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per dimostrare la merda del mondo(e degli USA)

Ultimo Aggiornamento: 20/03/2003 23:21
20/03/2003 22:19
 
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leggetelo per favore (soprattutto stex!)

L'odore della guerra

di Uri Avnery (del movimento israeliano Blocco per la pace) - 13 febbraio 2003


Questa guerra non ha a che fare con il terrorismo.
Questa guerra non ha a che fare con le armi di distruzione di massa. Questa guerra non è per la democrazia nell'Iraq.
Questa guerra è per qualcos'altro. Per quanto riguarda il terrorismo: Saddam Hussein è un crudele dittatore, ma l'idea che sia legato a Bin Laden è ridicola.

Saddam è il capo della sezione irachena del Baath, un partito fortemente laico. Bin Laden è un fondamentalista islamico e Al Qaeda si propone di distruggere i partiti laici nella nostra regione. Per le armi di distruzione in massa: quando Saddam impiegava gas venefici letali contro gli iraniani (e contro i curdi loro alleati in Iraq), gli Stati Uniti lo appoggiavano.

Allora l'America era interessata a fermare gli iraniani. Oggi vi sono armi chimiche e biologiche nella maggior parte dei pesi della regione, compresi l'Egitto, la Siria e Israele e uno di questi ha armi nucleari. Per la democrazia: agli americani non gliene importa niente. Alcuni dei loro migliori amici nel mondo islamico sono dittatori, alcuni più crudeli di Saddam, altri meno. Come dice un vecchio adagio americano: «E' un figlio di puttana ma è nostro».

Allora, per che cosa è questa guerra? In una parola: petrolio. C'è un forte odore di petrolio nell'aria.

Chi non lo percepisce non può capire che cosa sta succedendo. Se si capisce questo, le iniziative di Bush e compagni, ancorché ciniche e ipocrite, diventano del tutto logiche. Gli obiettivi di guerra americani sono: stabilire il controllo americano sulle immense riserve di petrolio irachene, tra le più grandi del mondo; assicurare il controllo americano sulle vicine, imponenti riserve petrolifere del Mar Caspio; rafforzare l'indiretto controllo americano sul petrolio di altri Stati del Golfo, come l'Arabia Saudita, il Kuwait e l'Iran. Il controllo della maggior parte delle riserve mondiali affrancherà, alla lunga, gli americani dai condizionamenti del mercato petrolifero.

La loro mano, e la loro soltanto, determinerà le tabelle, loro e loro soltanto fisseranno i prezzi per il mondo intero. Se vorranno farli salire, saliranno, se vorranno farli scendere scenderanno. Con un semplice gesto, saranno in grado di assestare un colpo devastante alle economiche della Germania, della Francia e del Giappone. Nessun paese sarà in grado di resistere alle loro pressioni, in ogni campo. Non sorprende che la Germania e la Francia si oppongano alla guerra. Essa è contro di loro.

Certo, Bush cercherà di insediare qualche genere di governo indigeno, per camuffare e legittimare in qualche modo l'occupazione americana. C'è un certo numero di volontari, pronti a servire da quisling. Forse Bush preferisce un qualche nuovo Saddam Hussein, un dittatore da loro nominato. Ma la guerra è guerra. Di solito, comincia con qualche piano ben preparato, ma anche il "migliore" dei piani, sostenuto dalla più grande potenza militare, può andare storto. Le masse arabe possono insorgere contro governi sostenuti dagli americani, corrotti, apatici.

I turchi possono perpetrare un massacro nel nord dell'Iraq per stroncare i curdi una volta per tutte e nessuno può dire come finirà. I luoghi santi sciiti nel sud dell'Iraq, prossimi all'Iran, possono essere causa di incidenti. Come influirà tutto questo su Israele? O, per usare la vecchia espressione: «E' buono per gli ebrei?».

Le relazioni tra Bush e Sharon sono quasi simbiotiche. Dal punto di vista di Sharon la massiccia presenza degli Stati Uniti nella nostra regione rafforza Israele e lo metterà in grado di realizzare la sua agenda nascosta. Ma, come si dice in ebraico, «la coda grassa della pecora contiene una spina»: l'occupazione permanente dell'Iraq trasforma gli Stati Uniti in una potenza "araba", con un interesse vitale per la stabilità e la tranquillità della regione.

Essi vorranno impedire con ogni mezzo che il caos si diffonda nei paesi arabi, prima, durante e dopo la guerra. Sharon e i suoi generali, al contrario, sono interessati al maggior caos possibile, per servirsene nel senso del transfer di milioni di palestinesi oltre il Giordano. Tra Bush e Sharon c'è un netto conflitto di interessi.

Estremista ma personalmente prudente, Sharon sa di non dovere, in nessuna circostanza, suscitare l'ira di Bush. Agirà con cautela. E' molto, molto paziente e molto, molto ostinato. Cercherà di ottenere da Bush il permesso di "trasferire" (almeno parte dei) palestinesi, di uccidere Arafat (se si può fare con Saddam, perché non con Arafat?) e di spezzare la schiena dei palestinesi. Dal canto suo, Bush vorrà che Israele resti calmo, molto calmo. All'occasione, potrà usare Israele per tenere calmi, molto calmi, anche gli arabi.

Tutto questo giova a Israele? Dal punto di vista economico, sociale e della sicurezza, la risposta è no. Entriamo nell'era dell'avventurismo, con l'avventuriero numero uno al timone del nostro Stato. La terra tremerà nella nostre regione e nessuno può prevedere i pericoli che si approssimano. Una cosa è certa: non ci sarà la pace. Non sono di quelli che parlano della guerra con equanimità. Ho visto la guerra, conosco il suo volto. Vedo le migliaia che morranno, le decine di migliaia che resteranno feriti e mutilati, le centinaia di migliaia che diventeranno profughi, le famiglie distrutte, il mare delle lacrime e delle umane sofferenze. Sono con i milioni che, in tutto il mondo, dicono no.

20/03/2003 22:26
 
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ragà
facciamo le cose come si devono fare. Io vi ho portato le prove che questa guerrà è solo una questione di strategie economica.

Ora tocca a voi portammi un argomentazione valida per cui agli USA interessa solo portare la democrazia in Iraq.
Mi raccomando merio, la aspetto!!![SM=g27994]m1:


20/03/2003 22:42
 
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un altra cosa
questi sono fatti.....non pugnette!!!!
20/03/2003 23:15
 
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NON PER FARE IL POLEMICO CHE GUARDA I PUNTINI SULLE I
PERO'
SE PRIMA SCRIVI :
sono tre giorni che diciamo sempre le stesse cose. In fondo nessuno sappiamo come stanno veramente le cose..... nessuno può sapere come và il mondo perchè ce lo tengono nascosto... lo sanno solo bush, saddam, blair, berlusconi.....quelli che comandano il mondo noi siamo solo dei poveri pesci in un mare di merda.... è inutile che parliamo di guerra giusta o non giusta...di democrazia.... non è vero un cazzo, vivamo nel'era del grande fratello....il nostro pensiero è guidato dai media.... io dalla mia parte so che posso sfuggirne non credendo in niente di quello che ci viene detto..... non so quale sia la realtà ma sicuramente non è quella che abbiamo nelle nostre menti ottuse.

PERCHE' POI DICI QUESTI SONO FATTI NON PUGNETTE?

OVVERO SE PENSI QUELLO CHE HAI SCRITTO ,QUESTE SONO IPOTESI NON FATTI (SICURAMENTE AVRA' DEGLI INTERESSI L'AMERICA ,MA GLI STATI CHE VOGLIONO LA PACE ,NON LA VOGLIONO FINE A SE STESSA, AVRANNO ALTRI INTERESSI NO? SOLO CHE NON CI E' DATO CONOSCERLI)

PERLOMENO IO LA PENSO COSì

20/03/2003 23:21
 
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infatti
anche gli stati che vogliono la pace hanno i loro interessi e nel'articolo apral anche di questo.

Ho messo quest'articolo perchè l'ho trovato e mi è apparso interessante.

Non dico che questa sia la verità assoluta...cioè i fatti sono fatti, gli interessi delle compagnie petrolifere sono fatti.... poi quello che vogliono fare non lo so.

Comunque ritengo più credibile chi mi dice che dietro a sta guerra ci sono motivazioni economiche che chi mi dice che si fà solo per liberare l'iraq.

E poi come ha detto stasera Rutelli a porta a porta se dobbiamo fare le guerre per liberare tutte le dittature del mondo...facciamo prima a farlo espodere direttamente con una bella bomba atomica! (Rutelli non ha detto proprio così..ma il senso era questo)
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