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Per una volta, una considerazione non tecnica

Ultimo Aggiornamento: 24/04/2004 14:08
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24/03/2004 09:24

Re: Re: Re: JFK e Connessioni

Scritto da: lounge60 22/03/2004 23.51
é una leggenda.



Se non ricordo male l'ho letta su www.movisol.org... e' sempre leggenda?
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24/03/2004 11:27

Se non sbaglio movisol.org è il sito che pubblica queste "rivelazioni"...
ECONOMIA
Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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ARCHIVIO TERRORISMO






PERMINDEX: i sicari della Corona
–Elementi nuovi nel caso Kennedy portano ai servizi di Sua Maestà
–Genesi e sviluppo della Permindex
–Bloomfield, il controllo inglese sui servizi americani

La Permindex: i sicari della Corona



Elementi nuovi nel caso Kennedy
portano ai servizi di Sua Maestà
Vi sono tutte le circostanze per riaprire un'inchiesta sul più grave assassinio politico del dopoguerra. Roba per gli storici? No, le stesse identiche forze stanno dando la caccia a Clinton

Il 22 novembre del 1963 veniva assassinato a Dallas il Presidente J.F. Kennedy. Come è noto i tribunali non riuscirono a fare luce sui mandanti e sulla dinamica stessa della famosa sparatoria. Oggi disponiamo però di due fatti nuovi che nella ricerca dei mandanti aiutano a puntare i riflettori molto in alto, verso la Corona Britannica.

Gli aspetti nuovi riguardano in primo luogo l'inchiesta aperta dall'allora procuratore distrettuale di New Orleans Jim Garrison sulla organizzazione Permindex. Questa sorta di facciata ufficiale dell'anonima assassini era presieduta dal canadese Louis Mortimer Bloomfield, maggiore nelle unità dei servizi segreti britannici Special Operations Executive (SOE) durante la guerra. L'EIR ha potuto accertare che nel 1971 Bloomfield figurava tra i soci fondatori del Club 1001/Nature Trust, l'organismo che raccoglie le donazioni più cospicue alle operazioni del WWF del principe Filippo, e che tra il 1970 ed 1978 egli ha ricoperto la carica di vice presidente del WWF Canadese, diventandone poi direttore fino alla sua morte nel 1984.

In secondo luogo l'EIR ha potuto accertare che un giornale locale aveva pubblicato nel 1967 alcune fotografie in cui David Ferrie e Clay Shaw apparivano insieme in evidente familiarità. Ferrie e Shaw erano i due personaggi più importanti nell'inchiesta sull'assassinio di Kennedy condotta dal procuratore distrettuale di New Orleans Jim Garrison.

Insieme, i due aspetti nuovi della vicenda permettono di risalire dai controllori di Lee Harvey Oswald, presentato come lo "specchietto per le allodole" nell'assassinio, alla Corona inglese ed ai suoi servizi segreti.

La prova cruciale mancante

Nel 1967 Jim Garrison incriminò il presidente della International Trade Mart di New Orleans Clay Shaw sotto l'accusa di cospirazione nell'assassinio del Presidente J. F. Kennedy. Gli investigatori di Garrison avevano ricostruito i collegamenti di Shaw ad un'unità spionistica segreta che faceva capo al numero 544 di Camp Street a New Orleans, cioè agli uffici di Guy Bannister, ex dirigente dell'FBI. Fino al 1963 quegli uffici erano stati frequentati da Shaw, David Ferrie, Lee Harvey Osvald ed altri personaggi collegati ai tragici fatti del 22 novembre a Dallas. Per quegli uffici passano inoltre tutte le attività sporche di controllo degli esiliati cubani da parte dell'FBI. Il 16 marzo 1967 il quotidiano canadese Le Devoir

pubblica un'ampia denuncia della Permindex tracciando i collegamenti con l'attentato a De Gaulle del 1962. Anche in Italia vi furono varie denuncie, la più importante fu una serie di sei articoli contro la Permindex pubblicati da Paese Sera tra il 4 ed il 18 marzo.

Nel processo celebratosi nel 1969 (quando i teste più importanti, da Ferrie a Oswald a Bannister erano stati fisicamente eliminati), il giudice Haggerty escluse dalle prove il verbale della polizia secondo il quale Shaw aveva ammesso di aver usato lo pseudonimo "Clay Bertrand", sebbene il verbale fosse stato esteso da un funzionario decorato. Un personaggio col nome di Clay Bertrand aveva detto a Lee Oswald, subito dopo l'arresto, di prendere Dean Andrews come proprio legale. Il processo a Shaw si arenò definitivamente quando risultò impossibile accertare "in maniera inequivocabile", come esige la procedura, se Shaw e Ferrie si conoscessero, sebbene sul banco dei testimoni fossero stati in molti a dire che i due erano "vecchi amici".

Sotto giuramento Shaw mentì quando affermò di non aver mai incontrato Ferrie, noto omosessuale e mercenario, che aveva lavorato per la Divisione Cinque della FBI in operazioni di addestramento e armamento degli esiliati cubani, nelle quali operò anche Oswald, e che venivano coordinate da New Orleans. Oltre a Bannister, Oswald manteneva collegamenti con l'agente speciale dell'FBI a Dallas, James P. Hosty.

Eppure le foto in cui Ferrie e Shaw erano ritratti insieme in un party alquanto bizzarro erano state pubblicate nel numero del maggio 1967 del The Councillor, un foglio locale di Shreveport in Louisiana. Un reporter del The Councillor seguì in aula il processo a carico di Shaw tenendo per tutto il tempo le fotografie chiuse nella sua borsa.

Successivamente, sia il giudice che la maggior parte dei giurati ammisero di essere convinti che vi fosse stata una cospirazione che aveva portato all'assassinio del Presidente, ma che sul conto di Shaw non era possibile essere sicuri. In punto di morte Haggerty dichiarò al cronista Stephen Tyler della WLAE-TV di essere convinto che Shaw avesse mentito sotto giuramento. Nel 1979 Richard Helms, direttore delle operazioni segrete della CIA, ammise sotto giuramento che Shaw aveva lavorato per l'Agency nel 1963. Shaw è morto nel 1974 ma non fu permesso eseguire l'autopsia.

La Permindex di Sua Maestà

Clay Shaw figurava nel consiglio di amministrazione della Permanent Industrial Exposition (Permindex) presieduta da Bloomfield. E figurava inoltre nel consiglio di amministrazione del Centro Mondiale Commerciale, la succursale della Permindex fondata a Roma nel 1958. Qualora le foto in questione fossero state esibite ai giurati non v'è dubbio che il verdetto di colpevolezza nei suoi confronti avrebbe aperto tutta una serie di indagini sul conto della Permindex, dalle quali il collegamento diretto della Corona Inglese nell'assassinio di Kennedy sarebbe potuto emergere alla piena luce del giorno.

Nel 1967, la Permindex di Bloomfield fu espulsa dall'Italia, dalla Francia e dalla Svizzera dopo che le autorità francesi avevano accertato che la sua filiale di New Orleans, la Carribean Anti-Comunist League, aveva fatto arrivare diverse centinaia di migliaia di dollari ai membri dell'OAS (Organizzazione armata segreta) impegnati negli attentati al Presidente francese Charles De Gaulle. La transazione fu operata dal banchiere Tibor Rosembaum, anch'egli membro fondatore del Club 1001 dei grandi finanziatori del WWF.

L'aspetto più interessante è che dopo la Seconda Guerra Mondiale il maggiore del SOE Bloomfield aveva funto da ufficiale di collegamento tra lo spionaggio della corona inglese e l'FBI, allora diretta dal noto omosessuale J. Edgar Hoover. Nel contesto degli accordi raggiunti da Winston Churchill e Franklin Roosevelt, Bloomfield arrivò a ricoprire l'incarico di consigliere speciale di J. Edgar Hoover per il controspionaggio dell'FBI, che è appunto competenza della famigerata Divisione Cinque.

Questi venti anni di intima collaborazione tra Bloomfield e Hoover getta un po' di luce su certe anomalie evidenti sia nell'assassinio di Kennedy che nel modo in cui furono insabbiate le indagini.

Perché mai Lee Harwey Oswald, se fosse stato il vero assassino, avrebbe dovuto inviare un telegramma personale ad Hoover, avvisandolo, 48 ore prima della tragedia, di un complotto contro la vita del Presidente? E invece, se Oswald fosse stato solo uno specchietto per le allodole, perché Hoower si precipitò a far sparire le tracce di quel telegramma, ordinando anche all'ufficio di Dallas di far sparire ogni traccia dei contatti tra Oswald e l'agente Hosty, per poi punire quest'ultimo per "negligenza" in tutto l'affare? La confessione di Hosty è purtroppo arrivata solo nel 1975, quando Hoover era già morto e gli schedari "sterilizzati".

Fino al momento in cui non cadde sotto i colpi della pistola di Jack Ruby (anche Ruby era stato un informatore dell'FBI, aveva lavorato per Bannister quando questi era in servizio presso la Divisione Cinque a Chicago), Oswald continuò a ripetere di essere un "capro espiatorio" e di non aver sparato al Presidente. Un processo ad Oswald avrebbe necessariamente condotto a far luce nei meandri della Permindex.

Shaw, Ferrie, Oswald, Bannister, Bloomfield ed Jim Garrison sono tutti morti. Ciò nonostante queste nuove prove possono condurre a ricostruire la verità che è particolarmente necessaria nel momento in cui le stesse forze che assassinarono Kennedy si sono messe alle calcagna di Bill Clinton promettendogli chiaro e forte di riservargli la stessa fine. Da una parte c'è l'ondata di attentati che da ottobre hanno trasformato la Casa Bianca in una sorta di poligono di tiro, dall'altra le campagne denigratorie e le minacce come quella profferta dal senatore Jesse Helms, personaggio che a gennaio ha assunto la presidenza della potentissima Commissione Esteri del Senato, quando ha detto che il Presidente dovrebbe farsi accompagnare dalle guardie del corpo se vuole visitare le basi militari del suo stato. Era il 21 novembre 1994, vigilia del trentunesimo anniversario della tragedia di Dallas.




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Genesi e sviluppo della Permindex
Dopo la guerra, nel 1946, sir William Stephenson, direttore delle operazioni occidentali del SOE e superiore del maggiore Louis Mortimer Bloomfield, si ritirò ufficialmente in Giamaica, a quel tempo ancora colonia britannica. Si dedicò a creare svariate società economiche, in Canada e nei Caraibi, che servivano da paravento per portare avanti le attività spionistiche iniziate nel periodo bellico. In Giamaica fondò subito la Montego Bay in cui raccolse investitori di tutto rispetto: lord Beaverbrook, suo superiore durante la guerra, Ian Flemming, l'agente del SOE che scrisse le storie di James Bond e la cui famiglia contribuì alla fondazione del WWF, e sir William Wiseman, capo dello spionaggio britannico a New York prima di Stephenson.

Contemporaneamente fondò la World Commerce Corporation (WCC), una combriccola di "mercanti avventurieri" reduci del SOE, come ebbe a dire il vice presidente della WCC, David Ogilvy (vedi riquadro pag. 18). La presidenza spettò invece a John Pepper, capo dello staff di Stephenson a Washington. I soci più facoltosi erano sir Charles Hambros, direttore del SOE durante la guerra, e sir Rex Benson, ufficiale di collegamento dello spionaggio britannico a Washington nel periodo bellico.

Sia Benson che Hambros saranno poi tra i fondatori del WWF. Le banche delle rispettive famiglie, Kleinwort Benson e Hambros, manterranno un ruolo di controllo sulle attività del WWF. Sin dalla fondazione, rappresentanti delle due banche e delle due famiglie ricopriranno ininterrottamente incarichi di amministratori fiduciari del WWF. La World Commerce Corporation operò sempre in stretto collegamento con la World Trade Mart (WTM) di New Orleans. Fondatore della World Trade Mart era il colonnello dell'OSS Clay Shaw, il quale operò in Inghilterra durante la guerra ricoprendo l'incarico di ufficiale di collegamento presso il quartier generale di Winston Churchill. Per un periodo Shaw pensò di rinunciare alla cittadinanza americana per restare a Londra, ma nel 1945 finì col tornare in America per dar vita al World Trade Mart.

Mentre Stephenson e Shaw allestivano il WCC ed il WTM un altro personaggio del gruppo creava un'altra società che oggi, col nome di Hollinger Corporation, è al centro degli attacchi mirati contro Clinton. Il personaggio in questione è Edward Plunkett Taylor. Durante la guerra era stato in tutta segretezza emissario personale di Churchill a Washington, dove aveva ottenuto nel 1940 forniture militari nonostante il divieto dovuto alla neutralità degli USA. Taylor era agli ordini di lord Beaverbrook, allora ministro delle Forniture Militari.

Nel 1945 Taylor ristrutturò le sue attività creando l'Argus Corporation, un nome che di lì a poco fu cambiato in quello di Hollinger Corporation. La provenienza dei fondi per la rapida espansione dell'impresa non è nota, e non si esclude che si tratti di fondi segreti accumulati durante la guerra. Tra i nomi più importanti della Hollinger spiccano oggi quello di Rupert Hambros, della famiglia bancaria del SOE, quello di sir James Goldsmith, un grosso finanziere che di recente è salito alla ribalta politica in Francia e molto attivo nel WWF, e quello di Henry Keswick, tra i più grossi sostenitori del WWF attraverso le sue attività bancarie ad Hong Kong.

Nel 1956 Bloomfield concluse la fusione del WCC di Stephenson e del WTM di Clay Shaw in un'unica attività, mantenendo la struttura organizzativa di quest'ultimo. è da questa fusione che nacque la Permindex (Permanent Industrial Exibition).

Nel 1958 la Permindex dette vita alla sua succursale di Roma, il Centro Mondiale Commerciale (CMC), sotto la presidenza di Carlo d'Amelio, legale dei Savoia in Italia. Nel consiglio di amministrazione del CMC figurano il principe siciliano Gutierez di Spadafora, ministro dell'Agricoltura di Mussolini, e Enrico Mantello (figlio di Georges Mandel-Mantello, quest'ultimo, secondo documenti del Diparimento di Stato USA, aveva gestito un racket di rifugiati ebraici durante la guerra), diverse personalità svizzere tra le quali il banchiere Hans Seligman, l'editore del National Zeitung Max Hagemann, il ministro Ernst Feisst, gli on. Bonfantini e Ceravolo. La fondazione avvenne con l'interessamento del segretario di Stato John Foster Dulles, fratello del capo della CIA Allen Dulles, attraverso un di-

spaccio "confidencial" del suo ministero all'ambasciata americana a Roma del 4 settembre 1958. Il dispaccio raccomandava sostegno e assistenza a Ferenc Nagy, presidente della Permindex, per la creazione della sua succursale romana, il CMC appunto, che andrà a occupare gran parte del Palazzo degli Uffici costruito all'EUR per l'Expo Internazionale del 1942. Alla cerimonia d'insediamento partecipò l'ambasciatore inglese sir Ashley Clark.

Nel 1962 l'OAS di Jacques Soustelle, partner da almeno un decennio del dirigente della Permindex Jean de Menil e anche lui un membro dell'associazione, ricevette un finanziamento diretto da Clay Shaw e Guy Bannister per eseguire uno dei suoi numerosi attentati al Presidente francese Charles De Gaulle. De Gaulle esercitò pressioni su Svizzera ed Italia per far cessare le attività della Permindex nei rispettivi paesi.

Il 27 ottobre 1962 venne assassinato in Italia il presidente dell'ENI Enrico Mattei in quello che fu fatto passare per un incidente aereo. L'aereo era partito dall'aeroporto di Catania, dove era stato sabotato, e la città siciliana era stata oggetto di una strana visita, nei due giorni precedenti, da parte del capomafia di New Orleans, Calogero Minacori, altrimenti noto come Carlos Marcello, un socio d'affari e amico di Clay Shaw e David Ferrie.




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Bloomfield, il controllo inglese sui servizi americani
La carriera del canadese Louis Mortimer Bloomfield iniziò durante la Seconda Guerra Mondiale con il grado di ufficiale dell'esercito americano nell'Office of Strategic Services (OSS), i servizi segreti che venivano allora costituiti e che più tardi diventeranno la CIA. Col grado di maggiore dell'OSS Bloomfield fu assegnato all'FBI con l'incarico di reclutare gli agenti per la divisione di controspionaggio, la Divisione Cinque. Può apparire curioso il fatto che un suddito di sua maestà britannica (canadese) finisse col ricoprire una carica così delicata nei servizi americani. Il merito va a sir William Stephenson, emissario personale di Churchill durante la guerra, incaricato di coordinare la fusione di alcune attività dello spionaggio inglese con quelle dell'FBI e di una parte dei servizi militari americani. Le operazioni congiunte in effetti offrirono a Stephenson l'opportunità di avere sotto controllo intere sezioni del settore informazioni americano, in particolar modo nell'FBI.

Dalla sua base di New York, Stephenson, canadese anche lui, gestiva tutte le operazioni dello spionaggio britannico (SOE, Special Operations Executive) nell'emisfero occidentale e gestiva così anche le operazioni di Bloomfield. Il coordinamento centrale dell'attività del SOE era in mano ad un altro canadese, lord Beaverbrook, che aveva personalmente patrocinato la carriera di Stephenson, e che ricopriva la carica di ministro per le Forniture di Guerra inglesi e, cosa ben più importante, era il principale consigliere di Churchill per la propaganda e lo spionaggio. L'apparato spionistico creato da Beaverbrook durante la guerra rappresenta le fondamenta per costruire dopo la guerra la Permindex, il World Wildlife Fund e la Hollinger Corporation.

Dopo la guerra Bloomfield tornò a Montreal, ufficialmente per esercitare l'avvocatura, mentre in realtà continuò a dirigere il reclutamento della Divisione Cinque dell'FBI. Il suo studio legale, Philip & Vineberg, lavorava per la famiglia Bronfman, arricchitasi durante il proibizionismo con il contrabbando di liquori Seagram, e che rappresentava il connubio tra il crimine organizzato e i servizi segreti britannici.

Nel 1952 Bloomfield diventò dirigente della International Laws Association nella quale spiccano alcune famiglie inglesi che hanno avuto un ruolo nella creazione del WWF: Wilberforce, Buxton ed Cadbury. Bloomfield ricoprì anche la carica di presidente del Comitato sulla pirateria e i dirottamenti, per affermarsi poi come "esperto" dell'ONU per l'antiterrorismo. Una posizione ottimale per costituire la sua anonima assassinii.

Bloomfield fondò la Permanent Industrial Exposition (Permindex) nel 1956. La cosa era in gestazione dal 1945, quando la monarchia inglese decise di privatizzare le attività spionistiche costituite durante la guerra.

Tra il 1971 ed il 1978 egli fu tra i fondatori del Club 1001 e ricoprì la carica di vice presidente del WWF-Canada, diventandone direttore fino al 1984, anno della sua morte.

Di seguito i personaggi più importanti vicini a Bloomfield:

sir Max Aitken: figlio di lord Beaverbrook.

Howard Aitken, cugino di Beaverbrook che condivideva gli uffici con Bloomfield a Montreal conducendo insieme diverse operazioni.

James S. Schlesinger: Proprietario della filiale della Permindex in Sud Africa. Dopo l'espulsione dall'Europa, la Permindex aprì la propria centrale a Johannesburg. La ditta di Schlesinger era finanziata ed in società con la Hambros Bank, la banca del WWF.

Barone Alain de Gunzberg: francese, marito di Minda Bronfman, sorella di Edgar Bronfman, proprietario della Seagram, società che Bloomfield rappresentava a livello legale.

Jean Riboud: Presidente della Schlumberger Ltd. di proprietà di Dominique Schlumberger de Menil. Il marito di Dominique è Jean de Menil, consigliere di amministrazione della Permindex e stretto collaboratore di Bloomfield sin dagli anni della guerra. De Menil dirigeva le forze francesi di De Gaulle in Venezuela insieme a Jacques Soustelle. L'OAS fondata da quest'ultimo attentò alla vita di De Gaulle sotto il coordinamento e finanziamento della Permindex.

David Ogilvy: la sua agenzia pubblicitaria Ogilvy Mather operò dagli uffici newyorkesi di Stephenson l'attività di coordinamento tra SOE e OSS.

Angus Ogilvy, cugino di David, protettore e socio della Lonrho di Tiny Rowland. Consorte di Angus è la principessa Alexandra, la cugina della regina che è subentrata al principe Filippo alla presidenza del WWF-Inghilterra. I primi impiegati del WWF provenivano dalla Ogilvy Mather.

Sir Brian Mountain: presidente della società d'assicurazione Eagle Star che vanta nel suo consiglio di amministrazione più aristocratici di ogni altra impresa. L'Eagle Star è il principale sponsor finanziario delle attività dei Bronfman.

Edward Plukett Taylor: fondatore della Argus Corporation che più tardi prenderà il nome di Hollinger Corporation. Nacque nel primo dopoguerra dalle reti di Beaverbrook/Stephenson. Tra gli elementi della macchina di Bloomfield nella Hollinger spiccano: Peter Bronfman, Peter Reichmann (attività immobiliari) e Alan Gottlieb (ex ambasciatore canadese negli USA).

Daniel K. Ludwig: partner di Taylor, coordinatore del contrabbando dei liquori Seagram, secondo alcune indagini sarebbe anch'egli implicato nell'assassinio di Kennedy.

Conrad Black: Presidente della Hollinger Corporation. Suo padre gestì la formazione della Argus/Hollinger per conto di Taylor. Oggi gestisce le operazioni della Hollinger per incastrare Clinton con lo scandalo Whitewater.

Edmund Safra: Uno dei massimi riciclatori di denaro sporco che ha ereditato il grosso delle attività di Tibor Rosenbaum. Sua moglie è nel Consiglio dei garanti del WWF-Inghilterra.









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Diego Verdegiglio
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24/04/2004 14:08

Sono, ormai, trascorsi molti anni (sette!) dalla nascita di questo sito. Per quanto limitato a un argomento ristrettissimo, come tutte le esperienze, un po' come succede conoscendo compagni di viaggio in vacanza, è stato una sorta di 'calamita' per un ampio raggio di umanità: dal curioso al teppistello, dall'interessato all'indottrinato di politica, dall'appassionato di storia al saccente, dal ragazzino al pensionato, dal cinefilo allo scrittore (DV, primo fra tutti), dal giornalista al magistrato, dal colto all'ignorante, dal civile al maleducato.
Ho un archiviodi e-mail (non tutte, però, ché alcune sono andate perse) a far data dal 1997, che conta almeno 400 messaggi.

Una delle migliori che ricordi, scrittami da un professore di italiano di Genova un paio d'anni fa, mi colpì per la grande verità che celava. Il professore mi rimproverava bonariamente di avergli aperto gli occhi sul caso Kennedy: un po' come quando si scopre che Babbo Natale non esiste e non lo si vuole accettare, quel gentilissimo signore mi chiedeva, in sostanza, con chi ce la si dovesse prendere, allora, quali 'cattivi' ci fossero da odiare e da combattere anche solo idealmente.
Comprendendo che a uccidere Kennedy non erano stati 'Loro', i cattivi, il professore mi confidò di essersi lasciato prendere da un senso di sconforto, per quanto nascosto dal pudore sicché si parlava sempre di un morto ammazzato. Era un peccato, se così si può dire, che non esistesse una grande macchinazione dietro la morte violenta di un uomo così importante. Che delusione! Niente telefonate sussurrate, riunioni, tiri incrociati, depistaggi, mercenari... Solo un povero spostato.

Il professore aveva e ha ragione. Indipendentemente dai fatti, in molteplici episodi che lasciano il segno nella memoria collettiva (dalla morte di Kennedy a quella del bambino di Cogne, dalle stragi del terrorismo al mostro di Firenze) la tendenza di molte persone è quella di 'metterci del proprio'. Solo l'altro giorno, in edicola, ho trovato l'ultimo capitolo della infinita serie 'Loro ci hanno ingannato, io li ho scoperti'. Si tratta di un libro, scritto da non so chi, che afferma che l'uomo non andò mai sulla Luna e che fu tutta una macchinazione hollywoodiana per dare lustro alla Nasa.
C'è da starne certi: qualcuno ci crederà. Un po' perché non siamo, noi comuni mortali, andati di persona sulla Luna e quindi non abbiamo la prova provata; un po' perché, ed è questo il punto, tendiamo a non fidarci del 'potere'. Magari abbiamo un amico sindaco o assessore e gli chiediamo favori, ma appena il livello si sposta dove non possiamo arrivare diventiamo sospettosi. C'è qualcosa di marcio, qualcosa di oscuro in tutti i vertici politici, militari ed economici, qualcuno che ci tiene nascosto qualcosa, che indirizza le nostre opinioni e che cela segreti inconfessabili.
Perché - ammettiamolo - anche chi non arriva a credere che il viaggio sulla Luna sia un falso magari crede che la Nasa custodisca notizie segrete sugli alieni, o su una macchina del tempo, o sulla clonazione... Non che sia per forza tutto fasullo, ma è innata la tentazione di credere che, in ogni caso, ci sia qualcosa di oscuro, di non detto. Ma siccome non sappiamo di cosa si tratti ci permettiamo di stabilire noi il confine tra il vero e il falso: e così c'è chi è prudente e c'è chi invece inizia a vaneggiare.

Senza arrivare ai risibili eccessi di chi pensa a manipolatori di menti e amenità del genere (fantascienza, divertente ma irreale) effettivamente ho riscontrato, in innumerevoli messaggi ricevuti negli anni, una matrice comune. Ma insomma, mi veniva detto, pare proprio che abbia ragione lei, però accidenti... Non crede che la politica sia ugualmente corrotta? Che per i soldi e il potere si uccida? Che i mezzi di informazione siano servi dei potenti? Che qualcuno volesse Kennedy morto?

A costoro ho sempre risposto che la politica, i soldi e quant'altro, in questo caso, non c'entrano. A volte succedono cose spaventose che nascono dal nulla, come il turista idiota che butta una sigaretta in un bosco e lo incendia (e quando succede, apriti cielo: è stato un attentato, una ritorsione dei contadini, un piano contro il Wwf...), come un pusillanime che imbraccia un fucile e uccide un presidente. Forse qualcuno non vorrebbe Berlusconi, o Chirac, o Putin, o Schroeder o chi altri morto? O almeno fuori dai giochi?

Tanti di quelli che mi hanno osteggiato, anche civilmente, mi hanno dato l'impressione di voler affermare, dietro i loro messaggi di disaccordo, una sorta di autoproclamazione: io esisto, ci sono, sono intelligente e libero, non mi faccio infinocchiare da 'Loro', non mi comporto come la massa credulona che si beve tutto quello che tv e giornali propinano.
Un atteggiamento che crea spesso 'miti', come quello di un John Kennedy praticamente santo e martire dei diritti civili, nonostante sia acclarato che uno dei maggiori potentati economici degli Usa (proprio quelli detestati da chi non crede all'evidenza di Oswald colpevole) fu alla base della vittoria elettorale di John Kennedy.

Atteggiamento accettabile, certo, ma di sicuro non assimilabile al 'senso critico', che presuppone raziocinio e attento approfondimento delle questioni su cui ci si pronuncia. Dire 'non ci credo perché è la versione ufficiale' è sbagliato. Così come è sbagliato, e non smetterò mai di contestarlo, un altro atteggiamento, simile ma ancor meno condivisibile: 'Siccome di sicuro il potere uccide e mente, mi metto alla ricerca di tutti gli elementi contrari alle versioni ufficiali'. Perché sì, magari qualcosa si scopre, ma non è una ricerca della verità. E' la ricerca di una verità precostituita, in cui si crede incondizionatamente: tant'è vero che mai nella storia si creò una mole di indizi veri, mezzi veri e falsi come nel caso Kennedy, una mole che tutt'ora viene generalmente considerata attendibile.
Federico Ferrero
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