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01/06/2005 10:55 | |
Sono giorni che mi prometto di dire qualcosa sulla poesia di Giancarlo Cobite ma l’essere autodidatta e non critico letterario mi ha spinto a continui rinvii per timore di non essere in grado di farlo.
Una volta superato l’impaccio ho, comunque, stampato le poesie di Giancarlo e ho incominciato a leggerle cercando qualcosa che mi colpisse, che restasse dentro di me, che mi dessero la spinta per superare la timidezza e sono stata subito catturata dalle parole semplici e pulite che il poeta utilizza per scrivere l’amore.
In particolare mi ha colpito la poetica espressa con Acqua e aria, un amore comune descritto con tanta passione; anche in Autunno Giancarlo ci parla d’amore, qui, però, l’autore ne evidenzia con forza gli aspetti di complicità e di quiete. La quiete che ritrovo anche in Chiudo gli occhi e in Fata del fiume blu in cui l’amore si evolve in speranza “Raccogli allora il tuo velo/e con leggeri passi ti allontani/dal mio fugace sogno” che non sempre viene esaudita mentre in “Stelle false promesse” Giancarlo affronta con parole piene la delusione “Nel cielo sereno/una luna complice appare,/è tutto più magico/nei dorati riflessi del mare./Con lei a milioni/stelle false promesse,/giuramenti mancati d'amanti,/d'amori appena sfiorati,/di speranze tradite,/di poesie non dette,/di sogni svaniti”.
In “Scrigni di vita”, invece, Giancarlo descrive la rabbia della delusione senza, però, negare spazio alla speranza “Prendetemi voi /magiche forze di natura./Fatemi volare con i venti … o … Infine, se ancor io alito,/aria pura fatemi respirare,/ed i vostri scrigni apriteli” per tornare al sogno con “Cerco magiche parole” dove si affida ai raggi del sole perché riscaldi la sua anima e senta parlare ancora l’amore “Sfiorata da un raggio di sole, /la mia anima si distende/in cerca del suo calore. /L'assorbe ed in esso sento /il ritmo del tuo cuore.../ Ed è luce”.
Proseguendo la lettura mi perdo in “Alba d’agosto” soprattutto quando… “ho visto la natura/in vestaglia di rugiada” un accostamento così elegante applicato a elementi comuni così come nella supplica rivolta alla luna… “Mi appari falce di ogni pensiero/e liberi al volo l'anima mia…” dove l’autore assembla semplici parole e le trasforma in versi come solo un Poeta può fare.
Roma, 1 giugno 2005
Paolina Carli
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01/06/2005 11:46 | |
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