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Smontare il codice da Vinci [Spoiler]

Ultimo Aggiornamento: 27/05/2005 18:42
09/05/2005 18:59
 
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Gran parte del successo del romanzo è dovuta senza dubbio alle provocazioni che solleva: la storicità dei racconti biblici, la vera natura di Gesù Cristo, le origini e lo sviluppo del credo cristiano. Le tesi sostenute comunicano una idea fondamentale: l'intera cultura giudaico-cristiana si fonda su una menzogna misogina, la negazione del matrimonio di Cristo con la donna che avrebbe voluto a capo della Chiesa Cattolica.
Cerchiamo si analizzare il modo con cui Dan ha "dimostrato" alcune teorie sia nella trama del romanzo che nella realtà.
I metodi usati da Brown per dimostrare queste verità storiche mostrano elementi ben noti a chi si occupa di falsi storici, complottismo e fantarcheologia. E' possibile smontare questo scenario da un punto di vista rigorosamente laico? E' possibile.
09/05/2005 19:00
 
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Cominciamo dalla pagina fondamentale che precede del romanzo, in cui Brown fornisce al lettore una serie di coordinate per aiutarlo ad ambientarsi. Sotto il titolo "Informazioni storiche", l'autore scrive: "Il priorato di Sion, società segreta fondata nel 1099 - è una setta realmente esistente. Nel 1975, presso la Bibliothèque Nationale di Parigi sono state scoperte alcune pergamene, note come Les Dossiers Secrets, in cui si forniva l'identità di numerosi membri del Priorato, compresi sir Isaac Newton, Botticelli, Victor Hugo e Leonardo da Vinci". Siamo, qui,nella parte che precede il racconto, il luogo ove non ci si aspetta che l'autore si sia già preso una licenza narrativa; il lettore confida in una nota fuori testo, e non può sapere di essere già stato ingannato. Ma è una nota fondamentale ai fini della trama, perché introduce Leonardo Da Vinci nella ragnatela del complotto.

Primo: i "dossiers secrets" non sono stati rinvenuti nel 1975, ma negli anni precedenti il 1967, e già questa imprecisione mostra l'accuratezza delle informazioni fornite da Brown.
Secondo: questi documenti sono stati creati ad arte da un certo Pierre Plantard, che li produsse per dare un velo di "antichità" alla sua neonata società segreta, appunto il Priorato di Sion, e che in seguito confessò la truffa.
09/05/2005 19:02
 
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Prima cosa da considerare: i nomi.

Il primo personaggio a venir presentato è il custode del Louvre, Sauniere. Tenete a mente il nome, servirà in futuro.
Successivamente entra in scena uno storico, Leigh Teabing, che svela ai protagonisti i segreti del Graal.
Ora, anagrammando Teabing, abbiamo Baigent. Non a caso, visto che Leigh e Baigent sono due dei tre autori di un saggio degli anni '80, Il Santo Graal, che per primo parlò della teoria del Graal come Linea di Sangue (vedi il 3d sul Graal).

E nel Codice poco oltre l'ingresso in scena di Teabing i protagonisti cosa vedono sugli scaffali in casa di quest'ultimo?

Esatto. Proprio Il Santo Graal!
09/05/2005 19:03
 
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In questo saggio gli autori parlano del ritrovamento, all'interno di un pilastro cavo all'interno della chiesa di Rennes le Chateau (paesino vicino Carcassonne), di alcune pergamene contenenti il segreto della dinastia di Cristo.
Il parroco che effettuò la scoperta si chiamava...Berenger Sauniere. Esattamente come il guardiano del Louvre nella finzione di Dan.
Questo ritrovamento pone la base delle teorie dei tre autori. Vediamo quindi se sono credibili o no.
Ora, molti testimoni parlano di un ritrovamento da parte di Sauniere di qualcosa, ma nessuno cita delle pergamene. anche perchè il pilastro in questione presenta solo un piccolissimo incavo, assolutamente non in grado di contenere pergamene!
il pilastro



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Omnia sunt communia

[Modificato da Staurophylaktos 09/05/2005 19.47]

09/05/2005 19:03
 
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La fonte primaria cui si rifanno i tre è in realtà una sola: Pierre Plantard (anche qui segnatevi il nome). Questo personaggio durante la seconda guerra mondiale venne più volte incarcerato per truffa. Aveva una passione per le società segrete di stampo esoterico, tanto da fondarne diverse (Alpha Galati). La legislazione francese prevede però che le società vengano registrate alla prefettura della zona di fondazione, e vi si adeguò: nel 1956, insieme a tre compagni, fondò (con tanto di atto costitutivo in carta bollata) il Priorato di Sion, presso la prefettura dell'Alta Savoia.
a Dan non diceva nelle note che il Priorato risale al 1099? Qui sta l'inghippo. Nel 1099 esisteva a Gerusalemme un'abbazia gestita da un ordine dedicato al Monte Sion, che però venne sciolto alla fine delle crociate (e neanche a dirlo non aveva nulla di esoterico!). Come in molti casi simili, Plantard per dare un tono alla sua associazione si inventò di sana pianta che in realtà Sion non era stata sciolta, ma prosperò in segreto per proteggere i propri segreti (la discendenza dei Re Merovingi), e scrisse la lista dei Gran Maestri (Nautonniers) che troviamo nel codice.
Per avvalorare le proprie tesi, Plantard produsse una serie di documenti che depositò sotto falso nome alla Biblioteca Nazionale di Parigi. I tre boccaloni inglesi trovarono i documenti, e credettero che fossero originali. Il documento più importante dei tanti scritti da Plantard erano i Dossier Secrets, che Brown cita nel codice.
09/05/2005 19:04
 
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L'influenza che ebbero i Dossiers sia sul Santo Graal che sul Codice è palese: basta confontare le liste dei Gran maestri di Sion, che nei tre libri sono le stesse.

Plantard voleva semplicemente dimostrare la sua discendenza dai Merovingi, per avvalorare una (ridicola, peraltro) pretesa di successione al trono di Francia, e rendere Sion il maggiore fra i vari gruppi esoteristi dell'epoca. Baigent & Co. travisarono il tutto, e dedussero che Plantard era nientemeno che discendente di Cristo!!!

Dopo una serie di viaggi a Rennes-le-Château, raccolse una grande mole di materiale sulla zona per costruire a tavolino, insieme al compagno Philippe De Cherisey, una complessa mitologia che - mescolando realtà e fantasia - dava un fondamento storico alla sua discendenza dai Merovingi. Furono i due a disegnare alcune pergamene contenenti messaggi cifrati a sostegno della loro versione della storia e a raccontare in un libro di Gérard de Sède del ritrovamento di Saunière delle stesse pergamene.

Nel produrre le loro pergamene i due però fecero un errore, che permise di dimostrarne la falsità: oltre le varie lettere (scrittura onciale dell'epoca, ben fatta) misero un punto interrogativo. Questo è un segno grafico inventato nel XIV secolo, pertanto non avrebbe dovuto esserci all'epoca della compilazione dei testi.
09/05/2005 19:14
 
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Lincoln, Baigent e Leigh presentarono il loro ritrovamento dei Dossiers come una notizia sensazionale, e resero ancora più inverosimile il pensiero di Plantard: non soltanto il francese discendeva dai Merovingi, ma attraverso costoro, addirittura da Gesù Cristo in persona, che era morto vicino a Rennes-le-Château ed era stato sepolto in una tomba a pochi chilometri dal paese. La tomba sarebbe stata addirittura ritratta dal pittore Nicolas Poussin nel XVII secolo nel suo celebre I pastori d'Arcadia. Dan Brown era a conoscenza di queste evoluzioni del mito: descrivendo la casa di Leigh Teabing, parlò di "un quadro di Poussin" appeso alla parete. Sulla tomba il pittore ha scritto ET IN ARCADIA EGO: è la Morte a pronunciarla simbolicamente, affermando la sua presenza nel territorio felice dell'Arcadia. Ma nel saggio la frase è anagrammata in: I! TEGO ARCANA DEI (vattene, celo i segreti di Dio).

il quadro
Ma, per essere la tomba di Cristo, questa dovrebbe risalire al 1° secolo: ebbene, fu costruita nel 1933!!!!
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[Modificato da Staurophylaktos 09/05/2005 19.50]

09/05/2005 19:38
 
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Plantard decise poi di inserire il parroco Saunière nel complotto, sostenendo una sua adesione al Priorato di Sion. Lo fece con una notevole dose di fantasia. A Rennes-le-Château trovò un monumento che faceva al caso suo ed affermò che la scritta che vi compariva, MISSION 1891, doveva essere suddivisa in MIS/SION, ovvero "fatto erigere da Sion" e la data indicava l'anno in cui le pergamene erano state ritrovate.

Per smentirlo sarebbe stata sufficiente un minimo di conoscenza della tradizione cattolica: all'epoca, infatti, in molti paesi si organizzavano le "missioni", giornate di preghiera gestite da sacerdoti provenienti da fuori. Nel 1891 a Rennes si erano tenute le missioni: nell'occasione era stata celebrata la Prima Comunione di alcuni bambini, e a ricordo dell'evento venne incisa su un pilastro una scritta banalissima "missioni 1891".

Sul basamento di una croce fatta erigere da Saunière nel 1897 in occasione di altre missioni, Plantard troverà un'altra scritta molto suggestiva: CHRISTUS A.O.M.P.S. DEFENDIT. L'acronimo centrale è abbastanza sibillino da consentire interpretazioni paranoiche in cui Lincoln cadrà: proporrà, infatti, che la scritta significa CHRISTUS ANTIQUUS ORDO MYSTICUSQUE PRIORATUS SIONIS DEFENDIT, "Cristo difende l'Antico e Mistico Ordine del Priorato di Sion".

La soluzione di questo mistero si fa attendere diversi anni, finché qualcuno non si accorge che sulla base dell'obelisco di papa Sisto Quinto compare l'acronimo "esploso": CHRISTUS AB OMNI MALO PLEBEM SUAM DEFENDAT, "Cristo difenda il suo popolo da ogni male".

09/05/2005 19:39
 
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Ora che abbiamo ricostruito la base delle teorie di Dan, vediamo come le sviluppa nel romanzo e come trasforma il buon Leonardo in un cospiratore ante-litteram:
Uno dei fondamenti della trama è l'interpretazione de "l'ultima cena", nella quale ci sarebbero tutti gli idizi per scoprire la verità sul Priorato.
La scena dipinta è quella descritta così nel vangelo di Giovanni:

Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: «In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: «Dì, chi è colui a cui si riferisce?». Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose allora Gesù: «E' colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò». E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone.

Dan Brown afferma che Leonardo avrebbe dipinto un misterioso coltello che però nessuno dei presenti tiene in mano. In effetti c'è una strana mano che impugna un coltello e ad una prima occhiata sembra davvero che nessuno possa tenerlo in quel modo innaturale.

il cenacolo

E' difficile non rimanere stupiti da questo particolare, che appare a tutti gli effetti misterioso; per "risolvere" il mistero è sufficiente analizzare i disegni preparatori che Leonardo fece prima di realizzare l'Ultima Cena. In uno schizzo si vede chiaramente a chi appartiene quella mano: è quella di Pietro.

Leonardo rappresenta infatti Pietro che sembra scuotere Giovanni con un tocco della mano, e Giovanni si volta verso di lui per ascoltare cosa ha da chiedergli. Non si tratta quindi del gesto di tagliare il collo alla Maddalena, come dice Brown. L'apostolo ha una posa strana: tiene infatti la mano girata dietro la schiena, appoggiata sull'anca, ma è chiaramente sua la mano che impugna il coltello. E' sufficiente confrontare questo dipinto con le tante altre versioni dipinte da altri famosi artisti rinascimentali: in quasi tutte le "Ultima Cena" dell'epoca Pietro ha in mano il coltello, a ricordare il fatto che con quell'arma avrebbe poi tagliato l'orecchio al servo del Sommo Sacerdote.

la mano di pietro

Il romanzo sostiene ancora che la persona alla destra di Gesù sarebbe la Maddalena, ma non dice dove sia finito l'apostolo Giovanni, quello che nel Vangelo attribuito proprio a lui si definisce "l'apostolo che Egli amava"! Un'ipotesi più verosimile è che, data la possibile omosessualità di Leonardo, l'artista l'abbia rappresentato in modo effeminato, come poi farà in seguito con l'altro Giovanni, il Battista.

giovanni battista

Molte ipotesi su quale delle due sia stata dipinta per prima sono state fatte da diversi critici d'arte. Secondo la più accreditata la prima versione sarebbe stata ritirata da Leonardo, che durante la lunga disputa legale aveva avuto diverse offerte d'acquisto, e sarebbe quella finita in Francia. L'artista ne avrebbe poi realizzata una seconda versione, sempre senza i Profeti, ma con i due bambini più riconoscibili e con i più classici attributi della iconografia tradizionale, come le aureole e il bastone con la croce del piccolo Giovanni, che mancavano nella prima versione.
Si può certo romanzare sulla ambiguità della versione del Louvre: chi è Gesù e chi è il Battista? Chi benedice chi? Un'altra ipotesi "eretica" che è stata fatta è che Leonardo avesse aderito alla setta dei Giovanniti, che consideravano Giovanni Battista il vero Messia, non Gesù. I Giovanniti sopravvivono in numero limitato ancor oggi, sono i cosiddetti Mandei.

Un'altra sfacciata deriva storico-artistica, tra le tante che costellano il libro di Brown, è quella secondo cui l'architettura della Temple Church di Londra, consacrata nel 1185, sarebbe "pagana da cima a fondo" perché "la chiesa è circolare. I templari hanno ignorato la tradizionale pianta a croce delle chiese cristiane e hanno costruito una chiesa perfettamente circolare per onorare il Sole [...] come se avessero ricostruito Stonehenge nel centro di Londra". C'è da chiedersi dove si sia informato sui Templari l'autore del giallo! Moltissime chiese templari, piccole, sobrie e spoglie, si ispiravano apertamente al Santo Sepolcro di Gerusalemme. Nel libro Monaci in armi dedicato all'architettura templare c'è proprio un capitolo sulle tante "rotonde" in cui si legge che "la rotonda ad ambulacro è forma ampiamente usata fin dall'alto medioevo per ricreare 'copie' del Santo Sepolcro". Tra gli esempi si possono fare il Santo Sepolcro di Pisa, quello di Bologna nel meraviglioso complesso di Santo Stefano, quello di Cambridge e il Temple di Londra, come era prima dei bombardamenti dell'ultima guerra.

Dan Brown aggiunge poi che "l'aggiunta rettangolare che sporgeva a destra era un pugno nell'occhio, anche se non toglieva nulla alla forma pagana della struttura principale". Invece il coro orientale a tre navate è stato eretto nel 1240, quindi è di poco successivo alla fondazione, e sostituì un precedente coro più semplice annesso all'edificio rotondo. Anche in altre cappelle templari rotonde si vedono sul lato orientale questi ambienti rettangolari, che quindi non sono "pugni negli occhi" o aggiunte spurie.
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Omnia sunt communia

[Modificato da Staurophylaktos 09/05/2005 19.54]

09/05/2005 19:40
 
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Allo stesso modo di Leonardo Brown distorce la storia dei Cavalieri Templari. I Cavalieri, il più antico degli ordini religioso-militari, furono fondati nel 1118 per proteggere i pellegrini in Terra Santa. Il loro ruolo fu approvato nel 1128 e generose donazioni garantirono loro numerose proprietà in Europa. Diventati superflui dopo la caduta dell'ultima roccaforte dei Crociati nel 1291, la loro ricchezza (erano anche banchieri) attirò su di essi grande ostilità. Maliziosamente l'autore ascrive la soppressione dei Templari al "machiavellico Papa Clemente V", che essi ricattavano con il segreto del Graal. Grazie ad una sua ingegnosa montatura, i soldati del Papa arrestarono improvvisamente tutti i Templari. Accusati di satanismo, sodomia e blasfemia furono torturati per ottenere una confessione e bruciati come eretici, le loro ceneri buttate sbrigativamente nel Tevere. Ma nella realtà, l'iniziativa di eliminare i Templari venne da re Filippo il Bello di Francia, i cui ufficiali compirono gli arresti nel 1307. Quasi 120 templari furono bruciati dai Tribunali dell'Inquisizione locali per non aver confessato o per aver ritrattato una confessione, come accadde con il Grande Maestro Jaques de Molay. Clemente, un francese debole e malato manovrato dal suo re, non bruciò nessuno a Roma poiché fu il primo Papa a regnare da Avignone. Inoltre il misterioso idolo di pietra che secondo l'accusa i Templari avrebbero adorato, è associato alla fertilità in solo una delle centinaia di confessioni rilasciate. La sodomia era la scandalosa accusa - forse vera - contro l'ordine, non la fornicazione rituale. I Templari hanno suscitato l'interesse degli occultisti da quando il loro mito di maestri della sapienza segreta e dell'enorme tesoro hanno cominciato a fondersi nel tardo18° secolo. Massoni e persino i Nazisti li hanno salutati come fratelli. Adesso è il turno dei neo-gnostici.
09/05/2005 19:41
 
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Dimenticavo: avevo detto di segnarvi il nome Plantard. Nel finale del libro, Sophie (la co-protagonista) scopre di essere una discendente della Linea del Graal, e che il suo vero cognome è Plantard. Il cerchio è chiuso.
10/05/2005 14:10
 
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Come sempre un meritatissimo applauso ed un sentito ringraziamento a Stauro, che stupisce sempre con la sua preparazione. [SM=x78000]
10/05/2005 17:59
 
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Gran parte della mia preparazione in questo caso si chiama CICAP![SM=x78000]
10/05/2005 19:39
 
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Wè ho letto tutto d'un fiato! anf anf...
Interessante e parecchio ben documentato come sua norma, bravissimo stauro! [SM=x78000]

C'è da dire che Brown m'è scaduto parecchio. Anche se il codice resta comunque un bel libro da leggere, l'importante e non bersi le frottole che racconta.
11/05/2005 09:40
 
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Secondo me il libro di Brown è il classico libro pseudo-storico con una spruzzata di esoterismo, un normalissimo romanzo.
Non capisco perchè tutta questa cagnara, mica è stato presentato come un libro-inchiesta che dimostra inoppugnabilmente qualcosa, è solo un'opera di fantasia.
[SM=x77995]
11/05/2005 12:03
 
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Re:

Scritto da: Arjuna 11/05/2005 9.40
Secondo me il libro di Brown è il classico libro pseudo-storico con una spruzzata di esoterismo, un normalissimo romanzo.
Non capisco perchè tutta questa cagnara, mica è stato presentato come un libro-inchiesta che dimostra inoppugnabilmente qualcosa, è solo un'opera di fantasia.
[SM=x77995]



Ma nella sua scia sono usciti un sacco di testi che "dimostrano" quello che dice, e ovviamente sono tutti stravenduti. Lo stesso "Santo Graal", che uscì negli anni '80, è stato riedito da mondadori (sia tascabile che rilegato), e nonostante sia stato sbugiardato da anni viene presentato come un saggio ben documentato. Questa è disinformazione.
Poco tempo fa è uscito per i tipi del Mulino un saggio che s'intitola "i templari", di Barbara Frale, che riporta dei documenti trovati in Vaticano (e pubblicati, a differenza di altri che "trovano" e non fanno vedere), documenti che dimostrano l'assoluzione dei templari dall'accusa di eresia.
Ovviamente ha venduto meno di un decimo delle copie del "santo graal".

Inoltre la nota storica falsa ad inizio libro è un trucco squallido. La finzione vale nel romanzo, la noterella implica siano cose vere, non può essere romanzata anch'essa (o non va chiamata nota storica). Nelle edizioni italiane dopo la nona è stata tolta in seguito a polemiche, ma nelle edizioni americane c'è ancora.
11/05/2005 21:41
 
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Ehi! sta diventando un'abitudine x me dire :

Grande Stauro!!!

Come vedo la tua crociata contro quel mentecatto di Dan Brown prosegue...

e al solito i tuoi commenti mi paiono documentati a dovere!

Ottimo lavoro!

LC
27/05/2005 17:55
 
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Decisamente complimenti

Spero non ti dispiaccia se stasera ti cito [SM=x78000]
27/05/2005 18:12
 
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Re:

Scritto da: Salkaner 27/05/2005 17.55
Decisamente complimenti

Spero non ti dispiaccia se stasera ti cito [SM=x78000]



Anzi! ma come ho detto buona parte è merito del cicap!

Poi sei di Gorla, è come se fossimo parenti!
27/05/2005 18:42
 
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le documentazioni di Brown saranno anche scadenti, ma non per questo c'è da riacquistare fiducia in quello che ci propina la Chiesa... u.u

a parte ciò... 'azz, Stauro. [SM=x77997]
complimenti.



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