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Considerazioni generali sui complotti

Ultimo Aggiornamento: 29/02/2004 23:29
Post: 5
Registrato il: 27/02/2004
Novizio
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28/02/2004 12:04

Saremmo tutti felici e sicuramente più fiduciosi nei governi se fosse certo che fu Oswald da solo , a sparare.
Tuttavia troppi sono gli indizi che , se proprio non provano il contrario, quantomeno fanno vacillare la tesi ufficiale.
Io non sono un complottista per natura , ma ritengo che qualcosa comunque c' è sotto.
Io penso che la discussione debba sempre partire dalla domanda fondamentale ed elementare : Perchè ??? Chi ci ha guadagnato ????
Oswald era sicuramente una persona strana ma non era un pazzo ( a meno che per voi il fatto di essere un comunista convinto voglia dire essere pazzo) e allora cosa lo ha spinto a fare un gesto del genere ? Che interesse avrebbe avuto ?
Dalle discussioni di questo forum vi vedo denigrare a priori qualsiasi accenno di complotto venga azzardato.
Eppure siete delle persone colte e mature , che conoscono quali intrighi, scanari e soppatutto quali spaventosi interessi economici si nascondano dietro i banchi della politica, della finanza.
Troppi pazzi solitari che ammazzano personaggi scomodi , ichieste che si insabbiano , testimoni vittime di strani incidenti : difficile pensare che non siano guidati da dietro.
Post: 147
Registrato il: 17/11/2002
Frequentatore
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28/02/2004 17:17

Come lei si permetta di dire che noi riteniamo un individuo pazzo perché comunista non si capisce bene. Forse sono un militante di qualche partito e lei lo ha scoperto?
Non mi interessa la politica, nel caso Kennedy, perché quello (non altri, che non conosco: parlo solo di Kennedy) fu un omicidio e basta. Nessuna cospirazione.

Che tutti saremmo più fiduciosi sul governo Usa se sapessimo che fu Oswald a sparare, bè, anche qui lo dice lei. Io so che fu Oswald a sparare eppure ho poca fiducia nel governo Usa e ne disapprovo le politiche.

Lei pensa che la discussione debba sempre partire da una domanda fondamentale, ovvero "perché?".
Io penso che la discussione debba sempre partire da una domanda fondamentale, ovvero "che cosa?".
Ne è prova il fatto che, nel caso Kennedy, la ricostruzione dei fatti porta a escludere il complotto, quindi è inutile iniziare a chiedersi perché ci fu un complottto per ammazzare Jfk, se poi si appura che complotto non ci fu.

E' come se la polizia trovasse un morto e iniziasse a indagare chiedendosi: "Perché lo hanno ucciso? Chi lo voleva morto?" Per poi capire che si tratta di suicidio. Prima si chiariscono i fatti, poi ci si chiede il perché. Altrimenti non si arriva a niente e soprattutto si parte con preconcetti.


Lei dice:
Eppure siete delle persone colte e mature , che conoscono quali intrighi, scanari e soppatutto quali spaventosi interessi economici si nascondano dietro i banchi della politica, della finanza.

Grazie per il colto e il maturo. Spero, a 27 anni, di non essere già marcio più che maturo!
A parte tutto: sarà vero che diamo l'impressione di denigrare. Mai provi lei a sentirsi insultare per anni da gente che non sa le cose e che viene qui sul forum, mi dà dell'imbecille dimostrando di non aver mai studiato il caso seriamente e poi si offende se gli viene risposto che è un ignorante (ignorante del caso Kennedy, si intende).

Non ho mai capito perché dire che esistono loschi intrecci eccetera eccetera costringa a dire che Kennedy fu vittima di un complotto: ma santa pazienza, potrà essere successo una volta nella storia dell'uomo che un presidente sia stato ucciso da un folle, sì o no? Cos'è, un non senso fisico, forse? Perché si accettta tutto tranne che un uomo abbia tirato fuori un fucile e abbia sparato a un corteo uccidendo un presidente? Perché allora si crede a quello che uccise John Lennon, per dire? Anche lì fu la Cia?

saluti
FF
Federico Ferrero
Post: 8
Registrato il: 27/02/2004
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28/02/2004 22:01

Innanzi tutto il maturo è riferito al pensiero e non all' età.
Il governo degli USA si è molto prodigato a pubblicizzare le opinioni politiche di Oswald facendone un proprio cavallo da battaglia per dimostrare la tesi del pazzo solitario.
Sinceramente io non credo che fu Oswald a sparare così come non mi meravilglierei se dietro all' 11/09 non ci fosse solo Bin Laden, anche se questo mi fa rabbrividire (ma questa è un' altra storia).
E' il contesto intorno a Kennedy che mi fa pensare: siamo in piena guerra fredda , sull' orlo di un conflitto nucleare, Cuba con Castro e i missili, il Vietnam, internamente il razzismo con il kkk e Kennedy con la sua politica pacifista e antimilitarista, con le sue lotte per i diritti civili.
Un sacco di persone a cui Kennedy metteva il bastone tra le ruote e che avrebbero fatto (secondo me hanno) carte false per vederlo morto.
Forse potrebbe essere stato Oswald a premere il grilletto, anche se non lo credo, ma che il piano fosse fritto della sua mente è un dubbio che penso sia legittimo.
Post: 28
Registrato il: 30/05/2003
Novizio
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29/02/2004 14:20

parta dai FATTI
Gent.Naant
il dubbio e' sempre legittimo, ma la invito a seguire la sequenza logica suggerita da Federico : parta dai fatti.
Non inizi dal chiedersi se c'era qualcuno che avrebbe voluto uccidere JFK o che aveva motivazioni per farlo. Sicuramente c'era un sacco di gente che voleva JK morto (legga la prima parte del libro di Verdegiglio, dove sono elencate tutte le minacce che JFK aveva ricevuto ed i diversi tentativi di ucciderlo), ma non e' questo il punto.
Bisogna analizzare i fatti nudi e crudi legati all'omicidio di Dealey Plaza e vedere a quali conclusioni portano.
Adesso lei e' sicuramente libero di arrivare alla conclusione che ci fu un complotto, ma lo faccia in base ai fatti e nei suoi commenti sul sito ci spieghi la sequenza logica che la portano a tali conclusioni.
Io ho ormai letto decine e decine di libri di entrambe le posizioni (warreniani e complottisti) e piu' leggo e piu' mi convinco che i FATTI portano alla conclusione che sia stato Oswald da solo.
E quando ho iniziato questa ricerca personale ero tendenzialmente complottista, sull'onda del film JFK di Stone, ma piu' e' aumenta la mia conoscenza dei FATTI e piu' e' aumentata la mia convinzione che sia stato Oswald da solo.
cordiali saluti
Biagio

www.biagioprivitera.it
Post: 126
Registrato il: 21/11/2002
Frequentatore
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29/02/2004 14:24

Re:

Scritto da: naant 28/02/2004 12.04
Io penso che la discussione debba sempre partire dalla domanda fondamentale ed elementare : Perchè ??? Chi ci ha guadagnato ????
Oswald era sicuramente una persona strana ma non era un pazzo ( a meno che per voi il fatto di essere un comunista convinto voglia dire essere pazzo) e allora cosa lo ha spinto a fare un gesto del genere ? Che interesse avrebbe avuto ?
Dalle discussioni di questo forum vi vedo denigrare a priori qualsiasi accenno di complotto venga azzardato.




Due brevi risposte:

1) In molti nuovi arrivati nel Forum (soprattutto in coloro che sono di passaggio) hanno secondo me un'idea sbagliata su Lee Oswald, e più in generale su i rapporti di causa-effetto alla base di un delitto.
Se prendiamo per buono che Oswald avesse dei problemi psicologici e di personalità, e fosse quindi una persona fondamentalmente irrazionale, il cercare una motivazione strettamente razionale in un gesto delittuoso è di per sè un non-senso.
Esemplari sono coloro che compiono i cosiddetti "Delitti d'amore"... che guadagno ottengono nell'uccidere la loro amata che magari li ha traditi?

2) Cercare di identificare Oswald come un pazzo con lo scolapasta in testa convinto di essere Napoleone è ovviamente sbagliato. Oswald aveva chiaramente dei problemi (e qui è sì il caso di leggersi il libro di Mailer), e la sua personalità si incastrava benissimo con le accuse che gli sono state mosse quel giorno di Novembre a Dallas, e con i comportamenti avuti da lui nei periodi precedenti.
Post: 234
Registrato il: 21/11/2002
Frequentatore
OFFLINE
29/02/2004 17:07

Pur non apprezzando il tono irruento con cui naant si è presentato al forum ( ma ormai è un classico), vorrei accennare a due argomenti ciclici introdotti dal suo messaggio.


E' il contesto intorno a Kennedy che mi fa pensare: siamo in piena guerra fredda , sull' orlo di un conflitto nucleare, Cuba con Castro e i missili, il Vietnam, internamente il razzismo con il kkk e Kennedy con la sua politica pacifista e antimilitarista, con le sue lotte per i diritti civili.
Un sacco di persone a cui Kennedy metteva il bastone tra le ruote e che avrebbero fatto (secondo me hanno) carte false per vederlo morto

.

Il definire pacifista e antimilitarista JFK è un po' azzardato, ma il mito ha la sua influenza. Sotto la presidenza Kennedy, e con la politica menageriale di McNamara ( un repubbiclano chiamato alla casa bianca), la spesa militare USA crebbe del 13%, passando da 47,4 a 53,6 miliardi di dollari. Fautore della "risposta flessibile", JFK, che da senatore accusò Eisenhower di aver privilegiato la "sicurezza fiscale" alla "sicurezza nazionale", portò il gap missilistico nucleare a 8 contro 1 con URSS! Quanto alle lotte sui diritti civile, furono molto più i discorsi che i fatti. Fu il citicato Johnson a fare i primi passi concreti. Tutto questi argomenti e altro si possono trovare con un po' di pazienza nell'archivio di questo forum.
Un saluto

[Modificato da Stefano F. 29/02/2004 17.08]

Stefano
Post: 200
Registrato il: 17/12/2002
Frequentatore
OFFLINE
29/02/2004 17:46

Queste cose le abbiamo ripetute centinaia e centinaia di volte,fino alla nausea.Poi arriva sempre qualcuno,totalmente digiuno di storia americana, che ripete la solfa di Kennedy "pacifista e antimilitarista" (ma chi? ma quando mai?)Questi non hanno la più pallida idea di chi fosse Kennedy,vanno avanti a furia di luoghi comuni di terza mano.Almeno ammettessero di non sapere....
carmelo pugliatti
Post: 12
Registrato il: 27/02/2004
Novizio
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29/02/2004 23:29

Voi dite di partire dai fatti ma la domanda "perchè ?" è comunque d' obbligo.
Ammesso ma non concesso che sia stato solo Oswald a sparare ma perchè lo avrebbe fatto ?
ovviamente Oswald non voleva farsi prendere, altrimenti gli avrebbe sparato dal prato della Daley plaza, quindi ha agito spinto da un movente.
Nemmeno il più pazzo dei pazzi compie crimini senza un movente.
Qualsiasi criminologo dice che alla base di qualsiasi delitto c'è sempre un movente.
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