Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.
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IL VIOLINO MAGICO - una favola per sognare

Ultimo Aggiornamento: 30/05/2004 07:51
22/05/2004 02:33
 
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Il violino magico




Guendalina possedeva un violino, tutto in legno di abete, con delle piccole intarsiature sui bordi, intagliate dal bisnonno Gualdino, un tempo il più abile liutaio del regno di Mezzo.

Era uno strumento minuscolo ed aveva delle corde trasparenti, ben tese tra il ponte color mogano e la paletta chiocciola. Quel violino aveva girato mezzo mondo ed era stato suonato da migliaia di persone, vecchi e bambini.
Ora era nelle mani di Guendalina e la piccola, sistematolo a puntino tra la spalla sinistra ed il mento, si accingeva a trarne le prime note.
Guendalina non aveva mai studiato violino ma, con grande stupore, suo e del suo povero papà, sin dalle prime arcate iniziò a tessere una melodia celestiale; un dolce suono mai udito fino a quel momento, più simile alla voce di un angelo che al vibrare di corde umane.
La gente per strada si fermò, si dimenticò delle proprie faccende: tutti si avvicinarono alla finestrella della cameretta di Guendalina. Il tetto della piccola casetta divenne punto di ritrovo di tutti gli uccelli del Paese. In poco tempo, la piazzetta del villaggio si riempì di genti e di animali accorsi da ogni parte del piccolo regno di Mezzo.

Guendalina improvvisamente si ricordò di dover preparare il magro desinare per il povero papà che se ne stava seduto sulla sua sedia a dondolo con una pipa fumante ben salda in bocca. Appena smise di suonare, il breve silenzio venne immediatamente rotto da migliaia di applausi e di urla entusiastiche, miagolii, nitriti, cinguettii, squittii.
Guendalina non credette alle sue orecchie; appena aprì la porta di casa, un oceano di uomini ed animali le si avvicinarono, facendole complimenti e riempiendola di doni.
I più entusiasti furono gli orsi e i castori che la invitarono nel bosco per un altro concerto. Gli abitanti del villaggio decisero così di organizzare una lunga festa che durasse tutta la notte. Tutti mangiarono e bevvero a sazietà, ballarono e cantarono fino all'alba.
Quella sera fu presente anche un losco figuro di nome Bacucco, messo di Barbalo, sovrano del regno di Grunt e storico nemico di Baldo re di Mezzo. Dopo aver festeggiato unendosi alla folla, si ritrasse in disparte segnandosi misteriosi appunti su una pergamena. Fatto ciò, si guardò intorno sospettoso e prese la strada che si diramava nel bosco.

Giunse all'oscuro castello di Barbalo, eretto su un tetro dirupo e dotato di guglie appuntite come giavellotti.
- Dimmi, fedele Bacucco, quale motivo ti ha spinto a chiedermi udienza.-
- Sire, vengo mio malgrado a disturbarvi per via di una fanciulla, tanto graziosa quanto virtuosa nell'arte del musicare.-
Così Bacucco si dilungò a parlare di quella bambina nel regno di Mezzo che col suo violino aveva incantato migliaia di orecchie. Il re Barbalo si fece sempre più incuriosito e ben presto la sua brama di sapere venne rimpiazzata dal desiderio di possedere quel violino.
- Torna nel regno di Mezzo: cattura quella bambina e portala da me!-
Detto questo, Barbalo si ritirò nelle sue stanze e Bacucco, senza indugio alcuno, si rimise in viaggio.
Sul far della sera, la dolce Guendalina allentò i crini dell'archetto e ripose il violino nella custodia in noce. Anche quella era stata una giornata di gaudio e musica.
Toc toc. Qualcuno bussò alla porta di Guendalina.
La bambina, convinta che fosse l'ennesimo ammiratore venuto a chiedere un autografo ed una promessa di concerto, andò ad aprire. Guendalina si ritrovò innanzi un'ombra incappucciata, coperta da un lungo saio intriso della foschia che si spande nel bosco all'ora del crepuscolo.
- Buonasera, virtuosa fanciulla!-
Disse quella figura misteriosa.
Guendalina fece qualche passo indietro, spaventata da quell'alea di oscurità che circondava il forestiero. Costui si fece avanti lentamente; avanzando, il suo volto veniva gradualmente illuminato dalla fievole luce del candelabro: aveva una bocca larga ed inarcata verso il basso, un nasone paonazzo con una gobba che scivolava in una gigantesca patata, un paio di gote asciutte dalle quali si intravedeva una dentatura imperfetta.
- Mi chiamo Bacucco e vi porto un'ambasciata del re Baldo, sovrano di Mezzo. Sua maestà desidera che veniate a palazzo per conoscervi di persona. Come ben saprete, la vostra fama è giunta fino alle sue reali orecchie. -
- Sono lieta e più che onorata nell'accogliere l'invito che mi portate. -
Disse Guendalina, il volto illuminato da un'espressione di felicità e sorpresa. La fanciulla corse a baciare il padre, prese la custodia col violino e si mise uno scialle sulle spalle. Appena fuori casa, li aspettava una tetra carrozza trainata da quattro cavalli neri con occhi rossi che risplendevano come fiamme nel buio ormai definitivamente calato.

Nonostante la gioia per la notizia, Guendalina continuava a sentire un forte senso di disagio. I due salirono sulla carozza e, appena chiuso il portellino, questa sparì tra le chiome del bosco con la velocità di un fulmine.
- Non vi preoccupate, signorina. Presto giungeremo a destinazione. Piuttosto pensate a far bella figura davanti al re, ve ne conviene!-
Disse Bacucco con tono velatamente minaccioso. A quel punto, i cavalli nitrirono violentemente e la carrozza si fermò. Guendalina scese e si ritrovò in un posto mai visto prima, tanto sconosciuto quanto spaventoso.
- Ma dove siamo?-
Chiese la fanciulla sempre più ansiosa.
- Prendetela e portatela nel castello.-
Esclamò Bacucco. Dalle fronde uscirono due giganteschi soldati coperti con mantelli neri: presero Guendalina e la portarono dentro l'oscuro maniero, in una sala grande e quasi completamente buia.
- Benvenuta, graziosa bambina.-
Disse una voce profonda proveniente dalla parte più oscura del salone. Guendalina era talmente spaventata da non riuscir a dire nemmeno una parola.
- Avvicinati.-
Incalzò la voce. La bambina mosse lentamente dei piccoli passi in quella direzione. Vicino alla parete, sulla quale si intravedevano lussuosi arazzi e lunghe spade appese, vi era uno scranno alto circa tre volte la fanciulla. Vi stava seduto un uomo col volto coperto dall'ombra della sua corona.
- Eccomi signore. Posso sapere che cosa desiderate.-
- Niente di più semplice, piccola Guendalina.-
L'uomo si alzò in piedi e si avvicinò alla fanciulla; dopo pochi passi il suo volto venne completamente illuminato dalla luce di una torcia posta sulla parete alla sinistra di Guendalina. Non si trattava di un viso umano ma del muso di un lupo, con dei denti aguzzi che sporgevano dalla bocca gigantesca; gli occhi erano rossi come quelli dei cavalli che avevano trainato la carrozza e da sotto la corona si intravedevano due lunghe e pelose orecchie canine.
- Voglio il tuo violino e voglio che tu mi insegni a suonarlo!- Guendalina si mise ad urlare e a piangere: aveva riconosciuto in quell'immagine il re di Grunt, Barbalo.
Tutti nel suo villaggio pensavano che si trattasse solamente di una leggenda; ma Barbalo esisteva davvero.
- Ora suona per me o morirai!-
Ancora piangente, Guendalina estrasse il violino magico dalla custodia e, sistemato l'archetto, iniziò a suonare. Barbalo ascoltava con gli occhi spalancati, pieni di stupore; e prima che le sue fauci tradissero un sorriso, intimò a Guendalina si smettere.
- Portatela nella sua cella!-
Il giorno era sorto nel regno di Grunt ma il cielo era perennemente coperto da grige nubi cariche di tempesta. Guendalina non aveva dormito neanche un minuto: era troppo impaurita per poter pensare ad altro. Prese allora il violino, nella speranza che qualcuno la sentisse, e suonò con più vigore del solito, affinché la sua musica fosse udibile anche in lontananza.

Nel regno di Mezzo, in un bosco vicino al confine, uno scoiattolo stava raccogliendo le provviste in vista dell'inverno ormai prossimo. Appena udito il suono del violino, disse:
- Questa è Guendalina!-
Lasciò cadere tutto ciò che aveva raccolto e si arrampicò come una saetta fino alla cima dell'albero più alto. Il dolce suono proveniva dalle terre aldilà del bosco, nel territorio di Grunt, e più precisamente dall'oscuro castello che si ergeva a grande distanza, coperto in buona parte dalle nuvole. Lo scoiattolo non indugiò un minuto in più e si precipitò al villaggio per avvisare il vecchio padre. In men che non si dica, tutti gli abitanti del regno di Mezzo si organizzarono in un esercito e marciarono verso le terre di Barbalo, guidati dal re Baldo.
Guendalina suonava da molte ore; nessuno aveva avuto il coraggio né la voglia di fermarla. Tutti erano rimasti incantati; persino Barbalo non diede l'ordine di toglierle il violino, anzi: dormiva beatamente sul suo trono, cullato da quella dolce musica.
Intanto, l'esercito di Baldo, giudato dalla melodia, giunse ai piedi dell'oscuro castello di Grunt e iniziò a dare assalto alle porte ed alle mura. Barbalo, destato dal tintinnio dei ferri e dalle grida, diede ordine di fronteggiare il nemico.i due eserciti ingaggiarono una dura battaglia dentro le mura del castello.
Alla pugna partecipavano anche gli animali amici di Guendalina: gli orsi sfondavano gli sbarramenti, i cavalli e i cani mettevano fuori uso le catapulte, gatti e scoiattoli tenevano occupati le guardie nemiche con graffi e morsi. Guendalina, sentito il clamore dei suoi soccorritori, si rincuorò e decise di continuare a suonare per dar loro maggior vigore e tenacia. Improvvisamente, Barbalo sfondò la porta della cella con un calcio e prese la bambina sotto braccio, dirigendosi verso un passaggio segreto che dal castello portava ad una buia foresta a valle. Ma, prima di imboccare lo stretto cunicolo, venne fermato da Baldo.
- Dovrai prima affrontarmi, Barbalo!-
- Con molto piacere!-
Disse il re di Grunt, sfoderando la sua spada e lasciando andare Guendalina.
I due iniziarono a combattere con molta forza ed ogni volta che le loro spade si incrociavano, davano vita a scintille accecanti. Barbalo, alla abilità di spadaccino, univa la forza di un lupo selvatico e ciò gli consentiva di mettere sempre più in difficoltà Baldo. Guendalina, vedendo che il suo re stava avendo la peggio, tornò indietro, raccolse il violino e iniziò a suonare:quella musica diede nuovo vigore a Baldo che, in poco tempo, incalzò il suo avversario e lo disarmò, costringendolo alla resa.
Così Guendalina fu liberata e potè tornare a casa da suo padre. Giunta al suo villaggio, venne accolta come una principessa e grandi furono i festeggiamenti in suo onore, festeggiamenti ai quali presenziò anche il re Baldo, che la nominò contessina per avergli salvato la vita.


http://www.favole.org/operax_violinomagico.asp
F I O R E

Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo

[Modificato da fiordineve 28/05/2004 4.59]

23/05/2004 03:36
 
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Sono sempre belle le favole...
The power of music


[SM=x142849] 'scolta un po' Fio'
t'arrabbi se la prossima volta ti

SUPPLICO[SM=x142858]
di mettere almeno un po' di capoversi in più?????????

Così invece di mezz'ora incollata a 'sto schermo[SM=x142904]
con 'sta luce abbagliante[SM=x142837]
a penetrarmi gli occhibelli[SM=x142821]
ci sto un po' MENO???



Ettepossino!!![SM=x142822]

[SM=x142909] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]





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Email Scheda Utente
26/05/2004 01:09
 
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bellissima idea fiorellino


sei andata a cercare una vera chicca [SM=x142892]

piaciuta molto [SM=x142822]

adesso posso andare a dormire [SM=x142866]

[SM=x142857]

Lucia [SM=x142909]


27/05/2004 22:17
 
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EBBRAVA
....MITICA...FIORE.

CIAO,ALE.








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Email Scheda Utente
Post: 10
Post: 10
Registrato il: 15/05/2004
Sesso: Maschile
30/05/2004 07:51
 
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Che carine le favole, grazie fiore :)


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