Forum News Regolamento Play by Forum Progetti GdR Free MagMa MagMa Forum
Addio Arjuna, addio Poeta fantastico e creativo... che la terra ti sia lieve.
"Sai cosa scrivere? Allora posta! Non sai cosa scrivere? Allora spamma!"


Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Racconto: L'eSoDo

Ultimo Aggiornamento: 14/09/2004 23:44
14/09/2004 23:44
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 346
Registrato il: 18/06/2004
Città: CAGLIARI
Età: 39
Sesso: Maschile
Moderatore
Eletto
Master per PbF
Gli occhi dei docenti lo fissavano sbalorditi.
“Mah, è un integratore di fusione” rispose il ragazzo senza enfasi, accarezzando la sua creazione: due mezzi cilindri straripanti di energia vibrante posati sulla cattedra universitaria. Il frutto dei suoi studi per passare l’esame.
“Questo oggetto è…. impossibile. Non dovrebbe esistere.” dissero i professori, senza distogliere lo sguardo dal bizzarro manufatto. “Sei… promosso… promosso, promosso, con il massimo dei voti, sei promosso e nessuno ha mai passato l’esame con un risultato così geniale.”
Accennando un mezzo sorriso, il ragazzo ringraziò ed uscì dall’aula, lasciando la sua opera alle menti in fibrillazione dei docenti. Lo avrebbero studiato per anni, smontato, analizzato, avrebbe riempito le loro vite vuote e dato un senso al loro orgoglio. Ma non ne avrebbero carpito il segreto.
Il manufatto non li avrebbe amati. Quella strana combinazione di scienza e alchemia, creato seguendo più un rito che un metodo, non avrebbe completato la loro vita.
Uscendo, rivolse un ultimo sguardo al manufatto, come per ringraziarlo.
Nella piazza uggiosa innanzi all’università, la sua fidanzata lo attendeva emozionata.
“Allora !?!?” disse “Allora, come è andata ?”
Il ragazzo si avvicinò a lei, fiero, e la baciò con passione, stringendola in un abbraccio vigoroso.
“Il manufatto mi ha insegnato a vivere e a volare, cara. Il manufatto mi ha fatto toccare il cielo e ciò che stà oltre.” disse il ragazzo, eccitato.
L’espressione della sua partner si fece sbalordita, velata da una vaga preoccupazione. “Non mi piace che parli di quel coso in questo modo. Non è normale.” sussurrò a mezza voce.
“Ti porterò in un posto…” accennò lui “Dove troveremo...” Non terminò la frase, come le parole gli si strozzarono il gola.
Concluse con uno sbrigativo “Vedrai…”.
Stringendola con più forza, si librò nell’aria senza peso, in un volo verso il cielo e verso il blu.
Lei rimase a bocca aperta, con gli occhi teneri e increduli di una bambina che scopre un nuovo mondo.
Fendendo lievemente le nuvole, osservavano ammirati le infinite distese di quel mare di pace e tranquillità, e i loro sguardi si perdevano nelle infinite distese di un cielo limpido, incommensurabilmente meraviglioso.
La ragazza fece per parlare, senza in realtà sapere esattamente cosa dire, ma il suo partner, in silenziò, la invitò a non farlo.
Il manto delle nubi, come morbido velluto, si stendeva al di sotto di loro, percorrendo il mondo all’infinito, perdendosi nelle tragedie e miserie umane, senza interesse, senza passione, fino a giungere ai piedi del creatore.
I due ragazzi lo solcarono nuovamente, verso il basso, per dare un ultimo sguardo al mondo e alle sue misere vestigia, per poi tornare nei regni iperuranici.
Ma erano ormai troppo oltre, e le nuvole erano divenute graziose bolle di vetro, leggere e fragili come il vento.
Il manto nebuloso al di sotto, il confine tra cielo e terra, aveva assunto l’aspetto di una scacchiera translucida, attraverso la quale potevano osservare il mondo, ma con diversi occhi.
I due si poggiarono delicatamente sulla scacchiera, godendosi il soffuso tepore irradiato da tre soli. Erano in formazione piramidale come una dominazione celeste, e i due soli sottostanti al più grande e rosso erano soggiogati e umili, splendevano di una fioca luminescenza bluastra.
Totalmente immersa nell’idillio, la ragazza non trovo parole per esplicitare la sua meraviglia. Al suo fianco, il suo partner sorrideva, ripensando al manufatto.
L’aveva costruito con le sue mani, approfondendo studi arcani che nessuna mente aveva mai osato sviluppare, sintetizzando la conoscenza svelata e segreta della razza umana in un unico, impossibile artefatto.
Ma in realtà era il manufatto a spingerlo e bramare di essere composto. Era il manufatto a richiedere una forma. Così aveva attinto dalla sua fede e la speranza, dai suoi sogni, per essere plasmato in materia.
Aveva simbioticamente assorbito il suo inconscio per renderlo realtà, in cambio della piena funzionalità di una mente che sfruttava solo in minima parte.
Il ragazzo, ormai, aveva viaggiato in tutte le valli e i mari del creato senza spostarsi, aveva toccato il sole, aveva vissuto mille anni senza mai perdere interesse. Non aveva più bisogno di amici ne della realtà, nessuno avrebbe potuto raggiungere la sua mente.
Rivolse uno sguardo compiacente alla sua partner, rendendosi contro che le troppe sensazioni l’avevano ridotta in uno stato catatonico. La baciò per l’ultima volta, prima di abbandonarla in quel luogo di confine tra il finito e l’infinito, tra il nulla e il tutto. La sua mente era stata squarciata dalla pienezza delle percezioni.
Il ragazzo iniziò a correre verso la trinità di soli, sfrecciando senza fatica ne rumore sulla scacchiera diamantina, e la sua sagoma scomparì nella radianza di un non luogo oltre il tempo e la materia.
Aveva visto il passato e il futuro, e se li era lasciati alle spalle.

Amministra Discussione: | Riapri | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 20:07. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com