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La Permindex e Clay Shaw

Ultimo Aggiornamento: 26/12/2003 20:25
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25/11/2003 21:28

Guardate che ho trovato qui...
http://www.movisol.org/./permindex.htm
Clay Shaw non sembrerebbe così uno stinco di santo [SM=g27833]

Il 22 novembre del 1963 veniva assassinato a Dallas il Presidente J.F. Kennedy. Come è noto i tribunali non riuscirono a fare luce sui mandanti e sulla dinamica stessa della famosa sparatoria. Oggi disponiamo però di due fatti nuovi che nella ricerca dei mandanti aiutano a puntare i riflettori molto in alto, verso la Corona Britannica.

Gli aspetti nuovi riguardano in primo luogo l'inchiesta aperta dall'allora procuratore distrettuale di New Orleans Jim Garrison sulla organizzazione Permindex. Questa sorta di facciata ufficiale dell'anonima assassini era presieduta dal canadese Louis Mortimer Bloomfield, maggiore nelle unità dei servizi segreti britannici Special Operations Executive (SOE) durante la guerra. L'EIR ha potuto accertare che nel 1971 Bloomfield figurava tra i soci fondatori del Club 1001/Nature Trust, l'organismo che raccoglie le donazioni più cospicue alle operazioni del WWF del principe Filippo, e che tra il 1970 ed 1978 egli ha ricoperto la carica di vice presidente del WWF Canadese, diventandone poi direttore fino alla sua morte nel 1984.

In secondo luogo l'EIR ha potuto accertare che un giornale locale aveva pubblicato nel 1967 alcune fotografie in cui David Ferrie e Clay Shaw apparivano insieme in evidente familiarità. Ferrie e Shaw erano i due personaggi più importanti nell'inchiesta sull'assassinio di Kennedy condotta dal procuratore distrettuale di New Orleans Jim Garrison.

Insieme, i due aspetti nuovi della vicenda permettono di risalire dai controllori di Lee Harvey Oswald, presentato come lo "specchietto per le allodole" nell'assassinio, alla Corona inglese ed ai suoi servizi segreti.

La prova cruciale mancante

Nel 1967 Jim Garrison incriminò il presidente della International Trade Mart di New Orleans Clay Shaw sotto l'accusa di cospirazione nell'assassinio del Presidente J. F. Kennedy. Gli investigatori di Garrison avevano ricostruito i collegamenti di Shaw ad un'unità spionistica segreta che faceva capo al numero 544 di Camp Street a New Orleans, cioè agli uffici di Guy Bannister, ex dirigente dell'FBI. Fino al 1963 quegli uffici erano stati frequentati da Shaw, David Ferrie, Lee Harvey Osvald ed altri personaggi collegati ai tragici fatti del 22 novembre a Dallas. Per quegli uffici passano inoltre tutte le attività sporche di controllo degli esiliati cubani da parte dell'FBI. Il 16 marzo 1967 il quotidiano canadese Le Devoir

pubblica un'ampia denuncia della Permindex tracciando i collegamenti con l'attentato a De Gaulle del 1962. Anche in Italia vi furono varie denuncie, la più importante fu una serie di sei articoli contro la Permindex pubblicati da Paese Sera tra il 4 ed il 18 marzo.

Nel processo celebratosi nel 1969 (quando i teste più importanti, da Ferrie a Oswald a Bannister erano stati fisicamente eliminati), il giudice Haggerty escluse dalle prove il verbale della polizia secondo il quale Shaw aveva ammesso di aver usato lo pseudonimo "Clay Bertrand", sebbene il verbale fosse stato esteso da un funzionario decorato. Un personaggio col nome di Clay Bertrand aveva detto a Lee Oswald, subito dopo l'arresto, di prendere Dean Andrews come proprio legale. Il processo a Shaw si arenò definitivamente quando risultò impossibile accertare "in maniera inequivocabile", come esige la procedura, se Shaw e Ferrie si conoscessero, sebbene sul banco dei testimoni fossero stati in molti a dire che i due erano "vecchi amici".

Sotto giuramento Shaw mentì quando affermò di non aver mai incontrato Ferrie, noto omosessuale e mercenario, che aveva lavorato per la Divisione Cinque della FBI in operazioni di addestramento e armamento degli esiliati cubani, nelle quali operò anche Oswald, e che venivano coordinate da New Orleans. Oltre a Bannister, Oswald manteneva collegamenti con l'agente speciale dell'FBI a Dallas, James P. Hosty.

Eppure le foto in cui Ferrie e Shaw erano ritratti insieme in un party alquanto bizzarro erano state pubblicate nel numero del maggio 1967 del The Councillor, un foglio locale di Shreveport in Louisiana. Un reporter del The Councillor seguì in aula il processo a carico di Shaw tenendo per tutto il tempo le fotografie chiuse nella sua borsa.

Successivamente, sia il giudice che la maggior parte dei giurati ammisero di essere convinti che vi fosse stata una cospirazione che aveva portato all'assassinio del Presidente, ma che sul conto di Shaw non era possibile essere sicuri. In punto di morte Haggerty dichiarò al cronista Stephen Tyler della WLAE-TV di essere convinto che Shaw avesse mentito sotto giuramento. Nel 1979 Richard Helms, direttore delle operazioni segrete della CIA, ammise sotto giuramento che Shaw aveva lavorato per l'Agency nel 1963. Shaw è morto nel 1974 ma non fu permesso eseguire l'autopsia.

La Permindex di Sua Maestà

Clay Shaw figurava nel consiglio di amministrazione della Permanent Industrial Exposition (Permindex) presieduta da Bloomfield. E figurava inoltre nel consiglio di amministrazione del Centro Mondiale Commerciale, la succursale della Permindex fondata a Roma nel 1958. Qualora le foto in questione fossero state esibite ai giurati non v'è dubbio che il verdetto di colpevolezza nei suoi confronti avrebbe aperto tutta una serie di indagini sul conto della Permindex, dalle quali il collegamento diretto della Corona Inglese nell'assassinio di Kennedy sarebbe potuto emergere alla piena luce del giorno.
...
continua

Saluti
Simone Colzani

PS Interessante la connection Mattei-Marcello (per Pugliatti)

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26/11/2003 02:49

a che prò commentare?[SM=g27825]
carmelo pugliatti
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26/11/2003 09:22

Re:

Scritto da: clorammina 25/11/2003 21.28
Guardate che ho trovato qui...
http://www.movisol.org/./permindex.htm
Clay Shaw non sembrerebbe così uno stinco di santo [SM=g27833]

PS Interessante la connection Mattei-Marcello (per Pugliatti)




Movisol e Larouche li conosco da parecchio... secondo lui anche Moro fu ucciso da loro... E vi consiglio di cercare cio' che disse Larouche DURANTE l'attacco alle Torri... era in trasmissione per altre cose, intervistato, e descrisse in modo inquietante quello che sarebbe successo, in diretta!
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26/11/2003 12:04

Signor Colzani,è raro trovare una serie di boiate come quelle da Lei riportate,già tutte smentite
Diego Verdegiglio
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26/11/2003 14:15

Ricerche
Beh, che dire, sono un Indiana Jones della boiata...[SM=g27821]
La prendo sul ridere, in attesa di domani...
Saluti
Simone Colzani

PS Per Carmelo (ex-appassionato dell'ipotesi Mafia), leggiti il proseguimento dell'articolo, si dice che Marcello (noto boss mafioso) era a Catania lo stesso giorno in cui perì Mattei: coincidenza?
Post: 173
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26/11/2003 18:11

Sul caso Mattei sono complottista anch io.Ti consiglio di leggere in proposito alcuni messaggi miei e di Verdegiglio pubblicati nel forum lo scorso anno (se ci sono ancora;spero di si) su Mattei la pista è tutta Italiana,interna all ENI.
carmelo pugliatti
Post: 383
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26/11/2003 21:37

La prendo a ridere non per Lei,ma perché forse Lei non conosce le smentite a ciò che riporta
Diego Verdegiglio
Post: 444
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Veterano
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26/12/2003 20:25

Un episodio di questi giorni che mi ha fatto riflettere
Cari amici,
in questi giorni di festa ho rincontrato in Calabria un ex collega del Convitto Nazionale di Roma (sono stato educatore per quasi 20 anni presso i Convitti Nazionali in Calabria e a Roma e sono andato in pensione nel 1991: per chi non lo sapesse, i Convitti Nazionali, presenti in quasi tutti i capoluoghi di provincia, sono collegi di Stato del Ministero P.I.). Abbiamo parlato dei vecchi tempi e mi ha parlato di un ragazzo che studiava al Convitto di Roma quando vi lavoravo io, dicendomi che era stato arrestato di recente come componente di una colonna romana delle BR. Io non lo ricordavo affatto perché non era fra i miei allievi, ma il mio collega mi ha mostrato delle foto di una gita in cui eravamo tutti insieme. C'ero anch'io in mezzo ad un folto gruppo di allievi e, fra gli altri, mi ha indicato il giovane divenuto più tardi brigatista. Ho detto al mio ex collega che non mi ricordavo di lui se non molto vagamente, praticamente il suo viso e il suo nome non mi dicevano nulla. Poi abbiamo parlato d'altro. Più tardi ho riflettuto sull'accaduto e mi sono chiesto se davvero David Ferrie non fosse in buona fede nel dire che non ricordava assolutamente Oswald, anche se era stato fotografato fra i ragazzi della Pattuglia Aerea durante un picnic. Ogni tanto mi capita ancora per caso di incontrare dei miei ex alunni: di qualcuno conservo una memoria meglio incisa (dovuta a qualche avvenimento particolare), di altri, se non sono essi stessi a riconoscermi, non ricorderei nulla. Mi chiedo allora: perché non credere a David Ferrie? Attendo commenti. Auguri a tutti. DV
Diego Verdegiglio
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