caldo.
Libri: servono...a farmi pensare...no, forse a niente, non c’è dibattito con un altro.
Musica: serve a farmi pensare, distrarmi a volte, a sfogarmi, ad energizzarmi.
Pc: serve a tenere musica, foto, scritti, a parlare con altri.
Mi pare che quindi i libri siano in discussione. Mi da un pò fastidio perché chi dice che i libri non servono mi è sempre sembrato uno scemo, ed il mio pensiero penso sia condiviso anche da molte altre persone (anche se molte di queste poi non leggono).

E se non vuoi niente, allora come la metti col dipingere, scrivere...
Lo so, pensi che sia giusto dire che sono a conoscenza del fatto che non mi servano, ma, fintanto che ne ho voglia e che posso, ne faccio impiego?

E, tornando a prima, perché non cerchi di superare la tua paura di morire?
Ok, è giusto. Dovrei capire allora a cosa è dovuta. Non voglio che Elena soffra e non voglio soffrire nemmeno io (fisicamente e psicologicamente). Buffo pensare a questo a 24 anni, ma poi mi sarò tolto un pensiero, una preoccupazione e sarò più tranquillo, più in pace.

Perché desideri andare a vivere su un’isoletta o simile?
Oh, prima di tutto odio il freddo, poi ti dico le cose che mi piacerebbe fare (anche se non le ho mai fatte per una vita intera). Camminare scalzo anche fuori dalla casa, per la strada, non avere bisogno di scarpe o calzini, non avere bisogno di riscaldamento, non avere bisogno di viaggiare, non avere bisogno di pensarci su molto per capire dove voglio andare. Voglio oziare all’aria aperta. Guardare per ore i tagli su un albero.
Ci sono due stili di vita per chi si sceglie una vacanza: chi vuole stare sulla sdraio a riposare senza che nulla gli rompa le scatole e chi vuole correre in giro per tutti i 15 giorni che si è “guadagnato” lavorando 300 giorni all’anno, per vedere più zone possibili, per fare foto e fare ricordi.

Ciò non ti fa pensare al perché uno vuole fare un viaggio?
Intendi i motivi per cui io penso gli altri lo facciano o per cui lo farei io? Beh, se devo parlarti degli altri, ti dico che ciò non porta a nulla, comunque, lo faranno per non annoiarsi, per dare un senso all’anno per cui hanno lavorato, per fare finta che quella sia la loro vita, per ripensarci sopra per mezzo anno e per l’altra metà pensando al prossimo.
Ma preferisco parlare di me, se permetti. Viaggio perché? Per divertirmi. Per vedere, sentire, pensare. A cose che possono farmi cambiare. Per incontrare nuove culture e per entrare in discussione con me stesso.
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08/06/2005 11:20
 
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Quando mi chiedevo cosa volessi fare della mia vita le mie risposte erano: l'esploratore, il ricercatore, il cittadino onesto, del bene per quanto mi era possibile e cose del genere

Sono finito per fare il tecnico sui calcolatori, allora erano i primi macchinari, conosciuti solo nei romanzi di fantascienza e vivere onestamente con la mia famiglia.
Mai pensato di scrivere.

Il discorso sul denaro per me è stato sempre relativo anche se è evidente che per fare una normale vita dignitosa in questo pezzo di mondo serve oggi: auto (utilitaria), benzina (tasse), casa (magari in affitto), televisore (canone rai), computers (oggi), sanità (costosa ma all’avanguardia), assicurazioni (obbligatorie), bollette telefono, gas e elettricità (carissime), cibo, vestiario, scuola ai figli e loro minime esigenze (si vive per i figli .. eccome!), cibo tutti i giorni, tasse e balzelli vari (incalcolabili). Non parlo di qualche hobby, ne’ di cene, ne’ di viaggi intorno al mondo, e neppure di weekend culturali- agroturistici ecc..
Per questo non solo non basta un pugno di euro ma si va ben oltre un normale singolo stipendio di un lavoro dipendente.
Capisco quindi che la tua meditazione-sfogo, pur sminuendo la loro importanza, al fine gira e rigira proprio attorno all'asse denaro.

[SM=g27811]

Un salutone

[SM=x142848]

[SM=x142838] Giancarlo cobite






09/06/2005 11:46
 
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hai ragione
è il mio pensiero di questi giorni
cambio lavoro per uno che mi da meno pensieri
o rimango come sono ma con più $
ho quasi deciso
09/06/2005 19:00
 
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Ognuno si pone le stesse domande, tu non sei nato per far felice Elena, è una balla che hai inventato tu sentirti importante.
Elena vivrebbe pure se non ti avesse mai conosciuto; tu devi vivere per te stesso, amare quello che fai, realizzarti come ti pare MA TUTTO CIO' PER TE.
Non crederti insostituibile, ne vedo di persone rimaste sole (io ne sono un esempio) che non credevano possibile continuare senza il partner ed invece si rifanno una vita indipendente.

Lascia perdere i sogni irrealizzabili, ho scoperto un ragazzo che ha molto, forse troppo, dentro da buttare fuori; meravigliosi hobbies, che non sono più tali, che ti riempiono la vita.


Bella l'intervista.[SM=x142874] [SM=x142887] [SM=x142824]


a.s. grazie fiocco mi ringrazierai ancora?[SM=x142840]


FIORE-----MARIA ANTONIETTA
Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. Gesù.

[Modificato da fiordineve 09/06/2005 19.02]

09/06/2005 21:23
 
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perchè non dovrei ringraziarti?
è uno splendido regalo per me
ricevere domande, parole, spunti...
quindi grazie fiocco![SM=x142847]
bacini e rock & roll!
che l'anima di elvis presley sia con te!
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