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sogni

Ultimo Aggiornamento: 06/09/2005 08:44
30/04/2002 22:31
 
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sogni e bisogni
a volte riaffiora il passato, con una violenza con un'irruenza tale che non puoi trattenerlo, quasi come se fosse il presente, l'adesso.
a volte i ricordi valgono più di mille emozioni contemporanee; tutto questo star male degli ultimi giorni mi ha fatto arrivare alla gola un sacco di ricordi, che non so come e dove mettere. avrei la tentazioni di infilarli qui come sogni, perchè sono cose talmente vecchie che non esistono nella realtà. come i sogni.

[Modificato da lidia a 30/04/2002 23:32]

30/04/2002 23:05
 
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un viaggio nel passato
ho quattordici anni , volevo mollare il ragazzo che mi deprime e mi comprime.
lui vuole dirmi come mi devo vestire, perchè devo essere più femminile, perchè bisogna mettere vestiti di moda, perchè altrimenti uno è sfigato, perchè vuole fare l'amore quando io non voglio.
in cambio mi dà il nulla, ma per capire questo ho bisogno di fare un salto dal passato al presente, nella consapevolezza odierna, altrimenti sento solo l'ansia.
l'ansia che sale ogni volta che lo vedo. che dobbiamo uscire, che mi porta al cineforum a vedere film rivoluzionari...due palle.....
spero che non venga a trovarmi, spero che mi dimentichi. come un calzino in un cassetto, come una canzone, che non si ricordi più di me.
ma come sfiga vuole, ovviamente, si ricorda, e mi vuole e mi cerca, ma io non sento il bisogno di lui.
mi ha delusa talmente. la mia prima esperienza sessuale è stata in effetti solo la sua, e neanche la prima per lui.
io non ho capito niente, ho sentito solo male e una noia mortale e "non credo che potrai", non ho desiderato niente, perchè sono troppo piccola per sapere queste cose.
io voglio giocare, mettermi vestiti eccentrici ed essere desiderabile, ma da qui a desiderare io stessa un uomo, passano almeno altri quattro anni.
stavo sempre male quando uscivo con lui. dovevo fare la pipì ogni tre ore, avevo paura di farmela addosso (?) una nevrosi che tenevo per me perchè credevo che fosse inconfessabile!
allora mi infilavo in tutti i bagni dei locali dove andavamo alla sera dicendo che dovevo vomitare. forse perchè avere la bocca e lo stomaco era concepibile, ma avere quella cosa lì non era proprio pensabile!
poi uscivo dopo averla fatta almeno due o tre volte nella speranza di averla esaurita per un bel pò; poi uscivo, fingevo di ripulirmi la bocca, mi massaggiavo lo stomaco e gli "amici" (?) mi chiedevano come stavo. tutto bene graze, un pò di vomito, chissà perchè!
no, no è vero, devo pisciare dal nervoso e mi state tutti sul cazzo, quindi mi chiudo in bagno almeno lì vi dimentico, fino a che posso tornare a casa mia, a farmi coccolare da mia mamma che mi crede ancora una ragazzina.
ma a casa da mia mamma a farmi coccolare non ci sapevo andare, uscivo di soppiatto e tornavo di soppiatto, per sfida, e avrei voluto frose più carezze da lei invece di premature attenzioni maschili, ma non ce la facevo a dirlglielo, era così dura, mi sembrava così severa distante algida e fredda, come se ce l'avesse con me perchè ero più giovane e forse carina.
chi era quello là? francamente ancora adesso non lo so, forse ora potei innamorarmi di uno così, ma adesso sono grande....cosa ha lasciato lui a me oltre al terrore di essere rimasta incinta?
ricordo tante cose strane, la desolazione di non poter dire niente a nessuno, perchè i miei non avrebbero capito mai!
chiedere consigli, chiarimenti, come si fa mamma? forse avrei dovuto, ma trovavo solo qualche amica esattamente con i miei stessi problemi.
gli anni settanta sono stati gli anni d'oro per i maschi, allora nessuna avrebbe avuto il coraggio di dire che non voleva farsi una storia, la promiscuità era un fatto per molti e molte in cerca della libertà.
nemmeno la scusa vergognosa e spaventosa dell'aids poteva intervenire a difendere le ragazzine abbandonate a se stesse.
come qualsiasi adolescente avevo altri problemi, come mai stavo lì?
non mi sapevo difendere. non sono stata capace, la cultura di quel periodo non consentiva una sufficiente autonomia femminile nonostante il femmismo fosse tanto in voga; era tutto molto molto a favore degli uomini!
sono così depressa per quella storia, vorrei finirla lì e non pensarci più.
gli devo molto: la rabbia, l'inizio delle angosce notturne, l'anoressia, il bolo isterico, la depressione succesiva alla nostra rottura.
per due anni non sono stata più capace di stare con nessuno, di avvicinare un ragazzo, per schifo.
giravo da sola, imbacuccata nei vestiti. la violenza l'ho subita psicologicamente, perchè la sua ignoranza non gli ha consentito di chiedersi "vorrebbe, cosa ne pensa, cosa dò io a lei?"
credevo fosse una cosa da grandi, adesso ne ho paura.
e mi ha bloccata per un numero infinito di anni.
eppure l'abnegazione femminile che ho vedevo in mia madre mi faceva ragionare da moglie (lo sopporterò anche se è uno stronzo, se non mi piace più).
scusate uomini, non ne faccio una questione di sesso maschile o femminile. è solo una questione di sensibilità.
se fosse stato un amore omosessuale sarebbe stata la stessa cosa, non sentitevi colpiti da questo racconto.
affiora, mi travolge di sdegno, ora, dopo anni anni e non so come e dove piazzarlo per liberarmene definitivamente.
dovrei piegarla in due questa cosa, e poi in quattro e poi chiuderla in una scatola, impacchettarla, legarla con una corda, buttarla a mare, o spedirla al mio nemico numero uno: l'uomo... a buon rendere, lidia
09/06/2002 11:48
 
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Lo piazzo qui, perché non saprei dove. Praticamente non sono mai entrata in 'archivio onirico', tranne quando partii per l'Inghilterra l'ultima volta...
Però questo sogno, quello di stanotte intendo, lo devo tirare fuori, perché mi pesa e sta pregiudicando la giornata, che è schifosetta come le altre, però...
Sarà che ieri ho parlato con mio nonno, e ovviamente nei suoi racconti c'è strazio, umiliazione, violenza...sarà che ho pure parlato con la mia nonna materna, molto solare ma molgo ma molto vecchia, e potrebbe andarsene da un momento all'altro...Quando le persone sono così longeve, si danno per scontate. Ci sono, da qualche parte, non ce ne occupiamo, ci 'rassicurano' con loro 'respirare'...Ebbene, ieri ho sentito l'assurda instabilità di questa certezza, pur sempre tale.
E di notte:
sogno non ben definito. gente che si spostava in gruppo, come una visita guidata, e lo sguardo era il mio. in un'area verde, presso un tunnel, tutti insieme parliamo. poi cerchiamo un bambino e io vedo come in un flash quello che gli è accaduto. è morto, è stato tirato dentro al tunnel per i piedi e sento l'urlo strozzato, proveniente dall'oscurità, di qualcuno che sta abusando di lui. sento il dolore su di me: vedo la scena, o la immagino, e sento il dolore della cosa che accade. poi la morte. scena successiva: ospedale. io guardo, spazio con lo sguardo. è un ammasso di letti bianchi con gente che sta male. in un letto una donna muore. fatica a respirare. è giovane. ha pelle chiara e cartelli neri, corti, riccioli. spinge il petto infuori in uno spasmo e spalanca la bocca alla ricerca dell'aria (forse è la fatica di mio nonno nel respirare, o quella di mio zio, il fratello di mia nonna, che sta morendo in ospedale per un cancro all'unico polmone che gli è rimasto...)
ho un senso di cose che accadranno, prima o poi...
ruby
09/06/2002 12:00
 
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Marina alla marina
Scusami Lidia, mi sono infilata nel tuo post così, senza far troppa attenzione a quello che avevi scritto. Ora che l'ho letto meglio (prima dovevo liberarmi da tutta quella morte che ho visto stanotte in sogno), volevo darti un abbraccio.
Sai, mi hai fatto ripensare a una storia infelice di una mia amichetta d'infanzia,di cui parlo a volte. Lei era più giovane di me, quindi diciamo una ragazza degli anni '80, generazione molto diversa dalla tua, però...Molto bella e piacente troppo presto, quando ancora le sue coetanee giocavano alla Barbie, troppo fragile e facile preda di uomini fatti, strutturati e poco sensibili, comunque (anche qui, gli uomini non me ne vogliano...ma questa è la storia di Marina). Troppo 'sola' in famiglia, troppo sola con quel suo corpo grande e paure bambine, col suo senso di schifo, con quei peli in eccesso che sembravano il segno del suo 'peccato'...Poi può accadere che nello sforzo di non pensare, di non vederti come ti vedi (non come sei), in assenza di una mano salda, una guida vera, accetti l'abbraccio accogliente di chi sta come te o peggio di te. Quindi arriva la droga...ma lei, lei, non aspetta di vedersi precipitare ancora più in basso, e un giorno, a 17 anni, si lascia volare giù da una rupe dandosi fuoco...Quante volte ho pensato, se quell'attimo di lucida follia o lucida lucidità fosse passato magari per un intoppo, magari per un non so cosa, se...se...magari la vita poi avrebbe ripreso il suo corso, con difficoltà, ma l'avrebbe ripreso e magari sarebbe 'Marina alla marina' che ci racconta di come stava male in quel suo corpo esigente, di come si straziava di dolore nel non poter dire...e io, e noi...ma dove accidenti eravamo?
ruby
10/06/2002 12:36
 
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sempre altrove, ruby, nel tentativo di resistere, di picchettare le nostre difficoltà, mai si pensa al peggio e meno male. eppure per qualcuno succede, nonostante la nostra buona fede. siamo dolci e ingenui, anche adesso che siamo più vecchi c'è ancora quel lato oscuro che in effetti è talmente chiaro, trasparente... vogliamoci bene davvero, lidia
16/10/2002 09:47
 
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i vecchi compagni di scuola
che paura, stanotte ho avuto un altro incubo, sempre incubi ultimamente. sogni strani pieni di cose strane e ansiogeni senza motivi evidenti...che balle! non mipiace sognare così agitata.
i miei vecchi compagni di classe, del liceo li ho sognati stanotte.
io credo che l'incubo peggiore siano prorpio quegli incontri dopo 5/10/15 anni dal liceo, quella vogli adi rivedersi. così diversi, alcuni incattiviti, alcuni impoveriti, alcuni come me che danno buca.
e la cosa peggiore è che nessuno ha pietà nè amicizia per nessuno, a meno che non sia conveniente al momento.
io ho dei bruttissimi ricordi degli ultimi anni del liceo perchè sono stata malissimo, mi hanno bocciata, sono stata mandata ad abitare fuori casa. e mi sentivo così sola, cazzo. e che ci fosse qualcuno che mi capiva! porca vacca, facevo fatica a mangiare, facevamo otto nove ore di scuola e io saltavo il pasto il più delle volte perchè mi vergognavo di mangiare.
tutti gli amici, i compagni erano lì, magari alla tavola della trattoria di fronte alla scuola, ma tra loro nessuno che davvero potesse essere custode dei miei casini o che si confidasse a cuore aperto.
eppure sembrava fossimo pieni di amicizia, ma non era vero.
io ero piena di amore e amicizia verso di loro, io li adoravo mi erano simpatici ci ballavo nei corridoi, io raccontavo le mie storie di fidanzati credendo che anche loro parlassero sinceri.
invece no, delusione. ci ritroviamo e uno è architetto con lapuzza sotto il naso, l'altro è sceneggiatore con la puzza sotto il naso, l'altra è art director con la puzza sotto il naso, anche io sono art director ma non ho la puzza sotto il naso.
e saluto calorosamente il migliore di noi, bravissimo a disegnare, che però ha due genitori anziani e deve mantenerli. e allora fa l'operaio in una ditta, l'imbianchino, l'edicolante, il venditore di auto.
siamo qui e siamo tanti, come mai sono tutti attenti al look ma nessuno dà una mano all'altro? perchè ci si vede? perchè io devo vederli se loro non hanno visto me?
qualcuno sì, per lo ver, meno male che anche tra noi siamo tre o quattro che ci vogliamo sinceramente un pò bene, ci rispettiamo e non guardiamo le stupide apparenze che non hanno fatto giustizia quasi mai a ben vederci tutti!
sì qualcuno c'è, ma così pochi rispetto alle mie idee. io sono un'idealista, penso che le persone mi vogliano bene per davvero. poi è sempre una fregatura. ma questo non mi insegna comunque a tacere e farmi i fatti miei, o di legarmi alle persone più sbagliate, distanti, cattive anche.
anche io sono stata e sono cattiva a volte, ma una parola di amicizia, di conforto, ti sono vicina, me ne sono arrivate giusto un paio, sante, a tirarmi per un attimo nel mondo dei normali.......che nostalgia di cose vere e di persone dolci, siamo pochi.....pochi pochi....almeno noi rimaniamo così, tra noi, non ci deludiamo del tutto!
un incubo, gli amici della strada, i compagni di classe, quelli che hanno regolarmente fregato compiti appunti e tavole e adesso guardali lì?.......

percorro sempre la stessa stada: alla fine del sogno mi trovo nella parte antica di milano, quella degli artisti dietro brera, una strada lunga e stretta che non esiste nella realtà.
che so già che mi porta alla circonvallazione su francesco sforza..
non esiste, non c'è, ma nel sogno collego strade e luoghi secondo un percorso mentale mio di luoghi che amo,
quello che amo sono e mi portano vicino a casa.
quelli che odio o sono lontani o non lo riconosco e mi sento totalmente spersa, anche se intorno ho "i vecchi compagni di scuola" tanto amati e dimenticati.
valentina, raffaella, quell'altra stronza che mi frega gli antidepressivi dalla borsa perchè li vuole provare per vedere cosa fanno ( vuoi cederlo? guarda me al banco vicino, guarda come sto l'ultimo anno che arrivo a scuola appena preso l'anafranil, guarda come mi sento tesa, come ho paura di voi, di essere bocciata ancora, di stare sola, di essere io!)
insomma, i rapporti umani sono tutt'altro che scontati, mi dimostra questo sogno. spesso sono invenzioni, e sotto sotto covano ansie e rancori per me, soprattutto per me.
perchè gli altri pare prendano tutto bene, non sono interessati quasi a niente. l'importante è la carriera![SM=g27778]
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18/11/2002 17:19
 
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vi capita mai di sognare di perdere i denti? A me si e anche stanotte, lo steso sogno, é terribile! Spesso mi capita di sognare di perdere i denti e cerco di tenerli su con le dita, ma non ci riesco, cadono inevitabilmente.
21/11/2002 17:11
 
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ho sognato che moriva il papa, ma vedi tu. ho sognato la fumata bianca e il cardinale che diceva che il vecchio padre era morto, e che stavano eleggendo quello nuovo.
poi stanotte ho fatto un sogno molto brutto.
ho sognato che piangevo davvero, dolorosamente, perchè volevo l'amore.
volevo una persona che ho conosciuto dieci anni fa più o meno, e che allora mi fece un grande effetto, mi fece passare la depressione!
io credo, ma non importa, di averlo sinceramente amato in modo del tutto platonico perchè non ho neanche avtuo il coraggio di dirglielo che mi faceva sanguinare l'anima.
però stanotte ho sognato che piangevo, perchè ero stufa di stare senza, senza di lui, ma anche senza amore in generale.
non parlo solo di sessualità frustrante, parlo proprio di mancanza di sentimento. il sesso è solo un accidente, anche se importante. ma l'amore cari mie, come si fa senza l'amore?
mi manca ilsentimento epiangevo così forte che risvegliandomi ho capito che è proprio vero: che all'interno della coppia che formiamo io e mio marito non c'è più senso, sentimento, dolcezza.
ora come ora mi sembra terribile pernsare di vivere senza queste cose.
ho un orribile mal di testa, e sto un pò male da due giorni per questo. ma non so. a cosa serve sognare???? boh, tanto non si arriva a nulla.
certo, ha riaperto in me una consapevolezza che volevo a tutti icosti nascondere sotto lo zerbino, ma quanto male fa capire che non ami più nessuno e che non sei amato. che peccato sprecare così il tempo da vivere, si potrebe farsi del bene e invece ci si fa del male.
l'uomo è un animale stupido, veramente stupido. il dolore se lo procura da solo,


mi sento così indolente, così fatua con questi pensieri e desideri. cosa ne farò se non riuscirò neanche a viverli' solo lacrime e dolore??? cazzo,...!!!!!
01/06/2003 11:03
 
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ho sognato una cosa reale, la mia disfatta in campo professionale.
ovvero, la situazione reale corrisponde a anni luce fa, otto per l'esatezza. in cui lavoravo in agenzia con alcune persone che stimo molto e che mi piacevano assai, e con altre che invece non mi stimolavano per niente e che erano pallose e inutili.
però come al solito capita, la mia stima e affetto reali per queste persone non sono state ricambiate, o meglio io ho sempre sentito una certa differenza, abissale diciamolo, tra le loro capacità professionali e le mie.
scarne, esigue, troppo dipendenti dall'umore, dal momento, dal cliente e dal partner di lavoro.
invece loro, qualsiasi cosa, qualsiasi coagata, riuscivano a trarne una cosa dignitosa, e a volte proprio bella. ma quasi sempre egregia.
un buon lavoro fatto in pochissimo tempo e con grandi frutti.
fatto sta che questo è vero, almeno è sicuramente quanto io ho sentito per tutti gli anni che ho lavorato.
un grande feelng anche in altri posti di lavoro, ma non sempre sono riuscita ad eguagliare la bravura di alcuni colleghi per cui nutro tutt'ora un affetto sincero.
difatti non sono gelosa.
e nel sogno ho sognato questo, io non sono capace di produrre con tanta continuità. posso dare ciò che ho, ma non è sufficiente, non paga, fa incazzare i capi, denigra le mie capacità che un pochino ci sono, ma mi sento sempre da meno.
e lo sono! probabilmente. un pò incapace. infatti non ho lavoro, anche se il motivo per cui ora non l'ho sono la mia scelta di seguire emanuele.
altrimenti avrei continuato, forse faticando ma sarei sempre andata avanti anche con discreti risultati complessivi.
discreti e complessivi, perchè a volte non conta quanto puoi produrre quando stai bene e tutto fila.
ma quanto complessivamente nell'arco di tempo sei risultato affidabile al 100% senza sbagliare, senza toppare, senza perdere tempo perchè l'idea non ti viene e il lavoro ti fa cadere le balle!
ecco, ho sognato questo, sono triste e incapace e causa del mio mal, cioè che se cerco lavoro poi devo impegnarmi sempre. che schifo!
ma più schifo ancora mi fa compiangermi, al punto che mi chiedo come mai ho fatto quel lavoro, forse finivo come segretaria ed era meglio.
più stupidina e più felice, chi lo sa. a volte si punta l'obiettivo sbagliato e per caparbietà o scempiaggine si continua imperterriti a percorrere la stessa strada, accidentata, complicata, incasinata. e cambiare? è contemplato tra le varie possibilità di una persona normalmente abile, ..
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03/09/2003 13:39
 
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lavoro
cara lidia a. non conosco la tua eta', ma penso che la tua situazione professionale rispecchi il tuo stile di vita. Non so che tipo di agenzia fosse quella per la quale lavoravi. Ma da esperienza personale, posso dire che in genere, grosse agenzie, grosse aziende, sono del tutto insensibili all'impegno e la caparbieta', a volte eccessive delle persone che vi lavorano. I dirigenti delle multinazionali fanno in genere un balzo dalla sedia se il ragioniere gli dice che la produzione e' in calo dello 0.1 percntuo su base annua. Ma non alzano nemmeno l'ultimo pelo di un ciglio se gli comunicano che da oggi, anziche' videoregistratori, si producono patate. E se la passano sempre molto bene. La differenza fra te eun dirigente di una multinazionale? A te piace il tuo lavoro. A loro piace cio' che il oro lavoro gli fa ottenere. Se ho capito il tipo di atteggiamento che hai nei confronti di un impegno, ti consiglio di cercare un lavoro (dello stesso tipo , quello che sai fare meglio) in un'azienda molto piu' piccola. Se non ti interessa acquistare in contanti la villa di berlusconi (non e' un errore, l'ho scritto proprio con la minuscola), otterresti senz'altro alcune gratificazioni che, a parte il denaro, ti servirebbero molto di piu'.
Sempre che io abbia capito la situazione, viceversa dimentica questo mucchietto di cazzate che ho appena scritto.
07/09/2003 17:49
 
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no, è vero maxxxx. prima di arrivare nell'azienda con 60 persone ho lavorato per tre agenzie di 5/10 persone al massimo dell'organico, compresa portinaia e fattorino.
e in effetti sono stati dei periodi buoni, me ne sono sempre andata mantenendo soprattutto delle amicizie che ancora oggi, distanze permettendo conservo.
rapporti personali umani soprattutto tra colleghi dell'ufficio grafico.
ricordo in particolare due anni in cui si era formato una quartetto, due maschi e due femmine; ci divertivamo a stare insieme tanto che alla sera, dopo un bel tre ore di straordinario, andavamo in birreria o a casa di qualcuno a mangiare, a vedere un film.
poi, si sa, uno ha cambiato posto, l'altro si è trasferito in giappone, noi due zitelle abbiamo preso strade diverse.
però ho dei buoni ricordi e molto molto meno stress nonostante fossimo in pochi a lavorare.
se sarò fortunata potrà ricapitare, tu che dici?[SM=g27776]

[Modificato da lidia a 07/09/2003 17.51]

19/12/2003 14:02
 
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ho sognato di lavorare in un'agenzia, molto esclusiva piena di free lance e di grafici, con la puzza sotto il naso; e io avevo in braccio mio figlio, piccolissimo di pochi mesi, tutto molle, con la testa che si piega ancora, piccino, immaturo. io lavoro ma devo continuamente spostarmi con questo bambino che ho in braccio, e che fa la cacca e devo cambiarlo senza farmi vedere se no perdo il lavoro.
e poi scopro nel sogno che questo bambino in effetti è una femmina e magari sono proprio io.
ma questa bambina continua a mettermi in imbarazzo nelle situazioni sociali in cui "certe cose non sono accettate".
pannolini sporchi, rigurgitini, vezzeggiamenti sul nasino.
scorpo che l'agenzia è piena di donne e anche uomini che vivono in questa specie di clandestinità alcuni aspetti della loro vita privata.
c'è chi nasconde un handicap, chi non può dire che è povero, chi cerca di fregare il posto di lavoro a un altro raccontando i suoi problemi al capo, inflessibile e tiranno.
insomma, sta bambina non è cresciuta ancora, non tiene la testa a posto, deve dormire mentre è ora che si lavori e non so dove piazzarla. un vero disastro, pieno di nascondigli e pissi pissi nelle orecchie con le poche persone che sono a conoscenza delle cose, e che sono solidali. che casino! boh,

[Modificato da lidia a 19/12/2003 14.04]

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15/08/2004 05:21
 
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mi si è rotto il velocipede a motore mentre tornavo a casa!
mio fratello buono, ne ho tanti lui è uno buono, mi regala un monopattino a motore con cambio a due velocità.
uno spasso girare per milano, andare in agenzia, tornare, fare i miei giri su quel cosetto di metallo che fila abbastanza, oltretutto!
bello. mio fratello nell'infanzia è sempre stato per me il genio de famiglia.
perchè sa un sacco di cose e anche da piccolo le sapeva.
perchè mi raccontava dei dinosauri quando facevo la prima, e un po' di anni fa mi disse. che lo cambi a fare il televisore? non lo sai che tra un po' li faranno piatti come un quadro, da appendere al muro? infatti è vero.
da ragazzini mi diceva: tra pochi mesi vedrai che inventeranno delle calcolatrici così piccole, piatte, magari trasparenti, che te le potrai mettere in tasca!
e aveva ragione, a me che mi sembrava già bellissima la sua texas instruments grossa come un libro che faceva radici quadre percentuali... etc...

insomma, mentre andavo alla fine del film-sogno il monopattino va a brandelli, non prende la seconda, parte un qualcosa di metallico. mi fermo emi accorgo che manca una parte importante! cerco cerco ma dov'è non lo so! porca miseria.

naturalmente il resto del sogno era lavoro lavoro lavoro, scuola compagne di scuola fanculo,... i miei sogni ormaisono costellati di delusioni e vecchie emozioni scuola-lavoro.
ormai non nessuna delle due cose è più come prima, eppure il ricordo è vivo e sgradevole. bò.
rivoglio il monopattino, filavo come una scheggetta.
01/11/2004 11:15
 
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la pancia morbida
ho sognato che aspettavo un figlio dal mio "primo fidanzato serio". quello con cui arrivi al matrimonio, e io invece scappai a suo tempo.
avevo mio marito, avevo già mio figlio, quello vero; ma per qualche strana ambigua situazione c'era stata un brevissima avventura con questo moroso... che non vedo più da anni, il rimorso ormai non c'è più e anche lui s'è sposato due o tre volte.
ho sognato che c'era un gran casino organizzativo, di figli, con genitori separati, due, tre.. e io ero proprio incinta di lui.
che nella realtà ho fatto una fatica a liberarmene.
eppure quella gravidanza ormai da accettare, perché avanzata, mi è sembrata così bella!
ho fatto un salto nel passato e ritorno, con i ritmi complicati e incasinati di oggi, però.
davvero sarebbe un sogno essere ancora incinta? e perché proprio di lui, con cui non ho più alcun rapporto ormai? siamo come due vecchi amici fraterni, ecco.. eppure la pancia mi rendeva orgogliosa, una speranza in più nel futuro...
bah! sarà un problema ormonale o aver mangiato prima di dormire.. tipo incubo?
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28/08/2005 07:02
 
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continuo a infilare i miei genitori, che ormai non ci sono più per diversi motivi nella mia vita, dentro sogni di intimità familare mia.
mi arrabbio molto perché capisco che ormai sono fuori luogo queste due persone, nel sogno le trovo inutili e impiccione. che ci fate voi qui? ormai dovrei decidere io della mia vita. che barba.
invece quelli sono presenti, decidono, giudicano, alterano le situazioni in modi imprevedibili. e soprattutto mi accorgo del fatto che sono fonte di ansia. insopportabili.
si intromettono tra me e mio marito, nel rapporto con mio figlio, nelle scelte di vita. l'altra notte ho persino sognato di andare in vacanza con loro, ero nuda, completamente, però con loro partivo piangendo. perché lasciavo tutto per andare in vacanza nel solito paesino cazzuto e perché ero nuda, e la cosa mi dava molto fastidio, ero esposta allo sguardo e al giudizio altrui.
però siamo partiti.
non che tutte le notti più o meno non sogni di fare un viaggio; qualche volta torno in posti lontani per farli vedere a mio marito e mio figlio, qualche volta una normale vacanza dove prendi e vai. la soddisfazione è tale che tutte le volte, quando mi sveglio, i primi momenti ho difficoltà a riconoscere che era solo un sogno. e che in effetti sono molti anni che non ci vado più.
eppure è talmente vissuto e partecipato che mi pare vero. è una grossa soddisfazione, sembra di aver tolto una montagna dal cuore, un macigno.
ecco. a quarantanni sono ancora angosciata dai miei genitori, come woody allen.
o forse è solo paura di ammetterlo. non so... ci penso.

[Modificato da lillabus 28/08/2005 7.03]

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06/09/2005 08:41
 
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mi scappano tutti i canarini per la casa. sono colorati verdi azzurri arancioni, i nostri invece sono marroncini come i passeri e gialli bianchi misti.
volano qua e là seminando cacchette che so dovrò pulire io e mi dispiace, perché volano dentro casa.
la casa è degli uomini con tutti gli oggetti che la contengono, per loro ci sarebbe tutto il cielo, ma se li lascio moriranno di freddo in inverno e perderanno l'orientamento essendone sprovvisti.
volano volano con queste piccole pance di tutti i colori.
e chi li fa scappare? i miei.
mah.

penso che tutti questi uccellini piccoli rappresentino la mia fatica e la voglia di contenerla, per calmarmi un po'. la loro natura è di volare, e io mi sento senza aiuti, è difficile prenderli.
chissà se ho un futuro come interpretatrice di sogni? [SM=g27776]

[Modificato da lillabus 06/09/2005 8.44]

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