Stampa | Notifica email    
Autore

Continuò a piovere.

Ultimo Aggiornamento: 12/07/2005 00:21
Post: 604
Registrato il: 17/12/2002
Veterano
OFFLINE
05/07/2005 20:28

Dallas 22 Novembre 1963.Pioggia battente per tutta la mattina. .imageshack.us]
carmelo pugliatti
Post: 439
Registrato il: 21/11/2002
Veterano
OFFLINE
05/07/2005 20:49

Un po' impietosa come ricostruzione.Forse hanno tenuto conto del decorso dei vari acciacchi del presidente...
Stefano
Post: 884
Registrato il: 18/11/2002
Veterano
OFFLINE
05/07/2005 23:57

Sì, è vero. Forse la pioggia battente per tutta la mattinata avrebbe davvero salvato la vita al Presidente. Chissà come sarebbe cambiata la Storia: a volte basta un temporale....
Diego Verdegiglio
Post: 340
Registrato il: 10/12/2004
Frequentatore
OFFLINE
06/07/2005 04:37

Lo ammazzavano una settimana dopo, da qualche altra parte.

Massimo Mazzucco
Post: 463
Registrato il: 17/11/2002
Veterano
OFFLINE
06/07/2005 06:52

Sono d'accordo, non poteva uscire vivo da quel 1963. Dovevano mettere al suo posto quella specie di Pinochet che rispondeva al nome di Lyndon Johnson, più a destra di Goering, Goebbels e Kesselring, e distruggere Cuba, URSS e Vietnam. [SM=g27825]


Di ritorno dal viaggio, ri-ri-ri-ri-ri-confermo la mia risposta per Massimo. "Asfalto", è la mia risposta per lui. Avendogli indicato un modo sicuro in cui le cose possono essere andate, ora la tesi è completa (gli ricordo che una tesi è completa quando, e solo quando, gli si indica almeno un modo in cui le cose possono essere andate).
Ora che la tesi è completa, avendogli indicato un modo in cui possono essere andate le cose (perché sì, bisogna indicare un modo in cui le cose sono andate perché una tesi sia completa) sono sicuro che vorrà rispondere alle mie domande e rilievi, "volentierissimo".

Saluti a tutti
FF

Federico Ferrero
Post: 341
Registrato il: 10/12/2004
Frequentatore
OFFLINE
06/07/2005 11:25

Ah, ma ci sei! Io ero convinto che tu fossi andato in vacanza. Mi riorganizzo al più presto e mi rifaccio vivo. (Ho ripreso il discorso nella cartella originale)

Nel frattempo posto qui, fra gli "apolidi", un articolo che ho appena pubblicato sul mio sito. Non riguarda nulla di specifico nel caso Kennedy, ma mi sembra comunque attinente, almeno dal mio punto di vista.

Ciao

Massimo


LA FORZA DELLA BUGIA

Parlavo con un amico che non sentivo più da tanti anni. Personaggio conosciuto, uomo di mondo, parla sette lingue, è a casa sua fra i VIP di Montecarlo come fra i barboni della Bowery, ha preso più aerei nella vita di quanti ne abbiano mai presi la mia famiglia e la tua messe insieme, non c'è luogo al mondo che non conosca, e raramente ci si imbatte in un argomento sul quale non abbia qualcosa di interessante da dire.

Eppure.

Eppure di fronte all'ipotesi dell'autoattentato a Torri e Pentagono è cascato letteralmente dalle nuvole. Sì, certo, "qualcosa aveva sentito", ...

... ma non vi aveva fatto il minimo caso. Ed è stata appena sufficiente - lo confesso - la lunga conoscenza reciproca, perchè non chiudesse definitivamente la porta in faccia a questa nuova, inattesa possibilità.

"Ma dààài, perfavore!" è stata la prima reazione, che ben conoscono tutti coloro che provano ogni tanto a suggerire ad altri una verità diversa sui fatti di quei giorni. "Gli americani non possono essersi fatti una cosa del genere, ma stiamo scherzando!"

Purtroppo no, dicevo io timidamente, ben conscio di cosa significhi dover pensare a rifare di colpo l'intero arredamento del proprio cervello. Ho provato a suggerire un "se l'hanno fatto a Pearl Harbour, dopotutto…" ma non credo di aver ottenuto più di tanto.

D'altronde, ammettere questa nuova verità sull'11 Settembre significa doverne abbattere altre fra le più solide, importanti e sedimentate nel tempo, che consideravamo inamovibili fino a poco tempo fa. Ecco infatti la prima, che si ribella con forza alla prospettiva del trasloco: "Ma scusa, adesso non vorrai mica dirmi che tutta la stampa americana è comperata, per caso?"

Come fare, a "non" dirglielo? Non è stato facile, ma ho cercato almeno di non dirlo apertamente, pur ovviamente senza negarlo. Anche perchè "tutta" la stampa americana è moltissima, siamo d'accordo, ma i gruppi che la controllano alla fine sono tre o quattro. E' proprio nell'illusione della molteplicità che sta il segreto del controllo dell'informazione.

Ed ecco la seconda certezza, messa in crisi direttamente dalla prima: "Ma dài, la democrazia americana è una cosa seria! Non è come qui da noi, paese da operetta dove non va mai dentro nessuno. Lì si che le teste saltano, se appena sgarri un pochino".

Certo che saltano, mi veniva da dire, ma nel senso di Dallas, non di Watergate. Se c'è uno infatti che si è messo a muso duro contro l'establishment - CIA, militari, mafia e Federal Reserve tutti in una volta - è stato proprio John Kennedy, e la fine che ha fatto era qualcosa che ormai anche lui stesso, con atteggiamento fatalistico, considerava inevitabile. Mentre i Watergate in America succedono solo quando tutti i buoi sono ormai scappati dalla stalla, e si cerca almeno di salvare la faccia del "sistema". Ed infatti, si riesce comunque a mettere in extremis un Gerry Ford alla vice-presidenza, che perdoni il presidente uscente per tutte le sue malefatte il giorno stesso in cui ne prende il posto.

La fatica di rifare l'arredamento nel proprio cervello, dicevamo: è questo il vero problema. Sono i concetti di fondo su cui poggiano le nostre certezze - "il sistema funziona", "delle istituzioni mi posso fidare", "non è possibile che l'uomo sia così cattivo" - e che non ci possiamo permettere di spazzare via in un sol colpo, a porre un ostacolo quasi insormontabile alla diffusione di una verità che sarebbe altrimenti alla portata di tutti. Ed è proprio dall' "enormità", per molti inaccettabile, dello scompenso che implicherebbe questa nuova verità, che trae la sua forza l'enormità spudorata della bugia che la copre.

Ma l'amico in questione non è certo un bigotto, trincerato dietro a dogmatismi a senso unico, e ha promesso che al più presto andrà a dare un'occhiata ai fatti più da vicino. Non è però detto che lo faccia, nonostante la sua indubbia buona volontà: ormai il meccanismo del denial, applicato a questo argomento, lo conosciamo troppo bene: basta aver qualcosa di importante da fare - e l'uomo non è certo uno che ami stare con le mani in mano - per poter rimandare l'appuntamento con quella verifica abbastanza a lungo da poter pensare che io mi dovevo essere bevuto il cervello, nei lunghi anni in cui non ci si era sentiti.

Sarebbe certo una "verità" molto più piccola da accomodare, e del tutto indolore.

Massimo Mazzucco

[Modificato da mazzucco3 06/07/2005 11.51]

Post: 605
Registrato il: 17/12/2002
Veterano
OFFLINE
06/07/2005 16:27

"Autoattentato".Caldo,fa troppo caldo.Bisogna bere molta acqua e tenere la testa coperta. P.S. e ti pareva,pure "Pearl Harbour"![SM=g27825]

[Modificato da carmelo pugliatti 06/07/2005 16.44]

carmelo pugliatti
Post: 466
Registrato il: 17/11/2002
Veterano
OFFLINE
06/07/2005 16:42


Se c'è uno infatti che si è messo a muso duro contro l'establishment - CIA, militari, mafia e Federal Reserve tutti in una volta - è stato proprio John Kennedy, e la fine che ha fatto era qualcosa che ormai anche lui stesso, con atteggiamento fatalistico, considerava inevitabile.



Massimo, sarei felice di sapere dove hai studiato la storia americana dal dopoguerra agli anni '80. Che JFK abbia dichiarato guerra a quella strana compagnia di criminali, economisti, generali e funzionari mi giunge totalmente nuovo. Ancor più nuovo che avesse preconizzato la sua morte in virtù di quella sua (?) guerra.

Dylan Dog, Martin Mystére e "La storia illustrata a fumetti", anche quella curata da Enzo Biagi, ti avverto sin d'ora, come fonti (almeno qui) non valgono.

Mi piacerebbe discorrere di Cuba, Russia, Vietnam e soprattutto delle enormi restaurazioni del presidente "votato dagli assassini di Kennedy", Lyndon Johnson.

[Modificato da Federico Ferrero 06/07/2005 16.44]

Federico Ferrero
Post: 606
Registrato il: 17/12/2002
Veterano
OFFLINE
06/07/2005 16:46

Per il Signor Mazzucco la storia è un opinione,questo ormai lo sappiamo bene.
carmelo pugliatti
Post: 343
Registrato il: 10/12/2004
Frequentatore
OFFLINE
06/07/2005 23:00

FEDERICO: Spiegami esattamente come funzionano qui le cose. Tu puoi assimilarmi a Dylan Dog, ma io non posso darti del buffone? Tu puoi paragonare i miei ragionamenti a degli esempi imbecilli che fai (quello del caldo nel deserto, ad esempio), ma io non posso darti del buffone? Tu puoi scrivere che i miei sono argomenti "ad minchiam", ma io non posso darti del buffone?

Sia chiaro, a me non è che faccia una gran differenza (anzi, quando si cerca di deridere l'avversario di solito vuol dire che non si hanno argomenti migliori per confutare le sue tesi), ma era così, tanto per capire.

Grazie

Massimo

[Modificato da mazzucco3 06/07/2005 23.13]

Post: 467
Registrato il: 17/11/2002
Veterano
OFFLINE
07/07/2005 10:01

Non esattamente.
E' che so benissimo che non sta scritto da nessuna parte (perchè non è vero) né che JFK aveva dichiarato guerra a militari, mafia (al massimo il fratello), Cia, Cuba, Urss né che JFK temeva per la sua vita per quei motivi, anzi, come dici tu era quasi rassegnato all'inevitabile per aver fatto ciò che tu dici avesse fatto.
Mi spiace tu non abbia apprezzato il riferimento agli ottimi fumetti citati: sono ben fatti e a volte agganciati a fatti storici, ovviamente stravolti per esigenze "sceniche".
Togli pure il paragrafo sgradito (e anche i tuoi epiteti, già che ci sei) e affrontiamo l'argomento della politica di JFK. Voglio proprio sapere cos'ha fatto perdere la vita a JFK. L'invasione fallita a Cuba? La mancata guerra con la Russia? La vera guerra contro il Vietnam? E cosa avrebbe restaurato Johnson? E dove hai letto che JFK pensava di essere ucciso per le sue scelte?

Saluti
FF
Federico Ferrero
Post: 345
Registrato il: 10/12/2004
Frequentatore
OFFLINE
07/07/2005 11:11

Mi stai facendo un pò troppe domande, Federico. Abbiamo già in sospeso la questione del primo sparo, e le risposte che ti devo sulle prove escluse dalla Warren.

A me piace andare a fondo delle cose, e al punto in cui siamo direi che qualcosa si può anche quagliare. Ma abbiamo fatto una fatica enorme ad arrivarci, se calcoli che per avere la benedetta risposta sul ramo ci abbiamo messo più di un mese. Inoltre, siccome "tu non puoi essere sempre presente sul forum", se permetti devo farmi due calcoli, prima di buttarmi in una discussione di tale portata.

O pensavi per caso di cavartela anche qui con un'altra battutina?

Massimo

[Modificato da mazzucco3 07/07/2005 11.12]

Post: 607
Registrato il: 17/12/2002
Veterano
OFFLINE
07/07/2005 14:02

Re:

Scritto da: mazzucco3 07/07/2005 11.11
Mi stai facendo un pò troppe domande, Federico. ?

[Modificato da mazzucco3 07/07/2005 11.12]


Naturalmente sulla storia si glissa,eccome se si glissa.Mentre scrivo scorrono in televisione le immagini dei tremendi attentati di Londra,e già immagino che i "veri motivi" ed i "veri mandanti" di questi atti bestiali saranno presto trovati e spiegati da qualcuno di nostra conoscenza.Un nuovo "autoattentato",poveri morti!Il grande antifascista,giornalista e scrittore Ernesto Rossi durante la guerra fredda coniò la frase "utili idioti" per definire quelle "anime belle" occidentali che seguendo la colomba della pace di Picasso portavano acqua al mulino Sovietico.Mutatis mutandis oggi le cose non sono affatto cambiate,anche se a volte invece di anime belle abbiamo soltanto cervelli bislacchi.

[Modificato da carmelo pugliatti 07/07/2005 14.54]

carmelo pugliatti
Post: 470
Registrato il: 17/11/2002
Veterano
OFFLINE
07/07/2005 16:04

Massimo,
ti posso fare delle domande senza che tu ti senta in obbligo di rispondere subito.
Tuttavia, essnedo tu già giunto a delle conclusioni, del tipo:

a) L'avrebbero ucciso da un'altra parte

b) JFK aveva dichiarato guerra a tutta la gente che dici

c) JFK sapeva che probabilmente quella guerra gli sarebbe costata la vita

allora mi è venuto spontaneo chiederti come (anzi, dove) tu ti sia costruito quelle certezze, che ai miei occhi sono boutade prive di riscontri e in contrasto con la storia.

I quesiti sono qui. Tienili da parte ed esaminali quando, e se, lo vuoi.

Saluti
Federico Ferrero
Post: 347
Registrato il: 10/12/2004
Frequentatore
OFFLINE
07/07/2005 19:38

Il problema è che esistono anche gli idioti inutili, se è solo pe quello.
Post: 608
Registrato il: 17/12/2002
Veterano
OFFLINE
07/07/2005 20:57

Re:

Scritto da: mazzucco3 07/07/2005 19.38
Il problema è che esistono anche gli idioti inutili, se è solo pe quello.

Mi ha tolto le parole di bocca.
carmelo pugliatti
Post: 63
Registrato il: 15/10/2004
Novizio
OFFLINE
10/07/2005 23:13

Ma chi ha fatto quella ricostruzione di Jfk vecchio al computer, simulandone il suo possibile aspetto fisico da persona anziana?Dio Cristo, è come me lo sono immaginato per anni!!.

Marcello.
Post: 105
Registrato il: 04/09/2003
Frequentatore
OFFLINE
11/07/2005 02:19

Personalmete penso sia troppo appesantito. Nella ricostruzione l'autore avrà preso come riferimento l'ultimo ed unico fratello rimasto in vita di JFK, cioè Ted Kennedy. Infatti la ricostruzione gli assomiglia molto, ma JFK, a differenza di Ted, aveva lineamenti più regolari. Almeno questo è il mio parere. Per il resto è davvero suggestivo avere davanti un JFK invecchiato. Credo infatti che una delle ragioni per le quali il mito di JFK permane ancora dopo tanti anni è proprio il fatto di essere morto giovane. Nelle nostre menti infatti egli ha ancora 46 anni, bello, sorridente, pieno di vita e speranze per se e per il suo grande Paese... Purtoppo le pallottole di Dallas, quel 22 novembre 1963 fermarono tutto, ma fermarono anche il tempo ad un JFK giovane nell'immagginario collettivo.

Con simpatia
kilos15
Post: 615
Registrato il: 17/12/2002
Veterano
OFFLINE
11/07/2005 23:55

Re:

Scritto da: kilos15 11/07/2005 2.19
Personalmete penso sia troppo appesantito. Nella ricostruzione l'autore avrà preso come riferimento l'ultimo ed unico fratello rimasto in vita di JFK, cioè Ted Kennedy. Infatti la ricostruzione gli assomiglia molto, ma JFK, a differenza di Ted, aveva lineamenti più regolari. Almeno questo è il mio parere. Per il resto è davvero suggestivo avere davanti un JFK invecchiato. Credo infatti che una delle ragioni per le quali il mito di JFK permane ancora dopo tanti anni è proprio il fatto di essere morto giovane. Nelle nostre menti infatti egli ha ancora 46 anni, bello, sorridente, pieno di vita e speranze per se e per il suo grande Paese... Purtoppo le pallottole di Dallas, quel 22 novembre 1963 fermarono tutto, ma fermarono anche il tempo ad un JFK giovane nell'immagginario collettivo.

Con simpatia
kilos15

L immagine dovrebbe mostrare JFK a 86 anni,ed obbiettivamente ci mostra un ultraottantenne piuttosto in forma.Temo tuttavia che dato il serio quadro di salute ,è molto difficile che il Presidente sarebbe arrivato a così tarda età.Di sicuro la pessima condizione della sua spina dorsale lo avrebbe presto o tardi costretto su una sedia a rotelle,Senza parlare dei cortisonidi di cui faceva larghissimo uso.La sera del 22 Novembre 1963,Gianni Agnelli,l amico Italiano di JFK,così ne commentava la tragica scomparsa:"Tanto era fottuto comunque,con tutto quel cortisone"....P.S. L 'Avvocato come uomo non mi ha mai convinto molto ,e questi aneddoti non me lo rendono certo più simpatico.
carmelo pugliatti
Post: 616
Registrato il: 17/12/2002
Veterano
OFFLINE
11/07/2005 23:56

carmelo pugliatti
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Cerca nel forum
Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:23. Versione: Stampabile | Mobile | Regolamento | Privacy
FreeForumZone [v.6.1] - Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com