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Thay - CHEOW LAN LAKE

Ultimo Aggiornamento: 02/09/2006 20:09
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01/09/2006 08:42
 
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Non scrivo solo raccontini su Cuba , ma anche su altri posti che ho visitato , quasi sempre per pesca, ma in gioventù (lontana) anche con altri scopi [SM=g27822] Fatemi sapere se interessano.
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Sono le 5 di mattina e sto aspettando che il cacciatore bianco venga a recuperarmi per
i tre giorni sul lago , prima di lui arriva un’inserviente molto preoccupato che possa
sparire senza pagare il conto e mi invita a passare alla cassa , dove col mio
impeccabile patuà inglese/spagnolo/italiano spiego che non sto per tagliare
definitivamente la corda ma solo un giretto di tre giorni , fortuna che arriva l’english che
appiana tutto altrimenti sarei ancora lì a cercare di farmi capire.

Carichiamo tutto e sorpresa mi invita a portarmi un’asciugamano ??? Dice che dove
andiamo non ne hanno !!!! Devo incominciare a preccuparmi?? Da quello che ho visto
dai deplians sembra che dovessimo dormire in qualche bungalow e mi pare strano che
non abbiano il minimo necessario , comunque recupero la tovaglia e aspetto a piangere
; Quasi quattro ore di viaggio con guida a sinistra con Albione che ha premura non le
consiglio a nessuno , comunque arriviamo a quello che è l’ultimo avamposto civile ;
quattro baracche in cui vendono di tutto e una costruzione in muratura in cui c’è il
ranger della riserva e gli unici bagni civili che vedrò per tre giorni.

Su un cartellone vedo lo schema del lago ; 160 chilometri quadrati , oltre 100 in
lunghezza costellato di fiordi profondi peggio che la Scandinavia, la guida mi consiglia
di procurarmi quanto mi potrebbe servire tipo carta igenica e sigarette perchè da lì in
poi bancarelle non ce ne sono; lui ha già pronto un cassone frigo con acqua , bevande ,
cibo, frutta eccetera; scendiamo una ripida e alquanto selvaggia scalinata che ci porta
alle barche ; le classiche barche Thai col motore d’auto sopraelevato tipo fuoribordo e il
piede lunghissimo che si sporge per un paio di metri a poppa; carichiamo tutto e via.

Questo si che è un lago!!!in alcuni punti sarà anche 4-5 chilometri di larghezza ,
profondissimo contornato da ripide e scoscese montagne , con isolette e faraglioni, mi
sento a casa, mentre procediamo mi spiega che i tipi di pesci non sono molti : dei gatti
e delle carpe, che non pescheremo visto che tutti e tre i giorni saranno dedicati allo
spinning ,agli Snakehead, ai Featherbak di cui non vedrò nemmeno la coda e agli
Hampala Barb che ho già avuto in acquario ma che quì arrivano sul paio di chili.
Durante lo spostamento si inizia a montare le canne , sempre gli stessi stuzzicadenti
dei laghetti ma almeno con dei 4000 Shimano con trecciato da 40 libre, io mi monto la
mia tuttofare e aspetto di vedere quale artificiale mi consiglia ; su una monta un simil
Toby ramato da 11 cm , dice per gli Hampala e sull’altra un cosetto verde giallo ,
panciuto con un ciuffetto di elastici gommosi a protezione di un amo doppio e un’elica
anteriore , insomma un Buzz Bait !!! Non sono un pescatore di Bass , è un pesce che
pesco saltuariamente e solo con gomma ; quel coso rotante mi preoccupa molto ,
sottointende un tipo di pesca in mezzo a schifezze varie e non in meravilgiose acque
fonde e libere, vabbè , staremo a vedere.

Il caronte si infila finalmente tra due pareti altissime sino a quando sbuchiamo in uno
slargo costellato da piante morte , ramaglie , alghe di tutti i tipi e ferma il motore , non
l’avesse mai fatto , veniamo assaliti da un caldo pazzesco e da un nugolo di insettacci
vari , mi vedo già gonfio come un pallone ma stranamente non beccano , sono solo
fastidiosi; questo è sicuramente il paradiso di bassisti ma non il mio , comunque inizio a
lanciare verso riva e a filo degli ostacoli ; intanto quà e là si vede bollare qualcosa di
grosso ; tiro proprio sopra una di queste bollate e dopo due colpi di manovella
qualcosa tenta di afferrare il buzz ma lo manca di 30 centimetri , la cosa si ripetrà molte
volte durante i tre giorni, penso che i pesci da quelle parti abbiano bisogno di un paio di
occhiali o di svegliarsi un pò.

Dopo qualche lancio un bel gorgo ed uno stattone mi avverte che il primo pesce si è
fatto fregare, sciacqua in superfice tutto incazzato e poi si infila in mezzo alle alghe ,
non è grosso ma combatte da duro , lo tiro sotto barca con un frullato di alghe e viene
guadinato : il mio primo Snakehead nero violaceo con righe e striature strane, una
boccaccia piena di denti e lo sguardo cattivo, foto di rito e torna in palude; ne allamiamo
altri fra cui qualcuno veramente piccolo ma i bigsembrano sempre di più aver bisogno
degli occhiali ; qualcuno ci prova un paio di volte e segue l’artificiale sin sotto la barca
ma è inutile rallentare o fermarsi per invogliarlo, come lo fai si innabissano, devi
recuperare allegro e sperare che non manchi la cacciata.

Il caldo intanto è diventato micidiale , come bevo l’acqua se ne ritorna fuori sottoforma
di sudore sono le tre e io non ne posso puù , se continuiamo collasso , non c’è un alito
di vento , convinco l’impassibile a rimettere in moto e a dirigersi verso i bungalow per un
riposino in attesa di temperature più miti ; come mette in moto il vento della corsa mi
rianima e come sento l’allarme sono già pronto con la canna in mano , poco più avanti
stanno bollando dei pesci , la barca rallenta ed io debitamente istruito uso la cannetta
english coll’ondulante , come tocca l’acqua una botta , ecco il primo pseudo barbo
attaccato , si difende bene per non essere più di un chilo , ne allamiamo ancora
qualcuno poi torna il silenzio e facciamo rotta verso i bungalow.

Io mi aspettavo dei bei cosini eleganti e confortevoli , ma man mano che ci avviciniamo
vedo che sono delle capannuccie di tre metri per tre tutte in fila e galleggianti su tronchi,
qualcuna sbilenca , fatti con bambù intrecciato e tetti di palma ; attracchiamo alla
stamberga principale e su delle passerelle semoventi portiamo i bagagli in una di
queste stanzette il cui unico arredo è un materasso con sopra un lenzuolo per fortuna
pulito ; i bagni , o qualcosa che ne fa le veci sono posti una trentina di metri sopra la
ripida collina , turca su terra battuta e braccio doccia a disposizione , l’acqua è lastessa
del lago , su consiglio del biondo albione userò il lago che ha le acque appositamente
scaldate , sembrano più calde quelle che l’aria circostante , dopo un rapido spuntino a
base di frutta e panini , tolti dalla capace cassetta viveri mi ritiro nella sauna personale
e crollo in coma sul materasso semovente.

Alle quattro e mezza siamo di nuovo in pesca , niente di più grosso di due chili ma
almeno mangiano , è un tipo di pesca che non gradisco , ci si impiglia sui rami di alberi
secchi posti dovumque , masse di alghe fanno a gara a chi si aggancia meglio al buzz,
canne secche ovunque e se non ci tiri in mezzo non prendi nulla , i bastardi stanno ben
rintanati e molte volte insieme al pesce salpi un chiletto di schifezze; non pensavo che il
trecciato resistesse tanto bene a strisciare sui rami , a spaccarli , dopo tre giorni
d’inferno era quasi indenne, peccato che non mi ricordi che marca avessi montato , ne
farei una scorta. Arriva sera e torniamo alle abitazioni gallegianti , mentre i locali
preparano la cena io mi godo un bel bagnetto ristoratore.

La cena è decisamente meglio di quanto mi aspettassi : riso cotto al punto giusto , un
bel Gourami grigliato con una salsina dolce/piccante, due tipi di piatti di verdure e
abbondanza di frutta; la luce è data da un generatore che verrà staccato alle 10 e in
bungalow si va con una lampada a cherosene; in questo villaggio siamo soli , in quello
della seconda notte c’è un gruppo di amanti degli animali che scorrazza nella foresta
per fare la conoscenza con scimmie, serpenti , capibara e altro, dicono che ci sono
anche oranghi e tigri.

Alle sei e mezzo siamo di nuovo in pista sto svangando da un pò con alterna fortuna ,
sempre alla ricerca del big e , finalmente dopo innumerevoli rami demoliti e incagli vari
sto passando sopra un buco fra le alghe quando la belva emerge e se ne va col mio
buzz, avevo la frizione un pò morbida e lui ne approfitta per fiondarsi in mezzo alle
canne , le trancia come se fossero di burro , chiudo la frizione e lo forzo , viene a galla
e sbattendosi libera me e lui da buona parte di alghe e canne raccattate nella fuga ,
adesso è in acque quasi libere e col cacchio che gli permetterò di rintanarsi un’altra
volta , ha una forza notevole ma non è un gigante e posso giostrarlo come voglio ,
finalmente dopo un paio di sfuriate viene a più miti consigli e dopo aver mancato due
volte il guadino è a bordo, di taglia media , di poco superiore ai 5 chili sarà il mio record
per quella pescata.

Per il resto non c’è più storia le catture si alternano a periodi di morta ma nulla più
supera i due chili; l’ultimo giorno un feateherbak tenta l’attacco ma manca
clamorosamente quasi a bordo barca , dicono che tiri alla grande , ma questa volta non
avrò l’occasione di provarlo.

E’ stata una bella avventura , i posti incantevoli e i pesci non mancavano, certo non
erano i big che decantavano i deplians ma per me va bene lo stesso. Fra due giorni
farò le battute al mare.


ULTIMO AVAMPOSTO CIVILIZZATO CON BARACCHETTE O NEGOZIETTI SE VOGLIAMO ESSERE MAGNANIMI :D


PORTO DI PARTENZA CON COSTRUZIONE DEI RANGER


VEDUTE DEL LAGO





ZONE DI PESCA E NON SONO LE PEGGIORI , CE NE SONO DI PIU' INTRICATE .




SNAKEHEAD PICCOLO


IL PIU' GRANDE


BUNGALOW E BARACCA PRINCIPALE




LA NOSTRA BARCA


PRANZO CON INGLESE , SI INTRAVEDE LA SUA FAMOSA GHIACCIAIA


RITORNO ALLA CIVILTA' E AL CASINO


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02/09/2006 20:09
 
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Io ho maggior preferenze per i racconti su Cuba [SM=g27824]







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