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27/04/2005 20:34 | |
Sul sentiero
E la sera,
quando stanco
mi affranco e volto,
spero ancora
di vedere,
nella penombra,
in quel sentiero
più scuro,
ciò che al giorno
ho lasciato.
E quando al mattino,
riprendo il lento cammino,
vedo, orme di passi confusi,
o ciò che con essi trascinavo;
vedo, marcati e impressi,
come solchi,
sguardi bassi
e volti gravi e tristi;
vedo, il sole morire,
e affrancare il suo capo
e la notte solenne avvanzare,
sul mare e sui monti.
E in quel silenzio,
non riesco
a sentire e vedere,
che un uomo carnale,
un violento animale,
non fuso e unito,
all'immenso infinito.
E più solo in quel sentiero,
riesco a capire,
che il salato del mare,
sia uguale al sapore
dell'infinito pianto.
Aurelio Albanese
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| | | OFFLINE | | Post: 1.379 Post: 902 | Registrato il: 11/08/2003
| Sesso: Femminile | |
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27/04/2005 21:07 | |
Quante le amarezze che scalfiscono l'anima , la voglia di reagire , urlare . Ma si resta ad osservare il lento cammino del tempo - consapevoli che poco cambierebbe - inquietudine del passato che si mescola al presente .
E' il silenzio a portare una consapevolezza che brucia.
Un sorriso
Poe
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28/04/2005 16:08 | |
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| | | OFFLINE | | Post: 6.655 Post: 5.969 | Registrato il: 26/01/2003
| Sesso: Maschile | |
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28/04/2005 18:36 | |
E' difficile pensare che la parte peggiore dell'uomo sia parte integrante della natura, in particolare quando quella parte si sta subendo, eppur sa di mare il nostro pianto!
Interessante tema, ben affrontato ma il sentire sta dentro di ognuno.
Giancarlo cobite
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28/04/2005 18:53 | |
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| | | OFFLINE | | Post: 6.659 Post: 5.973 | Registrato il: 26/01/2003
| Sesso: Maschile | |
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28/04/2005 21:53 | |
Cobite è un piccolo pesce di pochi cm di lunghezza, poco apprezzato pure in cucina a parte una frittura caratteristica delle zone delle risaie. Questo pesciolino è un indicatore di vivibilità delle acque del basso fiume e indica anche la separazione tra le acque da ciprinidi e le acque torrentizie da trote. E' conosciuto praticamente solo dai pescatori che per lo più lo usano come pesce-esca e dagli ittiologi per i motivi sopra detti.
"Cobite" per me rappresenta proprio il mio legame con quella natura poco conosciuta, ma nella quale ho passato gran parte del mio tempo libero e che ho imparato ad amare.
Giancarlo cobite
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29/04/2005 19:56 | |
Giancarlo devo ammettere che non immaginavo neppure l'esistenza d'un pesciolino dal nome Cobite riguardo alla frittura m'auguro di non saperti mai in pentola.......
spero di risentirti presto ciao...
Il fringuello
Su d'un ramo,
vispo e arzillo,
cinguettava il fringuello,
o almeno a me,
è parso quello.
Poichè come uccello,
oltre al gioioso colore,
e l’esser suo
vanitoso e borioso
amava il canto,
melodioso e bello,
e giocare biricchino,
con le passere,
a lui vicino.
E anche se non grosso,
come uccello,
e piccolino,
quanto un canarino,
il pischello,
solea saltellare,
da gran lavoratore,
laborioso e scrupoloso,
di fiore in fiore.
Lui del bosco,
non è il sovrano,
ma non è strano,
che sia molto,
ricercato e apprezzato,
al punto tale,
da finire, quasi sempre,
nella dorata gabbia,
dell'amore.
Aurelio A.
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02/05/2005 14:39 | |
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06/05/2005 16:41 | |
Da bambino
Presto o tardi
un giorno
nel guardarci attorno
ci può capitare
di sentir parlare
qualche saccentone
mentre da lezione
su come fare
per potere
facilmente conquistare
l’altro sesso.
E di capire
che il punto
della questione
non è tanto
sul come
ma sul quanto,
e mi ricordo
che preoccupato
sono corso in gabinetto
e spaventato
ho abbassato
il pantalone
e l’ho guardato.
E cercavo di capire
come farlo funzionare.
a guardarlo onestamente
non lo trovavo
interessante
la mano l’occhio
il naso l’orecchio
li potevo
capire e sentire
ma quel coso
li appeso
“Il sesso?”
Pensai che quel bambino
fosse un fesso
o un cretino
e sorvolai sull’incidente
che non ritenni
interessante.
Non pensavo
che quel coso
li appeso
un giorno
non a caso
avrebbe significato
da grande
ciò che nel creato
c’è di più stupido
e di più grande.
E che se fosse stato
male usato
senza un pizzico di sale
non avrebbe altro dato
che un piacere temporale.
La morale
e che il grande
nella fretta
non sa usare la ragione
e ne fa una questione
di misura.
E confronta
nell’amore
tutto quanto
non col cuore.
Il buffo è
che se potesse a noi parlare
ci direbbe certamente
che non è lui l’ignorante
ma la gente
che non sa
che usarlo male.
Albanese Aurelio
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