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Basta con le polemiche!

Ultimo Aggiornamento: 13/01/2003 14:53
Post: 23
Registrato il: 16/12/2002
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09/01/2003 15:49

Non voglio entrare nel merito della polemica dato che sono uno degli ultimi arrivati e non ho il diritto di interferire.
Mi viene solo da pensare che fare queste "tragedie" per una cosa di cui nessuno di noi saprà mai con certezza la natura, mi sembra troppo. La parzialità è elemento essenziale per sostenere le proprie tesi. Ma non può rivelarsi totale e ingiustificata, o peggio, tramutarsi in malafede. Il confronto civile si basa su una apertura mentale che non può e non deve scadere nella competizione personale, soprattutto su un episodio si controverso, ma che risale a 40 anni fa. Con le provocazioni reciproche si arriva a questo punto. Non mi sembra il caso che persone adulte, vaccinate e intelligenti come quelle che partecipano a questo forum, misurino le loro intelligenze ad un livello così basso. Cerchiamo di far tornare la calma.
Per far questo, dobbiamo per forza rispettare le opinioni altrui, senza pregiudizi e risentimenti, cercando di "sfidarci" nei modi che ci sono certamente (ne sono sicuro) più consoni.
" Perchè in ultima analisi, e in termini concreti, ciò che fondamentalmente ci accomuna è che abitiam..." ,ehm volevo dire, abbiamo la stessa passione (eheheheh questa l'ho già sentita...).

Tommaso
Post: 29
Registrato il: 21/11/2002
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09/01/2003 19:00

a parte il fatto che il fatto di essere uno degli ultimi arrivati non ti impedisce di interferire (anzi, è questo lo scopo di un forum)... se hai avuto occasione di seguire l'altro forum ti sarai accorto che la polemica è un sentimento abbastanza comune qui dentro, nonostante ciò non vada mai ad incrinare i rapporti tra di noi. Il problema è che la comunicazione scritta è limitante in casi come quello di JFK dove la mole di informazioni su cui confrontarsi è talmente elevata che solamente una "tavola rotonda" (o quadrata, come nella pizzeria di Bologna) permetterebbe di scambiarsi in modo socievole impressioni e teorie.
Post: 28
Registrato il: 17/11/2002
Novizio
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10/01/2003 14:21

Bè, dipende...
Rispondo volentieri. Il confronto è tale se tutti hanno come base di partenza il metro che, per esempio, deve avere un giudice: ovvero bilanciare i pro e i contro.
Purtroppo molta gente che frequenta questo forum non sa cosa significhi 'ragionare da giudice'.

Se in un caso di omicidio non c'è un filmato che riprende l'assassino a volto scoperto che spara, allora ci saranno SEMPRE elementi controversi, sempre.
Si tratta di dare loro il giusto valore: se impronte digitali, foto e autopsia incolpano Tizio e poi un testimone dice di aver visto Tizio al bar al momento dell'assassinio un giudice deve decidere da che parte stare.
Questo non significa che per forza il testimone sia corrotto, pazzo o altro. Può essersi sbagliato.

Se, come in questo caso, non è mai venuta fuori un'alternativa credibile e altrettanto dettagliata alla versione di Warren qualcosa vorrà pur dire, no?

Se la metà del tempo che si spende nelle discussioni è rivolta a confutare argomenti del tipo "Ciccio mi ha detto che il Carcano fa ridere i polli e lui ha il porto d'armi quindi lo sa" è ovvio che non si può andare molto lontano: questa è la vera farsa, dover restare seri davanti a chi pone seriamente questioni del genere.

Quello che ho sempre riscontrato da quando mi occupo di Jfk è che chi sostiene la teoria del complotto non ha mai riconosciuto che di teoria trattasi, perché basata su elementi arbitrari (testimonianze che paiono indicare un complotto, errori nelle indagini ufficiali, dichiarazioni ambigue...) mentre tutti gli elementi di fatto portano al sesto piano del Deposito e a Oswald (per questo quella ufficiale non è una teoria, bensì una tesi).

Inoltre lamento da sempre la mancanza di parità: io devo dimostrare tutto quello che dico nei dettagli, gli altri invece possono arrivare, tirare due pietre e andarsene senza presentare un progetto alternativo, una ricostruzione parallela a quella di Warren, con elementi probatori pari a quelli ufficiali. Non è giusto.

Altra cosa che trovo estremamente sbagliata è di legare per forza l'omicidio di Kennedy alla politica, agli affari, al petrolio, al Vietnam e altro ancora. Prima di chiederci perché sia stato ucciso un uomo, dico io, non è meglio stabilire (visto che ci sono gli elementi per farlo) chi lo ha ucciso?
Prima di domandarsi chi ha organizzato la cospirazione non sarebbe meglio stabilire se c'è stata cospirazione o meno? (In questo caso vorrei vedere le prove, per cortesia)

A mio parere queste sono le basi di discussione. Basi che sono negate all'origine da chi, arrivato a un certo punto, sostiene che le foto sono false, l'autopsia è pilotata eccetera eccetera.
Ragionando così potrei sostenere con pari dignità che Jfk lo hanno ucciso gli alieni.

[Modificato da Federico Ferrero 10/01/2003 14.22]

Post: 24
Registrato il: 16/12/2002
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10/01/2003 15:19

Quello che sto cercando di dire è che con le provocazioni non si arriva da nessuna parte. Vorrei ben vedere se i rapporti si incrinassero solo perchè due persone hanno visione diversa a proposito di un episodio che risale a decine di anni fa e che non li ha visti direttamente coinvolti. Credo che il vero scopo a cui questo forum deve necessariamente aspirare non deve essere un confronto sulla base di prove e controprove portate da alcuni ma trovate da altri, ma di ampliare la veduta e portarla a uno scenario più generale.
Il signor Ferrero ha perfettamente ragione a dire che la teoria del complotto è solo una teoria. Il problema è che teoria lo resterà per sempre. Non so se mi spiego.
Non ci sarà mai una tesi ufficiale che possa confermare o smentire le prove contro la Warren. E' quindi logico che i pezzi del mosaico complottista si basino principalmente su ragionamenti a buon senso, prove indiziarie e arbitrarie, riscontri e ricerche di 40 anni dopo: semplicemente perchè non c'è mai stato approfondimento ufficiale delle molte piste e versioni che venivano fuori dai dubbi e dalle incongruenze.
E qui secondo me entra in gioco il rispetto per l'opinione che non è suffragata da nessun rapporto ufficiale. Di contro ci deve essere il rispetto, e non pregiudizio, per chi invece sostiene tesi, che hanno il pregio di avere riscontri accertati (che siano falsi o meno, sono gli unici che ci sono).

Tommaso

Post: 35
Registrato il: 23/11/2002
Novizio
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10/01/2003 19:41

intervengo senza polemiche
Mi permetto di intervenire solo per sottolineare il mio apprezzamento per l'intervento di Tommaso. Condivido tutto quello che dice, parola per parola. E' questa "l'apertura mentale" che chiedevo, non voglio convincere nessuno delle mie teorie che sono assolutamente soggettive. E' evidente che essendo io convinto (dalle tante, troppe "stranezze", omissioni ed "errori" che dal mio punto di vista non possono essere casuali) di un complotto "governativo" (nel senso di un ristretto gruppo esecutore materiale e di un assai più vasto gruppo di copertura) non posso che osservare da un punto di vista completamente diverso le "prove" che il governo americano (lo stesso da me ritenuto implicato) mi presenta. Tutto qui. Se il "governo americano" fosse stato implicato nell'omicidio di JFK sarebbe assai curioso che esso si fosse prodigato di presentarci foto e radiografie che provano l'esatto contrario.

Cordiali saluti
Post: 19
Registrato il: 17/12/2002
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11/01/2003 00:59

Personalmente credo che se,per assurdo, il "governo americano",o parte di esso,avesse ordito l assassinio di Kennedy non sarebbe mai riuscito a "farla franca".gente che tenta, con scarsissimo successo,di far fuori Fidel Castro con sistemi da cartone animato (e che oltretutto non riesce neanche a tenere riservata la cosa) non sarebbe mai riuscita a mettere in piedi un "affaire" tanto gigantesco ed a mantenerlo segretissimo per quarant anni.E perche poi? JFK non era piu "radicale" di quanto non lo fosse Eisenhower!
Post: 37
Registrato il: 23/11/2002
Novizio
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13/01/2003 13:39

Risposta a Pugliatti
Caro Sig. Pugliatti, rispondo brevente a quanto lei dice nel messaggio precedente. Lascio stare le considerazioni politiche circa personaggi come JFK ed Eisenhower visto le ns assodate differenze in merito. Veniamo al resto. Ho già scritto di come non sempre la storia ci abbia regalato la verità sui complotti e spero che su questo lei corcordi. Dal mio punto di vista la verità sui goffi tentativi di uccidere Castro è venuta alla luce solo perchè essi sono falliti. Se la CIA ci fosse riuscita forse avremmo avuto una commissione Warren II, un altro folle solitario alla Oswald o Earl Ray e magari foto e analisi che avvaloravano il fatto che solo ed esclusivamente il matto avevano agito contro Fidel... Converrà con me che è assai più difficile organizzare un attentato in terra straniera, presidiata da polizia ed esercito straniero (specie "comunista" ed appoggiato dall'URSS!!) che all'interno dei propri confini nazionali.

Saluti
Post: 20
Registrato il: 17/12/2002
Novizio
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13/01/2003 14:53

Non sono daccordo con lei,caro Freschi.A distanza di anni ormai conosciamo tutto anche dei "colpi riusciti" ,come ad esempio il rovesciamento ,e la successiva eliminazione, di Diem o di Salvator Allende . conosciamo ,nei minimi imbarazzantissimi particolari, altre imprese della CIA ugualmente coronate da successo,come il programma per l eliminazione clandestina dei fiancheggiatori vietcong durante la guerra del vietnam,o certe operazioni "non ortodosse"in centro america.Rovesciando il suo ragionamento si puo affermare che paradossalmente certi "lavoretti" sono molto piu semplici all estero,in paesi dove la libertà di stampa non esiste e la coscienza democratica è assopita,piuttosto che negli Stati Uniti.Se lo ricorda il Watergate? il potere della libera stampa smascherò e costrinse alle dimissioni addirittura un presidente (non uno qualsiesi,ma il potentissimo richard Nixon)! Riguardo al paragone tra Kennedy ed Eisenhower,non mi sembra affatto irriverente.Eisenhower fu il presidente repubblicano che consolidò le conquiste del new deal di Roosvelt invece di smantellarle,e mando la guardia nazionale contro i razzisti di little rock. La invito a leggere le pagine di elogio nei confronti di IKE scritte dall economista John Kenneth Galbright,gia ambasciatore di JFK in india e grande icona dei liberal americani.
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