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Moggiopoli

Ultimo Aggiornamento: 17/07/2006 10:08
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16/06/2006 15:25

Vi domandarete cosa c'entra.
Ebbene, affascinato come già detto del caso JFK, ho sempre pensato che sarebbe stato difficile giungere a verità concrete in certe situazioni.
Il calcio ci giunge come esempio.
Per anni la gente non credeva alle fatalità che portavano la Juventus a vincere partite che doveva perdere o pareggiare.
Per anni la gente sospettava ci fosse qualcosa di losco con gli arbitri e i designatori Pairetto e Bergamo.
Per anni Galliani era stato mal visto come presidente di Lega e presidente di una squadra.
Sospetti che le intercettazioni telefoniche oggi portano alla luce.
Eppure esimi giornalisti hanno attaccato questa ipotesi di maxi complottismo. Hanno sempre sostenuto che fosse tutto regolare, al massimo si poteva pensare ad una minima "sudditanza psicologica".
Anche i famosi misteri d'Italia, tra i quali Ustica, sembravano favorire certe soluzioni che qualcuno reputava poco convincenti. Eppure poi ci si trovava sempre qualcosa che non andava, come i due piloti delle frecce tricolori morti anni dopo durante una esibizione.
Di complottismo alcuni sono malati.
Di intelligenza cerchiamo di esserne malati tutti e di giudicare tutti usandola.
I complotti possono esistere?
Certo che possono esistere.
Una rete di persone che cerca di coprirli può esistere?
Certo che può esistere.
Nella finanza (Ricucci) nella politica (Nixon) nel calcio (Moggi).


Post: 672
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16/06/2006 16:49

Bè, il suo discorso è condivisibile nei limiti della sua genericità. Il fatto che esistano i complotti come parte della storia è un conto (ed è una veirtà incontestabile), il fatto che nel caso specifico vi sia stato complotto non può che discendere da elementi di fatto che lo provino, che qui non solo non ci sono, ma quelli a disposizione sono sufficienti per provare il contrario.

Le analogie non aumentano le possibilità: inoltre la invito (e invito tutti) a ripensare alla divisione grande stampa falsa contro piccola stampa onesta. Nel caso Kennedy come in pochi altri si è assistito allo sciacallaggio di decine di grandi editori, grandi giornalisti e grandi mezzi di comunicazione che, dopo qualche anno di incertezza e timidezza, si sono tuffati nelle più bizzarre teorie di complotto per vendere libri, riviste, quotidiani, videocassette, convegni, programmi televisivi.

La grande stampa non è affatto pro-governativa nel caso Kennedy, chi lo afferma è in malafede o non ha mai letto libri e giornali che trattavano il caso.

Saluti
FF
Federico Ferrero
Post: 999
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16/06/2006 17:09

Caro Brabius,il paragone col caso Moggi è quanto mai azzeccato,e dimostra che prima o poi i complotti vengono sempre a galla,specie quando sono grossi.Nel caso di JFK in più di quarant'anni non solo non è saltato fuori nulla,ma persino vecchi teoremi di chi vedeva la "cospirazione" sono stati demoliti da nuovi studi e ricerche.Insomma,il tempo in questi casi è sempre galantuomo.Moggi insegna.
carmelo pugliatti
Post: 524
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16/06/2006 18:24

Bah, io della stampa d'assalto diffido grandemente, soprattutto se sportiva. Sappiamo che per giustificare l'uso molto delicato dal punti di vista giudiziario delle intercettazioni si è dovuto giocoforza ipotizzare reati molto gravi, come associazione per delinquere con frasi ad effetto come "cupola" e varie. E i giornali ci hanno marciato da par loro. Si è creato quel cortociurcuito stampa-magistratura già visto in tangentopoli, con arresti a catena eccetera. Io aspetterei il corso della giustizia prima di parlare di complotti. Se invece si vede una certa analogia con Garrison e stampa, allora sono d'accordo.
Stefano
Post: 4
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17/06/2006 01:54

Re:

Caro Brabius,il paragone col caso Moggi è quanto mai azzeccato,e dimostra che prima o poi i complotti vengono sempre a galla,specie quando sono grossi.



Personalmente non ne sono convinto. Ci sono moltissimi casi insoluti del secolo scorso. E tanti altri nel passato.
Ricordiamo che è stato il primo secolo filmato e registrato, dunque possiamo avere tanto materiale su cui fare ipotesi e congetture. Io penso che il delitto perfetto può esistere.




Nel caso di JFK in più di quarant'anni non solo non è saltato fuori nulla,ma persino vecchi teoremi di chi vedeva la "cospirazione" sono stati demoliti da nuovi studi e ricerche.Insomma,il tempo in questi casi è sempre galantuomo.Moggi insegna.




Assolutamente in disaccordo. La tecnologia di oggi può essere un aiuto, ma dipende a quale scopo. Io credo che esistano moltissime persone facilmente impressionabili che si montano la testa e la infarciscono di cospirazioni finte e ridicole, ma ci sono molte persone intelligenti che si fanno domande che spesso non hanno risposta.

[Modificato da Stefano F. 17/06/2006 8.45]

Post: 528
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17/06/2006 08:49

Nota per brabius
Sotto in calce del tuo messaggio vedi la nota "modificato da Stefano F. ": ho eliminato il messaggio doppio e formattato il tuo messaggio per migliorarne la lettura.
Stefano
Post: 15
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17/06/2006 12:33

Delle considerazioni fatte condivido pienamente quella di Stefano F. Il caso in questione mi pare che centri poco o nulla con quello di jfk. Il calcio è un fenomeno troppo nazional-popolare e la stampa sportiva fa del gossip un cavallo di battaglia. Mia pare che il giudizio sia influenzato dalla fede calcistica di ognuno. Poi non dimentichiamoci che è ancora da definire la sentenza e le indagini si devono concludere. Siamo ancora nella fase del tiro al piccione per una situazione che faceva comodo a tutti non solo a Moggi o altri; non mi pare ci sia un complotto scoperto ai danni di qualcuno. E' vero che se c'è del marcio si scopre ma questo è un caso dove le fazioni si dividono troppo, il calcio in italia è troppo un fenomeno da bar, qui rischiamo di non essere obiettivi e quindi paragoni con il caso del presunto complotto su jfk non credo sia opportuno farne.
Moris
Post: 1.001
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18/06/2006 17:15

Re: Re:

Scritto da: brabius 17/06/2006 1.54

Caro Brabius,il paragone col caso Moggi è quanto mai azzeccato,e dimostra che prima o poi i complotti vengono sempre a galla,specie quando sono grossi.



Personalmente non ne sono convinto. Ci sono moltissimi casi insoluti del secolo scorso. E tanti altri nel passato.
Ricordiamo che è stato il primo secolo filmato e registrato, dunque possiamo avere tanto materiale su cui fare ipotesi e congetture. Io penso che il delitto perfetto può esistere.




[Modificato da Stefano F. 17/06/2006 8.45]


Vero,ma nel nostro caso il personaggio è troppo importante e la visibilità del delitto troppo grande perche alla fine,dopo più di quarant'anni, non sia saltato fuori nulla. il "delitto perfetto" ha bisogno di riflettori spenti di poco clamore , e di pochissimi o nessun complice.Tutto il contrario di un eventuale complotto per uccidere JFK.

[Modificato da carmelo pugliatti 18/06/2006 17.16]

carmelo pugliatti
Post: 232
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19/06/2006 13:42

Nel caso di JFK l'ipotesi del complotto era stata alimentata anche da programmi televisivi che sembravano fatti apposta per inculcare nella mente dei telespettatori certe convinzioni che poi, alla realtà dei fatti, erano semplici congetture. Io, fino ad un pò di tempo fa, non trovavo convincenti nemmeno i programmi dedicati all'inchiesta della Commissione Warren ma siccome una verità deve esserci da qualche parte, ecco che l'ipotesi del complotto appare la meno probabile, e quella di Oswald unico assassino è l'unica suffragata da prove abb.za convincenti (anche se la certezza al 100% probabilmente negli omicidi politici non si può mai avere..). Quanto a Moggiopoli non mi pronuncio, poichè x noi juventini, per il momento, è meglio non parlare....
Post: 235
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21/06/2006 13:40

In ogni caso, anche chi volesse credere per forza all'ipotesi complotto, deve partire da un presupposto fondamentale: Oswald c'entra comunque, non è possibile che si sia verificato il tutto senza di lui, xchè riuscire a scollegarlo dai fatti di Dallas come alcuni irriducibili hanno cercato di fare è arrampicarsi sugli specchi. Io credevo che il complotto in qualche modo ci fosse stato, ma che Oswald ne facesse comunque parte, ed era stato l'unico a farsi beccare dalla polizia, mentre gli altri erano fuggiti. Pensavo che quella vicenda della station wagon che parte in gran fretta dalle vicinanze del deposito libri, fosse illuminante a tal proposito: poteva anche contenere altri assassini....in ogni caso ormai non vi sono prove in tal senso, così come non ve ne sono riguardo a quella che era un'altra mia "fissazione", cioè che i coniugi Paine, quelli che ospitavano Oswald, sapessero qualche cosa dell'attentato e che la loro cartella dei redditi fosse "top secret", quando forse non lo è nemmeno quella del presidente Usa, fosse una cosa quantomeno strana..basta che in futuro non ci siano altre trasmissioni televisive che cercano di inculcarci in testa altre cose.....
Post: 1.101
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22/06/2006 00:44

Purtroppo ce ne saranno tante, caro !presidente!. Tante. DV
Diego Verdegiglio
Post: 236
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22/06/2006 18:31

Vorrà dire che ci divertiremo a guardarla. I fatti di Dallas, in sè per sè, essendo stati "clamorosi", anche xchè non tutti i gg succede un omicidio di un Presidente Usa, hanno dato alito alle ipotesi più varie x cercare ossessivamente la verità. Quando però
la verità è stata raggiunta occorre accettarla.
Post: 12
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23/06/2006 13:31

Innanzi tuto un caro saluto a tutti. Anche se ormai non posto praticamente più, sono comunque presente e non dimentico i vecchi amici e gli scambi di opinioni avuti per tanti anni insieme. Mi presento per chi non mi riconoscesse con il nuovo nickname , sono Roberto M. Meola.

Fatti i saluti sono a contestare quanto non afferma,ma lascia intuire "presidente" creando un parallelo Moggi-Kennedy=i complotti esistono.

Come da più parti già risposto nesuno contesta l'esistenza nel mondo dei complotti,ma ciò non significa che se esiste il complòotto "Moggi" allora esiste il complotto Kennedy. E' un pò pretestuoso, non credete? Sarebbe come dire che poichè Osama era un uomo ed era un terrorista tutti gli uomini sono terroristi. Sbagliato e semplicistico. E' vero che esiste il principio della transattività,a ma questo è applicabile solo all'aritmetica non al "tutto".

E per rispondere, da ex complottista, ai tanti convinti complottisti mi basta ricopiare alcune righe dalla pagina 408 de "Nel mondo dell'incredibile" - Selezione dal Reader's Digest del 1980.

"La morte dei Presidenti - Strane coincidenze nel destino di Lincoln e Kennedy.
L'assassinio del presidente Abraham Lincoln e quello di John Fitzgerald Kennedy sono colegati da una straordinaria serie di coincidenze in cui ricorrono con sorprendete regolarità nomi e date, quasi a confermare che la sorte dei due uomini politici è strettamente legata ad un vincolo arcano stabilito dal destino.
Lincoln fu eletto membro del Congresso per la prima volta nel 1846. Kennedy venne eletto alla stessa carica esattamente cento anni dopo. Lincoln fu designato quale 16° presidente degli stati uniti il 6 novembre 1860; l'elezioni di Kennedy a 35° presidente degli stati uniti ebbe luogo l'8 november 1960.
Dopo la loro morte a ciascuno dei due è succeduto un sudista di nome Johnson;Andrew Johnson successore di Lincoln, era nato nl 1808;Lyndon Johnson nel 1908.
John Wilkes Booth, l'uomo che uccise Lincoln, era nato nel 1838;Lee harvey Oswald,l'assassino di Kennedy, era nato 101 anni più tardi.Entrambi erano sudisti;entrambi furono uccisi prima di giungere davanti ad un tribunale.
Booth commise il suo delitto in un teatro e poi si nascose in un fienile. Oswald sparò contro Kennedy dala finestra di un magazzino e poi corse in un teatro (io ricordo che era un cinema).
Il giorno in cui fu assassinato, Lincoln disse a una guardia del corpo, Wiliam H. Crook "Credo che ci siano uomini che vogliono uccidermi...e non dubito che lo faranno. Se deve essere così, è impossibile impedirlo."
E Kennedy, senza alcun sospetto, disse ala moglie Jackie ed al suo consigliere personale, Ken O'Donnel "Se qualcuno vuol sparare su di me col fucile da una finestra, nessuno può fermarlo; e così, perchè preoccuparcene?" Disse questa frase il 22 novembre 1963. E fu ucciso poche ore dopo.
Lincoln e Kennedy avevano entrambi condotto delle storiche campagne per i diritti civili. Tutti e due furono colpiti nella parte posteriore del capo. Le loro mogli erano accanto a loro.
Lincoln fu abbattutto al Teatro Ford;Kennedy fu colpito su un'automibile fabbricata dalla Ford Company: una "Lincoln".
Un'ultima coincidenza:Kennedy aveva una segreteria di nome Evelyn Lincoln, che gli aveva sconsigliato vivamente di andare a Dallas".

Adesso, presidente, o tutti i membri del complotto erano degli storici appassionati di Lincoln o desideravano che fosse chiaro il riferimento a Lincoln,ma come potevano indurre la segreteria di kenendy a sconsigliaro e, soprattutto, come potevano indurre la futura vittima a prevedere con tanta esatezza la dinamica dela propria morte? Forse perchè in realtà si tratta di coincidenze?

Resto in attesa della risposta

R.M.Meola
Post: 237
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23/06/2006 15:40

Non so se ha letto il libro del Sig. Verdegiglio, ma li c'è proprio il capitolo dedicato al caso che, a mio avviso è illuminante in tal senso. E' chiaro che ci sono coincidenze...e poi, io credo che i Presidenti Usa sappiamo di rischiare comunque la morte xchè ricoprono un ruolo comunque delicato che impone anche di fare viaggi presso le città della loro nazione di appartenenza, avendo contatto con la folla dove qualche squilibrato può sempre saltar fuori...Altri omicidi politici (alcuni di questi fatti da Cia, Kgb ecc.) sono stati invece chiaramente pianificati.
Post: 246
Registrato il: 27/05/2005
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14/07/2006 18:52

Per concludere il mio pensiero, vorrei dire che, comunque, nei servizi d'informazione americani progetti x indirizzare la politica estera in modo favorevole agli Usa ci sono sempre stati. Pensiamo a tutti i progetti di assassinio di Castro: recentemente, ho saputo di una proposta piuttosto "sballata" che il Gen. Lemmitzer, che coordinava i Capi di Stato Maggiore, aveva fatto a suo tempo a Kennedy, cioè quella di abbattere un aereo e dire che erano stati i cubani, per poi convincere l'opinione pubblica della necessità di invadere Cuba. Tutto ciò è agli atti. Inoltre, si potrebbe parlare del falso incidente del Golfo del Tonquino che diede poi inizio alla guerra in Vietnam, o anche delle perplessità che qualcuno ha sul fatto che forse non era caduto nessun aereo sul pentagono l'11 settembre.... Non mi sono interessato troppo di queste ultime vicende che ho citato, ma devo convenire che non tutte le volte i cosidetti "complottisti" hanno le traveggole. Su JFK abbiamo, ormai la verità: Oswald ha agito da solo, (e le rivelazioni future faranno solo emergere qualche collegamento più stretto tra lui e le agenzie governative americane), mentre in altre operazioni non giurerei della presenza del "caso", anche se non so quanto potrei portare come prova che esse siano state pianificate. [SM=g27829]
Post: 530
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14/07/2006 21:20

caro presidente, non entro nel merito delle tue considerazioni, ma anch'io ho avuto la sventura di assistere alla trasmissione a cui fai riferimento ( su rai3, condotta da Corrado Augias, presenti in studio due gionalisti tra cui Panella). Allora, resto esterefatto ogni volta nel constatare l'ignoranza o pressapochismo del cosidetto giornalismo di indagine! Succede spesso anche con il caso Kennedy. A casa ho anche dei libri di Augias, da aprezzare quando parla di cultura, ma talvolta mi lascia basito. Come ieri sera..ma santo cielo, avete paura di sentire un tecnico sulla modalità di impatto ( si parlava dell'aereo sul Pentagono) ??! Perché non andare a vedere un analogo incidente che ha avuto le stesse conseguenze invece di cercare il complotto a tutti i costi, che poi va a finire sempre lì.."e poi hanno ucciso anche JFK". Ma questi giornalisti conoscono le differenti tipologie costruttive? Ma quante ne hanno dette! Un pressapochismo delle leggi fisiche inaudito.. Paragonare le torri al pentagono è come paragonare un grissino a una pagnotta! E poi ci ricamamo pure sopra! Siamo alla stregua del Carcano paragonato al moschetto se non all'archibugio. Ma dai!E poi la chiamano informazione. Scusare lo sfogo.

[Modificato da Stefano F. 14/07/2006 21.24]

Stefano
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15/07/2006 20:14

Nel caso del Pentagono bisogna vedere se i dubbi sono ragionevoli o se sono stati alimantati "ad arte", per cercare di convincere gli altri di una verità artificiosa. La mia era solo una consoderazione sul fatto che, come è anche stato affermato da varie parti, che negare il complotto per JFK, non vuol dire negare complotti in altre situazioni.....basta dare un'occhiata a qualche mistero italiano o ad altre operazioni dei servizi segreti in ogni parte del mondo.
Post: 531
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16/07/2006 19:53

Non si puo' che essere d'accordo. E' la storia stessa che insegna che i piccoli e medi complotti, le coperture, gli inganni sono all'ordine del giorno in tutto l'arco della vicende umana. E' il grande complotto, il complottone sovranazionale con i grandi vecchi che stride con la complessità delle vicende umane.
Ricordare il complotto che portò all'assassinio del divo Giulio? Tutto era andato liscio, e i congiurati si preparavano alla seconda fase: la conquista del potere. Ma chi tra loro avrebbe immaginato che quel vizioso di Marcantonio...
Eppure, e i sociologi ne hanno fatto materia di studio, del complotto siamo attirati, lo sentiamo come probabile e allo stesso tempo inafferabile e incombente. E' nel nostro istinto di sopravvivenza, nel nostro cervello primordiale, stimolato dalla paura e dall'angoscia, tessere grandi teleri di un complotto immaginario e cercare subito conferma in elementi da noi vagliati con cura; l'esatto contrario del metodo scientifico.
Stefano
Post: 248
Registrato il: 27/05/2005
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17/07/2006 10:08

In effetti nel caso JFK così era successo, cioè volontà di credere al complotto, magari inconscia. Certo che le trasmissioni televisive sugli eventi di Dallas, nella maggior parte dei casi ci avevano mandato fuori strada.....
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