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Le Coincidenza della Storia?

Ultimo Aggiornamento: 25/11/2003 16:18
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24/11/2003 00:36

In questi giorni di triste ricorrenza, per varie ragioni sto leggendo diversi e disparati testi e mi sono venute in mente diverse connessioni fra eventi apparentemente slegati fra di loro: per esempio avete mai fatto caso che nemmeno un anno dopo la morte di JFK, Krusciov venne defenestrato da Breznev? E che il movimento studentesco di Berkeley iniziò nel medesimo 1964? Non cito il famigerato incidente del Golfo del Tonchino, databile sempre 1964, ma è una circostanza oltremodo interessante (a mio parere) che eventi così importanti nella nostra Storia, in quanto a conseguenze, siano successi nella scia di quel 22 novembre 1963.

Saluti
Simone Colzani
Post: 158
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24/11/2003 01:30

Si,il 1964 è uno spartiacque.Molti affermano che i veri anni 60 iniziano propio quell anno (il grande successo dei Beatles e degli Stones,berkley,il fenomeno 007 che scoppia col grande successo di "goldfinger",il vietnam,i ragazzi coi capelli lunghi e la "controcultura giovanile",ecc,ecc,ecc),e che il periodo dal 1 gennaio 1960 al 22 novembre 1963 costituisca in realtà la parte terminale degli anni 50.Io sono d accordo.Sicuramente,dal punto di vista sociale e del costume, negli Stati Uniti si può parlare di un lungo periodo storico che va dal 1949 al 1963.Per noi Italiani il 1964 è l anno in cui finisce il boom economico e la grande meravigliosa stagione seguita al dopoguerra.Pochi anni dopo il 1968 ed i grigi anni 70.
carmelo pugliatti
Post: 361
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24/11/2003 03:21

Vero, ma il 1964 è la pianta cresciuta sui germogli dei semi nati nel 1963 pia
Sono d'accordo. E tuttavia i semi degli anni '60 furono piantati proprio nel 1963:Timothy Leary buttato fuori dai campus perché sperimentava droghe, Martin Luther King ("I have a dream..."), i bonzi di Saigon che si danno fuoco e l'escalation in Vietnam,Mary Quant che copia da Courreges la gonna sopra il ginocchio, il secondo LP dei Beatles e il loro primo concerto all'estero (Stoccolma),il twist, il surf, l'hully gully (i primi balli, dopo il rock and roll, dove non si resta attaccati al partner), la morte di Papa Giovanni, Dallas e Kennedy,i semi del Concilio Vaticano Secondo, la prima donna cosmonauta, e per noi italiani anche il Vajont, il primo centrosinistra, le apparizioni della Nutella, del pulcino Calimero, di Bobby Solo e della Cinquetti che vincono Castrocaro, la nascita dei Nomadi e di altri complessi storici e tanto altro ancora. La pianta del 1964 (fine della pacchia degli "happy days", inizio della "congiuntura")ha solide radici nell'anno precedente. Sto appunto pensando ad un volume sul 1963 e sarò grato a chi vorrà collaborare, ovviamente con opportuna citazione del suo nome all'interno del testo.
Diego Verdegiglio
Post: 93
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24/11/2003 10:51

1963-64 = punto di discontinuità?
Matematicamente, il biennio 1963-64 potrebbe essere definito un punto di discontinuità? Ossia, costituire un qualcosa di unico a livello storico, chiudendo l'epopea della Guerra Fredda (caratterizzata dal binomio Eisenhower-Krusciov, anni '50) e rendendosi peculiare per l'alta concentrazione di fatti importanti?
Idea non peregrina, potremmo aprire un bel forum sul biennio 63-64...[SM=g27817]

Saluti
Simone Colzani

PS Se poi contiamo che nel '64 sono nati tre mostri sacri del calcio, come Mancini, Vialli e Van Basten...[SM=g27817] D'altronde, nell'oroscopo cinese, il 1964 (come il 1976) è l'anno del Dragone! [SM=g27822]
Post: 159
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24/11/2003 17:48

Si certamente.è un punto di discontinuità,uno snodo della storia,che, se le cose fossero andate in modo differente avrebbe potuto benissimo prendere altre direzioni.Un esempio :Kennedy non viene assassinato a Dallas (magari perchè all ultimo momento il viaggio è cancellato,come spesso succede nelle visite ufficiali,o perchè quel giorno in Texas continua a piovere e sulla Lincon montano la capotte..).Molti storici sono convinti che JFK non sarebbe arrivato all estremo di inviare truppe da combattimento americane in vietnam nel 1965.Se questo assunto è esatto la storia degli anni 60 avrebbe preso un altra piega. Senza la guerra in Vietnam la "controcultura" sarebbe stata molto meno dirompente e molto più un fenomeno di nicchia (come i beatniks degli anni 50),con notevoli ricadute nel campo del costume.Niente movimenti di protesta,quindi nessuna scintilla per il maggio francese e per il 68 italiano.Niente "grande società" Johnsoniana ,con i conseguenti enormi costi economici;cosa che ,unito alla mancanza delle gigantesche spese militari per il Vietnam,ed ai tagli fiscali Kennediani in agenda,avrebbe consegnato agli anni 70" un economia Americana prospera e vitale.Insomma ,gli anni 64-69 sarebbero stati molto più simili alla ben più rassicurante prima metà degli anni 60".
carmelo pugliatti
Post: 191
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24/11/2003 19:13

L’assunto che JFK non sarebbe arrivato all’ estremo di inviare truppe in Vietnam e quindi la storia sarebbe cambiata drasticamente non mi trova d’accordo, più precisamente non credo che si potesse evitare questo punto di discontinuità. Dico questo perché mi sembra prioritario non perdere di vista lo sviluppo della guerra fredda.
L’attuazione della kennedyana “risposta flessibile” aveva messo in grossa difficoltà l’URSS che si trovava con un gap missilistico enorme (8 a1) e quindi con la rottura dell’equilibrio basato sullo scudo nucleare strategico. La sfida si manifestava apertamente nell’ esaltante corsa allo spazio. Ma URSS doveva recuperare e la mossa su Cuba sappiamo com’è andata.
URSS non si sarebbe fatta scappare la possibilità di impantanare gli USA in qualche crisi asiatica, zona strategica per l’america come ben sapeva JFK . Se cadeva il Vietnam - si tormentavano gli strateghi USA - che cosa sarebbe successo della Corea del sud, delle Filippine e alla lunga del Giappone? E l’incognita cinese (non c'era ancora un Kissinger in grado d’infilarsi nella sottile fessura Cina-Urss)? La guerra fredda imponeva all’URSS una mossa efficace, un incessante logorio ai fianchi degli USA per concedersi il tempo di recupero:
Europa Orientale, Cile, Africa,e gli USA non sarebbero stati a guardare anche perché gli ideali marxisti sembravano avere un particolare capacità di penetrazione nei paesi del terzo mondo.
Forse quella “discontinuità” era scritta nella meridiana della storia.

[Modificato da Stefano F. 24/11/2003 19.44]

Stefano
Post: 160
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24/11/2003 21:39

è possibile.e questa è la tesi di un altro nutrito gruppo di studiosi sul Vietnam,la sostanziale continuità tra Kennedy e Johnson.Bisogna considerare,dicono questi ultimi,che alla fine del 1963 l intervento diretto degli USA in Vietnam era considerata un "ultima ratio" molto remota,e che i nodi sarebbero venuti al pettine solo nel 64.Alcuni di questi storici sostengono che il vero punto di divergenza fu l assassinio di Diem che precipitando il paese in un endemica instabilità politica accelerò i piani di conquista del nord.Tuttavia bisogna considerare un paio di cose.In un ottica di distensione e di stabilità (Krusciov era stato defenestrato propio perchè alcune delle sue iniziative venivano considerate "pericolose avventure")l Unione Sovietica non sarebbe stata contraria ad una composizione pacifica del conflitto di stampo coreano,ed infatti a fine 64" prestò i suoi servigi a Johnson per sondare il campo al fine di trovare una mediazione con il nord (Johnson era perfino disposto ad elargire al governo di Hanoi generosi finanziamenti).I Russi si trovarono di fronte ad un muro di impenetrabile ostinazione orientale,e visto che non c era nulla da fare,volenti o nolenti dovettero prendere atto della cosa ed aiutare i "compagni" Vietnamiti per non farsi scavalcare dai Cinesi.Nel 1965 Lyndon Johnson si trovò di fronte all alternativa se intervenire o accettare il fatto che il Vietnam del sud sarebbe caduto in mano comunista.Prese la decisione sbagliata.Cosa avrebbe fatto Kennedy? sarebbe stato più abile a condurre le trattative (in fondo la politica internazionale era il suo cavallo di battaglia)? Avrebbe coraggiosamente preso atto che a Saigon la partita era chiusa e non avrebbe dato il suo avallo ad un escalation? sarebbe intervenuto in altre forme (ad esempio massicce offensive aeree sul nord)? JFK non era Johnson.Lyndon Johnson era un uomo con una personalità molto complessa;pur essendo un politico energico,accorto ed astuto si sentiva un pò in soggezione di fronte alle "teste d uovo" Kennediane come Mc Namara,Taylor e Bundy.Queste gli presero la mano (come ricostruito nel bellissimo "path to war",l ultimo film di John Frankenheimmer,purtroppo ancora inedito in Italia).Kennedy avrebbe deciso in prima persona,senza farsi condizionare,e tenendo i suoi collaboratori al loro posto.Infine,anche se JFK avesse deciso per la guerra,come l avrebbe condotta?Un presidente carismatico come lui sarebbe riuscito a contenere la perdita d entusiasmo degli americani? la strategia sarebbe stata la stessa fallimentare di Johnson e Mc Namara o molto più aggressiva? No,io credo che se kennedy fosse vissuto molte cose sarebbero state diverse.
carmelo pugliatti
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24/11/2003 21:54

La storia è una cosa molto più fluida e magmatica di quanto non si pensi.In fondo nulla è scontato.Prendiamo la storia del costume (importantissimo negli anni 60).Tutti noi riconosciamo l importanza e l influenza che gruppi come i Beatles ed i Rolling Stones hanno avuto nel plasmare un intera epoca.In un intervista Paul Mc Cartney ha dichiarato che le cose sarebbero potute andare in modo molto diverso se nel 1960 il governo conservatore di Harold Mc Millan non avesse abolito il "national service",ossia il servizio di leva."Nel 1960 io,John,George e Ringo saremmo andati a fare il soldato.Non avremmo avuto tempo per la musica,e quei diciotto mesi decisivi per la nascita dei Beatles sarebbero passati.Credo che la stessa cosa valga per gli Stones e per tanti altri gruppi dell epoca;in fondo avevamo tutti la stessa età".l abolizione del national service passò solo per pochi voti.
carmelo pugliatti
Post: 194
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24/11/2003 22:12

Quello che scrivi è molto interessante e pienamente condivisibile. Dal mio punto di vista, mi pareva utile solo sottolineare che le premesse sociali e l'evolversi della guerra fredda in qualche modo annunciava questa discontinuità, forse ( e qui sta la questione) più forte di JFK alla casa bianca.


In relazione al tuo ultimo post, la complessità dell'evolversi della storia è così talvolta casuale che credere a dei complotti mondiali- tipo dr Stranamore (tanto per restare in epoca)- diventa un nonsense.
Altro caso, la partita di pallavolo in Cina utilizzata da Kissinger per i primi approcci con i cinesi.
Stefano
Post: 95
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25/11/2003 00:56

Altra discontinuità e riflessioni varie
Non condivido quello che dice Stefano in merito alla pretesa insussistenza di un "complotto globale". Consideriamo che le ricchezze mondiali sono in mano sempre a meno persone, nonostante le varie leggi antitrust: secondo voi, questi ricchi non si tuteleranno, magari anche vie non legali, per salvaguardare i propri interessi? E non avranno il medesimo interesse a coalizzarsi, prima per singoli affari e poi in pianta stabile, per evitare conflitti privati su scala globale e spartirsi meglio la "torta"? Interessi globali producono comunanze globali...

Ah, in merito anche a RFK, quel medesimo anno, il conflitto in Vietnam ebbe un'escalation e si posero i primi fondamenti per la contestazione in Europa (anche nell'Est, ma Breznev mandò i carri armati a Praga [SM=g27826] ). Altre discontinuità?

Saluti
Simone Colzani

[Modificato da clorammina 25/11/2003 0.57]

Post: 163
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25/11/2003 02:41

Ma la storia è incontrollabile anche per i potentati,basta un granellino di polvere per inceppare qualsiesi complotto.Ad esempio,chi mai poteva prevedere negli ottimistici anni 60 che gli anni 70 sarebbero stati così bui e turbolenti? il futuro era immaginato radioso,un continuo progresso verso un maggiore benessere.Guarda "2001 odissea nello spazio";negli anni 60 erano convinti che il futuro sarebbe stato così (ed infatti il capolovoro di Kubrick fu realizzato con la consulenza delle più grandi aziende americane dell epoca,Hilton,Bell,PanAm ,ecc che misero a disposizione le loro previsioni ed i loro progetti).Poi spessissimo i complotti ottengono l esatto contrario di quanto si prefiggono di evitare.Immaginiamo per un attimo che il complotto contro Kennedy sia reale (ho detto immaginiamo).Io sono un cattivissimo dirigente della CIA,razzista convinto,fanatico di destra,, e certo che JFK stia svendendo il paese ai comunisti.Per evitare ciò lo faccio eliminare a Dallas,e metto al suo posto il "falco" (che poi tale non era affatto) Lyndon Johnson.Cosa ottengo? inanzitutto che Johnson,sfruttando l ondata emotiva della morte di kennedy, mi fa passare la legge sui diritti civili e quelle sulla "grande società" (la cosa più vicina allo stato sociale l america abbia mai avuto),tutte cose che JFK non avrebbe mai avuto modo di sbloccare in senato e che in parte neanche aveva in programma.Poi la guerra in Vietnam mi riempie il paese di contestatori,hippy,e radicali che contestano ogni tipo di autorità.Il prestigio degli Stati Uniti nel mondo subisce un colpo micidiale,l economia va in malora sotto la spinta delle spese militari .alla fine mi ritrovo con l esercito a pezzi,la leva militare abolita,le università in fiamme,il dollaro svalutato,l america spernacchiata e devo persino dire addio al sud est asiatico:davvero un bell affare!!
carmelo pugliatti
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25/11/2003 14:08

Ragioni per studiare
Beh, allora perchè studiare? Perchè essere ingegnere se poi un uragano o una frana fanno crollare un manufatto progettato con calcoli complessi e prove strutturali?
Non credo che la Storia sia programmabile come un PC, ma neanche che sia il Caos più completo... Per esempio, ora come ora ignoriamo parecchie cose sulla 2a Guerra Mondiale, e addossiamo tutte le colpe all'Asse (Italia, Germania, Giappone), mentre in realtà le cose sono state un po' differenti (senza tuttavia ignorare il Terzo Reich e il Fascismo). Chissà fra 30 anni, quando saranno de-secretati diversi documenti, che visione avremo di quel 22/11/1963...
E magari le prove (o le smentite) dei complotti saranno più chiare.
Saluti
Simone Colzani
Post: 67
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25/11/2003 14:42

Re: Ragioni per studiare

Scritto da: clorammina 25/11/2003 14.08
Chissà fra 30 anni, quando saranno de-secretati diversi documenti, che visione avremo di quel 22/11/1963...
E magari le prove (o le smentite) dei complotti saranno più chiare.
Saluti
Simone Colzani



Ma no, quali documenti! Sono solo foto, che possono sconvolgere qualcuno... e gli asini volano :-(((
Post: 197
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25/11/2003 15:13

Re: Ragioni per studiare

Scritto da: clorammina 25/11/2003 14.08
Beh, allora perchè studiare? Perchè essere ingegnere se poi un uragano o una frana fanno crollare un manufatto progettato con calcoli complessi e prove strutturali?
Non credo che la Storia sia programmabile come un PC, ma neanche che sia il Caos più completo... Per esempio, ora come ora ignoriamo parecchie cose sulla 2a Guerra Mondiale, e addossiamo tutte le colpe all'Asse (Italia, Germania, Giappone), mentre in realtà le cose sono state un po' differenti (senza tuttavia ignorare il Terzo Reich e il Fascismo). Chissà fra 30 anni, quando saranno de-secretati diversi documenti, che visione avremo di quel 22/11/1963...
E magari le prove (o le smentite) dei complotti saranno più chiare.
Saluti
Simone Colzani


Sig. Colzani, non le sembra di essere un po' qualunquista questa volta? La politica trova la sua più alta funzione nel cercare di governare la storia.
PS

Guardi che la progettazione strutturale è alla fine un calcolo delle probabilità, altrimenti si costruirebbero solo bunker da 3 mc di cemento armato.
Stefano
Post: 164
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25/11/2003 16:06

Però io non abbandonerei il discorso iniziale sul 1963-64 come punto di svolta.Credo sia molto interessante.Io penso che possiamo tutti essere concordi nello stabilire che nel 1964 iniziarono dei profondi cambiamenti le cui cause possono essere fatte risalire ad eventi e decisioni prese nel 1963, siete d accordo su questo punto? Inoltre,anche prendendo per buona la tesi della assoluta continuità tra Kennedy e johnson e dell inevitabilità della guerra in Vietnam (tesi che mi trova in parte dissenziente) non credete che se Kennedy fosse vissuto molte cose sarebbero state ugualmente differenti? ad esempio io non sottovaluterei l assenza delle imponenti spese per finanziare la "grande società di Johnson",nè il fatto che gli Stati Uniti si sarebbero risparmiati uno shock tremendo che ha avuto non poche conseguenze sugli umori di quel paese.
carmelo pugliatti
Post: 98
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25/11/2003 16:18

varie
No, niente qualunquismo, era un esempio di come alla fin fine la nostra razionalità ci permette di trovare un modo per governare eventi (nel caso specifico naturali) altrimenti incogniti...
Se la mettiamo sul calcolo delle probabilità, allora andiamo tutti insieme a fare analisi 2 e statistica [SM=g27824]
Capitolo 'Nam: Kennedy propendeva, sulla base di analoghi progetti della 2a Guerra Mondiale, un conflitto a bassa intensità, a mezzo di "consiglieri militari", ossia istruttori per le truppe del Vietnam del Sud: Navy Seals, Special Forces e così via. Ora il termine virgolettato ha assunto una connotazione negativa a causa degli abusi fatti nel corso del tempo, ma nei '60 voleva dire proprio quello.

Saluti
Simone Colzani
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