13/10/2004 23:39 |
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| | | OFFLINE | Post: 27 Post: 27 | AMMINISTRATORE | JUNIOR | |
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CEFALEA, EMICRANIA O STRESS? E LO SHIATSU?
Nella maggior parte dei casi, la cefalea può dipendere da stati di tensione della muscolatura, non solo di quella cranica. E' coinvolto tutto il corpo. Si parla quindi di cefalee tensive.
Certo, ci sono cefalee legati a patologie organiche, ma non è questa la sede per parlarne.
Torniamo ai muscoli. Quando la persona è in uno stato di stress cronico, ma anche acuto, quando è ansiosa o emotiva, non riesce ad usare la propria energia. Questa rimane bloccata all'interno. Si forma una "corazza" che la persona utilizza per difendersi dagli stimoli di attacco che ritiene essere all'esterno di sé. In realtà non è così. Inconsapevolmente la persona si difende dalle aggressioni che il proprio disagio mette in atto. Il corpo diviene lo strumento con il quale l'individuo esprime una richiesta di aiuto in maniera inconscia. Una sorta di richiamo al benessere non espresso con la parola, ma con il corpo stesso. Un chiaro rimando alla psicosomatica.
Oltre ai muscoli, il tessuto connettivale profondo assume una struttura rigida, quasi si incolla agli organi, tutto il corpo è internamente "fasciato" dal tessuto connettivale.
Quindi una corazza formata da muscoli irrigiditi e connettivo "incollato" non fa altro che aumentare lo stato di stress e di tensione della persona. Occorrono farmaci?
Lo Shiatsu è uno "strumento di cura" che non utilizza i farmaci, ma la sensibilità e la professionalità dell'operatore. Le cefalee di tipo tensivo sono dovute ad una contrazione prolungata dei muscoli cranio-cervicali, e non solo, e sono legate essenzialmente allo stress. Trattamento senza farmaci sono utilizzati da molto tempo e lo Shiatsu si è dimostrato particolarmente efficace, sia nel favorire il rilassamento muscolare, sia ad essere un efficace metodo antistress.
Esistono pubblicazioni scientifiche che ne dimostrano l’efficacia. Infine lo Shiatsu può essere utile nelle cefalee dei bambini, in cui è preferibile non ricorrere a terapie farmacologiche.
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