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Il monte Musinè

Ultimo Aggiornamento: 08/03/2005 17:24
07/03/2005 20:24
 
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Il monte Musinè è posizionato a 20 km da Torino, sulla strada che porta verso la Val di Susa, e lo si può considerare come il primo contrafforte alpino.
Dalla forma vagamente piramidale, spoglio e inospitale nella parte superiore, sembra trovare gradimento soprattutto da parte delle vipere.
Ecco le motivazioni per le quali viene annoverato fra i luoghi misteriosi e come ad esse rispondono la scienza e l’archeologia ufficiali:
1)Da sempre circolano voci di lupi mannari, di immagini spettrali che vagano nella penombra, di strani animali. Vi sarebbe una grotta maledetta nella quale, ogni 1° maggio, si darebbero appuntamento streghe, maghi, e licantropi per inneggiare alle forze del male. Secondo alcuni scritti del ‘600 e ‘700 la vallata fu spesso percorsa da “musiche demoniache”, accompagnate da urla angosciose cariche di dolore. Una antica leggenda vuole che il re Erode fosse esiliato su questa montagna, come punizione per la strage degli innocenti.
2)Secondo alcuni storici fu proprio in questa zona che in cielo apparvero a Costantino la croce fiammeggiante e la scritta “In Hoc Signo Vinces” , segni che convinsero l’imperatore a convertirsi al Cristianesimo. I cosiddetti “Campi Taurinati”, di cui parlano le cronache dell’epoca, sembrerebbero coincidere con la zona pianeggiante di Grugliasco e Rivoli che separa Torino dal massiccio del Musinè.
3)Stando a quanto dichiarato da molti esoteristi il luogo sarebbe un gigantesco catalizzatore di energie benefiche. Non dimentichiamoci che si troverebbe su una linea “ortogonica” (una di quelle che circondano la Terra come una ragnatela e che indicano zone di particolare concentrazione di energia) che, entrando dalla Francia, attraversa tutta la nostra penisola. Secondo altri sarebbe addirittura una sorta di “finestra” aperta su un’altra dimensione.
4)Il sito amplificherebbe, nel momento in cui vi si sosta, le facoltà extrasensoriali che ognuno di noi avrebbe, ma che solo in particolari circostanze risultano evidenti. Gli stessi rabdomanti hanno dichiarato che in prossimità del monte bacchette e pendolini si muoverebbero in modo molto più accentuato del normale.
5)Da sempre la zona è teatro di apparizioni di misteriosi bagliori azzurri, verdastri e fluorescenti. Esse hanno fatto la loro comparsa fin dal lontano 966 d.c. All’epoca il vescovo Amicone si trovava in Val Susa per consacrare la chiesa di San Michele sul monte Pirchiano, di fronte al Musinè. Durante la notte, in attesa dell’arrivo dell’alto prelato, i valligiani assistettero ad uno spettacolo affascinante ma pauroso al contempo: il cielo fu percorso da travi e globi di fuoco che illuminarono la chiesa come se fosse scoppiato un incendio. Altre storie parlano di carri di fuoco che spesso sorvolavano la vetta.
6)Ai giorni nostri frequenti sono gli avvistamenti notturni e diurni di oggetti volanti non identificati.
7)Il monte, essendo un antico vulcano spento da millenni, è ricco di gallerie e passaggi irregolari scavati dallo scorrere dell’antico magma, in gran parte però inesplorati.
8)Ai piedi del Musinè esiste un “cono d’ombra” cioè una zona di interferenza che oscura qualsiasi trasmissione radio. Anche gli aerei privati che si trovano a sorvolare il luogo vengono disturbati nelle loro trasmissioni radio. Questi problemi cessano nel momento in cui ci si allontana dalla montagna.
9)Appare strana la distribuzione della vegetazione, particolarmente ricca ai piedi del monte, ma che poi si dirada in modo quasi repentino col crescere dell’altitudine. La Forestale ha inutilmente speso ingenti capitali per rimboscare la zona, nella quale le giovani piante sembrano morire una dopo l’altra. La credenza popolare spiega il mistero con la processione continua di anime dannate che salgono e scendono il monte senza sosta. Secondo una credenza un po’ più moderna sarebbero le emanazioni radioattive di una base segreta a produrre tale sterilità.
10)Le pendici sono ricche di d’incisioni rupestri e di pietroni disposti in modo forse rituale, testimonianze di un passato ancora ben da decifrare. In un masso è raffigurata addirittura una giraffa africana, ma questi animali non vivevano in Piemonte, nemmeno nel neolitico.
11)La salita è costeggiata, in località Torre della Vigna, fra i 400 e i 900 metri, da una serie di strutture a forma di coppa, dette coppelle. Queste sono disposte in maniera tale da formare delle mappe celesti. Sono rappresentate la Croce del Nord, l’Orsa Maggiore, l’Orsa Minore, Cassiopea e le Pleiadi. In pratica c’è tutto l’emisfero boreale ma anche altre raffigurazioni non ancora identificate. Suggestiva è la visione dalla vallata quando, riempite le cavità di combustibile e incendiate, la montagna si ricopre di tante piccole luci.
12)Il Musinè è sede anche di uno stranissimo obelisco che acquistò fama mondiale grazie ad un libro di Peter Kolosimo intitolato “Astronavi sulla preistoria”. Sulla superficie compaiono alcune croci che rappresentano probabilmente cinque persone, un cerchio in alto a sinistra con un punto al centro e due semicerchi tagliati nella parte inferiore che assomigliano in modo clamoroso ai moderni dischi volanti. Secondo lo scrittore sarebbe una sorta di rappresentazione delle evoluzioni di macchine aeree che furono viste in cielo dai nostri antichi progenitori.
13)Fra il 1973 e il 1978, anno in cui fu portata via, qualcuno collocò sulle pendici del monte una targa metallica inneggiante alla “fraternità universale fra tutti i popoli”. Il testo parla di “punti elettrodinamici”, di “entità astrali” ed indica dieci grandi personaggi del passato, da Cristo a Martin Luther King, indicandoli come esempi da seguire. Il 7 ottobre del 1984 un gruppo di esoteristi ne ha fatto un’altra copia e l’ ha ricollocata al suo posto. Questa nuova versione è in alluminio anodizzato ed è stata cementata alla base della grande croce che spicca sulla montagna.
14)La scienza e l’archeologia cosa rispondono a queste affermazioni? Innanzitutto le luci nel cielo sono fulmini globulari (fenomeno comunque piuttosto raro) o fulmini tradizionali, attratti dagli spessi strati sottostanti, tutti permeati di magnetite ( si sono però manifestate anche in assenza di temporali). Non esiste una manifestazione a carattere ufologico maggiore che in altre zone d’Italia (è comunque presente, ed è poi difficile fare delle statistiche attendibili in questo campo perché le variabili sono molte, dalla disponibilità delle persone a parlarne alla qualità dell’indagine svolta da chi indaga sul fenomeno). La luminosità sulle pendici del monte è dovuta alla presenza di “fuochi fatui”, come conseguenza di gas che ancora fuoriesce dall’interno della montagna (ancora dopo millenni?, senza considerare che i “fuochi fatui” sono prodotti da materiale in decomposizione). La presenza di un ambiente così ostile nella parte superiore del monte deriva dalla mancanza di fonti d’acqua nel sottosuolo ( ma perché la diversificazione è così marcata? E perché questa insistenza, quasi irrazionale, delle autorità nel cercare di rimboschire la zona ?). L’obelisco o è un falso degli anni ’70, secondo alcuni (ma le prove?), oppure è una rappresentazione dell’alba e del tramonto con gli uomini in adorazione ( mentre considerare come un immagine del sole il cerchio puntato al suo interno può essere corretto perché comune a molte civiltà preistoriche, vedere nei due semicerchi una sua raffigurazione nelle fasi di inizio e fine giornata è pura speculazione).

Un Link con un po' di foto.

Stargate

07/03/2005 21:00
 
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Non conosco nulla dell'argomento, ma sembra moooolto interessante.
Per quanto riguarda la visione di Costantino, credo che la battaglia fosse quella di Ponte Milvio (Roma).
Nel riferire gli avvenimenti subito precedenti la battaglia intrapresa contro Massenzio, tutti gli autori concordano sul radicale mutamento della posizione di Costantino nei confronti del paganesimo romano. Da parte cristiana è soprattutto Lattanzio a darcene notizia. L'imperatore, racconta, alla vigilia dello scontro avrebbe ricevuto l'ammonimento di apporre sugli scudi dei suoi soldati un segno, corrispondente alla croce monogrammatica, quel cristogramma già noto tra i cristiani. Ciò fatto, Costantino avrebbe riportato la vittoria supportato dal Dio dei cristiani, il dio più forte cui bisognava ora rendere culto e omaggio.
Molto più ricca la versione di Eusebio, scritta circa venticinque anni dopo quella di Lattanzio. Secondo il vescovo di Cesarea, Costantino, devoto al summus deusa cui l'aveva religiosamente introdotto suo padre Costanzo Cloro, si rivolse proprio a questa divinità, perchè gli si manifestasse e gli portasse aiuto nella giusta causa contro l'usurpatore Massenzio. Quindi l'imperatore, insieme al suo esercito, vide sul far del tramonto "al di sopra del sole, come segno di vittoria, una croce luminosa" e la scritta "con questo segno vincerai". La notte, Cristo stesso apparve a Costantino in sogno, chiedendogli di apporre quel segno sulle armi dei soldati e di portarlo con sè, a protezione sua e dei suoi. Ne derivò il labaro, il vessillo imperiale fatto realizzare da Costantino, costituito da un'asta verticale sormontata dal cristogramma entro una corona d'oro, e da un braccio cui pendeva un drappo di porpora quadrato, sopra al quale stavano apposte, con andamento verticale, le immagini dell'imperatore e dei suoi figli.
Sia Eusebio che altri riferiscono poi dell'ingresso a Roma il giorno successivo alla battaglia.
08/03/2005 01:13
 
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Caspita, quando ero bambina ci passavo sempre andando in giro con i miei a fare pic nic!
Adesso mi vengono i brividi a leggere:(


08/03/2005 09:35
 
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non male come posto :D

una cosa su Costantino..
non é che Costantino, abile politico, avesse capito che essere cristiano e soprattutto avere il supporto di cristiani (ricchi e poveracci) fosse meglio che combattere da solo? :D
secondo me é per quello..

cmq.. chi abita dalle parti di Torino ci dica qualcosa al riguardo.. e soprattutto.. a quando una missione esplorativa del Nucleo..
08/03/2005 10:23
 
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Posto interessante eh?
Anni fa mi ricordo che c'ero andato, effettivamente mi aveva colpito l'aspetto spoglio della montagna, ma nulla di più.
Poi mi trovo questo articolo.

08/03/2005 11:22
 
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Re:

Scritto da: Gornova 08/03/2005 9.35
non é che Costantino, abile politico, avesse capito che essere cristiano e soprattutto avere il supporto di cristiani (ricchi e poveracci) fosse meglio che combattere da solo? :D



Di sicuro.Lui e i suoi consiglieri devono essere giunti alla conclusione che in una società profondamente divisa solo i cristiani possedevano uno scopo di vasta portata e un'organizzazione efficiente e coerente che alla lunga avrebbero potuto saldare insieme i vari elementi conflittuali del popolo per trasformarli nella solidarietà nazionale necessaria per portare avanti la politica dell'impero.
Tanto più che la sua conversione (sempre che che si sia davvero convertito ) avviene in punto di morte.
Dopo il 313 alla gerarchia eclesiastica (ormai diffusa ovunque e bene ordinata) vennero infatti affidati compiti di supporto alla burocrazia imperiale.
Le fonti come Lattanzio sono sicuramente inaffidabili sul piano religioso, perchè di parte, ma concordano tutte sul luogo della presunta visione.
P.S.
x Arjuna
mi sapresti indicare altro materiale sul Musinè?
l'argomento solletica non poco...
08/03/2005 12:35
 
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Materiale sul Musinè

Link su un libro che parla diffusamente del Musinè.
Poi se ne parla in 2 libri di Peter Kolosimo "Astronavi nella preistoria" e "Italia mistero cosmico".

Piccolo appunto:
Interessante la discussione su Costantino, ma totalmente OT, se volete continuare aprite un altro 3ad.

08/03/2005 17:24
 
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Speravo in qualcosa di un pò meno "folkloristico" (con tutto il rispetto) di Kolosimo.

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