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Gianni Agnelli,l amico italiano.

Ultimo Aggiornamento: 27/01/2003 18:50
Post: 24
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26/01/2003 05:00

La morte dell avvocato Agnelli segna l uscita di scena di un grande protagonista della storia italiana degli ultimi sessant anni.Come è stato piu volte rievocato in queste ultime ore dai giornali Agnelli è stato amico personale di John F.Kennedy.I due si conobbero negli anni 50" durante una vacanza in Italia dell allora senatore kennedy e della moglie.Quanto fossero amici in realtà,e quale fosse il loro grado di confidenza non è dato sapere;certo durante la presidenza di JFK l avvocato fu invitato piu volte ,in forma privata,nelle residenze della famiglia Kennedy.Durante la celebre visita a ravello e a capri di Jackie,nell estate del 1962 Agnelli accompagnò la first lady,e le loro foto insieme fecero il giro del mondo (tanto che JFK inviò uno scherzoso telegramma alla moglie,raccomandandole a fini di pubblicità sui giornali "meno agnelli e piu caroline").L avvocato ed il presidente avevano in comune molte cose:appartenevano entrambi a famiglie privilegiate,possedevano un enorme fascino e carisma personale,avevano il gusto della sfida ed un certo fatalismo,amavano il mare,adoravano il gentil sesso e ,sposati con donne sofisticate e di grande charme, furono mariti assolutamente e costantemente infedeli.Si dice che il 22 novembre 1963 l avocato Agnelli apprendesse la notizia della morte dell amico con emozione per lui inconsueta.Tuttavia,a sera andando a cena con amici commento cosi la tragica notizia:"era fottuto comunque;con tutto il cortisone che prendeva non sarebbe vissuto a lungo".
Post: 59
Registrato il: 18/11/2002
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27/01/2003 15:07

Un ricordo personale di Gianni Agnelli: un incontro alla RAI di Via Teulada nel 1996
Egregio Signor Pugliatti,
condivido pienamente il Suo sconcerto per la scomparsa di Agnelli, un uomo che, con tutti i suoi difetti e nel bene o nel male, ha rappresentato per molti anni l'Italia all'Estero: e non solo l'Italia imprenditoriale. Agnelli era in effetti amico personale dei Kennedy e i rapporti con Ted, che inaugurò Italia '61 alla Fiat, non si erano mai spenti neanche di recente. Ebbi occasione di incontrare Gianni Agnelli negli studi televisivi di Via Teulada circa 5 anni fa: ero andato lì per una trasmissione che faceva un mio amico e nello studio del TG era quasi finita un'intervista di Corrado Augias (se non sbaglio) all'Avvocato. Alla fine, quando si spensero le luci, si avviò con passo incerto (una gamba risentiva di un'antica frattura)verso l'uscita dello studio. Ci facemmo tutti incontro a lui per salutarlo e lui non solo non ci respinse (non aveva scorta) ma strinse la mano a tutti, dal primo all'ultimo, con estrema cordialità e firmò autografi a chi glieli chiedeva, macchinisti o cameramen che fossero ("Presidente, per favore un autografo! Presidente, per cortesia, una foto con noi!"). Mi dispiacque di non aver pensato a una foto ricordo con lui. Fu l'unica volta che ebbi modo di stringergli la mano, ma ne ricavai l'impressione di un tratto aristocraticamente non altezzoso e di un carisma eccezionale, come avrei poi di nuovo constatato incontrando Ted Kennedy e con Gore Vidal. La battuta brutale sulla salute di Kennedy era in effetti molto dura, ma all'attentato di Dallas JFK deve la sua gloria: un vecchio Presidente malato e messo in disparte sarebbe caduto nel dimenticatoio, come Reagan, di cui nessuno ricorda se sia ancora vivo oppure morto. Pur nello sgomento per la perdita dell'amico, perciò,Agnelli si rese conto che una "beatificazione" da assassinio sarebbe stata preferibile ad un lento decadimento di uno degli uomini che, nel bene e nel male, avevano segnato le sorti del mondo agli inizi degli anni '60. La saluto cordialmente. Diego Verdegiglio
Post: 36
Registrato il: 21/11/2002
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27/01/2003 18:50

Ritengo Agnelli un personaggio eccezionale. In altri forum l'ho indicato sicuramente tra le 5 personalità più importanti per questo Paese negli ultimi 50 anni (e scusate se è poco...[SM=g27817]).
La battuta-mannaia riguardo a Kennedy è figlia della sua sincerità; era a conoscenza dei problemi di salute di JFK, e con quella frase impietosamente lo aveva sottolineato.
Un po' come il "Bello di notte" riferito a Boniek...

Essendo valdagnese posso dire come la mia città viva un "effetto Agnelli" con la famiglia Marzotto, leader nel mondo tessile.
A questo riguardo tengo sempre d'occhio le gesta della famosa Marta Marzotto, che sfoggia il nome della...nostra casata[SM=g27828]
Una volta in un albergo Agnelli stava raggiungendo l'ascensore, gli si fa incontro lei, dicendo: "Avvocato. Sono Marta Marzotto!". Ed Agnelli: "Lo so!". E accelera il passo...
...per dire quanto una frase possa essere più che sufficiente.
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