Le confessioni di Don Giovanni

Se in Madre pennuta qualcosa di autobiografico trapela, per chi vuole cercare ulteriori riscontri, ecco una nuova apparizione in corso. Battisti si era ormai da tempo ritirato sia in Tv che sui giornali, caso unico di artista che continuava a produrre sfuggendo alle più elementari regole dello show business. Come Don Giovanni, l’eterno amante, si presenta ora ai suoi innumerevoli fans, tra suggestioni mistiche e misteriose, per ribadire loro il suo distacco definitivo dalle scene e il nuovo corso musicale che sarebbe venuto: “Segna e depenna Ben-Hur / sono Don Giovanni / rivesto quello che vuoi / son l’attaccapanni / Poi penso che t’amo / No anzi che strazio” ( Cancellate dalla vostra mente il campionissimo d'incassi e pensate ad un uomo nuovo: voglio ridisegnare la squallida immagine che mi avete cucito addosso in tutti questi anni )

«Da tempo si avverte questa mia ironia verso il vecchio Battisti, questa demitizzazione», disse a metà degli anni Settanta, «non per volontà suicida, ma solo per preparare il terreno all'azzeramento di una personalità monumentale che ora deve umanizzarsi al massimo, comunicare con gli altri per mezzo della musica».

La breve conferma di quello che già a suo tempo egli preannunciò si conclude tra il malinconico e il consapevole, evidenziando una condizione esistenziale in qualche modo intrappolata tra il grande amatore che seduce e abbandona le sue donne ( in questo caso il suo vecchio pubblico in lacrime) e del suo stesso personaggio: “Che ozio nella tournée / di mai più tornare / nell’intronata routine / del cantar leggero / l’amore sul serio... E scrivi / Che non esisto quaggiù / che sono / l’inganno / Sinceramente non tuo (sinceramente non tuo) / Qui Don Giovanni ma tu / dimmi chi ti paga”.

Interessante questa interpretazione del significato di questa bellissima canzone.