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Addio Arjuna, addio Poeta fantastico e creativo... che la terra ti sia lieve.
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[RPG 3] Scenario: Dentro Ognuno di noi

Ultimo Aggiornamento: 04/06/2004 11:04
04/06/2004 11:04
 
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Epilogo
Atto V: L’attesa ti sembra già fin da ora, interminabile.
(25 a.c. – 2° Anno Augusteo – Mattina – 8.30)

Roma.
Lo splendore della più grande città di tutto il mondo conosciuto è davanti agli occhi di tutti: le vie sono affollate di gente, i palazzi sono maestosi, come del resto la potenza di Roma.
Ti fermi un attimo, e ti guardi attorno: davanti a te, la scalinata che porta al palazzo che ha reso vero il sogno degli
antenati che la lupa ha allattato con amore materno: il Senato.
Qui viene governata Roma, e con essa, tutto il mondo: per un attimo tremi al pensiero che un folle possa prendere il potere
in questo palazzo, e distruggere il mondo.. con Roma ai suoi piedi, ne avrebbe i mezzi.
Mentre sali le gradinate del senato, vedi che una miriade di persone stanno facendo lo stesso, tutte perse nei loro progetti
e nei loro problemi, sotto lo sguardo attento, ma annoiato dei soldati a difesa di questo luogo.
Un raggio di sole ti acceca un attimo, e manca poco che tu non faccia un clamoroso volo giù dalla scalinata.. rapidamente ti
riprendi, e noti che quel raggio di sole è forse l’ultimo che vedrai oggi.. infatti un temporale si avvicina velocemente dal
mare, e vedi che anche i soldati guardano preoccupati il cielo che diventa via via più plumbeo e scuro.
Comincia ad alazarsi un vento freddo, fuori stagione, notoriamente mite qui a Roma: ti affretti ad entrare nel palazzo, ma un gruppo di Pretoriani (le guardie scelte dell’Imperatore), ti bloccano la strada con le loro lance, e ti dicono, con tono che non ammette repliche:
“Fermo: devi aspettare qui”
Questa stupida guardia non sa chi sei, e quando tu estrai la pergamena su cui c’è il tuo lasciapassare, lo vedi diventare
subito accondiscendente nei tuoi confronti, tanto che si offre di scortarti, assieme ad altre strane persone (di cui per
adesso non ti curi), nella sala dove sei atteso.
“Mi scusi signore..”, cerca di giustificarsi la guardia.
Tu la guardi, sospiri, e gli dici “Non preoccupartene”, mentre pensi che le guardie rimarranno sempre delle semplici guardie.
Lui si calma, e dopo un paio di incroci sbagliati (ti chiedi fino a che punto..) che rendono il cammino nelle sale del potere interminabile, finalmente arrivi nella stanza meta del tuo viaggio.
Nella stanza c’è qualcuno che conosci molto bene (anche se di fama), che sta parlando:
“Benvenuti al Senato: l’Imperatore Augusto sta parlando in questo momento all’assemblea, quindi dovremo aspettare che abbia finito.”
E’ Caio Albertus, vecchio e ricco patrizio, che squadra, te, e i tuoi compagni, con i suoi occhi verde-azzurri, per poi
riporre lo sguardo su quello che sai essere il suo figlio “adottivo”, Ceaser Caio, centurione, che ti squadra dalla sua splendente armatura, e con voce sicura dice al vecchio senatore:
“Ah, salve.. Stiamo perdendo tempo prezioso, padre! Perché aspettare che quei vecchi approvino le decisioni di Augusto,
quando sappiamo benissimo tutti che la repubblica è morta?”
Vedi che il senatore, sorpreso da questa inopportuna uscita di suo “figlio”, gli molla un’occhiataccia, e subito Ceaser tace,
e si mette a sedere, sbuffando.
“Bene signori, che ne dite di presentarvi, o vi siete già conosciuti?”, ti esorta il senatore con un sorriso affabile, mentre si accomoda su una delle comode poltrone che ci sono nella stanza, facendovi segno di fare altrettanto, mentre dei servitori vi portano delle coppe di vino.
L’attesa ti sembra già fin da ora, interminabile.

.
.
.

Attendere.. ancora ed ancora.

Vi siete già conosciuti, in fondo: vi conoscete da tempo.
Se c'è un inizio, non lo saprete mai.
Se ci sarà mai una fine, non vi é dato saperlo.
Quando il caos si desterà, dalla sua tomba, non lo comprenderete mai.
Avete compreso, con il passare degli eoni, che la coscienza umana non é nulla: ma in qualche modo siete ancora umani.

Inutile, assurdo: tutto quanto.
"Lo sai, vero? Lo hai sempre saputo", mi dice l'artefice.

Avete visto cadere l'Impero davanti alle barbarie, avete visto morire il mondo che conoscevate... avete sentito la disperazione di una razza che nonostante tutto non riesce ad arrendersi.
Io piango ancora, pensando alla nostra forza.
Mentre i millenni passavano, la terra mutava la sua forma, avete visto la razza chiamata uomo uccidersi con sempre più
efficienza, sempre più brutalità.
Sapete che dietro questo, oltre all'animo umano, c'è qualcosa, nascosto nell'oscurità, qualcosa che da quel momento (il tempo
non ha più significato, ricordate, amici miei??) si é svelato nella sua totalità, nella sua infinita forma.
Marco aveva ragione: Nyarlathotep, se é quello il vero nome di quella "cosa", ha compiuto un solo ed enorme errore..
scegliere la forma umana. Così é sopportabile il ricordo di quella forma..
Ma il passare del tempo vi ha costretto al ricordo di quella forma, di quella forma che condividevamo tutti quanti.. e penso
oramai d'essere pazzo... voi come potete ancora sopportare quel ricordo?
"Non sopportano nulla.. gli ho tolto questo peso dalle spalle e l'ho dato a te", mi dice l'artefice.
Avessi ancora una forma, lo vorrei eradicato dalla mia mente, per sempre.
Ora capisco il suo tranello.. Marco.. ti sei sbagliato.
Lui si nasconde nelle pieghe della storia, eterno ed immutabile, instancabile a fare in modo che il demone sultano sia soddisfatto dell'ordine (parola curiosa associata a quel dio cieco ed idiota di nome Azathoth) di tutto.
Mi domando.
Siamo ancora umani? Non ci muoviamo forse anche noi attorno al demone sultano al seguito del canto cieco, stupido, ma
travolgente, assurdo, impalpabile, incomprensibile.. Giusto.. ricordami le mie stesse parole, ti prego!
"Siamo ancora umani, SIAMO ANCORA UMANI!"
"Ne sei sicuro?", mi chiede l'artefice?
A volte penso che queste parole non hanno significato, ne per me, ne per voi.
NULLA, VUOTO, TERRORE.
La razza umana é scomparsa, o meglio, una razza del passato, annientata dal potere di un'altra razza, ha trasferito le
proprie menti con quelle umane, per poi abbandonarle.
Ironico.
La razza umana si é trovata catapultata nella realtà aliena che ha sempre cercato, che ha sempre bramato.
Il sole é morto.
"Perché, doveva vivere? Aveva uno scopo superiore? NO. Nulla oltre i nostri capricci", sentenzia l'artefice.
La terra é una roccia senza senso.
Le stelle si spengono una ad una: con grandi botti, ma molte, sempre di più, ne vuoto, da sole, senza dire nulla, senza
lasciare nulla dietro di se.
L'universo sta per morire.
"Questo era lo scopo.. se così si può chiamare", afferma l'artefice
Le altre razze, seguono lo stesso fato.. ovunque nel tempo e nello spazio.
E noi danziamo.
"Così come IO ho scelto per voi", dice l'artefice.



Vedete ancora Falco, vero?
Vedete ancora la sua inutile danza contro l'abitatore del buio, il burattinaio?
Nyarlathotep si diverte con lui.. da quanto tempo? Mi chiedo, anzi oramai ne sono certo.
La Ex-Lvce é una sua creazione: le armi di Atlantide e Mu le ha fatte creare lui.
Ha reso pazzo Falco, lo ha soggiogato al suo volere. Provare ad uccidere ciò che non si può uccidere. Provare a distruggere
ciò che non ha fine ne inizio.
Impossibile.
Ma Falco danza ancora.. mi chiedo.. riusciremo a fermarlo, noi che danziamo con lui?
Questa danza, non é alla fine, senza senso?
Può questa sua ultima danza avere fine?
No.
Si é condannato con le sue mani, e il burattinaio sa questo, mentre muovi i suoi fili, mentre faceva in modo che Falco
cadesse sotto il suo controllo, uno per uno, dei suoi fili... mentre il blu attorno a Falco lo catapultava nella sua attesa
eterna.
L’attesa ti sembra già fin da ora, interminabile, vero Falco?



Vedete ancora Marco, vero?
cieco, sordo, muto, senza più logica.
Ma con le sue risposte.
Non accetta la realtà, se così é.
Si aggrappa a quello che non esiste. Sa che Roma non c'è più.. ma combatte ancora per Roma, per il suo ideale.. quello che lo
rende umano é questo?.
Da solo, nel vuoto, nel silenzio dentro di se. La pazzia se l'è portato via.. mi domando se posso fare qualcosa per lui... si
é convinto che tutto quello ci sta attorno é in funzione di noi, della nostra razza.. ma la nostra razza é distrutta,
annientata dalla sua stessa follia, eppure.. non vi sono sostituti.. eppure.. niente.
LORO ci sono ancora.
Sono qui, attorno a noi.
Si é condannato con le sue mani, ed il burattinaio sa questo, mentre muovi i suoi fili, mentre faceva in modo che Marco
cadesse sotto il suo controllo, uno per uno, dei suoi fili... mentre Marco continuava a piantare il pugnale dentro la carne
di quell'uomo.
L’attesa ti sembra già fin da ora, interminabile, vero Marco?



Vedete ancora Giusto, vero?
Senza paura, ha davanti a se il potere che io cercavo, che la sua maestra bramava più di ogni cosa.
Sa di essere QUI, lo so,.. ma non sa dove si trova realmente.
Crede ancora che il tempo non sia passato, che ci sia ancora una vana speranza per chi era con noi, prima di entrare nel
circolo di pietre.
Nutre la speranza, fa piani, calcoli su calcoli, riti su riti, promettere potere, amministra la giustizia a suo modo... ma la
nostra razza non esiste più. Il tempo non esiste più.. e lui non lo sa...
Noi non siamo qui, eppure ci siamo.
E anche Giusto danza al ritmo dei flauti blasfemi... come ha sempre fatto.. amore ed odio, attrazione e repulsione per quello che c'è attorno a lui.
Ha aperto il vaso di Pandora, ci ha guardato dentro, e non riesce più a distogliere lo sguardo: mentre non vede più quello che c'è attorno a lui.
Si é condannato con le sue mani, ed il burattinaio sa questo, mentre muovi i suoi fili, mentre faceva in modo che Giusto
cadesse sotto il suo controllo, uno per uno, dei suoi fili... mentre alimentava la sua sete di potere, mentre gli mostrava il
fato di Detamargus.. la strada che poteva seguire
L’attesa ti sembra già fin da ora, interminabile, vero Giusto?



Vedete ancora Astrifone, vero?
Se ci fosse una giustizia divina, dovrei subirla in pieno.
"Che dici?", dice l'artefice.
Il gioco é valso tutto? Resterà qualcosa, un ricordo di quanto fatto in tutto questo tempo? O solo una vaga sensazione.. ma
che tipo di sensazione?
Disgusto, delusione, amore, terrore..
"Solamente quello che era stato deciso", mi risponde l'artefice.
Lo so.. solo mi domando.. perché loro tre?
E gli altri?
"Non lo saprai mai. Sono scomparsi nel libro della storia, un libro fatto a pezzi, bruciato, cancellato, e sotterrato da me stesso", ripete l'artefice incessante.
Perché a me la peggiore delle punizioni? Dimmelo.. se sono parte di te, perché hai dato coscienza a te stesso dell'orrore che provochi ovunque tu vada?
"Perché in termini umani é il mio piacere, il mio scopo", risponde l'artefice.
Mi hai tenuto cosciente per tutto questo tempo, ti domando per l'infinita volta.. falla finita!
Fammi scomparire! L'ade non é nulla in confronto a questo stato.. li ho portati qui da te, ho fatto quello per cui mi hai
istruito e creato.. hai raggiunto il tuo obbiettivo, no?
Danzano attorno al demone sultano, sono pazzi, e coscienti della loro pazzia ed inutilità.. mi domando, perché io, a che
servo ancora?
"Serve un perché? Credi che mi importi qualcosa? Non hai mai capito nulla. Tu sei me, io sono te"
Astrifone guarda lo specchio, in una casa a Treviri, un luogo che non esiste più.
Vede l'ombra dietro, davanti DENTRO di se.
Si vede mentre viaggia fino a Iniax per comandare le creature, per scatenare contro i prescelti la furia dello shoggoth.
Si vede portare alla follia terrena quelli che sembravano più deboli, non disposti a seguire la strada.
Si vede trascinare Falco, Marco e Giusto verso il centro.
Astrifone, l'artefice e Nyarlathotep.



La stessa cosa.



L'attesa ti sembra già fin da ora, interminabile, vero Astrifone?



SI.




FINE






- Cthulhu PBF by Gornova -

dal 17/3/2002 al 4/6/2004: 2 anni di Terrore, mostruosità e intrattenimento.

Tutto in nome di un autore, grande ed immenso nella sua creazione.

H.P.Lovecraft

A te dobbiamo tutto questo: grazie.
Questa storia é dedicata a tutti coloro che in 100 e passa anni hanno reso un mito e mi hanno permesso di conoscere tutto
questo.. a chi ha curato i libri, a chi li ha letti, a chi li ha resi immortali nel più grande gdr horror di sempre.
Grazie a tutti quanti
Ringrazio i miei giocatori, in ordine sparso: avete sopportato tutto questo, senza fiatare.. anche se avevate grande libertà,
vi siete gettati nel vortice della mia pazzia.
Grazie.
Non ho avuto mai migliori giocatori


Gabryk, il primo Falco: forte, valoroso, pronto alla gloria. Ci é sempre un pò mancato :D Mi dispiace di non averti fatto
rientrare a gioco avanzato.. ma come hai visto mancava poco..

Badrel, il giovane Aracus: un onesto soldato, che ha reso tutto più reale e credibile. Ci é dispiaciuto tanto quando hai
lasciato questo pbf.. speriamo di vederti un giorno! Fatti sentire!!

Linketto, il primo Marco Bellero: Sarsha Link di Turlam, il pretoriano. Se un giorno passerai di qui, sappi che non sei stato dimenticato, pretoriano! La gloria di Roma ti ricorda!

Lark, il secondo Falco: l'unico. Il giocatore con gli interventi più lunghi, sofferti e pensati della storia. Sostanza, interpretazione e sentimento. Grande Lark! Nonostante il lavoro, il capo, il caldo, il freddo, la stanchezza, in qualche modo é stato sempre presente. Grazie di cuore!

Pkrcel, il primo ed unico Giusto: colui che é resistito. La crisi non l'ha toccato: ha continuato, ha resistito ed é stato
premiato. La sua fedeltà é encomiabile :D Visto pk, ce l'abbiamo fatta ad arrivare in fondo !!!

Raiden, il secondo Marco: capitato per caso, é diventato una delle colonne del gioco. Grazie a lui abbiamo compreso quello
che si agitava dentro il pretoriano.. non avrà salvato il mondo, ma é un ottimo giocatore :D

Agli amministratori del nucleo, ovvero Elwood e Snogar. Per il supporto logistico e perché amministrano e tengono a bada noi
utenti scalzonati e pazzi :D

A TheKeeper, che mi ha fatto conoscere il nucleo, e che ha avviato il primo pbf della storia di questo forum, Barbarian PBF: grazie a quel pbf ho imparato molto.
Tnx Keep


Grazie a me stesso, in fondo.
Se siamo arrivati fin qui é perché vi ho spronato, continuato a rompere affinché si giocasse.
Personalmente credo, e lo dico sapendo bene che pecco di superbia, che questo sia il pbf più sostanzioso, pronfondo e meglio giocato della Storia.
Ci sono stati momenti di crisi, certo.. quando abbiamo perso giocatori, circa a metà. Ma i "nuovi" hanno dato quella marcia
in più.
Grazie ragazzi, a tutti: se fosse per me continuerei a giocare per sempre a questo e a tutti i giochi che ci accomunano

Una sola domanda, alla fine rimane aperta: a quando la prossima partita?

:D

"Cthulhu n'fagna! IA! IA! Shub Nigurrath" :D
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